Ca mammario metastasi epatica
Cari dottori, vi scrivo per avere un consiglio sulle condizioni di mia moglie.
5 mesi fa si è sottoposta a quadrantectomia sx e linfonodo sentinella per ca mammario. istologico T2N0, G3, Herb2 neu score +3, ormonosensibile (70-90%). contemporaneamente le è stata diagnosticato un secondarismo epatico nel 7mo segmento di 16mm.
Ora sta facendo il quarto ciclo di taxotere + herceptin e la tac di stadiazione intermedia evidenzia una lieve riduzione della metastasi (13mm) e l'inizio di un processo necrotico.
I marcatori sono passati da 46 (giorno dell'intervento) a 16.
Vorrei sapere se concluso i cicli di chemio potrà sottoporsi a intervento chiurugico o se sarebbe preferibile la termoablazione.
Quale delle due terapie è piu' efficace?
Infine, credete che una volta rimossa la lesione, possa considerarsi tranquilla?
5 mesi fa si è sottoposta a quadrantectomia sx e linfonodo sentinella per ca mammario. istologico T2N0, G3, Herb2 neu score +3, ormonosensibile (70-90%). contemporaneamente le è stata diagnosticato un secondarismo epatico nel 7mo segmento di 16mm.
Ora sta facendo il quarto ciclo di taxotere + herceptin e la tac di stadiazione intermedia evidenzia una lieve riduzione della metastasi (13mm) e l'inizio di un processo necrotico.
I marcatori sono passati da 46 (giorno dell'intervento) a 16.
Vorrei sapere se concluso i cicli di chemio potrà sottoporsi a intervento chiurugico o se sarebbe preferibile la termoablazione.
Quale delle due terapie è piu' efficace?
Infine, credete che una volta rimossa la lesione, possa considerarsi tranquilla?
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Gentile Utente,
se la lesione resta singola (ed ancor più in riduzione volumetrica) direi che vi è indicazione alla chirurgia che preferirei avvenisse a cielo aperto (quindi con metodologia tradizionale). Si parla sempre di una malattia che, avendo sconfinato a livello epatico, non può dare la certezza che non vi sia null'altro a livello non evidenziabile dalle comuni metodiche di imaging. Quindi, va ottimamente la chemioterapia che sta eseguendo, andrà certamente ancor meglio se si potrà intervenire sulla metastasi, dovranno seguire strettissimi controlli di follow-up oncologico per monitorare l'andamento di malattia. Si potrebbe pensare durante la chemioterapia sistemica di potenziarne l'effetto localmente con della ipertermia capacitiva.
Resto a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
se la lesione resta singola (ed ancor più in riduzione volumetrica) direi che vi è indicazione alla chirurgia che preferirei avvenisse a cielo aperto (quindi con metodologia tradizionale). Si parla sempre di una malattia che, avendo sconfinato a livello epatico, non può dare la certezza che non vi sia null'altro a livello non evidenziabile dalle comuni metodiche di imaging. Quindi, va ottimamente la chemioterapia che sta eseguendo, andrà certamente ancor meglio se si potrà intervenire sulla metastasi, dovranno seguire strettissimi controlli di follow-up oncologico per monitorare l'andamento di malattia. Si potrebbe pensare durante la chemioterapia sistemica di potenziarne l'effetto localmente con della ipertermia capacitiva.
Resto a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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