Chemioterapia dopo mastectomia con linfonodo sentinella negativo

Buonasera,
scrivo per il caso di mia moglie, brasiliana, operata a Rio di Janeiro due settimane fa per un carcinoma mammario di tipo duttale-infiltrante di circa 2.5 cm di diametro, diagnosticato in fase di screening.
Intervento di Mastectomia nipple sparing con conservazione della pelle riuscito benissimo con ricostruzione immediata, senza dissezione ascillare in quanto l'esame del linfonodo sentinella è risultato negativo, il grade è G2.
L'esame immunoistochimico riporta i segg. dati:

Recettori estrogeni positivi , maggiore del 75%
Recettore del progesterone POSITIVO , superiore al 75 %
Oncoproteina c - erbB2 / HER2- neu NEGATIVO
P53 POSITIVO , meno del 10%
Ki-67 antigene POSITIVO basso, meno del 14%
DIFFUSE caderina E POSITIVO

I nostri dubbi riguardano la necessità della Chemioterapia, ho trasmesso questi dati ad un oncologo italiano di mia conoscenza che mi dice che non è necessaria chemioterapia e/o radioterapia, solo Tamoxifene per 5 anni.
Adesso siamo in attesa del responso dell'oncologo brasiliano dell'ospedale che ha effettuato l'intervento, e vorremmo assolutamente evitare la chemioterapia se possibile.
Gradirei avere un vostro riscontro per maggiore tranquillità, Grazie.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Effettivamente è una situazione veramente bordeline.

Nessuna meraviglia se si sentirà prospettare indicazioni che possono sembrare contraddittorie, ma non lo sono perché alcune scuole di pensiero tengono in grande considerazione la relativa giovane età di sua moglie.

In questi casi è vietato esprimere un parere a distanza, ma è opportuno sedersi di fronte all'oncologo e, guardandosi negli occhi, porre una domanda sola

>>Aggiungendo la chemioterapia associata alla ormonoterapia ...di quanto migliora l'efficacia della terapia adiuvante, rispetto alla sola ormonoterapia+ radioterapia che va fatta in ogni caso ?>>

In base a questa risposta deciderete voi cosa fare.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Catania,
la ringrazio per la pronta risposta la quale da un lato mi rassicura ampiamente ma dall'altro mi lascia ancora un po preoccupato, capisco la situazione borderline e comprendo bene che in questi casi la gestione a distanza è sicuramente da evitare.
Vedremo il responso degli altri oncologi, abbiamo deciso che ne ascolteremo almeno due per avere una visione più statisticamente confortante.
Mi sembra di capire che a questo punto la decisione non si basa solo su dati obbiettivi, ma anche su dati soggettivi legati alla decisione della paziente ed anche alla probabilità statistica che la patologia si ripresenti senza e con la chemioterapia.
Su quest'ultimo punto i vari calcolatori presenti in rete (tipo LifeMath etc), danno uno scarto di pochi punti percentuali (3-4) tra con e senza, ma onestamente nutro seri dubbi sull'affidabilità di tali tools.
Mi faccia sapere se ho interpretato bene la sua risposta e grazie ancora.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Sbagliatissimo consultare altri due oncologi.

A questo punto se ne consultano sempre in numero dispari.....per non rischiare di essere al punto di partenza (^___^). Uno è sufficiente e poi....fidarsi.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott Catania,
ha ragione effettivamente, se serve anche tre allora, ma tenga conto che uno ha già dato il suo verdetto (qui in Italia, no chemio solo Tamoxifene), quindi ne sentiremo altri due.
Comunque alla fine come lei ha suggerito seguiremo l'istinto e la fiducia. Grazie ancora.
[#5]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Ma qui nel suo caso ne sceglierei 1 e non tre. Dopo oculata selezione.

Ogni consulto nuovo amplifica i dubbi specie se il caso è bordeline.

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Catania,
lei ha sicuramente ragione, però non mi è chiaro con che criteri dovremmo selezionare l'oncologo in cui riporre la nostra fiducia. La settimana prossima si dovrebbe pronunciare l'oncologo della struttura ospedaliera (in Brasile) che ha effettuato l'intervento chirurgico.
Un conoscente qui in Italia ha già dato un suo responso che le ho riportato, effettivamente è un po difficile riporre fiducia senza conoscere, per questo vorremmo sentire più pareri.
Ma lei fa giustamente notare che in questi casi borderline più consulti possono creare ancora più confusione, però non so se vale la regola che se più esperti di scuole diverse dicono A ed uno solo dice B, probabilmente, integrando il tutto con il buon senso B è la scelta giusta.
Grazie.
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