I medici mi fecero alcune analisi

salve,mi chiamo tommaso e ho 18 anni.
Quest'anno a febbraio è venuto a mancare mio padre e sono stato bocciato a scuola.
Intorno a luglio dopo una leggera influenza ho cominciato ad accusare il sintomo di fame d'aria. Infatti una settimana dopo seguì un attacco di panico che mi costrinse ad andare al pronto soccorso.I medici mi fecero alcune analisi e mi dissero che si era trattato di un attacco di panico.Anche dopo questo fatto la fame d'aria e il respiro corto non passarono tanto che i medici mi prescrissero alcune gocce di lexodan, che si rivelò inutile e che io stesso dopo poco mi rifiutai di prendere. Il fastidio dopo 2 mesi che ne soffrivo scomparì improvvisamente con l'inizio della scuola e non accusai più niente apparte sporadici giorni di affaticamento.
Ora durante queste vacanze natalizie il problema è tornato anche se più lieve.
Da notare anche che ho mangiato tantissimo e trovo da qualche giorno alcuni problermi a digerire con un po di gonfiore alla pancia. Ciò che mi fà strano è che quando sto con gli amici e mi distraggo è come se non avessi niente o quasi niente invece quando ci penso è il momento di massimo fastidio.
Io sono anche allergico e il problema è iniziato anche perchè avevo un po di difficoltà a respirare con il naso.
Vorrei gentilmente avere qualche consiglio e parere della mia situazione da persone qualificate come voi.
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile Tommaso,
forse il suo quesito è un po' fuori posto in pediatria, sia per l'età che per il disturbo, che lei giustamente nomina: ansia, attacco di panico.... Inoltre lo mette in relazione giustamente con eventi luttuosi o comunque negativi, come la morte di suo padre e la bocciatura. E' probabile che abbia passato un brutto periodo, comprensibile vista la situazione, e che non sia ancora completamente passato. Il consiglio che mi sento di darle è di chiarire col suo medico di fiducia la questione dell'allergia e delle possibili componenti asmatiche del disturbo del respiro, (magari facendo gli esami consigliabili) e poi eventualmente, se i disturbi persistono e non hanno una causa 'organica', di consultare uno psicologo o uno psichiatra, a seconda che lei preferisca approfondire gli aspetti psicologici della sua situazione, o cercare una valutazione e una risposta più medica, farmacologica.
Se crede può descrivere un po' più estesamente la situazione in cui è e che ha passato: forse potremo dare pareri più approfonditi.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

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