Lesione similcistica faringea
Buonasera,
In seguito a lieve tosse secca, che il mio medico curante ha pensato potesse essere causata da reflusso, mi è stata prescritta una visita specialistica. Nel tempo i sintomi della tosse si sono attenuati, quasi scomparsi, tanto che alcuni giorni quasi non tossisco per nulla. Ho deciso comunque di fare la visita specialistica per scrupolo dato che il mio medico curante sospettava fosse dovuta a reflusso e ne volevo la certezza.
Durante la visita il dottore ha riscontrato una lesione similcistica faringea che ha definito sicuramente di natura benigna e non collegata alla tosse.
Riporto il testo esatto del referto medico:
"EO/MMTT: integre bilateralmente, lievemente opacate.
Mucose nasali congeste. Deviazione settale. Lieve ipertrofia dei turbinati inferiori bilateralmente.
Non evidenza di neoformazioni polipoidi in rinoscopia anteriore
Orofaringe: note di flogosi.
Distretto faringo-ipofaringo-laringeo pervio, presenza di piccola lesione del bordo libero dell'epiglottide a destra (plica faringo epiglottica) di aspetto cistico.
Corde vocali mobili e indenni, seni piriformi liberi. Si evidenzia iperemia a livello dell'adito laringeo sopratutto a livello della mucosa aritenoida (laringite peptica?)"
A seguito di ciò il medico mi ha prescritto Marial sciroppo per GER (2 volte/giorno per 30g) e un ulteriore controllo della lesione similcistica faringea tra 1-2 mesi.
La cosa che mi ha turbato è che malgrado questa ciste sia a detta del medico sicuramente benigna e in nessun modo legata alla tosse (e aggiungo riscontrata casualmente dato che non dava sintomi), mi è stato detto che quasi sicuramente dovrà essere tolta con intervento chirurgico in anestesia totale. Considerando che non ho nessun altro sintomo (calo voce o sensazione di corpo estraneo) vorrei chiedere un vostro parere sulla reale necessità di sottopormi ad intervento chirurgico che, se possibile, vorrei assolutamente evitare magari limitandomi a tenere controllata la ciste.
Vi ringrazio anticipatamente per il vostro gentile riscontro.
Cordiali Saluti
In seguito a lieve tosse secca, che il mio medico curante ha pensato potesse essere causata da reflusso, mi è stata prescritta una visita specialistica. Nel tempo i sintomi della tosse si sono attenuati, quasi scomparsi, tanto che alcuni giorni quasi non tossisco per nulla. Ho deciso comunque di fare la visita specialistica per scrupolo dato che il mio medico curante sospettava fosse dovuta a reflusso e ne volevo la certezza.
Durante la visita il dottore ha riscontrato una lesione similcistica faringea che ha definito sicuramente di natura benigna e non collegata alla tosse.
Riporto il testo esatto del referto medico:
"EO/MMTT: integre bilateralmente, lievemente opacate.
Mucose nasali congeste. Deviazione settale. Lieve ipertrofia dei turbinati inferiori bilateralmente.
Non evidenza di neoformazioni polipoidi in rinoscopia anteriore
Orofaringe: note di flogosi.
Distretto faringo-ipofaringo-laringeo pervio, presenza di piccola lesione del bordo libero dell'epiglottide a destra (plica faringo epiglottica) di aspetto cistico.
Corde vocali mobili e indenni, seni piriformi liberi. Si evidenzia iperemia a livello dell'adito laringeo sopratutto a livello della mucosa aritenoida (laringite peptica?)"
A seguito di ciò il medico mi ha prescritto Marial sciroppo per GER (2 volte/giorno per 30g) e un ulteriore controllo della lesione similcistica faringea tra 1-2 mesi.
La cosa che mi ha turbato è che malgrado questa ciste sia a detta del medico sicuramente benigna e in nessun modo legata alla tosse (e aggiungo riscontrata casualmente dato che non dava sintomi), mi è stato detto che quasi sicuramente dovrà essere tolta con intervento chirurgico in anestesia totale. Considerando che non ho nessun altro sintomo (calo voce o sensazione di corpo estraneo) vorrei chiedere un vostro parere sulla reale necessità di sottopormi ad intervento chirurgico che, se possibile, vorrei assolutamente evitare magari limitandomi a tenere controllata la ciste.
Vi ringrazio anticipatamente per il vostro gentile riscontro.
Cordiali Saluti
[#1]
Purtroppo, anche quando si è certi della natura benigna di una formazione, si deve comunque procedere alla sua asportazione e per una conferma della sua benignità e perché, nel tempo, ci puo' essere un rischio di una sua trasformazione. Si prepari, pertanto, psicologicamente all'intervento.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Buonasera Dr. Brunori,
la ringrazio per la sua gentile risposta.
In prima battuta vorrei chiederle se un intervento di questo tipo può essere fatto solo in anestesia totale o anche in anestesia locale.
Il dottore che mi ha visitato mi ha anche detto che un alternativa potrebbe essere quella di provare a bucare la ciste in un intervento di anestesia locale (procedendo poi comunque ad una biopsia dei residui che resterebbero sull'ago) dato che se si trattasse di una ciste contenente liquido potrebbe essere sufficiente un azione di questo tipo anche se, sembrava più propenso ad un intervento di rimozione in anestesia totale. Relativamente a questa alternativa, pensa potrebbe essere un primo approccio ragionevole?
In secondo luogo vorrei chiederle, statisticamente parlando, quante possibilità ci sono che una ciste benigna (se accertato che sia benigna) di questo tipo possa poi evolvere in un tumore maligno.
Ovviamente se sarà strettamente necessario mi metterò il cuore in pace e farò questo intervento, prima però vorrei poter vagliare eventuali alternative e capire meglio i rischi legati a questo tipo di cisti.
Grazie ancora per la sua cortese attenzione.
la ringrazio per la sua gentile risposta.
In prima battuta vorrei chiederle se un intervento di questo tipo può essere fatto solo in anestesia totale o anche in anestesia locale.
Il dottore che mi ha visitato mi ha anche detto che un alternativa potrebbe essere quella di provare a bucare la ciste in un intervento di anestesia locale (procedendo poi comunque ad una biopsia dei residui che resterebbero sull'ago) dato che se si trattasse di una ciste contenente liquido potrebbe essere sufficiente un azione di questo tipo anche se, sembrava più propenso ad un intervento di rimozione in anestesia totale. Relativamente a questa alternativa, pensa potrebbe essere un primo approccio ragionevole?
In secondo luogo vorrei chiederle, statisticamente parlando, quante possibilità ci sono che una ciste benigna (se accertato che sia benigna) di questo tipo possa poi evolvere in un tumore maligno.
Ovviamente se sarà strettamente necessario mi metterò il cuore in pace e farò questo intervento, prima però vorrei poter vagliare eventuali alternative e capire meglio i rischi legati a questo tipo di cisti.
Grazie ancora per la sua cortese attenzione.
[#3]
Come le ho già detto, indipendentemente dall'aspetto o dalle probabilità di trasformazione, quando ci si rova di fronte ad una neoformazione, l'unica cosa da fare è provvedere alla sua asportazione totale. Ovviamente, nel suo caso, il tutto verrà fatto in anestesia generale.
Cordialità
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.1k visite dal 02/01/2017.
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