Streptococco agalactiae

Buongiorno,
volevo avere delle delucidazioni a proposito dello streptococco e malattie neonatali.
37 settimana di gravidanza positiva streptococco agalactiae;
40+5 parto naturale con rottura membrane quasi in contemporanea salvo perdite dalle 4 del mattino;
ore 10.00 flebo antibiotico; parto ore 12.55;(quindi solo tre ore prima e non 4 come da protocollo)
bambina 3600 kg, 50 cm altezza 36 cm cc;
tamponi fatti alla bimba negativi dimissioni al terzo giorno dalla nascita.
Senonchè il pediatra del nido mi dice di stare comunque attenta a cambiamenti di umore pianti, letargia e quan'altro della bimba, non necessariamente con febbre, perchè fino a tre mesi c'è la possibilità che sviluppi meningite.
Lì per lì non ho chiesto nulla perchè impaurita e un pò sorpresa. Chiedo alla pediatra della bimba qualche tempo dopo che mi dice che non mi devo preoccupare.
Dunue questa è la domanda può ancora adesso a due mesi la bimba sviluppare meningite da streptococco agalactiae passato da me durante parto? Perchè fino a tre mesi può ancora sviluppare infezione da streptococco?
Grazie per le gradite risposte.
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Dr. Gaetano Pinto Pediatra, Allergologo 1.5k 39 56
Gentile signora
la positivita' del tampone vaginale allo streptococco beta emolitico di gruppo B detto anche agalactiae,tampone che viene effettuato tra 35 settimane e 37,6 settimane di gestazione ,impone un trattamento nella madre 4 ore prima,soprattutto se vi è un parto prematuro,un basso peso alla nascita , se vi è intensa colonizzazione delle vie genitali della madre,una rottura delle membrane amniotiche oltre le 18 ore.Anche se purtroppo si è constatato che questo streptococco può' attraversare anche le membrane integre. Un trattamento idoneo effettuato ,inferiore alle 4 ore da' comunque una certa protezione.Questo trattamento antibiotico della madre serve a prevenire le infezioni neonatali precoci (prima settimana di vita) che sono le più' frequenti,ma non serve a prevenire le infezioni tardive (da 7 giorni a tre mesi di vita;anche se queste forme tardive si presentano per lo più' nel primo mese di vita) .Le infezioni tardive possono derivare anche da fonti diverse dalla madre.Quindi in definitiva il pediatra del nido ha detto giusto,e le ha dato giuste indicazioni.
Cordiali saluti ed auguri

Dr. Gaetano Pinto

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
Dottor Pinto la ringrazio per la sua gentile e celere risposta e mi permetto di disturbarLa ancora.Ci sono dei comportamenti da tenere a livello precauzionale per scongiurare un' eventuale infezione? Quindi anche un bambino nato da madre tampone negativo corre dei rischi, seppur minori?
Buona serata
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Dr. Gaetano Pinto Pediatra, Allergologo 1.5k 39 56
Gentile signora
anche un neonato con madre tampone negativo corre più' o meno gli stessi rischi per quanto riguarda le infezioni tardive .Le precauzioni da mettere in atto sono:allattamento materno quando possibile, inizio delle vaccinazioni al tempo giusto cioè dal 60° giorno di vita in poi, non esporre il neonato al fumo di sigaretta passivo,evitare gli ambienti chiusi,non metterlo in contatto con molte persone specie se queste affette da flogosi delle prime vie aeree.
Di nuovo saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
La ringrazio dottore,
l'allattamento è al seno dalla nascita, non fumiamo in famiglia, l'unico problema sono le flogosi delle vie aeree perchè ho un'altra bimba che va a scuola ed è "eternamente" con il raffreddore e così mio marito , questi sono gli unici contatti, ed in effetti in questo periodo la bimba , quella di due mesi, viene da me trattata con areosolterapia con acqua fisiologica e lavaggi nasali, poichè pure lei ha molto catarro. La ringrazio tanto per la cortesia mostratami.
Buonasera!