22 mesi e parla poco ma non dice piu' mamma

Buongiono, mia figlia ha 21 mesi, frequenta ilnido da quando aveva 11 mesi. Premetto che quest'anno c'è solo lei e altri due bimbi di questi mesi, gli altri son piu' piccoli. Non parla motlo, dice poche parole: ecco, eccolo, ciao (ao) chi è ?, cos é? ancora (acoa, eto (questo) queste ultime due parole ieri sera, papà da qualche settimana ha ripreso a dirlo, pappa, ciuf ciuf per il retrino, bum bum per l'auto. So che ogni bimbo ha i suoi tempi e forse lei è una bimba "ritardataria", si fa capire beissimo, indica, ma soprattutto per avere le cose piange, piange e piange senza lacrime, nel senso che fa prima a gesti ad ottenere. Ha gattonato dai 6 mesi e mezzo e a 11 camminava.
La cosa che mi mette ansia, forse perchè egoisticamente voglio sentirmela dire, è che non mi chiama piu' mamma. A 14 mesi mi chiamva dada, poi ha smesso. A 18 mesi per 3/4 giorni mi ha chiamata mamma, grande felicità. Poi ora ha smesso. Eppure io continuo a dirle "portalo a mamma, dillo a mamma, vieni da mamma". Se mio mio marito le dice "vai da mamma" lei viene da me, quindi mi associa a sta parola e comunque mi ha chiamata per qualche giorno mamma, allora perchè ha smesso ? è colpa mia ? sente la mia ansia, la mia frustrazione ? è perchè sa che ci sono, che anticipo tutto quello che vuole ? lei per chiamarmi viene da me, mi prende la mano se vuole che andiamo da qualche parte, oppure mi sale in braccio, mi abbraccia, mi bacia ecc ecc. Ma allora perchè non mi chiama ? c'è qualcosa che non va in lei, in me oppure nel nostro rapporto faccio qualcosa che la blocca nel chiamarmi ? oppure è tutto nella norma ?
grazie infinite
[#1]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16

Può darsi che il nido non sia molto stimolante per le comunicazioni linguistiche, con una prevalenza di bambini pre-verbali. Se vi passa tante ore può avere la sua importanza, con le educatrici che devono occuparsi dei bisogni dei più piccoli e i pochi ' grandi' un po' lasciati a se stessi.
Comunque la bimba sembra usare anche varie parole, a modo suo, aumentando via via il repertorio, e questo tranquillizza. Lo sviluppo è nella norma.
Sembra importante la situazione affettiva, con la mamma in crisi e la bimba che usa più piangere che chiedere... Può darsi che la piccola senta un'eccessiva pressione a parlare, che forse insieme a un 'disagio da nido', rallenta e complica un po' lo sviluppo del linguaggio. E' bene che la mamma si tranquillizzi, sdrammatizzi, sia meno richiedente.
Magari verificate la situazione al nido, se possibile.
Vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi.
Cordialmente.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott Benedetti
la informo sugli sviluppi di questo ultimo mese:
abbiamo parlato con la pedagogista e dopo qualche settimana di "controllo" è risultata che mia figlia è serena, gioca, mangia, interagisce correttamente, parla anche a modo suo coi giochi, coi bimbi, insomma a detta delle dade è serena e tranquilla, non dimostra nessun disagio o ansia da separazione.E' molto intelligente e affettuosa.
A sua detta il fatto che siano trascorsi 3 mesi prima che me lo dicesse di nuovo è dovuto al fatto che ha rivissuto a settembre lo stato del baby parking (mi porta mamma e viene a prendermi nonna) e ci ha messo un po' a capire che mamma la andava a prendere, che c'era. Il problema sono io, la mia ansia di volermi sentire dire mamma che blocca mia figlia, lei pensa "mamma ha l'ansia cosa ho fatto ?" e si blocca.
Da dire che pochi giorni dopo la mia richiesta, mia figlia ha iniziato a chiamarmi mamma, spesso durante lo stesso giorno.
diciamo che nell'ultimo mese mi ha chiamato 1-2 volte al giorno e quasi tutti i giorni, ebbene si sto a guardare se mi chiama e quante volte, sono fuori come un balcone....ma non lo dice in continuazione, quel mamma martellante ma con cognizione di causa, del tipo non riesco ad aprire l'astuccio dei colori e me lo porta dicendo mamma, questo mi fa piacere e penso che vada bene, confermato dalla pedagogista.
