Vertigine posizionale che va avanti da più di un mese
Sono una ragazza di 21 anni.
Un mese e mezzo fa (metà luglio) ho iniziato a soffrire di vertigini e forte nausea.
Il primo episodio mi ha spaventata a tal punto da provocarmi un attacco di panico.
Dopo una visita dall'otorino, è stato confermato che si trattava di uno spostamento di otoliti.
Dagli esami del sangue è emersa una lieve carenza di vitamina D e una tiroide ipofunzionante.
Il medico mi ha prescritto il D-Base.
Ho eseguito le manovre liberatorie e ho anche fatto l'esame vestibolare con l'acqua spruzzata nell'orecchio, che ha confermato la natura vestibolare del problema.
Inizialmente, le cose sembravano migliorare.
Tuttavia, qualche giorno dopo l'ultima visita, ho avuto una recidiva, probabilmente un movimento brusco che ha spostato nuovamente gli otoliti.
Sono tornata dall'otorino, che ha ripetuto le manovre liberatorie.
Questa volta il miglioramento è stato più lento, ma comunque presente.
Successivamente, sono partita per il mare, ma dopo meno di una settimana ho avuto nuovi episodi di vertigini violente.
Sono tornata dal medico, il quale ha spiegato che si trattava di una "coda" degli otoliti e che, nonostante tutto, stavano tornando nella posizione corretta, dato che il nistagmo era molto diminuito.
Ha eseguito un'ultima manovra e mi ha prescritto 25 mg di Levopraid due volte al giorno per 10 gg per nausea (avevo perso 3 kg nel corso del mese).
Mi ha anche prescritto una una RM ENCEFALO.
Dal referto risulta: "reperti nei limiti di norma".
Dopo alcuni giorni in montagna, dove il clima era più fresco, la situazione è migliorata, anche se variava di giorno in giorno.
I giramenti di testa si erano attenuati, ma una volta tornata in città ho avuto un crollo, forse a causa del caldo.
Sono poi tornata al mare, ma la situazione è rimasta altalenante, con momenti positivi e negativi che si alternavano anche nello stesso giorno.
Nell'ultima settimana, però, la situazione è peggiorata di nuovo.
Ho iniziato a soffrire di un lieve mal di testa, che descriverei come una sensazione di pesantezza con pressione intorno alla testa, sulla nuca, sul naso e sugli zigomi, cosa che non mi era mai successa prima, neanche durante gli episodi più gravi di otoliti.
Ho avvertito anche disturbi visivi (apparizione di lucine e un certo affaticamento degli occhi) e una certa rigidità del collo.
Tra ieri e oggi sono tornate le vertigini, soprattutto da seduta, accompagnate da un senso di instabilità quando cammino e da una leggera nausea.
Insomma, sembra che migliori per poi tornare indietro.
Mi chiedo se si tratti ancora delle vertigini causate dagli otoliti o se si sia innescato qualcosa di diverso.
Durante questo periodo, ho quasi sempre dormito sul fianco sinistro, ma ho dovuto smettere da una decina di giorni perché mi provocava fastidi e dolori al lato sinistro, in particolare alla gamba e al bacino.
Ormai mi sento piuttosto provata da questa situazione, anche a livello psicologico, perché sembra che ogni volta io debba ricominciare.
Un mese e mezzo fa (metà luglio) ho iniziato a soffrire di vertigini e forte nausea.
Il primo episodio mi ha spaventata a tal punto da provocarmi un attacco di panico.
Dopo una visita dall'otorino, è stato confermato che si trattava di uno spostamento di otoliti.
Dagli esami del sangue è emersa una lieve carenza di vitamina D e una tiroide ipofunzionante.
Il medico mi ha prescritto il D-Base.
Ho eseguito le manovre liberatorie e ho anche fatto l'esame vestibolare con l'acqua spruzzata nell'orecchio, che ha confermato la natura vestibolare del problema.
Inizialmente, le cose sembravano migliorare.
Tuttavia, qualche giorno dopo l'ultima visita, ho avuto una recidiva, probabilmente un movimento brusco che ha spostato nuovamente gli otoliti.
Sono tornata dall'otorino, che ha ripetuto le manovre liberatorie.
Questa volta il miglioramento è stato più lento, ma comunque presente.
