Sublussazione rotulea ginocchio dx

Salve sono una ragazza di 23 anni. Soffro con il ginocchio da quando avevo 11 anni. Mi hanno diagnosticato un ipertensione rotulea e a 18 anni mi hanno fatto un primo intervento per allentare un tendine. Dopo un anno continuavo ad avere molti problemi e sono entrati in artoscopia per controllare il menisco. Hanno allentato anche l'altro tendine. Sono stata meglio per due anni. Il ginocchio ha ricominciato a bloccarsi e a gonfiarsi verso novembre 2017 ma non mi invalidava come prima. A maggio 2018 sono caduta, sono stata bloccata con il tutore per tre mesi e con le stampelle per quattro mesi perché non riuscivo a camminare. Mi hanno diagnosticato una sublussazione rotulea. Ho il menisco lesionato e i legamenti laterali anche. Sono sei mesi che sto facendo fisioterapia ma il ginocchio continua ad essere gonfio e fa sempre più male. Non mi fa nessun effetto alcun antiinfiammatorio trovo sollievo solo con il ghiaccio. Il mio ortopedico sta richiedendo un ultima risonanza per decidere come intervenire. Ha detto che l'intervento che di solito si fa per questo problema è molto invasivo e vorrebbe aspettare a farlo, quindi penserebbe di provare con un intervento meno invasivo. Ma mi sono stufata di andare a tentativi perché ho passato la mia giovinezza a zoppicare, per carità so benissimo che ci sono cose peggiori ma io voglio risolvere. Il fisioterapista mi ha consigliato di andare a Bologna a farmi visitare perché dice che sono c'è una struttura di ortopedia specializzata in questi problemi più complessi del ginocchio. Non so cosa fare sto perdendo la pazienza. Un consiglio pratico?
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 943 50 10
Buongiorno
Le consiglierei di rivolgersi ad un ortopedico specialista di Ginocchio.
Vivendo Lei a Roma non vedo la necessità di arrivare fino a Bologna.
In caso di sublussazione rotulea gli interventi da eseguire sono in ordine: un release dell'alare esterno che si esegue in artroscopia e se questo fallisce un intervento di riallineamento del tendine rotuleo con la tuberosità tibiale che viene poi fissata con una vite.
Cordiali saluti

Antonio Mattei