Rimane il fatto che ci sono giorni in cui non mi chiama, la pedagogista ha detto che non importa che mi chiami tutti i giorni, che è importante la manifestazione d'affetto che c'è sempre ma che devo calmarmi, rasserenarmi e solo cosi' mia figlia si sbloccherà.
Dice che x ora non importa andare da specialisti perchè la bimba ha un'evoluzione normale, ma che l'importante è che il disagio famigliare dovuto alla mia ansia e frustazione nel non chiamarmi con costanza cessi. Solo con quello lei si sbloccherà.
La ringrazione per la sua precedente risposta, aggiungo anche che mia figlia ora dice correttamente CIAO e non dice piu' AO, dice spesso papà e nonno ha aggiunto zia e una sera con estremo stupore ha ripetuto una frase del cartone toy story (verso l'infinito e oltreeeeee) è stat una gioia. Non sono preoccupatissima del fatto che "non parla", parlerà e al massimo andremo da una logopedista, ma la mia ansia è perchè non dice mamma anche se lei ora dirà ma come non lo dice... te lo dice da 40 giorni cribbio, lo so ma lo dice solo 1 volta max 2 e mi chiedo se veramente è tutto nella norma.
Capisco anche che mi devo fare curare l'ansia, cosi' non va non voglio bloccare mia figlia, non voglio che pensi che io ce l'ho con lei e lei per timore non mi dice mamma.
grazie infinite
saluti
[#3]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Dunque: la bimba chiama papà, nonno, zia e anche mamma, sembra avere un normale sviluppo psicomotorio e esperienze positive anche al nido, oltre che a casa. Mi sembra che tutti intorno la rassicurino che non c'è niente che non va. Eppure non riesce a placare la sua ansia, di non ricevere da lei il nome "mamma" quanto vorrebbe.
Non si capisce bene da dove venga quest'ansia, perchè Lei abbia paura di non essere riconosciuta come mamma da sua figlia. Arriva Lei stessa a temere di bloccare sua figlia, di disturbare un rapporto che altrimenti potrebbe essere normale. Mi verrebbe da chiederle se non c'è qualcosa che la disturba, nel rapporto con sua figlia, forse un riflesso o un ricordo confuso di un suo rapporto con sua madre, o cos'altro.
Più che " curare l'ansia" io la consiglierei di cercare di capire che cos'è che sta disturbando la sua tranquillità, che timori o brutti sogni possano stare dietro questa paura apparentemente poco comprensibile. Parlo di una consultazione specialistica per essere aiutata a capire questi aspetti di se stessa e a uscirne, con l'aiuto anche di suo marito, in modo da evitare quei rischi che lei sembra vedere come un incubo da cui non riesce a uscire.
Cordialmente

dr GBenedetti
[#4]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore, sono passati 4 mesi ela aggiorno.
Mia figlia ha fatto 25 mesi il 23 aprile. Ha aggiunto qualche parolina, giu, via, ole (sole), nanna, uta (sputa), ase (grazie), auo (arturo il gatto) e qualche altra parolina. Niente frasi se non "chi è?" "che bello" "che paura" "e questo?".
Parla la sua lingua, il bambinese, e sinceramente tra il ciuccio e il fatto che io non riesco a interpretare..... non capisco cosa dica ecco...... mi vergogno ma faccio fatica.
Comunque qualche progressino lo fa, capisce tutto, risponde con si o no alle mie domande, molto curiosa e attiva. Mi aiuta nello spazzare, nell'appendere i quadri (me li allunga tutta soddisfatta), insomma la si capisce.
Piagniucola ancora tanto, ha ben capito che faccio fatica a sentirla piagniucolare che l'accontento subito e lei per me ne approfitta, piange e cosi' le allungo il bibe, il gioco, il ciuccio.
Il punto critico rimane il MAMMA e il PAPA'.
Bene, si era "sbloccata" a marzo era un mamma quando aveva bisogno con senso compiuto, bello e candido. Poi...... poi ha smesso per 4 giorni perchè secondo me mio marito l'ha portata lui al nido e mi ha visto andare via da sola, ha pianto e si è arrabbiata con me. Dopo ha ripreso ma sempre e solo piagnucolando era tutto un mmmmmmmmaaaaammmmmmmmaaaaa gnolando sempre, questo per due settimane, nel momento che non gnolava ecco che ha iniziato a dirmi NANA (non rida eh)... o MAMA se andava bene, sempre col ciuccio. Alle volte NONNO. Idem per mio marito ha iniziato a chiamarlo nonno.
