Lampade abbronzanti e allattamento
[#1]
Gentile Signora
magari è anche giunto il momento di cominciare a staccarlo dal seno..che naturalmente va sempre protetto, come tutte le parti delicate, durante il trattamento abbronzante.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
magari è anche giunto il momento di cominciare a staccarlo dal seno..che naturalmente va sempre protetto, come tutte le parti delicate, durante il trattamento abbronzante.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
[#2]
Ex utente
Gentile Dott.ssa
vorrei tanto staccarlo dal seno ma tutti i miei tentativi sono stati per ora vani.
Il piccolo è MOLTO attaccato al seno, e se provo a non attaccarlo quando lo richiede mi fa scenate isteriche che durano anche un'ora buttandosi a terra e rischiando di farsi male fino a quando presa dalla disperazione lo attacco e tutto magicamente torna "normale"...
La situazione purtroppo non si limita a queste scenate, il bimbo che ha 14 mesi non dorme da 14 mesi, l'unico modo per farlo riaddormentare durante i numerosissimi risvegli notturni (questa notte siamo arrivati a 7!!) è attaccarlo al seno, non vuole il ciuccio, non vuole il biberon, non vuole essere cullato, ho provato a lasciarlo piangere nel suo lettino (pensando presa dalla disperazione che prima o poi avrebbe smesso)invece il risultato è stato l'opposto, si è talmente innervosito che ha provato (quasi riuscendosi) a buttarsi giù dal suo lettino.
Abbiamo provato ogni tipo di rimedio omeopatico con lo stesso risultato che avrebbe avuto dargli un bicchiere d'acqua, ora, dietro consiglio della sua pediatra abbiamo ordinato il Nopron (trovandolo in una farmacia internazionle in Svizzera)è in arrivo e speriamo di avere un po' di pace per riprendere le forze.
Non credo nel Nopron, nel senso che ho letto essere un rimedio comunque temporaneo e nel momento in cui non lo si somministra più tutto torna come prima però cosa possiamo fare, siamo ridotti due larve sia io sia mio marito.....
Accetto qualsiasi tipo di consiglio....
Mi scusi se mi sono dilungata, e grazie per la sua disponibilità.
vorrei tanto staccarlo dal seno ma tutti i miei tentativi sono stati per ora vani.
Il piccolo è MOLTO attaccato al seno, e se provo a non attaccarlo quando lo richiede mi fa scenate isteriche che durano anche un'ora buttandosi a terra e rischiando di farsi male fino a quando presa dalla disperazione lo attacco e tutto magicamente torna "normale"...
La situazione purtroppo non si limita a queste scenate, il bimbo che ha 14 mesi non dorme da 14 mesi, l'unico modo per farlo riaddormentare durante i numerosissimi risvegli notturni (questa notte siamo arrivati a 7!!) è attaccarlo al seno, non vuole il ciuccio, non vuole il biberon, non vuole essere cullato, ho provato a lasciarlo piangere nel suo lettino (pensando presa dalla disperazione che prima o poi avrebbe smesso)invece il risultato è stato l'opposto, si è talmente innervosito che ha provato (quasi riuscendosi) a buttarsi giù dal suo lettino.
Abbiamo provato ogni tipo di rimedio omeopatico con lo stesso risultato che avrebbe avuto dargli un bicchiere d'acqua, ora, dietro consiglio della sua pediatra abbiamo ordinato il Nopron (trovandolo in una farmacia internazionle in Svizzera)è in arrivo e speriamo di avere un po' di pace per riprendere le forze.
Non credo nel Nopron, nel senso che ho letto essere un rimedio comunque temporaneo e nel momento in cui non lo si somministra più tutto torna come prima però cosa possiamo fare, siamo ridotti due larve sia io sia mio marito.....
Accetto qualsiasi tipo di consiglio....
Mi scusi se mi sono dilungata, e grazie per la sua disponibilità.
[#3]
Gentile Signora
le esprimo la mia profonda contrarietà al Nopron..è un anti-istaminico di cui viene sfruttato l'effetto collaterale!!! Mi rendo conto dell'esasperazione ma vi prego di provare ancora altre strade, compresa quella nutrizionistica. Può darsi che nell'alimentazione del piccolo manchino gli aminoacidi essenziali a produrre i regolatori del tono dell'umore e del ritmo sonno-veglia.
I rimedi omeopatici non possono essere "provati" ma devono essere prescritti da un medico omeopata in base all'anamnesi, alla visita, allo specifico bambino..per cui se somministrati con criterio sintomatico, non vanno al nucleo del problema. Intanto mi verrebbe da chiederle se per caso l'insonnia è cominciata in seguito alle vaccinazioni e se così fosse bisognerà dirlo all'Omeopata che, con opportune terapie drenanti, dovrà "ripulire" l'organismo. Non esiste un rimedio per l'insonnia ma rimedi che andando sulla costituzione, sul vissuto biologico ed emozionale specifico risolvono indirettamente l'insonnia.
