Il medico curante ha accennato alla possibilità che possa essere un linfoma

Una mia carissima amica di 39 anni (con un figlio di appena 2) presenta da un paio di mesi una febbricola persistente e un dolore alla schiena. A seguito di una diagnosi di sinusite è stata curata con antibiotici. Il 23 giugno ha effettuato gli esami del sangue, sostanzialmente tutti nella norma salvo VES (36) e proteina C reattiva (14,95). In assenza di significativi miglioramenti è stata prescritta TAC (in data 31 luglio) che ha dato il seguente risultato (gettando nell'angoscia tutta la famiglia):
Esame eseguito con metodica spirale MD16 nelle sole condizioni di base e con algoritmo ad alta rislouzione per lo studio del parenchima polmonare in Pz con anamnesi di febbricola persistente
CUORE non dilatato il tronco comune dell'arteria polmonare; non segni di dilatazione del cuore dx. Minimo versamento pericardico in parte sovrafluido che alla base raggiunge spessore massimo di 16 17 mmm MEDIASTINO Nei limiti dell'esame basale si segnalano verosimili linfoadenomegalie ilo-mediastiniche in particolare evidenti in sede appena sotto carenale (complessivamente circa 20x30 mm) nello spazio prevascolare (circa 9x14) e all'ilo polmonare sx. Linfonodi di verosimile significato aspecifico-reattivo ai cavi ascellari POLMONE non versamento pleurico piccoli esiti fibrocicatriziali biapicali - al segmento laterobasale del LIS nodulo solido di circa 14x15 mm dai margini spiculati, in contatto con la diramazione bronchiale corrispondente; concomitano plurimi micronoduli satelliti, di cui uno mantellare di circa 6 7 mm. Immagine pseudonodulare a vetro smerigliato al segmento apicale del LIS di circa 6 mm. Bilateralmente alcuni micronoduli iperdensi dai margini netti, alcuni mantellari, di verosimile significato benigno.
Il medico curante ha accennato alla possibilità che possa essere un linfoma.
Concomitanti nuovi esami del sangue non hanno segnalato particolari anomalie ed anzi la proteina C reattiva è rientrata nella normalità (5,75) e la VES è scesa a 30. Negativi la ricerca anticorpi anticitoplasma, anti clamidia e anti mycoplasma.
Mi permetto alcune domande:
1) E' verosimile la possibilità che ci si trovi di fronte ad un linfoma?
2) Quale iter suggerite per arrivare ad una diagnosi certa?
3) Qualora venisse confermato il sospetto di linfoma dovrei continuare a postare su questo forum o su quello di ematologia?
Ringrazio anticipatamente della risposta e colgo l'occasione per ringraziare i medici che animano questo servizio in particolare per il tatto e l'umanità che dimostrano nell'affrontare situazioni a dir poco drammatiche.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
prima di dire qualunque altra cosa, in questo caso urge un approccio bioptico. Naturalmente saranno gli oncologi che conoscono bene il caso e vedono le immagini radiografiche a stabilire se risulta più pratico bioptizzare il nodulo del LIS o i linfonodi con tecnica transbronchiale.
Ci aggiorni pure.