La cosa strana pero' e che se siamo in giro, mi allontano lei mi cerca e poi dice con mio marito o mia madre MAMMA, mi cerca proprio. E la stossa cosa con m8io marito, a casa se gli dico dov è papà ? lei NONNOOOOOOO.
Ora son due giornio che finalmente ha ripreso con papà, ma a zme mi chiama NANA, sabato per sbaglio mi ha detto MAMMA...... ma poi NANA. Io le rispondo quando mi dice nana le dico dimmi amore, di alla mamma, quando mi dice nonno le dico no io non sonoi ilnonno, sono la mamma.
non la capisco, non comprendo perchè da 20 giorno ha smesso con quel bel suono di mamma per chiamarmi nana, ok sarà un suo diminutivo invece di mamy o mammina mi chiama nana, pero',.......
Nel frattempo ho fatto la visita dei 24 mesi e ho la nuova pediatra (il mio vecchio pediatra ha chiesto l'avvicinamento e avevo un sostituto per 6 mesi.
La dott.ssa ha detto di stare tranquilla per il linguaggio, di parlarle tanto, librini ecc e giuro ci provo ma arrivo alle volte a casa talmente stanca che non riesco, mea culpa. Per il mamma ha chiesto se c'erano stati situazioni particolare, penso intendesse separazioni o cose del genere, che non ci sono state. Niente mi ha detto che mia figlia è cosi', che quando le va mi chiama altrimenti ciccia, che prima lo accetto col cuore e non solo con la testa prima starò meglio io e che forse sono troppo presente nella sua vita, che dovrei fare un altro figlio pre togliere la mia pressione su di lei, la pedagogista aveva dettio che ero forse poco presente..... cmq sia ha detto che è cosi' e basta.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Sono d'accordo con la pediatra per lo stare tranquilla, ecc. Non forse sul fare un altro figlio se è già così stanca...
Vorrei dirle che il linguaggio non serve solo a dire la parola mamma, ma a comunicare con il mondo. Tornerei a dirle che mi sembra un po' troppo perseguitata da sensi di colpa o non so cos'altro le dia così ansia. Cerchi di stare attenta alle comunicazioni del bimbo in generale, e non tanto a se dice 'mamma' o no.
Perchè si sente poco presente? che orari fa?
[#6]
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Utente
Utente
Mi sento poco presente ? in parte si, porto mia figlia al nido alle 7.30 e la vado a prendere alle 17.45, è la prima e l'ultima ad andare via, rararmente ci sono altri bimbi con lei, il venerdi finisco alle 14, faccio le commissioni e la vado a prendere alle 16.30 orario di uscita. So che è la qualità e non la quantità dell'orario che si dedica ai figli che fa la differenza, pero'..... pero' qualche ora in piu' non guasterebbe. Mi chiedo molte volte se il non chiamarmi cosi' tanto è dovuto a questo, considerando che lei è molto sensibile. Poi mi dico di no, la maggior parte lavora come me eppure i figli li chiamano 1000 volte, lei no, lo so che è MOLTO indipendente, e forse è anche questo.
