Rfcidiva colon

Gent..dottori ... chiedo un consiglio ..mio padre 73 anni operato a gennaio 06 d'urgenza per occlusione intestinale per adenocarcinoma al colon trasverso..resezione secondo hartman.. g3 pt3 n2 v1 mo...intervento ben riuscito i medici ci avevano assicurato di aver tolto "tutto" seguono 6 mesi di adiuvante con acido folinico e fluorouracile "mayo" interrotta a giugno per intervento vascolare di riconfezionamento by pass femoro femorale,anche questo andato bene..si riprende la chemio ,ma l'ultimo ciclo non riesce a completarlo...perchè gli ha procurato un forte mal di testa ne fa' solo due giorni l'oncologa decide di concludere,e siamo aad agosto,mio padre ha cmq sopportato bene tutti i cicli tranne l'ultimo senza grandi effetti collaterali.tutti i contolli effettuai fino asettembre erano tutti a posto eco addome rx torace poi iniamo in ottobre i controlli per ricanalizzarlo e dall'anilisi del sangue i valori dei marcatori sono CEA22,2 CA199 69,2 SEGUE TAC ADDOME COMPLETO SENZA E CON MDC..
si segnala la presenza di infusore venoso con accesso succlavio destro e apice in v.c.s.
si rileva la presenza di piccola nodularita ipodensa in corrispondenza del lobo tiroideo di sinistra
non si osservano lesioni pleuro-parfnchimali addensanti con caratteristiche TC di evolutivita.si segnalano strie disventilativo-atelectasiche in sede lingulare e basale sinistra.in ambito mediastinico non si riscontrano linfonodi di dimetro patologico.il fegato e privo di lesioni focali,fatta eccezione per una piccola calcificazione parenchimale all'vIIIsegmento.le vie biliari non sono dilatate.il sistema portale è regolarmente pervio.la milza e isurreni hanno aspetto tomodensitometrico,fatta eccezione per alcune formazioni cistiche corticali renali del diam.massimo di 2,1cm.le vie escretrici non sono diltate.
in esiti di interventosul trasverso con residua stomia percutanea in ipocondrio sinistro,si rileva instretta adiacenza con i punti di suturala presenza di una formazione espansiva di circa 4,5cm estesamente colliquata e con cercine ipodenso riferibile a recidiva della malattia di base.tale lesione appare indissociabile dalla coda pancreatica e in stretta adiacenza al corpo gasrico.ulteriori formazioni1,5 2,8 cm con le medesime caratteristiche sono apprezzabili lungho la piccola curvatura gastrica e anteriormente al corpo gastrico in prossimita della stomiae sono assai suggestive per ulteriori localizzazioni di malattia.lo stomaco preseta contenuto parzialmente iperdenso(non era digiuno).la vescica scarsamente repleta non è correttamente valutabile.si segnala la presenza di doppio by pass femoro femorale.dopo iniezione di m.d.c.si segnala la mancato opacizzazione di detto by-pass e dell'arteria iliaca asterna sinistra(problema di vecchia data).in ambito addominale non si riscontrano linfonodi si diametro superiore a 15mm.si rivelano fenomani trombotici eccentrici in corrispondenza dell'aorta addominale.

lo sò che non si fanno miracoli ma come è possibile che il chirurgo mi liquida dicendo che non opera perche non è piu il caso come mai se ha una formazione proprio soto la stomia che gli provoca tanto bruciore non la tolgono ?sono disperata le condizioni di mio padre sono buone al momento se non fosse appunto per lo stoma ,anche la gamba sembra, pur essendosi richiuso il by pass (per la chemio?)non gli procura tanto male riuscendo a percorrere piano 150 metri e più.ma io voglio sapere se possibile fare qualcosa se si puo tentare un intervento per levare il possibile ,e poi trattare il resto con la chemio.siamo di torino e mio padre è stato seguito all'ospedale di CIRIE. MI SCUSO PER LA LUNGHEZZA DEL MESS e confido in un vostro consiglio..Grazie!
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Utente,

