Osteotomia decompressiva per alluce rigido e tecarterapia

Il 14 ottobre scorso sono stato sottoposto ad osteotomia decompressiva del metatarso per alluce rigido al piede sinistro, causato da artrosi.
A distanza di 4 mesi dall'intervento, in attesa della visita di controllo prevista per metà marzo, ho ancora il piede non del tutto sgonfiato, dolorante e con scarsa escursione recuperata. Ho così ritenuto di sottopormi ad alcune sedute di tecarterapia presso uno studio fisioterapico. Non sono in grado di valutare se tale trattamento abbia effetti reali o fornisca solo una sensazione placebo. Il dolore, che subito dopo il trattamento sembra sparire con una sensazione di maggior escursione dell'alluce, il giorno successivo è di nuovo presente.
Vorrei tuttavia accertarmi che tale trattamento non sia in ogni caso controproducente.
Infatti, sono stato avvisato dal mio ortopedico che il recupero dall'operazione sarebbe stato lento e quindi di non meravigliarmi di avere a tutt'oggi dolore. Pertanto, la mia maggiore preoccupazione rimane quella di scongiurare il più possibile la riformazione degli osteofiti sui bordi articolari di metatarso e prima falange dell'alluce, cosa che comprometterebbe del tutto la buona riuscita dell'intervento. La tecarterapia può avere controindicazioni in questo senso o al contrario apportare benefici?
[#1]
Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Gnetile utente,
un paziente sottoposto recentemente ad un intervento chirurgico si trova comunque sempre in una situazione delicata che difficilmente puo' essere risolta da sanitari che non siano stati direttamente coinvolti nella procedura chirurgica.
Cio' detto i fastidi residui di cui lei ci parla possono ancora essere considerati normali e la tecarterapia e' una ottima terapia moderna che difficilmente risulta controproducente.
Cordiali saluti.