Di contro mia figlia è molto affettuosa, ti bacia, ti abbraccia, ti manifesta con espressioni quando è arrabbiata, felice, perplessa. Lo so che non ho bisogno di tante parole quando mia figlia poi mi stringe forte a se, quasi togliendomi il respiro, mi cerca per abbracciarmi e per giocare con lei. Mi sono inventata dei giochi tutti nostri, che facciamo solo noi due, oppure solo con me quando la metto sul fasciatoio prima vuole mille bacini sulla guancia mentre lei mi abbraccia, solo dopo la posso cambiare ! La comunicazione in generale direi che c'è: all'asilo chiama gli amichetti, e le dade dicono che "parla" a suo modo ma parla. Anche a casa vedo che parla, la sua lingua ok ma non sta zitta. Molte volte prende il librino e lo sfoglia parlando. In questi giorni mi indica delle cose col dito e "parla" ad es mi indica la macchina del caffè e dice "etesese", cosa vorrà dire poi..... io le dico "si amore è la macc del caffè della mamma e papà" ma capisco dalla sua espressione che non è quello che voleva dire. Idem mi indica il gatto sulla sedia dice sesete e io vvia a dire è il gatto ecc ma non è quello. Faccio moolta fatica a tradurre. Ho letto che se non interpreti correttamente quello che sta dicendo poi loro ci rimango male e si chiude in se ed è quello che temo, cioè di non dalre soddisfazione e poi lei ci rimane male e pensa "beh se mamma nn mi capisce allora che mi sforzo a fare ?" Pero' ieri guardava il librino di heidi e quando è arrivata alla figura della nonna ha detto "nonna". Io le ripeto le parole, chiamo gli oggetti correttamente ma lei non li ripete stile palla, carta, penna, sedia. Mi guarda e si chiude, capisce che le sto insegnando e non ripete. poi magari dopo 5 minuti parte con il suo linguaggio sia la peddy che lei mi avete detto di non insistere troppo, di non pressarla altrimenti si chiude a riccio e poi non parla, quindi non lo faccio sempre e lo faccio giocande. Ieri le ho detto "cos è questo ? e un (cane) ca............. e al momento di dire NE ho fatto una smorfia e lei ha riso. Ripetuta cosi' alla terza volta ho detto è un CA......... e lei ha detto NE, poi alla 4° basta si era stancata..... poi ho smesso, altrimenti il gioco diventava pesante.
Si fa capire anche quando sgrida il papà apre le braccia e via a setedafesdfdhh con la faccia arrabbiata e io le dico "si amore di a papà "papà lasciami stare"" e lei lo dice nella sua lingua.
Non guardo solo se dice mamma o no, diciamo che quello è il mio punto debole, so anche che i bimbi passano le fasi che prima ti chiamano mamma e poi aggiungono dopo mamma il tuo nome. Magari lei invece di sta fase ha quello di darmi un nomignolo..... oddio dire nana a me che sono 1.76 !
Cmq amo mia figlia, anche se non dice mamma o papà costantemente, arriverà anche il mio turno di dirle un giorno "ma mbasta chiamarmi" o forse no, allora potro' dire che mia figlia è autonoma in tutto ........ anche se io sarò sempre li, per lei.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signora: mi sembra che lei, spinta dall'ansia, faccia una serie di 'errori', per lo meno visti da qui... Forse evitandoli le cose diventano meno 'cariche' di pesi.
- sulla parola 'mamma', temo che lei ci abbia fatto quasi una fissazione. Mi sembra un problema più suo che della bambina. 'nana' = piccola di statura (?!?) : non ci avrei pensato, è una sua interpretazione di un suono complesso che la bimba usava per rivolgersi a Lei. La sua reazione di disappunto può darsi che scoraggi la bambina, anche se accompagnata da manifestazioni affettuose.
- Forzare a parlare sua figlia: è una richiesta di 'prestazioni' che attira l'attenzione su 'come parla' rispetto alle cose che dice, cioè alla comunicazione. Può in effetti frenare, invece che facilitare. Le consiglierei di badare al significato e non alla forma.
-l'orario del nido è in effetti un po' troppo lungo. Anche la quantità conta... Non è proprio possibile organizzare le cose in modo che la bambina resti di più in ambito familiare? Cioè con persone di famiglia e senza la 'concorrenza' di un gruppo di coetanei? Il nido prima dei due anni può essere un'esperienza troppo stressante, anche se molti devono farlo.
Il papà che dice?
Ho l'impressione che il suo rapporto con la bambina sia sovraccarico di ansie e di sensi di colpa, forse anche per la lunga permanenza al nido. Forse le consiglierei una serie di consultazioni da uno specialista di rapporto genitori - bambini piccoli (tipo SOS tata...), che veda il rapporto e le comunicazioni fra genitori e bambina per avere qualche indicazione e consiglio.

Cordialmente
[#8]
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Utente
Utente
Buongiorno dottore
grazie per la celere risposta alla quale le rispondo.
1-si ha ragione, ho una vera fissazione tutta mia, la bambina non si pone il problema, lei mi chiama in un modo o nell'altro o usando la parola mamma o nana lei mi chiama, mi cerca.
Le giuro che la mia era solo una battuta, difficile da capire ha ragione scrivendo nero su bianco è difficile interpretare cio' che lo scrivente voleva dire, ma le garantisco che era solo ed esclusivamente una mia battuta, MAI manifesto reazioni di disappunto quando la mia bimba mi chiama NANA, le rispondo sempre col sorriso dicendole "dimmi amore". Quando mi chiama nonno le dico "no amore non sono il nonno lui è a casa, io sono la mamma". Ho ben capito che è un modo di mettersi in contatto con me, lo capisco, faccio fatica a capire come mai è passata dal mamma a nana, forse è una fase, forse no, forse è un nomignolo, boh non lo so ma le ripeto che era una battuta.
