Condropatia bilaterale - ginocchio

circa 12 anni fa , dopo un periodo di intenso allenamento di mezzofondo si è sviluppata la patologia in oggetto. All'epoca, mi sono rivolto a più specialisti nella speranza di tornare a correre. Così non è successo e mi sono dovuto rassegnare a fare dell'attività di mantenimento atta esclusivamente a non sentire dolore (bruciore) al ginocchio.
All'epoca mi sono stupito per il fatto che la patologia non sembrava essere così grave a detta dei medici ma in ogni caso, praticamente, risultava impossibile ritornare alle condizioni di partenza. In questi anni ho fatto di tutto e quello che ho capito è:
1. la pulizia della cartilagine in artoscopia non sarebbe servita a niente (almeno nel mio caso ) se non nel mettermi in una condizione di partenza simile a quella in cui mi trovavo. - 2.Gli anti infiammatori sistemici tipo FANS non hanno una gran efficacia (ovviamente solo per l'infiammazione) e non si possono assumere per lunghi periodi.e quindi possono essere usati solo nel momento topico di dolore - 3.gli antiinfiammatori locali tifo Fans in schiuma più o meno la stessa cosa - 4.integratori del tipo condroitina e glucosamina non hanno praticamente effetto - 5. il ghiaccio lo si può usare solo nei momenti topici e per max 10 minuti e comunque su grosse infiammazioni non ha praticamente nessun effetto - 6. UNICA cosa da fare esercitare il quadricipite femorale in particolare il vasto mediale e fare una quantità mostruosa di allungamenti per tutti i muscoli della gamba e fare una due volte all'anno delle infiltrazioni con acido ialuronico per migliorare la fluidità dei movimenti (voci discordanti a riguardo. ). - 7. plantari atti a migliorare l'appoggio per scaricare il ginocchio e fasciature particolari al ginocchio servono poco niente.
Dopo 12 anni e aver lasciato definitivamente lo sport poichè , nonostante tutto era impossibile fare qualsiasi cosa , ora con gli esercizi e gli allungamenti comunque conduco una vita normale senza dolori ma, a distanza di anni mi chiedo: PRIMA DOMANDA: si può fare ancora qualcosa per riuscire a riprendere un minimo di attività tipo camminata veloce. SECONDA DOMANDA: E' efficace l'acido ialuronico e in che modo ?.... conviene provare ? riuscirebbe a fare in modo di limitare gli allungamenti che faccio durante la giornata (cosa veramente assurda, devo fare stretching più volte al giorno e per diversi minuti e se lascio un giorno solo sento subito bruciore)? TERZA DOMANDA esistono delle cure con cellule staminali ? sono efficaci? dove si effettuano?
Vi ringrazio anticipatamente , porgo
cordiali saluti
ex runner rassegnato.
[#1]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

premetto che Lei ha fatto un'analisi molto puntuale e precisa. Ed è anche giunto ad una conclusione fondamentale: Lei si definisce "ex runner rassegnato".
Mi permetta di complimentarmi, ma non è facile trovare un paziente che riesca a maturare la saggezza necessaria per "rassegnarsi" e capire che in alcuni casi è necessaria una rinuncia importante per salvare le proprie ginocchia. In letteratura sono descritti i cosiddetti "knee abuser", cioè pazienti che -pur patendo i dolori della condropatia- continuano ad attuare strategie atte ad attenuare il dolore in maniera da consentir loro di proseguire quella attività sportiva che è causa (e fattore di aggravamento) della patologia. In pochi anni questi soggetti si ritrovano con delle ginocchia da protesi.
Sono pochi quelli, come lei, che riescono ad "amministrare" le proprie ginocchia, come nei film western i cow-boy razionano l'acqua per non finirla subito e morire disidratati nel deserto.
I Suoi 7 punti sono corretti, tranne uno: oggi esiste una particolare categoria di FANS, i cosiddetti "anti-cox2", che sono farmaci diversi. Non sono gastrolesivi, e non sono dei farmaci "da emergenza", per il dolore acuto. Vanno assunti a cicli di diversi giorni, e mantengono bassi a lungo i livelli delle citochine responsabili dell'infiammazione. Non si aspetti i risultati nell'immediato degli antidolorifici/anti-infiammatori vecchio tipo, ma possono essere una interessante risorsa: ne parli col Suo ortopedico o col Suo medico di base.
L'acido ialuronico è efficace, ma per stabilire in quale misura (e con quali modalità) è necessaria una visita. Non tutti i preparati sono adatti a tutte le ginocchia.
Infine, quanto alle cellule staminali, i trattamenti ad oggi sono ancora fanta-scienza.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, in effetti, rileggendo quanto avevo scritto, non avevo specificato bene ma avevo considerato anche gli anti-cox 2 nella categoria dei FANS sistemici. All'epoca avevo fatto dei cicli con il MOBIC........
In sostanza mi sembra di capire che, purtroppo, dopo tutti questi anni non si è andati lontano, la patologia descritta lascia spazio solo ad una attività di mantenimento, come si diceva, atta solamente a non sentire dolore (che è già molto!!).
Per quanto riguarda l'attività aerobica possibile immagino che valgano, come allora, le stesse indicazioni: nuoto escludendo lo stile a rana, camminate sul dritto senza sforzare, bici senza esagerare con sellino alto in modo da non superare i 90 ° dell'angolatura del ginocchio, elettrostimolatore sul vasto mediale, allunghi con manubri senza superare i 90° e tantissimo stretching su qudricipite , bicipite femorale e polpaccio.
Ho deciso di tornare "all'attacco" e provare , dopo visita specialistica, l'acido ialuronico, cosa che ho sempre evitato perchè leggermente invasiva e abbastanza costosa è penso ci sia anche un minimo rischio di dipendenza "psicologica" anche con un micro miglioramento. Vedremo.
Grazie ancora
cordiali saluti
[#3]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

Lei è molto consapevole e attento. Mi fa piacere, e Le auguro il massimo risultato dalle infiltrazioni. Una sola precisazione: il farmaco che Lei cita è a base di meloxicam, una sostanza che non ha nulla a che vedere con gli anti-cox 2. Fa parte della famiglia il cui capostipite è il piroxicam, una vecchia molecola che gira in Italia da molti anni (per citarle il nome commerciale più famoso, si tratta del "Feldene").

Distinti saluti
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