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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Utente
Utente
Grazie per la celere risposta, ci stiamo già attivando in questo senso. Speriamo di riuscire a fare l'esame in tempi brevi malgrado il periodo estivo. Rinnovo a Lei ed ai Suoi colleghi il ringraziamento per il prezioso servizio che fornite. Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentili dottori
riporto gli esiti degli ulteriori esami effettuati:
PET globale corporea: l'analisi delle immagini odierne ha dimostrato la presenza di multiple aree di focale ed intenso iperaccumulo del tracciante, in prima ipotesi riferibili a linfoadenopatie, in sede rispettivamente, sovraclaverare bilaterale, para tracheale bilaterale, mediastinica anteriore, pre carenale, sotto carenale, ilare sinistra, mediastinica posterioe pre vertebrale, peribronchiale destra, in finestra aorto polmonare e nello spazio compreso tra fegato e piccola curvatura gastrica. Si segnala inoltre la presenza di un'ulteriore area di focale ed intenso iperaccumulo del tracciante metabolico la segmento latero basale del lobo polmonare inferiore sinistra che appare topograficamente coincidente con il noto reperto documentato in corso di recente indagine radiologica di TC eseguita in data 31 luglio 2009.
Non si documentano aree di patologico e focale iperaccumulo del tracciante metabolico sicuramente riferibili a malattia ad elevato metabolismo glucidico nei restanti distretti corporei esaminati.
Ago aspirato (sul nodulo polmonare): A) coaguli ematici inglobanti lembi epiteliali neoplastici compatibili con adenocarcinoma con ricca componente cellulare mucipara B) undici strisci a fondo fibrino-ematico con lembi epiteliali neoplastici (vediA)
Non ho parole per descrivere la disperazione dei famigliari e lo strazio che provoca la vista del bambino che continua a vivere normalmente ignaro del dramma che si sta svolgendo attorno a lui.
Mentre l'ammalata ha già contattato un centro specializzato di Milano mi permetto alcune domande:
- la prima è quella classica da cento milioni (di Euro), è possibile a questo stadio ancora sperare in una guarigione o almeno in una stabilizzazione della malattia?
- La seconda, rivolta in particolare al dott. Pastore, può essere utile in questa situazione l'ipertermia?
- La terza, come gestire eventuali ulteriori cattive notizie con l'ammalata? Meglio dire tutto, come è stato fatto fino ad oggi, o "filtrare" le notizie in modo da evitare crisi di disperazione?
- Infine, suggerite ulteriori accertamenti diagnostici oltre a quelli già effettuati? (penso peraltro che a questo dovrebbe provvedere il centro a cui si è rivolta l'interessata)
Mi permetterò di disturbare ancora per avere Vostri ulteriori pareri quando ci verrà proposto l'iter terapeutico (è già previsto un ciclo di chemioterapia, ma non ci è stato ancora detto con quali sostanze).
Cordiali saluti ed ancora un grazie per il prezioso servizio che offrite.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
visto che il quadro è ben definito è anche giusto dare le risposte alle domande che pone.
1. L'estensione dellla malattia difficilmente potrà permettere di aggredire radicalmente la malattia. In questi casi si procede con la chemioterapia, se l'estensione linfonodale fosse più contenuta si poteva sperare in un approccio chirurgico o radioterapico dopo la citoriduzione chemioterapica. L'altro problema consiste nei micronoduli satelliti di natura incerta perchè si vedono in TC ma sono al di sotto delle dimensioni utili per essere valutati dalla PET.
2. chiederò al collga Pastore di intervenire sull'ipertermia.
3. La cosa più onesta da fare in termini di comunicazione consiste nel fornire informazioni veritiere, con gradualità e saggiando di volta in volta la volontà di sapere della paziente stessa.
4.La fase diagnostica e di stadiazione si può considerare completata ed è il momento di passare a quella terapeutica. Oggi esistono vari schemi di chemioterapia ma si tende, più recentemente, in base ad evidenze scientifiche, a scegliere schemi specifici per il tipo istologico.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Utente
Utente
Gentile Dott. Barbieri
La ringrazio moltissimo della risposta.
La paziente, su richiesta del centro che la prenderà in cura, ha eseguito una nuova TAC con contrasto più che altro per escludere interessamenti encefalici. In effetti, fortunatamente, non sono stati rilevate "alterazioni focali encefaliche di aspetto evolutivo". Per il resto il referto ricalca quanto già visto nei precedenti esami (per cui non lo riporto integralmente) salvo il particolare che non segnala i "plurimi micronoduli satelliti" rilevati fino ad ora solo dalla prima TAC.
Mi permetto ancora una domanda. Secondo la Sua esperienza è possibile che una così massiccia invasione linfonodale possa partire solo da un nodulo tutto sommato piuttosto piccolo? Mi levi per cortesia anche questo piccolo dubbio.
Non ho parole per ringraziarla della sua disponibilità e resto in attesa di una risposta anche del suo collega in merito alla utilità dell'ipertermia. Ancora grazie e buona Domenica.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