2- forzarla a parlare, allora noi ci siamo attenuti a quanto detto dalla pedagogista e dalle educatrici: quando capiamo una parola ripeterla corretta. es dice ETO per spento non la bacchetto dicendole "no non eto ma spento" le dico "brava ! hai spento". Se ho capito bene da lei sbaglio a ripetere la parola ? Lei mi dice quindi che cosi' facendo guardo la forma non la sostanza ? che se ho capito che sta dicendo "spento" va bene cosi' e non devo dire altro ? Sempre secondo la pedageducatrici le faccio vedere i libri ripetendo un animale, aspetto se lo dice (non lo fa) e lo ripeto io poi giro pagina.Non lo faccio tutti i giorni altrimenti diventa un compito. So che non devo insistere senno' si blocca perchè lo vede come un obbligo ecc. Ho capito male io da quanto ha scritto ?
3-prima andava mia suocera due volte a settimana ma sempre secondo la pedagogista era meglio per un po' che andassimo solo noi genitori, cosi' la bimba capiva che la andavamo a riprendere, pensando che non ci chiamasse per un senso di abbandono. Sinceramente a me pare che le cose nn sono poi tanto cambiate, ma dovevo rivedere la pedagogista ad un incontro sabato mattina ma non ci sarà per un intervento....... avevamo pensato (io e mio marito) di far riprendere la nonna, visto che in 3 mesi credo proprio che mia figlia abbia capito no ?

mio marito dice che sono pesante con la storia della mamma, lui viene chiamato ancora meno ma non dice nulla, nel senso che non ne fa un dramma.

Ho pensato molto a quanto lei ha scritto, e si ha ragione, la mia è una fissazione ma sono un po' gelosa di quelle mamme che si sentono chiamare e la mia no, e visto che per come sono fatta 1+1=2 zfaccio molta fatica a non capire perchè è passata dal silenzio a chiamarmi con l'agoniata parola per poi finire col nana.
Lei mi consiglia sos tata o similare, credo che essendo un genitore da solo 2 anni, si ho molte ansie, sensi di colpa perchè la lascio al nido tanto tempo, ma il lavoro e i soldi ce lo impongono e non siamo gli unici al mondo a farlo, staro'staremo facendo anche degli sbagli ok ma non credo che mi serva uno specialista che guardi il nostro comunicare
apporto. Mia figlia è molto dolce, è molto sensibile e ci manifesta tanto i suoi sentimenti. La pedagog ci ha detto che è serena, che va al nido volentieri, che non manifesta disagi.
Il consulto che le chiesi era per capire se dovevo farla visitare da un npi, ma a sua detta, e non solo suo, il problema è mio, le mie ansie e le mie frustrazioni di mamma non chiamata mamma e le mie paure.
la ringrazio molto per le sue risposte che mi fanno sempre capire molto, soprattutto i miei sbagli, ci tengo solo che sappia che non sto solo a guardare se mi chiama o no, ma sto molto attenta a vedere se aggiunge paroline nuove, amche se non "perfettamente dette" cosa che non mi importa ora glielo garantisco.
buon fine settimana e grazie per la sua risposta.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Dottore mi potrebbe rispondere ?
grazie e buon fine settimana
[#10]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
La parte finale del suo post mi aveva fatto perdere di vista le domande della prima parte, me ne scuso:
difficile valutare se le indicazioni sono giuste o sbagliate... Come per camminare: non si possono dare 'istruzioni' ai bambini, questi scoprono il camminare quando sono pronti, e l'esperienza li induce a diventare sempre più abili. Forzarli può essere controproducente. Parlare è lo stesso: il bambino a un certo punto scopre che è uno strumento utilissimo e lo usa sempre di più, affinandosi con l'esperienza. Gli adulti possono fare poco, se non fornire un ambiente che ascolti e favorisca l'esperienza di comunicare. Il contenuto è più importante della forma, specie all'inizio... La frustrazione di essere sempre corretto può far perdere la voglia di comunicare, a volte...

