Catarro retronasale
Gentili Dottori,
sono un uomo di 50 anni che da qualche anno soffre di un fastidioso problema di catarro retronasale.
Ho una persistente sensazione di muco che spesso mi chiude le tube di Eustachio e che mi costringe a deglutire e decomprimere anche ogni 2 o 3 secondi.
Il problema è quasi inesistente la mattina ma peggiora con l'andare della giornata, fino al momento di coricarmi: prima di addormentarmi (e a volte anche durante la notte)sono spesso costretto a schiarirmi naso e gola per liberarmi da questo problema, con conseguente difficoltà nell'avere una buona qualità del sonno.
La sensazione di orecchie tappate aumenta notevolmente dopo i pasti, dovendo aspettare almeno una mezz'ora affinchè la situazione si normalizzi.
Soffiando il naso non riesco ad eliminare quasi nulla (al massimo un po' di muco trasparente, raramente anche verde) e spesso vedo un filo di catarro, bianco o trasparente lungo la gola.
Sospettando anche un'allergia, qualche anno fa il mio medico curante mi prescrisse antistaminici che però non mi procurarono nessun miglioramento.
Da circa 15 anni faccio un ciclo annuale di inalazioni/aerosol presso i Bagni di Tivoli (il primo anno ho avuto necessità di insufflazioni essendomi stato diagnosticato del catarro tubarico, non riscontrato negli anni successivi) e due volte l'anno assumo il Broncho Vaxom per stimolare le difese immunitarie. Inoltre, nei momenti di necessità faccio aerosol con Clenil e Fluimucil.
Un paio di anni fa ho provato anche l'autovaccino elaborato sul mio tampone faringeo, mentre circa 15 anni fa ho subìto un'operazione al setto nasale per ripristinare la regolare respirazione, all'epoca molto difficoltosa a causa del setto deviato.
Un anno fa ho eseguito una RX ai seni paranasali dalla quale si è visto un "omogeneo opacamento del seno mascellare sinistro".
Oltre venti anni fa mi è stata diagnosticata anche un'ernia iatale con reflusso gastroesofageo ma da anni non accuso i classici sintomi del reflusso, quindi lo escluderei come causa del disturbo.
I vari otorini ai quali mi sono rivolto in questi anni non sono riusciti ad aiutarmi nell'identificare la causa di questa problematica, attribuendola volta per volta ad una serie di concause (faringite cronica, reflusso gastroesofageo, ecc.) ed incoraggiandomi a non dare eccessivo peso al problema che secondo loro non è grave. Però purtroppo tutta la situazione, che va avanti da anni, influisce anche sul mio stato d'animo procurandomi grande sconforto.
Secondo voi devo rassegnarmi o ci sono ulteriori strade da seguire per cercare le cause di questa irritazione e per risolvere i miei fastidi?
Grazie.
sono un uomo di 50 anni che da qualche anno soffre di un fastidioso problema di catarro retronasale.
Ho una persistente sensazione di muco che spesso mi chiude le tube di Eustachio e che mi costringe a deglutire e decomprimere anche ogni 2 o 3 secondi.
Il problema è quasi inesistente la mattina ma peggiora con l'andare della giornata, fino al momento di coricarmi: prima di addormentarmi (e a volte anche durante la notte)sono spesso costretto a schiarirmi naso e gola per liberarmi da questo problema, con conseguente difficoltà nell'avere una buona qualità del sonno.
La sensazione di orecchie tappate aumenta notevolmente dopo i pasti, dovendo aspettare almeno una mezz'ora affinchè la situazione si normalizzi.
Soffiando il naso non riesco ad eliminare quasi nulla (al massimo un po' di muco trasparente, raramente anche verde) e spesso vedo un filo di catarro, bianco o trasparente lungo la gola.
Sospettando anche un'allergia, qualche anno fa il mio medico curante mi prescrisse antistaminici che però non mi procurarono nessun miglioramento.
