Di labirintite

Buongiorno, le scrivo poichè soffro di labirintite. Il primo episodio, che risale a circa 12-13 anni fa, fu curato e non mi ha portato in tutti questi anni grossi problemi. Tre mesi fa ho ricominciato a soffrire di forti vertigini, con nausea e vomito, che mi hanno costretto a letto per diversi giorni. Dopo un ricovero di una settimana, sono stata sottoposta ad un Esame Vestibolare (Prova termica)che ha portato a questa diagnosi: la stabilometria conferma il rilievo clinico del deficit labirintico destro; consiglio terapia con Prixar e Arlevertan. Ad una successiva visita, dove sono stata sottoposta ad aspirazione endoaurale bilaterale, mi si consiglia una terapia di mantenimento con Arlevertan (nel periodo in cui prendevo due pastiglie al giorno di quest'ultimo farmaco non ho soffeto di vertigini). Ho seguito alla lettera i consigli del mio medico, che gode della mia stima, ma continuo a oscillare tra periodi in cui riesco a stare in piedi, e periodi in cui avendo le vertigini sono costretta a letto. Ieri ho avuto l'ultimo episodio di vertigini e per ordine del medico che mi segue, ho sospeso la cura per disintossicarmi, devo prendere il Torecan solo in caso di vertigini. La informo, inoltre, che quotidianamente predo due farmaci per la pressione: Combisartan 80mg/12,5mg e Zanedip 20mg. Sono, ad oggi, in una condizione di sofferenza fisica e psicologica, mi chiedo se riuscirò a condurre una vita normale. Vorrei avere un consiglio da lei, cosa devo fare ancora? La ringrazio anticipatamente.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Purtroppo, a distanza, senza conoscere il suo caso clinico e non avendo la possibilità di leggere le risposte degli esami cui si è sotoposta, mi è impossibile dare un parere circa il quesito da lei posto. Informi il Suo Otorino di cio' che accusa e, nel caso non dovesse avere giovamento della terapia, le conviene consultare un altro Specialista, magari rivolgendosi al Servizio di Vestibologia dell'Ospedale della sua città. Cordiali saluti

Dr. Raffaello Brunori