Non è tanto una questione di 'sbagli', ma di fornire un ambiente abbastanza favorevole allo sviluppo della bimba. Perciò a volte può essere utile una consulenza di esperti nello sviluppo infantile e familiare.
Cordialmente
dr GBenedetti
[#11]
dopo
Utente
Utente
buongiorno Dottore
dopo 4 mesi le scrivo per comunicarle che la mia bambina si è sbloccata, alla venerdanda età di 30 mesi finalmente si è lanciata.
Dice paroline abbastanza compensibili
ripete finalmente, ma di sua iniziativa, non l'ho mai (come mi ha suggerito) forzata
dice frasette di 3/4 parole, di piu' non la si comprende, ma a 3/4 la capiamo.
A luglio l'abbiamo spannolinata, per forza visto che al nido non l'hanno cambiata dopo una cacca acida e si "cotta", cosi' l'abbiamo lasciata senza zpannolino, qualche difficoltà ma nel giro di solo una settimana pipi' nel vasinowc e cacca prima nelle mutandine ora va bene. Non ha piu' voluto il pannolino, neppure di notte da subito, cosi' ci siamo armati di cerate e via.
Ha ripreso il nido ho chiesto alla suocera
onna di andare a prenderla tutti i giorni alle 17 come gli altri bimbi visto che se ci vado io arrivo alle 17.45. Risposta NO (deve lavorare...... avbbè). Non tutti i giorni, quindi come l'anno scorso mia figlia starà la due giorni fino alle 18, due giorni finoa lle 16.45/17 e il venerdi (esco prima) vado alle 16.
Speravo in un aiuto ma zero. Non ci sono stati problemi, come l'anno scorso, per tornare al nido, ma ho notato che oltre al solito bacione e abbracciano che ci diamo, ora quando va in braccio alla tata si gira, mi saluta con la manina e mi manda un bacio, questo non lo faceva l'anno scorso.
saluti
[#12]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Bene, le cose sembrano procedere. Me ne felicito con voi.
La bimba sembra aver fatto un importante passo avanti sia dal punto di vista comunicativo-linguistico che psico-affettivo e maturativo globale.
Grazie per l'aggiornamento e cordiali saluti
drGBenedetti
[#13]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore, le scrivo per chiedere qualche informazione.........
premetto che la mia bimba ha iniziato a sparlottare sempre di piu', a volte con parole comprensibili a volte da interpretare, è un pappagallino, ripete quello che le dici e anche in maniera buffa. Cerco di non correggerla, alle volte in forma di gioco ma non insisto mai.
le frasi sono migliorate, ieri sera mi ha fatto una frasona...6/7 parole, ha l'uso di quache verbo: vieni, guarda, tieni ad esempio.
La mia curiosità nasce da questo: premetto si chiama Emma,. se vuole vedere un suo filmino dice "mamma cartone Emma", oppure "scarpe emma" se le chiedi chi è quella bimba ti dice emma.
Noi quando ci rivolgiamo a lei diciamo sempre:mangia emma, vieni emma, le scarpe emma, insomma la chiamo sempre cosi', oppure non dico mi dai un bacio, ma le dico dai un bacio a mamma ? parlo cosi' in terza persona.
lei dice mio, anch'io, io da qualche mese ha iniziato con emma, da qualche settimane ha aggiunto il IO EMMA, quindi quando ti bussa alla porta (sono in bagno) al mio chi è? dice io emma. Oppure di chi è questo ? io emma, oppure mio.
dice mamma emma, papà emma.
da qualche giorno quando ti dice io emma si batte la manina sul petto come per confermare il suo essere emma.
mi chiedevo quando smette col io emma, oppure solo emma, e dire il pronome io e basta ? (fa 3 anni a marzo) capisco che dire "voglio vedere il cartone dove ci sono io" è dura, che quando mi dice foto emma, vuol dire mamma fammi vedere le mie foto, se siamo allo specchio e le chiedo chi è qeulla (io) mi dice mamma, se le chiedo chi è questa(lei) mi dice emma, oppure io emma.
è normale che a 3 anni ancora non usi solo io ?
ieri sera ha fatto un discorsone, mi ha detto "mamma sedi, io sedia rossa, oto emma" mamma siediti, io mi siedo sulla sedia rossa foto emma (al pc). e tanto altro, piano piano arriviamo, mi chiedevo solo se la mancanza del pronome esclusivo IO fosse pratica normale, se è il caso che io smetta di parlarle in terza persona.
grazie come al solito della sua preziosa collaborazione.
