Dolore persistente vertebre d 3- d 6

Sono una donna di 48 anni, peso 56 kg per 1,70 di altezza. Svolgo un lavoro di elevata responsabilità (con un certo stress dovendo assumere decisioni di rilievo in poco tempo) e che la lunga giornata (ed a volte serata) lavorativa si svolge per lo più in posizione seduta ed al pc.

Dal 1995 ho iniziato ad avvertire dolori molto intensi all'altezza delle vertebre D3-D6, che aumenta alla pressione e diminuisce in posizione sdraiata, fino a scomparire. In sostanza la giornata inizia bene e, progressivamente, nel corso delle ore,fino a divenire insopportabile.
Nel 1996 mi sono sottoposta a RMN con esito negativo, poi con la prima gravidanza (marzo-dicembre 1996) la situazione è nettamente migliorata fino alla scomparsa del dolore. Nel 2000 ho avuto un altra gravidanza, mantendendo sempre lo stato di benessere.
A partire dal 2005 la sintomatologia si è ripresentata e nel novembre 2006 il dolore è divenuto severo, impedendomi di stare in piedi per più di un 15 minuti senza appoggiarmi ad una parete.
L'esito della radiografia (dicembre 2006)ha evidenziato irregolarità condrosiche caratterizzate da sclerosi delle limitanti con accentuata cifosi. Nessun altro rilievo morfo-strutturale, nè alterazioni del tenore calcico, spazi discali regolari.
Per elimanare il dolore ho effettuato 16 iniezioni (a seguito di prescrizione da parte dell'ortopedico) di cortisone, senza tuttavia avere alcun sollievo.
Ho iniziato ciclo di manipolazioni, massaggi (eseguita da fisioterapista) con frequenza settimanale in abbinamento a visite fisiatriche. Con esercizi posturali quotidiani, cyclette ed, assumendo, al bisogno un potente farmaco antinfiammatorio, la sintomatologia, pur permanendo è rimasta sotto controllo.
A partire dal mese di settembre la situazione è di nuovo peggiorata al punto che il dolore alla sera mi porta a conati di vomito ed "a perdere quasi la ragione!!" Nel corso della sintomatologia dolorosa sono comqunque in grado di svolgere qualsiasi movimento senza che il dolore aumenti (inarcamento della schiena, piegamenti in avanti ed indietro ecc). Non ho mai avuto blocchi nei movimenti.
La TAC (settmre 2007) al rachide dorsale ha acclarato la presenza di minime irregolaria margino somatiche in assenza di coinvolgimento del canale spinale e di compressione sul sacco durale. Il canale spinale di normale dimensione e pervi a tutti i livelli i forami di coniugazione, nessuna compressione discale. Eè presente una minima rarefazione ossea a livello dei somi vertebrali in sede anteriore con aspetto di tipo angiomatoso tuttavia focale.
La RMN (ottobre 200)ha evidenziato un'accentuazione della fisiologica cifosi dorsale, normali dimensioni del canale spinale e dei forami di coniugazione. Nessuna lesione intradurale, nè alterazioni focali del midollo spinale. <notmslr intensità di segnale dei metameri ossei.
Non crolli somatici, irregolarità focale del piatto superiore di D!" a sede mediana posteriore compatibile con piccola ernia di Schmorl.
Appuntimenti spigolo somatici anteriori di tipo spondilosico nel segmento medio-inferiore.
Attualmente, continuo gli esercizi di ginnastica posturale (con netto miglioramento della postura sia in piedi che da seduta fin dal mese di maggio 2007), la fisioterapia, e per il dolore mi è stato consigiato un trattamento locale interno con anestetico.
Vorrei sapere se è possibile un approfondimento diagnostico di questo dolore che sembra non aver trovato alcuna effettiva risposta dagli esami finora svolti (gli esiti di ostecondrosi giovanile a detta del fisiatra non sono tali da supportare un dolore così invincibile e prolungato nel tempo nonostante la terapia farmacologica e fisioterapica).
Ringrazio e mi scuso per la lunghezza dello scritto
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
verrebbe spontaneo consigliarLe altre gravidanze visto la presenza di sostanziale benessere durante tale periodo.
Non è semplice il Suo caso, bisognerebbe indagare più a fondo. Per esempio, gli esami TAC ed NMR sono stati eseguiti solo per lo studio della colonna dorsale? Il dolore è sempre localizzato o ha una qualche irradiazione? Aumenta solo con la stazione eretta o anche se per esempio tossisce? Potrebbe essere necessario eseguire anche una TAC toracica per valutare, per esempio,la presenza di qualche spina irritativa sul decorso dei nervi intercostali, ma, signora, sono considerazioni un pò aleatorie in assenza di una valutazione clinica.