Successivamente, sono partita per il mare, ma dopo meno di una settimana ho avuto nuovi episodi di vertigini violente.
Sono tornata dal medico, il quale ha spiegato che si trattava di una "coda" degli otoliti e che, nonostante tutto, stavano tornando nella posizione corretta, dato che il nistagmo era molto diminuito.
Ha eseguito un'ultima manovra e mi ha prescritto 25 mg di Levopraid due volte al giorno per 10 gg per nausea (avevo perso 3 kg nel corso del mese).
Mi ha anche prescritto una una RM ENCEFALO.
Dal referto risulta: "reperti nei limiti di norma".
Dopo alcuni giorni in montagna, dove il clima era più fresco, la situazione è migliorata, anche se variava di giorno in giorno.
I giramenti di testa si erano attenuati, ma una volta tornata in città ho avuto un crollo, forse a causa del caldo.
Sono poi tornata al mare, ma la situazione è rimasta altalenante, con momenti positivi e negativi che si alternavano anche nello stesso giorno.
Nell'ultima settimana, però, la situazione è peggiorata di nuovo.
Ho iniziato a soffrire di un lieve mal di testa, che descriverei come una sensazione di pesantezza con pressione intorno alla testa, sulla nuca, sul naso e sugli zigomi, cosa che non mi era mai successa prima, neanche durante gli episodi più gravi di otoliti.
Ho avvertito anche disturbi visivi (apparizione di lucine e un certo affaticamento degli occhi) e una certa rigidità del collo.
Tra ieri e oggi sono tornate le vertigini, soprattutto da seduta, accompagnate da un senso di instabilità quando cammino e da una leggera nausea.
Insomma, sembra che migliori per poi tornare indietro.
Mi chiedo se si tratti ancora delle vertigini causate dagli otoliti o se si sia innescato qualcosa di diverso.
Durante questo periodo, ho quasi sempre dormito sul fianco sinistro, ma ho dovuto smettere da una decina di giorni perché mi provocava fastidi e dolori al lato sinistro, in particolare alla gamba e al bacino.
Ormai mi sento piuttosto provata da questa situazione, anche a livello psicologico, perché sembra che ogni volta io debba ricominciare.
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Gentile Paziente, sulle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema, suggerendo loro di non trascurare l’ipotesi che esista un conflitto fra l’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e l’Orecchio. Per non ripetermi (la situazione di fondo e il razionale non cambiano da caso a caso), le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
L'insorgenza di cefalea rafforzerebbe il mio sospetto.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2492-il-prurito-auricolare-cronico.html
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
L'insorgenza di cefalea rafforzerebbe il mio sospetto.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2492-il-prurito-auricolare-cronico.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta dottore! Nel frattempo sono tornata dall'otorino che ha confermato la fine degli otoliti, data l'assenza del nistagmo, e sostiene che le vertigini che provo in questo momento siano date da una cefalea muscolo-tensiva e mi ha prescritto una cura farmacologica e magari più avanti consiglia sessioni dall'osteopata. In effetti ho il collo, le spalle e parte della schiena che sono dure come il marmo e tutte in tensione.
Riguardo la sua ipotesi la terrò in mente nel caso la problematica continui a riproporsi, tuttavia io non noto particolare fastidio o dolore alla bocca o alla mandibola o vicino all'orecchio e riesco a aprire la bocca normalmente. Questi sintomi sono sempre presenti oppure è possibile che esista un conflitto fra ATM e l’Orecchio senza che si avverta dolore a bocca/mandibola e fastidio durante masticazione?
Riguardo la sua ipotesi la terrò in mente nel caso la problematica continui a riproporsi, tuttavia io non noto particolare fastidio o dolore alla bocca o alla mandibola o vicino all'orecchio e riesco a aprire la bocca normalmente. Questi sintomi sono sempre presenti oppure è possibile che esista un conflitto fra ATM e l’Orecchio senza che si avverta dolore a bocca/mandibola e fastidio durante masticazione?
[#3]
"è possibile che esista un conflitto fra ATM e l’Orecchio senza che si avverta dolore a bocca/mandibola e fastidio durante masticazione?": sì, è possibilissimo.
Dunque, dal Collega la causa è riferita ad una cefalea "Muscolo Tensiva.
