Tendinosi sovraspinato, nuoto

Buongiorno, vi ringrazio anticipatamente per il parere che vorrete darmi in merito al mio problema...

Ho 28 anni; pratico il nuoto nella categoria Master, il che prevede 3/4 allenamenti a settimana, abbastanza impegnativi (oltre i 4 km ad allenamento).
Per mesi, se non addirittura per anni, ho avvertito un fastidio alla spalla destra; ma da semplice fastidio nell'estendere il braccio il piu' possibile verso l'alto (nelle subacquee, ad esempio), la cosa e' diventata un vero e proprio dolore, anche la notte.
Ho richesto una RMN, il cui esito e' stato questo:

"L'esame è stato condotto con acquisizioni multiplanari, utilizzando differenti tempi di raccolta del segnale, con bobina di superficie dedicata. La testa omerale è posizionata normalmente sulla cavità articolare della scapola, contenuta nel cercine. Solo minima componente di versamento intrarticolare. Slivellamento dell'acromion claveare con conflitto e tendinosi del tendine del sovraspinato che è imbibito, rigonfio ma non disinserito, con muscolo normalmente trofico. Qualche disomogeneità di segnale si apprezza anche a livello dei tendini di sottospinato e sottoscapolare. Sinovite con componente liquida modesta della guaina del tendine del capo lungo del bicipite".

Per 3 settimane non ho nuotato, ho evitato di forzare la spalla anche solo sollevandola oltre i 90 gradi, ho preso antidolorifici e ho applicato ghiaccio. Il dolore si e' praticamente azzerato, consentendomi di stretchare la spalla nei modi piu' improponibili senza avvertire quasi alcunche'. A questo punto, ho provato a fare 2 (e dico 2) bracciate in piscina, oltre ad iniziare a fare degli esercizi quotidiani con gli elastici, prescrittimi dal medico sportivo (un ortopedico) della squadra. Ed ecco che a tempo zero il dolore e' tornato... un salto indietro di 2 settimane.

Mi chiedo... che fare? Devo stare fermo 6 mesi???
Molti mi parlano di cortisone. Premettendo che ok, sono un fanatico ma non intendo diventare un drogato, forse sarebbe utile per resettare la mia infiammazione e cominciare a lavorare con gli elastici da una base che sia veramente lo 0, altrimenti rischio ogni volta di tornare indietro.

Resto in attesa di un qualsiasi commento... grazie mille e complimenti per il servizio.

Francesco P
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
forse è il caso di far rivalutare la sua spalla da un collega che esegua di routine questa chirurgia.
Probabilmente potranno essere valutate altre opzioni che non il cortisone, a cui non si deve mai ricorrere in caso di evidenza di conflitti meccanici. Va risolta la causa, non il sintomo. Pensando anche al suo futuro non solo come atleta, ma anche semplicmente per l'uso normale e quotidiano della sua spalla.
Cordialmente
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie innanzitutto per la pronta risposta.
Tanto per cominciare, metterò a tacere quelli che ancora mi parlano del cortisone come se fosse la soluzione magica.
Infatti penso (e vorrei che mi confortaste): ma quanto riportato nell'esito della RMN è davvero così drammatico? Voglio dire: vi sembra qualcosa che non possa risolversi con un po' di pazienza? Con esercizi con gli elastici fatti per bene, senza mai sforzare, cercando di far innalzare gradualmente la soglia del dolore, applicando ogni volta ghiaccio ecc? Temo che il ritorno del mio dolore sia stato dovuto all'aver fatto gli esercizi con troppo "entusiasmo" derivante dalla recuperata "freschezza" della spalla, con escursioni del braccio molto ampie.
Infine, l'ultima domanda: è importante mantenere un certo tono muscolare, vero? Qualche bracciata in piscina, sempre sotto la soglia del dolore, me la posso permettere?

Ancora grazie mille, saluti

FP
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Ripeto: ogni consiglio deve seguire la visita clinica. Eviterei la piscina se compare subito dolore e valuterei con il suo ortopedico un intervento di decompressione artroscopica.
Cordialita'
Dr. A. Valassina