Passo questa consulenza sul comportamento del piccolo al nostro Neuropsichiata Infantile Dr.Gianmaria Benedetti, per un suo qualificato parere in proposito.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
le esprimo la mia profonda contrarietà al Nopron..è un anti-istaminico di cui viene sfruttato l'effetto collaterale!!! Mi rendo conto dell'esasperazione ma vi prego di provare ancora altre strade, compresa quella nutrizionistica. Può darsi che nell'alimentazione del piccolo manchino gli aminoacidi essenziali a produrre i regolatori del tono dell'umore e del ritmo sonno-veglia.
I rimedi omeopatici non possono essere "provati" ma devono essere prescritti da un medico omeopata in base all'anamnesi, alla visita, allo specifico bambino..per cui se somministrati con criterio sintomatico, non vanno al nucleo del problema. Intanto mi verrebbe da chiederle se per caso l'insonnia è cominciata in seguito alle vaccinazioni e se così fosse bisognerà dirlo all'Omeopata che, con opportune terapie drenanti, dovrà "ripulire" l'organismo. Non esiste un rimedio per l'insonnia ma rimedi che andando sulla costituzione, sul vissuto biologico ed emozionale specifico risolvono indirettamente l'insonnia.
Passo questa consulenza sul comportamento del piccolo al nostro Neuropsichiata Infantile Dr.Gianmaria Benedetti, per un suo qualificato parere in proposito.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
[#4]
Ringrazio la drssa Pozzi per la segnalazione.
Leggendo il consulto mi riconfermo di quante cose possono comparire dietro una domanda apparentemente banale, solo a scalfire appena un po'la superficie, come ha fatto la drssa Pozzi con il suo commento sull'allattamento.
Sembra esserne emersa una situazione in cui il bambino pretende con tutti i mezzi di opporsi al cambiamento inevitabile della crescita e dell'adattamento all'ambiente, per imporre la sua volontà di non cambiare nulla, di restare per sempre attaccato a un seno che oltretutto prima o poi si esaurirà. Dall'Eden bisogna uscire, se si vuole crescere.
In questo modo invece, se continua così, troverà grandi difficoltà nella crescita che è fatta di continui cambiamenti e adattamenti a situazioni nuove, passaggi faticosi all'inizio ma se affrontati abbastanza bene aperture verso la scoperta del mondo. L'andata all'asilo nido, alla scuola materna, la scoperta di nuove persone, ecc .
Quello dello svezzamento è solo il primo passo di tante 'rinunce', che però sono anche l'inizio di nuove conquiste.
Ai genitori è richiesto solo una moderata forza per resistere alle 'scene di dolore' del bambino (in realtà è più 'fatica' che dolore...) e per incoraggiarlo ad andare avanti. Se il bambino si accorge che le sue scene funzionano ovviamente trova un'arma che non rinuncerà ad usare e che renderà più difficile il compito dei genitori.
Quindi, al di là del Noopron che io considero solo l'ultima risorsa dei genitori prima di buttare il figlio dalla finestra, da usare il meno possibile, il consiglio è che i genitori si aiutino a vicenda a resistere in questa fase, facendo i turni e imparando a dire di no al bambino senza cedere ai suoi 'ricatti'. Dovrebbe bastare resistere per qualche giorno per superare questa fase e imparare a non farsi tiranneggiare dal bambino anche nelle prossime tappe. Informateci dell'evoluzione.
Cordialmente
Leggendo il consulto mi riconfermo di quante cose possono comparire dietro una domanda apparentemente banale, solo a scalfire appena un po'la superficie, come ha fatto la drssa Pozzi con il suo commento sull'allattamento.
Sembra esserne emersa una situazione in cui il bambino pretende con tutti i mezzi di opporsi al cambiamento inevitabile della crescita e dell'adattamento all'ambiente, per imporre la sua volontà di non cambiare nulla, di restare per sempre attaccato a un seno che oltretutto prima o poi si esaurirà. Dall'Eden bisogna uscire, se si vuole crescere.
In questo modo invece, se continua così, troverà grandi difficoltà nella crescita che è fatta di continui cambiamenti e adattamenti a situazioni nuove, passaggi faticosi all'inizio ma se affrontati abbastanza bene aperture verso la scoperta del mondo. L'andata all'asilo nido, alla scuola materna, la scoperta di nuove persone, ecc .
Quello dello svezzamento è solo il primo passo di tante 'rinunce', che però sono anche l'inizio di nuove conquiste.
Ai genitori è richiesto solo una moderata forza per resistere alle 'scene di dolore' del bambino (in realtà è più 'fatica' che dolore...) e per incoraggiarlo ad andare avanti. Se il bambino si accorge che le sue scene funzionano ovviamente trova un'arma che non rinuncerà ad usare e che renderà più difficile il compito dei genitori.
Quindi, al di là del Noopron che io considero solo l'ultima risorsa dei genitori prima di buttare il figlio dalla finestra, da usare il meno possibile, il consiglio è che i genitori si aiutino a vicenda a resistere in questa fase, facendo i turni e imparando a dire di no al bambino senza cedere ai suoi 'ricatti'. Dovrebbe bastare resistere per qualche giorno per superare questa fase e imparare a non farsi tiranneggiare dal bambino anche nelle prossime tappe. Informateci dell'evoluzione.
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 53.8k visite dal 14/04/2011.
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