Acufene monolaterale continuo da più di un mese

Salve, ringrazio anzitutto per la disponibilità e il tempo a me dedicato.

L'11 ottobre, dopo l'utilizzo continuato di cuffie sovraurali per 4 ore a volume moderato, mi è comparso un acufene all'orecchio sinistro.

Il fischio avvertito è stato quel giorno bene definito, per poi trasformarsi nel corso della notte in un rumore confuso e mal definito, costante, come debole crepitio unito a fruscii di cavi dell'altra tensione.
Si associa un senso di occlusione e dolore all'interno dell'orecchio problematico, avverto anche un'eccessiva presenza di muchi.


Dopo tre giorni mi recai alla guardia medica che mi prescrisse aerosol di fluibron e clenil (x 6 giorni, due al giorno) e microser gocce.

Seguo la terapia, la situazione rimane invariata, nel frattempo inizio a soffrire di insonnia grave.

Dopo due settimane faccio una visita dall' otorino, non vengono rilevati problemi alla visita otoscopica, l'esame audiometrico è nella norma. Mi prescrive degli integratori (acuval audio), escludendo che gli acufeni dipendessero da patologie dell'orecchio.

Inizio un travagliato iter diagnostico neurologico.
Non dormii per dieci giorni dall'insorgenza del problema, il medico curante mi prescrisse tranquirit e serem (inefficaci).
Finii al pronto soccorso la settimana dopo a causa dell'insonnia, uno psichiatra mi prescrisse mezza compressa di quetiapina e iniezioni di samyr.
Cominciai a riposare qualche ora la notte, sebbene avessi un sonno discontinuo e poco profondo (non avevo percezione del fatto di dormire).
Scelsi di fare una visita neurologica. Secondo lo specialista l'acufene era dovuto a una sovraeccitazione del muscolo timpanico che rimaneva costantemente teso (era passato quasi un mese dalla sua comparsa).
Ricevetti una cura di EN 1mg e Lendormin 0,25mg, da assumere la sera prima di coricarmi, e la richiesta per un elettroencefalogramma. Nel giro di dieci giorni ripresi il sonno. L'acufene persiste immutato (insieme al resto dei sintomi).
L'elettroencefalogramma riscontra una microsofferenza dell'emisfero sinistro, nel lobo temporale (colpa del ronzio?), il neurologo dice che dovrò eseguire una RM encefalica senza mezzo di contrasto.
Ascolto un sencondo parere neurologico, che mi allerta circa l'eccessiva mole di farmaci della terapia, consigliandomi di ridurre l'assunzione al solo Lendormin e di effettuare una RM con contrasto (il primo specialista neurologo ribadiva l'importanza della corretta assunzione di farmaci, specialmente EN, per migliorare la qualità del sonno e delle sue fasi profonde)

Adesso, onestamente credo che si sia sovrastimata la componente neurologica del problema, sottostimando quella otologica.
Vorrei chiedere se effettivamente un esame audiometrico basti ad escludere lesioni dell'orecchio interno, e se, a distanza di un mese e mezzo dalla comparsa dell'acufene, abbiano ancora senso terapie tipiche, come quelle a base di cortisone.

Grazie, buona giornata
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Penso anche io che si sia accentrata l'attenzione piu' sul campo neurologico che otorino. Certo, una eventuale cura cortisonica potrebbe essere ancora utile, come anche un esame impedenzometrico.
Purtroppo, a distanza, in un caso come questo non posso essere molto di aiuto.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

Acufeni

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