Nell'epidemiologia delle cefalee, Emicrania e Cefalea di Tipo Tensivo (classificate fra le cefalee "primarie", cioé prive di una causa alla quale poterle riferire, fanno la parte del leone: si trovano ai punti 1 e 2 della classificazione internazionalmente riconosciuta, e costituiscono la stragrande maggioranza delle diagnosi emesse in un Centro Cefalee.
La denominazione "muscolo -tensiva " era stata eliminata già nella precedente riformulazione della classificazione ('98). Ci vedo un certo lobbismo scientifico, in quanto eliminando il prefisso "muscolo" si eliminano tutti i "muscolisti", e quindi anche i dentisti, e si blinda il 90 % delle cefalee, in quanto primarie , in casa neurologica. Il fatto che a più di 15 anni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usarla significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente vera. In realtà creava necessariamente l'incongruenza di individuare una possibile secondarietà in una patologia primaria.
Al punto 11 (quindi molto molto in la) fra le 9 cefalee "secondarie", ci sono quelle che derivano ANCHE dalla bocca: dico anche perché vanno insieme ad altri 6 capitoli classificatori (resto del mondo): 11 - Cefalee o dolori facciali attribuiti a patologie del cranio, collo occhi, orecchi, naso e seni paranasali, denti, bocca o di altre strutture facciali o cervicali.), il che incide sulla già scarsa considerazione dell’argomento. Raramente il sospetto diagnostico di uno specialista in cefalee arriva li' senza fermarsi prima, anche perché non è facile orientarsi in una materia abbastanza complicata anche per gli specialisti direttamente interessati, cioe' i dentisti: in questo capitolo rientrano anche le cefalee legate alle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), argomento che non piace alla maggior parte dei dentisti:. Da notare che le caratteristiche cliniche di una cefalea secondaria sono spesso molto simili a quelle di una primaria, per cui é probabile che questo argomento sia sottostimato.
Personalmente, ogni volta che mi imbatto in un caso diagnosticato anche ad altissimo livello professionale come emicrania o tensiva, mi chiedo come sia stata sciolta la diagnosi differenziale fra una cefalea secondaria a malocclusione dentaria (la malocclusione riguarda epidemiologicamente l'80% di bambini e ragazzi, e a maggior ragione gli adulti che erano ragazzi nel dopoguerra, cioé quasi tutti, il che non significa che tutti i malocclusi soffrano di cefalea) e una cefalea primaria, tensiva e emicranica in particolare. Quando ho posto questa domanda ai vari relatori che ho ascoltato su questo argomento, ho spesso avuto risposte alquanto evasive o ironiche, il che mi fa ritenere alquanto sottostimato il problema, in quanto totalmente ignorato e sul quale gli "esperti" non amano confrontarsi, né scientificamente né professionalmente, come del resto in tutta la patologia di confine nella quale si é introdotta la Gnatologia.
In pratica non si tratta di curare per via occlusale una Cefalea Primaria, come la Tensiva e l’Emicranica, ma pazienti ai quali é stata fatta diagnosi di Cefalea Primaria ma che hanno invece una cefalea secondaria punto 11 derivante dalla bocca, e ai quali la diagnosi di Primaria é stata posta senza una preliminare diagnosi differenziale in tal senso.
"ho il collo, le spalle e parte della schiena che sono dure come il marmo e tutte in tensione": E' necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale e della cintura scapolare non sono sempre isolate e fini a se stesse, ma inserite nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea . Può costituire , in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono a livello di malocclusione dentaria con malposizione mandibolare .
I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma se una malposizione mandibolare induce un compenso posturale della colonna cervicale, l'attività encomiabile del più bravo fisioterapista o osteopata o chiropratico non potrà che avere effetti scarsi e di breve durata, perchè la mandibola , dopo qualunque manipolazione , tornerà ad occupare la postura individuata dall'inercuspidazione dentaria, che nessuna manipolazione può cambiare senza l’intervento del dentista, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare. Per questo, il trattamento della colonna cervicale dovrebbe sempre accompagnarsi ad una attenta considerazione e trattamento di eventuali problemi craniomandibolari.
Cordiali saluti ed auguri.
http://www.studiober.com/cms/ckfinder/userfiles/files/04%20L'orientamento%20nella%20ricerca(1).pdf
Dunque, dal Collega la causa è riferita ad una cefalea "Muscolo Tensiva.
