Frattura falange prossimale v dito del piede

Gentili dottori, sabato scorso ho avuto un incidente domestico sbattendo il piede contro una poltrona. Ho messo ghiaccio e voltaren, ma al mattino dopo visto il persistere del dolore mi sono recata al P.S. dove con una RX mi è stata diagnosticata la frattura della falange prossimale del V dito del piede sx. L'ortopedico mi ha incerottato il V e IV dito del piede e mi ha prescritto il CLEXANE 4000, tuttavia all'atto della dimissione mi è stato detto vista la mia perplessità sulle iniezioni di eparina, che potevo anche evitarle visto che riuscivo comunque a camminare.Dello stesso parere è stato anche il mio medico curante.Ho 50 anni, e non ho mai fumato né avuto problemi circolatori. Visto che soffro di gastrite e da giovane ho sofferto di epistassi, sto mettendo solo localmente clarema 1%, solo non vorrei sbaglaire e magari ritrovarmi con una trombosi senza accorgermene. Premetto che riesco a camminare con la parte interna del piede e che metto ghiaccio e crema. Non ho molto dolore nel camminare e solo un leggero gonfiore verso il tallone lato esterno del piede. Non sono sovrappeso né assumo ormoni in quanto in menpausa dal 1995, e svolgo comunque normalmente una vita abbastanza sedentaria. Posso continuare in questo modo? Grazie.
[#1]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

direi di si: non credo ci siano rischi particolari nel suo caso.

Buona serata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la sua disponibiltà e tempestività nel rispondere alla mia richiesta. Buona serata anche a Lei.
[#3]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Di nulla.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gent.mi Dott.,
Venerdì ho fatto la radiografia al dito interessato dalla frattura, al termine dei 21 gg. di prognosi prescritti dall'ortopedico del Pronto Soccorso. Riporto il referto: Presenza di rima di frattura incompleta, a decorso obliquo, della falange prossimale di V dito. Non evidenti ulteriori lesioni ossee in atto. Rapporti articolari rispettati. Segni di diffusa degenerazione artrosica della articolazioni in esame. Cosa vuol, dire? La frattura ancora non si è consolidata? Posso riprendere le mie normali attività anche se ho ancora dolore e mi riesce difficile mettere la scarpa? O faccio danni? Posso intraprendere attività sportiva? Sarebbe utile una visita ortopedica oppure aspetto ancora un pò e ripeto semplicemente la radiografia? Grazie mille per l'attenzione.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Tra l'altro camminando con un carico spostato mettendo il piede ruotato verso l'esterno, ho gonfia la zona della caviglia lato esterno gamba sinistra e se metto il piede dritto e provo a camminare ho l'impressione di avere l'anca rigida. Sto mettendo sulla zona interessata il Voltaren gel 2% due volte al giorno, ma sento proprio una rigidità dell'anca femore e gamba se metto il piede dritto. E' normale, posso forzare lo stesso? Grazie ancora.
[#6]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Aspetti a riprendere l'attività sportiva.

La frattura ha iniziato a consolidarsi, ma non lo è del tutto.

Carichi su tallone a parte interna dell'avampiede, non sull'esterno, per quanto possibile e usi calzature morbide e con punta larga.

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite. Sto camminando come mi ha consigliato Lei e nel limite delle necessità giornaliere. Il mio medico curante mi ha prescritto ulteriori sei giorni di riposo. Lunedì riprendo a lavorare provando a calzare una scarpa larga e comoda. Per l'attività sportiva secondo Lei un mesetto può bastare oltre il mese già trascorso? Grazie ancora per la disponibilità e buona giornata.
[#8]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Dovrebbe bastare.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie. Buona giornata e buon lavoro.
[#10]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Di nulla.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, mi scusi per il disturbo, volevo esporle un problema.
Dopo un mese di immobilizzazione ho tolto il bendaggio con il cerotto al V dito come già segnalato la frattura ancora non era del tutto consolidata, ed ho ripreso il mio lavoro che si svolge prevalentemente al computer. All'inizio sentivo rigida l'anca la caviglia e il piede, ma durante la visita con l'ortopedico quest'ultimo mi ha rassicurata dicendo che ero in via di guarigione e dovevo portare ancora una calzatura aperta fino ad oggi. Tuttavia dopo qualche giorno si è gonfiata tutta la zona alla base delle cinque dita con dolore ai tendini delle dita, all'alluce fino alla caviglia e tutta la zona circostante l'astragalo a sinistra. Forse ho forzato un pò anch'io nella speranza che andasse a posto prima. Ad oggi ho fatto sei sedute con un fisioterapista che mi sta facendo massaggi ai tendini con olio di arnica e frizioni più qualche esercizio. Il gonfiore è un pò diminuito ma continua a farmi male e non riesco ancora a camminare normalmente perché tira il piede dall'alluce alla caviglia e in alcuni movimenti tutti gli estensori delle dita. Secondo lui nel trauma ho subito anche una lesione al tendine dell'alluce, ma questo è possibile verificarlo? Oppure devo soltanto avere pazienza e magari prendere qualche altro giorno di riposo? Metto il ghiaccio e voltaren sulle dita e reparil gel sul gonfiore, ma comincio a sentirmi sfiduciata e anche un pò preoccupata. Il gonfiore può causare problemi alla circolazione? Può darmi qualche consiglio per favore? I massaggi vanno bene oppure rischio di compromettere di più. Premetto che il terapista non è della ASL quindi mi costa anche ogni seduta visto che i tempi della ASL sono lunghi. Non so più cosa è giusto fare, sembrava una cosa risolvibile in breve tempo invece non è così. Attendo fiduciosa una sua risposta. Grazie mille.
[#12]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
L'unica cosa importante è che la frattura abbia una buona consolidazione, tale da poter caricare senza rischi.