intervengo in questo post per la parte relativa all'ipertermia contattato dal caro Collega Dr. Barbieri che ha risposto esaustivamente a tutte le domande poste. L'ipertermia consiste nel riscaldare in profondità i distretti corporei ammalati con una radiofrequenza a 13.56 Mhz. La temperatura viene localmente portata in profondità intorno ai 43 °C. Le cellule tumorali sono meno attrezzate di quelle normali nello smaltimento del calore a causa delle alterazioni presenti nella loro membrana cellulare e pertanto viene innescato un meccanismo di apoptosi (morte cellulare). Inoltre localmente di favorisce l'afflusso dei chemioterapici, alcuni dei quali con l'aumentare della temperatura aumentano anche di efficacia. La sinergia è anche con una eventuale radioterapia che però data l'estensione di malattia non appare indicata in questo caso. Non da ultimo si ha una stimolazione locoregionale del sistema immunitario. Direi che sulle sedi di malattia è possibile impiegare l'ipertermia, in combinazione con una energica chemioterapia.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
Gentile dott. Pastore
ringrazio anche Lei per le informazioni e, in particolare, per avermi confermato che possiamo avere un'arma in più a disposizione in questa battaglia.
Mi permetterò di disturbare ancora per inviare informazioni sui successivi sviluppi e chiedere ulteriori pareri. Speriamo bene...
Cordiali saluti
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Riguardo alla sua domanda: " Secondo la Sua esperienza è possibile che una così massiccia invasione linfonodale possa partire solo da un nodulo tutto sommato piuttosto piccolo? Mi levi per cortesia anche questo piccolo dubbio."
Mi dispioace dirlo ma è possibile anche questo, e non è neanche così raro.
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Utente
Utente
Gentile Dott. Barbieri
grazie dell'ulteriore risposta. In queste situazione vi è la tendenza ad aggrapparsi anche a dubbi stupidi o addirittura a negare l'evidenza.
Dal momento che le risposte ricevuto su questo sito mi sono di grande utilità, anche perchè sto cercando di sostenere psicologicamente la famiglia, mi permetterò di disturbare ancora

Cordiali saluti
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
...e noi rimaniamo a disposizione.
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Utente
Utente
Gentili dottori
approfitto ancora della Vostra disponibilità.
All'ammalata è stata proposta chemioterapia con i farmaci Cisplatino e Permetrexed.
E' stato inoltre proposto di entrare a far parte di uno studio clinico che impiega NGR-hTNF.
Cosa ne pensate sia della cura che dell'eventuale adesione allo studio clinico? Io francamente, vista la situazione, penso di consigliarla di accettare. Può essere sempre una possibilità in più anche se mi preoccupa il rischio che possa finire nel gruppo di controllo a cui non viene dato il nuovo farmaco. Prima però di dire qualunque cosa vorrei conoscere la Vs. opinione.
Ringrazio anticipatamente e porgo i migliori saluti
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
la chemioterapia che è stata proposta (cisplatino + pemetrexed) è sicuramente la più attuale nell'adenocarcinoma polmonare. Per quianto riguarda il farmaco sperimentale (se arriverà in commercio si chiamerà ARENEGYR), risulta anche molto interessante perchè agisce contro il meccanismo con cui il tumore produce nuovi vasi ed aumenta le sue capacità di crescita. Esistono già dei farmaci che agiscono con questo meccanismo ma la ricerca continua per offrire mezzi più potenti. Per ora questo farmaco ha già dato risultati interessanti in tumori del colon, del fegato e della pleura in fase avanzata (dopo la chemioterapia). Ulteriori informazioni comunque possono essere ottenute dai medici che propongono la sperimentazione che devono sempre consegnare un foglio informativo dettagliato sulla sperimentazione.
Non mi è solo chiaro se il nuovo farmaco è stato proposto in combinazione alla chemioterapia (in questo caso aggiungere qualcosa può essere utile, facendosi però informare adeguatamente sugli eventuali effetti collaterali), oppure se il nuovo farmaco è stato proposto in successione alla chemioterapia, non penso in alternativa ad essa.
Cordiali Saluti
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Utente
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Gentile Dott. Barbieri
grazie della risposta precisa e puntuale come sempre.
Il nuovo farmaco è stato proposto in combinazione con la chemioterapia. Questo ovviamente se la paziente sarà messa nel gruppo che riceverà il NGR-hTNF. In caso venga assegnata al gruppo di controllo riceverà solo la chemioterapia. Questo francamente mi preoccupa, non sarebbe utile associare, in questo secondo caso, almeno il Bevacizumab?
In quanto ai chiarimenti da chiedere ai medici curanti, ci proviamo, ma mi creda dottore che non sono tutti così gentili e disponibili come i professionisti che rispondono su questo sito.
Con i migliori saluti