Nell'epidemiologia delle cefalee, Emicrania e Cefalea di Tipo Tensivo (classificate fra le cefalee "primarie", cioé prive di una causa alla quale poterle riferire, fanno la parte del leone: si trovano ai punti 1 e 2 della classificazione internazionalmente riconosciuta, e costituiscono la stragrande maggioranza delle diagnosi emesse in un Centro Cefalee.
La denominazione "muscolo -tensiva " era stata eliminata già nella precedente riformulazione della classificazione ('98). Ci vedo un certo lobbismo scientifico, in quanto eliminando il prefisso "muscolo" si eliminano tutti i "muscolisti", e quindi anche i dentisti, e si blinda il 90 % delle cefalee, in quanto primarie , in casa neurologica. Il fatto che a più di 15 anni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usarla significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente vera. In realtà creava necessariamente l'incongruenza di individuare una possibile secondarietà in una patologia primaria.
Al punto 11 (quindi molto molto in la) fra le 9 cefalee "secondarie", ci sono quelle che derivano ANCHE dalla bocca: dico anche perché vanno insieme ad altri 6 capitoli classificatori (resto del mondo): 11 - Cefalee o dolori facciali attribuiti a patologie del cranio, collo occhi, orecchi, naso e seni paranasali, denti, bocca o di altre strutture facciali o cervicali.), il che incide sulla già scarsa considerazione dell’argomento. Raramente il sospetto diagnostico di uno specialista in cefalee arriva li' senza fermarsi prima, anche perché non è facile orientarsi in una materia abbastanza complicata anche per gli specialisti direttamente interessati, cioe' i dentisti: in questo capitolo rientrano anche le cefalee legate alle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), argomento che non piace alla maggior parte dei dentisti:. Da notare che le caratteristiche cliniche di una cefalea secondaria sono spesso molto simili a quelle di una primaria, per cui é probabile che questo argomento sia sottostimato.
Personalmente, ogni volta che mi imbatto in un caso diagnosticato anche ad altissimo livello professionale come emicrania o tensiva, mi chiedo come sia stata sciolta la diagnosi differenziale fra una cefalea secondaria a malocclusione dentaria (la malocclusione riguarda epidemiologicamente l'80% di bambini e ragazzi, e a maggior ragione gli adulti che erano ragazzi nel dopoguerra, cioé quasi tutti, il che non significa che tutti i malocclusi soffrano di cefalea) e una cefalea primaria, tensiva e emicranica in particolare. Quando ho posto questa domanda ai vari relatori che ho ascoltato su questo argomento, ho spesso avuto risposte alquanto evasive o ironiche, il che mi fa ritenere alquanto sottostimato il problema, in quanto totalmente ignorato e sul quale gli "esperti" non amano confrontarsi, né scientificamente né professionalmente, come del resto in tutta la patologia di confine nella quale si é introdotta la Gnatologia.
In pratica non si tratta di curare per via occlusale una Cefalea Primaria, come la Tensiva e l’Emicranica, ma pazienti ai quali é stata fatta diagnosi di Cefalea Primaria ma che hanno invece una cefalea secondaria punto 11 derivante dalla bocca, e ai quali la diagnosi di Primaria é stata posta senza una preliminare diagnosi differenziale in tal senso.
"ho il collo, le spalle e parte della schiena che sono dure come il marmo e tutte in tensione": E' necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale e della cintura scapolare non sono sempre isolate e fini a se stesse, ma inserite nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea . Può costituire , in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono a livello di malocclusione dentaria con malposizione mandibolare .
I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma se una malposizione mandibolare induce un compenso posturale della colonna cervicale, l'attività encomiabile del più bravo fisioterapista o osteopata o chiropratico non potrà che avere effetti scarsi e di breve durata, perchè la mandibola , dopo qualunque manipolazione , tornerà ad occupare la postura individuata dall'inercuspidazione dentaria, che nessuna manipolazione può cambiare senza l’intervento del dentista, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare. Per questo, il trattamento della colonna cervicale dovrebbe sempre accompagnarsi ad una attenta considerazione e trattamento di eventuali problemi craniomandibolari.
Cordiali saluti ed auguri.
http://www.studiober.com/cms/ckfinder/userfiles/files/04%20L'orientamento%20nella%20ricerca(1).pdf
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 384 visite dal 18/08/2024.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.