Disponibile per ulteriori eventuali chiarimenti, La saluto cordialmente


Dr.GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
giovannimigliaccio@tiscali.it
[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gent. dott.
La ringrazio vivamente per la Sua risposta.
In effetti la valutazione da parte del neurologo mi manca! Rispondendo ai suoi quesiti (e, scusandomi per gli errori di ortografia del mio intervento anche precedente, determinati dalla fretta!), posso affermare che gli studi della TAC e RMN sono stati svolti per la valutazione della colonna vertebrale. I dolori sono sempre al solito posto, non si irradiano, nè mutano con il tossire. La posizione eretta, il cammino, la postura seduta senza corretto appoggio della schiena (in sedia rigorosamente a 90 gradi!, e ciò dopo la correzione della postura), sono i fattori scatenanti del dolore. Ultimamente persino un maglione un po' pesante, una sciarpa che appoggia...!!

La posizione sdraiata, nel giro di una trentina di minuti, allenta il dolore e mi sveglio senza dolore ma capita che mi debba sdraiare di fianco perchè anche l'appoggio sul materasso mi fa male. Nel corso della notte non ho mai dolore.
Il dolore diventa fisso e, se (come avviene per il lavoro) non posso sdraiarmi, assume un continuo aumento con "ondate" di algie che mi fanno addirittura sudare e creano palpitazioni, per lo sforzo di dominarlo (e, nel contempo, quasi non capisco quello che gli altri mi dicono). Il fisiatra è stato causalmente presente ad uno di questi episodi ed ha preso atto della portata del dolore e si è stupito del fatto che, nel contempo, non ho blocchi articolari.
Ho persino pensato di avere una soglia bassa del dolore ma, sinceramente, i parti (anche complessi) con pieno controllo del dolore, un pregresso intervento di emorroidectomia mi inducono a pensare che non sia così.

In effetti rimpiango il periodo bellissimo delle gravidanze e, quando affermo disperatamente che sono disposta ad andare pure dallo psichiatra se dovesse convincermi che il mio dolore è psicosomatico, sorrido al pensiero del Suo consiglio che, glielo assicuro, più volte è stato benevolmente e simpaticamente suggerito!

Cordialmente la saluto

[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile Signora,
non credo che abbia bisogno dello Psichiatra. Spesso lo si invoca quando noi clinici non ci raccapezziamo sulla diagnosi.
Vedo che Lei è qui a Milano. Mi telefoni. Vedrò di fissarLe un appuntamento anche in Ospedale, così,visitandoLa, spero di avere le idee più chiare sui Soui sintomi.

Intanto Le auguro un buon Week-End

Dr.G.Migliaccio
[#4]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
In aggiunta alle valutazioni fatte dal Dr. Migliaccio una valutazione interessante potrebbe essere una visita posturale per valutare la convergenza visiva, l'appoggio podalico e la malocclusione che potrebbero dare vertigine con difficoltà a mantenere la stazione eretta e dolore. Nel Suo caso comincerei dalla valutazione dell'oculomotricità (provi a dare un'occhiata a ttp://brain.oxfordjournals.org/cgi/content/full/124/8/1646). Provi da sola ad avvicinare la punta di una matita alla punta del naso. Dovrebbe vedere solo una punta, in caso di alterata oculomotricità ne vedrebbe due. In sequenza valuterei la correttezza dell'appoggio podalico e dell'occlusione.
saluti
Daniele Tonlorenzi

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gent. dott. Tonlorenzi,
la valutazione dell'oculomotricità è stata effettuata proprio la settimana scorsa, nel senso che sono andata dall'oculista per il controllo della vista ed è stato verificato anche quello. Ho per curiosità effettuato il test da lei suggerito e vedo una sola punta.
Per la valutazione dell'appoggio podalico a quale specialista devo rivolgermi? Mi scusi per la banalità della domanda!
Cordiali saluti
[#6]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Assolutamente non è banale, lo specialista della riabilitazione (anche dell'appoggio podalico) è il fisiatra (il medico specialista in medicina fisica e riabilitativa) che deve prescrivere il tipo di plantare. Dopo anche il tecnico (ora laureato) dovrà lavorare bene. Provi anche a prendere un rotolo di carta, ne strappi un foglio e lo pieghi ripetutamente in maniera tale che infilato in bocca la costringa alla massima apertura. Inizialmente i muscoli si opporranno (faranno fatica). Lo tenga in bocca per 10 minuti e poi dica se il dolore ha qualche modifica.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
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