[#14]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Mi sembra plausibile che la bimba imita quello che sente dire nell'ambiente, ma di fronte al suo entusiasmo per comunicare e relazionarsi, non mi preoccuperei. Credo proprio che il linguaggio si affinerà con la pratica e la lascerei andare avanti così. Direi proprio di badare al contenuto, che mi sembra molto vivo, la forma seguirà...
Le vostre notizie sembrano confermare che la bimba sta progredendo bene sulla sua strada. Anche se questa è un po' più tortuosa che un'autostrada, mi sembra che progressivamente si sta orientando bene. A mio parere non c'è fretta .
Cordialmente
[#15]
dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta
si, devo dire che è proprio una strada tortuosa......... se la paragono ad un bimbo di 3 anni è indietro, pare una bimba di 2 annie mezzo come linguaggio dico.....siamo un po' indietro.
a settembre andrà alla materna, si sbloccherà del tutto spero.... altrimenti vedro' se fare qualche visita foniatricalogopedica.
tra un mese farò la visita pediatrica dei 3 annie allora sentiro' che dice la pediatra, ma per ora lei è tranquilla.
sono entusiasta si, ieri sera mi ha detto HO FINITO (stava disegnando) mi son stupida sa ? cioè ha usato perfettamente un verbo..... e anche ieri sera mi ha detto frasi dicendo IO, poi ok, voleva vedere le foto e mi ha detto foto emma.
Letta sua risposta ieri sera da allora provo a parlarle non in terza persona, quindi le dico: vieni, mangia, dimmi, mi dai un bacio ?, vieni da ME.
Insomma evito la terza persona sia per lei che per me.
quindi, devo stare tranquilla che è tutto ok ?so che non si deve leggere internet, ma con la terza persona parlano di brutte cose, che non vedo in lei ok, ma mettono paura.
[#16]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Lei si è impaurita leggendo in internet. Purtroppo oggi anche molti specialisti l'avrebbero impaurita. Le consiglio di non fidarsi delle semplici etichette, anche per gli specialisti, non tutti sono uguali. Non basta essere logopedisti o foniatri, ma neanche neuropsichiatri infantili, per essere affidabili.
Comunque a me sembra che la sua bimba abbia sempre avuto uno sviluppo non preoccupante - per quanto si può vedere da qui - confermato ora dal fatto che la pediatra è tranquilla, come dice. Le consiglierei di sentire il suo parere ( oltre che di suo marito!) prima di rivolgersi ad altri specialisti. Spesso meglio sopportare un po' di paura e di ansia che iniziare percorsi medici specialistici che non si sa dove finiscono. Lo faccia solo se lo dice il pediatra, e possibilmente senza fargli pressioni...
Cordialmente
[#17]
dopo
Utente
Utente
le chiedo scusa, avevo dato per scontato una cosa..... che avrei seguito la pediatra !
mai andrei da sola, solo le lei me lo dice allora andrei da chi di dovere, non ti testa mia.
Le do ragione, in giro ci sono pseudo specialisti che ti buttano nel baratro nella disperaizone perchè seguono le tabelle evolutive del primo 900, non considerando che ogni essere umano ha i suoi ritmi e tempi.
E' vero che una bambina è piu' precoce di un maschio, che mia nipone a 18 mesi era una macchinetta (mentre il fratello minore no, ora ha 4 anni e non parla ancora benissimo inziio' tardino pure lui) che all'asilo nido non ci sono molti bimbi parlanti ecc ecc
Ogni volta la pediatra le fa qualche domandina, ma mia figlia è timida e non parla tanto, una volta ha detto dinosauro (era sulla scrivania) e io non l'ho capita..... la pediatra si..... altra volta le ha detto "ti saluto mia figlia X" (sono al nido assieme) e mia figlia le ha detto "si ... e ha ripetuto a suo modo il nome".
Vedo che le fa domandine, ma come mi disse al bilancio di 2 anni, mia figlia non presenta sintomi da indagare, che si sbloccherà e che devo fargli vedere librini ecc, che ognuno ha i suoi tempi. Da allora è molto migliorata.
Quando ho letto che ad oggi molti specialisti mi avrebbero impaurito.... beh mi ha impaurito a dirle il vero sa ? cioè' cosi' vuol dire che parrebbe aver problemi mia figlia......