sicuramente il collega chirurgo vede una diffusione locale di malattia piuttosto estesa (infatti la recidiva appare indissociabile dal pancreas e con stretti rapporti di adiacenza con lo stomaco). E' comunque fondamentale vedere le immagini TC per poter dare un giudizio più mirato. In linea generale direi che la strategia più razionale che si può seguire è di praticare una linea di chemioterapia che abbia una maggiore energia rispetto alla precedente (purtroppo con tutti i rischi connessi con lo stato vascolare e con l'età) sperando che sortisca l'effetto di ridurre le masse presenti. Nel contempo eseguirei anche una biopsia di una delle lesioni per determinare la positività dell'EGFR (la positività aprirebbe la strada all'utilizzo dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare e ad intento antiangiogenetico). Si potrebbe pensare di potenziare l'azione locale dei farmaci anche con applicazioni di ipertermia capacitiva (la metodica consiste nel riscaldare con delle piastre esterne la zona malata in profondità inducendo le cellule tumorali all'apoptosi).

A disposizione per ulteriori delucidazioni, un caro saluto

Dr. Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
gentilissimo Dr Pastore..potrebbe lei consigliarmi qualche centro qui vicino a torino dove praticano l'ipertermia?

colgo l'occasione per dirle che anche se non la conosco personalmente ho una grande stima di lei......"ogni persona è importante sino all'ultimo istante della sua vita quindi l'età non importa quando si cerca di curare una persona. L'età condiziona solamente le scelte terapeutiche più idonee.".....queste parole le ha scritte lei ..... vorrei che mio padre avesse incontrato un dottore come lei ,che oltr alla "patologia"vede l'uomo.(mi scusi lo sfogo).Le auguro ogni bene..grazie!
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Signora,
non tutto è operabile! La cosa che mi sembra curiosa è che lei descrive un interventoi (intervento di Hartmann) che di solito si esegue per un tomure del retto e non per il colon trasverso. Sarebbe utile avere altre conoscenza dalla cartella clinica di suo padre, ma sicuramente se le lesioni sono quelle descritte un intervento chirurgico potrebbe rappresentare un utile esercizio tecnico per il chirurgo ma non la risoluzione della patologia del paziente. Appunto bisogna guardare il malato e non la malattia. Rimanendo perplesso sulla chirurgia che lei descrive aspetto ulteriori notizie, se la cosa le può risultare gradita. Penso che la sola cosa da fare è una terapia medica adeguata, ben inquadrata dall'oncologo, perchè curare è semnpre possibile anche se questo noon per forza significa guarire.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Amica,

ringrazio innanzitutto per la stima e per l'affetto. Allora...per quanto riguarda l'ipertermia vicino Torino francamente non saprei dare una indicazione (io sono a Roma). Milano credo che sia il centro più vicino dove viene praticata.

A disposizione per ulteriori consigli, un carissimo saluto ed un grande in bocca al lupo

Carlo Pastore
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente, per l'ipertermia mi permetto di ricodare che il centro oncologico di Torino-Candiolo vantava, fino a qualche anno fa, una certa esperienza di ipertermia associata alla radioterapia (in altre situazioni patologiche neoplastiche degli oragani addominali profondi).
Forse tale tecnica viene ancora effettuata in associazione ad antiblastici.
Provi a chiedere.
Cordialità
Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Attivo dal 2006 al 2008
Oncologo, Medico legale
Gentile utente

circa le informazioni che ci chiede sui CENTRI di pratica terapeutica della IPERTERMIA perfusionale e/ loco-regionale mediante SYNCROTHERM, ritengo che a TORINO-CANDIOLO vi sia una valida struttura che da anni pratica questa terapia che tra l'altro in tumori polisistemici e complicati puo' dare un valido contributo ai programmi oncologici classici.

DOTT.VIRGINIA A.CIROLLA