Escluderei possibili lesioni tendinee.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Quindi Lei mi consiglia di lasciar perdere tutto e verificare esclusivamente se la frattura si è ben consolidata con una ulteriore radiografia? Al momento sto assumendo oki bustine una al mattino e una alla sera prescritte dal medico curante per cinque giorni. Al mattino pantoprazolo 40 mg perché soffro di reflusso gastroesofageo. Mi ha prescritto anche le compresse di reparil. Quando prendo l'oki la caviglia risulta più sciolta ed è più facile camminare normalmente. Mi consiglia di fare ancora esercizi per distendere i tendini delle dita e docciature tiepide? Oppure aspetto solo con pazienza che passi il tempo che nel mio caso richiede il recupero? Può influire l'artrosi al piede e l'osteoporosi di cui sofffro? Premetto che ho ripreso da 15 giorni il mio lavoro che si svolge prevalentemente seduto. Mi scusi per le tante domande e la ringrazio infinitamente per il tempo dedicatomi. Buona giornata.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dotttore mi scusi se La disturbo nuovamente, ma sarei felice di conoscere il suo punto di vista sullo sviluppo della frattura già riassunta precedentemente. Dopo il 3 novembre il mio piede ha iniziato a gonfiarsi sul metatarso e avevo tutti i tendini rigidi più un versamento alla base dell'astragalo che di fatto visto anche il forte dolore che provavo camminando, mi impedivano ogni movimento del piede sotto carico. Sono andata da un altro fisioterapista il quale mi ha detto che avevo un principio di sindrome di Sudek che ha trattato con Laser Co2, magnetoterapia e correnti interferenziali più esercizio fisico e manipolazione dei tendini con forte dolore anche al minimo contatto. Ad oggi dopo 11 terapie le dita del piede si sono quasi sbloccate, riesco a stare sulle punte senza problemi e anche se ancora un pò gonfie riesco a caricare il peso sopra senza grossi problemi. Ciò che ancora mi impedisce di camminare bene è il gonfiore che persiste alla base dell'astragalo per cui oggi ho fatto una ecografia che riporto di seguito:" Ispessimento e disomogeneità ecostrutturale a carico del legamento peroneo astragalico anteriore, come da flogosi a verosimile genesi traumatica. Restanti componenti mio-tendinee di piede e collo piede nella norma. Discreto ispessimento del sottocute in corrispondenza della porzione dorsale e delle ossa tarsali e retro- malleolare peroneale,, da verosimile inibizione edematosa. Nella eventuale persistenza della sintomatologia dolorosa utile integrazione con esame RMN della caviglia". Secondo Lei posso insistere a camminare sperando che si sblocchi come sostiene il fisioterapista o sarebbe preferibile mettere a riposo la parte dolorosa? Riesco a camminare sul dolore nella speranza che in questo modo si liberi e passi com'è avvenuto con i tendini delle dita, ma ho paura di provocare un danno al legamento. Continuo con le terapie già iniziate? Grazie mille per la risposta.
[#15]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Si accerti con una nuova Rx che la frattura si sia consolidata: se ciò è avvenuto, torni pure a deambulare normalmente, anche se per un certo tempo potrebbe avere qualche disturbo locale.
[#16]
dopo
Utente
Utente
Farò quanto prima anche la radiografia per appurare il consolidamento della frattura, anche se in realtà il mignolo non mi fa male ma ciò che ancora mi da problemi sono i tendini e muscoli del metatarso, la pianta del piede e lateralmente. Spero che con ulteriori sedute di fisioterapia spariscano anche questi dolori. Nel frattempo non so se mi conviene calzare nuovamente stivali e scarpe o continuare con le scarpe da ginnastica ancora un pò. La ringrazio infinitamente per la cortesia e disponibilità. Buona serata.
[#17]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Altrettanto a lei.
Osteoporosi

L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?

Leggi tutto