Da circa 15 anni faccio un ciclo annuale di inalazioni/aerosol presso i Bagni di Tivoli (il primo anno ho avuto necessità di insufflazioni essendomi stato diagnosticato del catarro tubarico, non riscontrato negli anni successivi) e due volte l'anno assumo il Broncho Vaxom per stimolare le difese immunitarie. Inoltre, nei momenti di necessità faccio aerosol con Clenil e Fluimucil.
Un paio di anni fa ho provato anche l'autovaccino elaborato sul mio tampone faringeo, mentre circa 15 anni fa ho subìto un'operazione al setto nasale per ripristinare la regolare respirazione, all'epoca molto difficoltosa a causa del setto deviato.
Un anno fa ho eseguito una RX ai seni paranasali dalla quale si è visto un "omogeneo opacamento del seno mascellare sinistro".
Oltre venti anni fa mi è stata diagnosticata anche un'ernia iatale con reflusso gastroesofageo ma da anni non accuso i classici sintomi del reflusso, quindi lo escluderei come causa del disturbo.
I vari otorini ai quali mi sono rivolto in questi anni non sono riusciti ad aiutarmi nell'identificare la causa di questa problematica, attribuendola volta per volta ad una serie di concause (faringite cronica, reflusso gastroesofageo, ecc.) ed incoraggiandomi a non dare eccessivo peso al problema che secondo loro non è grave. Però purtroppo tutta la situazione, che va avanti da anni, influisce anche sul mio stato d'animo procurandomi grande sconforto.
Secondo voi devo rassegnarmi o ci sono ulteriori strade da seguire per cercare le cause di questa irritazione e per risolvere i miei fastidi?
Grazie.
[#1]
Il consiglio che posso darle a distanza, è quello di sottoiporsi ad una tac dei seni paranasali senza mezzo di contrasto per una valutazione ad oggi. La radiologia tradizionale, per questo tipo di patologia, è obsoleta. Poi, sarebbe utile che si sottoponesse anche ad una fibroscopia rinolaringea per vedere anche la sussistenza o meno di un reflusso. Giusta la terapia con gli immunostimolanti e lisati batterici. In base a cio' che emergerà dalle indagini diagnostiche, cerchero' di esserle di aiuto. Cordiali saluti
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Ho effettuato nel frattempo un tampone faringeo (germe: Stafilococco aureo) ed è risultato che lo stesso è sensibile solo alla Rifampimicina. Il medico di base ha fatto un po' di ricerche e mi ha detto che per combattere il problema c'è un antibiotico molto potente che sarebbe da utilizzare solo se effettivamente necessario. Mi ha quindi prescritto inalazioni con LINCOCIN*IM IV F 2ML 600MG+SIR PZ. 4 spiegandomi che il medicinale, utilizzato non per via intramuscolare ma come inalazione, agisce solo a livello locale senza causare i classici problemi legati agli antibiotici. Ho comunque letto che il Lincocin è un farmaco che ha effetti indesiderati anche gravi, addirittura anche letali, tra l'altro potrebbe far insorgere acufeni (e io già soffro di questo problema). Secondo Lei è giusta l'analisi del mio medico? Questo germe potrebbe essere effettivamente la causa del mio problema? In caso positivo, esiste un farmaco meno invasivo? Tutto ciò che ho letto sul Lincocin sinceramente mi spaventa...
[#3]
Onestamente, non comprendo il ragionamento del Collega: se il germe è sensibile alla rifampicina, perchè prescrivere un antibiotico diverso? Quindi, assuma tranquillamente quello ritenuto valido dall'antibiogramma. Per la paura di assumere la lincomicina, devo dirle che non ci sono problemi, almeno che non ci sia una intolleranza e/o allergia alla sostanza.Poi, non comprendo nemmeno la somministrazione per via aerosolica. Concludendo esegua la cura con l'antibiotico evidenziato come efficace nel suo caso e, dopo una quindicina di giorni, ripeta il tampone. Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 22.8k visite dal 20/01/2011.
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