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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Nel caso la paziente venisse assegnata al gruppo di controllo, deve sapere che non ci sono ancora evidenze sperimentali che bevacizumab aggiunga qualcosa di rilevante ad un trattamento con cisplatino + pemetrexed.
Aggiunge qualcosa all'effetto per esempio dei protocolli cisplatino + gemcitabiona o carboplatino + paclitaxel, tuttavia cisplatino + pemetrexed risulterebbe già superiore a questi protocolli citati.

Se ci sono altri dubbi che io possa riuscire a chiarire...
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Utente
Utente
Gent. Dott. Barbieri
Scrivo solo per ringraziarLa dell'ulteriore chiarimento e comunicarLe che la paziente è stata inserita nel gruppo che riceverà anche il nuovo farmaco. Inizierà lunedì.
Speriamo bene, ma la paura è molta.
Grazie ancora e cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentili Dottori
un breve aggiornamento solo per comunicare che la paziente ha effettuato la prima chemio ricevendo anche il farmaco sperimentale. Il tutto è stato sopportato abbastanza bene salvo una nausea insistente, tenuta comunque sotto controllo con il Plasil.
Una comunicazione in particolare per il dott. Pastore: stiamo valutando se associare alla cura anche l'ipertermia, ma sono sorti alcuni problemi di cui avrei piacere parlarLe direttamente. E' possibile contattarLa al numero indicato nel profilo? Se sì a quali orari?
Grazie di tutto e cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

senz'altro è possibile contattarmi; peraltro anche via mail all'indirizzo info@ipertermiaroma.it

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
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Gent. Dott. Pastore
grazie della disponibilità di cui, come ha visto, ho subito approfittato.

Cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Nessun problema... un grande in bocca al lupo per tutto e... sono a disposizione...

Cari saluti

Carlo
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Utente
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Gentili Dottori,

La presente per comunicarvi che la paziente ha effettuato la seconda chemioterapia ed è arrivata alla quinta applicazione di ipertermia.
Fino ad oggi sopporta abbastanza bene le terapie salvo per due problemi per i quali chiedo il vostro consiglio:

1)nausea: non è fortissima, ma dura alcuni giorni. Lo Zofran è inefficace a controllarla e il Plasil le provoca una forte irrequietezza. Vi sono altri farmaci che possiamo provare?

2)La paziente sente in gola la presenza di una sostanza mucinosa (come fosse una gelatina) che fa fatica a deglutire e che deve sovente sputare. Cosa può essere?

Ringrazio anticipatamente della risposta e porgo cordiali saluti
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