[#18]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Molti specialisti vedono problemi patologici gravi dove ci sono spesso solo variazioni normali nello sviluppo. Purtroppo è un fenomeno crescente di questi ultimi anni, non del primo novecento.
Dia retta alla sua pediatra, che mi sembra avere un buon approccio ai bambini.
Cordialmente
[#19]
dopo
Utente
Utente
grazie mille per la sua risposta, rassicurante !
è triste pensare che ci siano persone che svolgono un'attività cosi' speciale e delicata che "confondano" problemi gravi con variaizoni normali dello sviluppo. A primo colpo d'occhio parebbe che lo facessero per avere un lavoro, visto che molti sono liberi professionisti.
Ma questo è un fenomeno dilagante, crescente come dice lei, che non è solo in questo settore ma in molti, l'Italia sta peggiorando, che brutto pero'......
quando parlavo del 900 intendevo le tabelle (50 parole a 2 anni, 300 parole a 3 anni, frasi ecc)
la pediatra è molto free, non legata in maniera ossessiva (forse lo sono piu' io) alle tabelle, il primo pediatra di mia figlia (0-18 mesi, trasferitosi poi in altra città) era molto legato alle tabelle evolutive, sicuramente lui ci avrebbe già fatto iniziare gli iter a 2 anni.
questa invece no, per lei ogni bambino ha il suo iter, il suo sviluppo e solo se vede lei cose particolari (riportate anche dai genitori logicamente) allora si va con l'indagine, cosa per ora non fattibile su mia figlia.
domani comunque ho in incontro con lei, visto che è ammallata (bronchite) cosi' ne approfitto per qualche domandina sul linguaggio anticipando la visita che faremo del bilancio triennale.
Sicuamente mi farà eliminare il ciucco, mia figlia è ciuccio dipendente, e mi sa che un ritardino è causato anche da quello..........
grazie ancora, è un bravo dottore, non solo per i bimbi ma anche per i genitori.
[#20]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore
alla visita dalla pediatra (per la bronchite) ho chiesto per il linguaggio.
alla mia domanda "non parla normale come i bimbi di 3 anni" la risposta è stata "perchè come parlano normalmente i bimbi di 3 anni ?"
capito.
mi ha detto che l'importante è che comprenda, che sparlotti, che ripeta, che aggiunga delle parole, il resto vien da se.
non obbligarla.
mi ha detto che il suo secondo figlio solo dopo un paio di mesi di materna ha iniziato a parlare, prima nulla, la terza che ha circa dua anni e mezzo sta iniziando ora.
in considerazione che al nido di bimbi parlatori ce ne sono pochissimi, 3-4 inclusa la mia, è tutto ok.
attendiamo lo sblocco alla materna, altrimenti vedremo ma niente panico, ha detto che è tutto ok.
anche per il dire "emma piede puzza" e non "mio piede puzza", quindi usare il nome, la terza persona ecc è normale in questo periodo.
mi sono un pochino tranquillizzata, anche se per il carattere che purtroppo ho non del tutto. Ma come dice lei, meglio tenermi la mia ansia, paura, che finire in mani sbagliate.
la saluto con un abbraccio, rinnovandole la mia stima per la sua grande professionalità.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
brava pediatra... e brava mamma. (le insegni a lavarsi i piedi...) :o)
Grazie
cordialmente

drGBenedetti
[#22]
dopo
Utente
Utente
eccomi dottore dopo ilcontrollo dei 3 anni.
La mia bimba cresce, tanto e bene.
la pediatra in riferimento al linguaggio ha scritto subito "normale" e l'ho stoppata spiegandole che mia figlia, non parla benissimo, risposta "si vede che è la tua prima figlia"... vabbè....le ho detto che non usa bene i verbi, ad es "è caduta" e non "sono caduta", che non fa frasi molto lunghe, essenziali direi.....La sua risposta è stata sempre: parlale, se in una frase capisco 2/3 parole ripeto io il tutto ma senza farglielo ripetere a lei, altrimenti peggioro e la blocco (e lo sto già facendo), farle i complimeti quando dice una cosa giusta (e lo faccio), parlare lento e farle vedere come scandisco le parole.
Se dopo 2/3 mesi di materna non parla bene iniziamo l'iter npi\logopedista.
Ho detto che mi andava bene, ma che non sarei andata tramite asl, ma privatamente, che se trovavo uno non bravo mi rovinava la figlia etichettandola e magari non sistemando i problemini. Mi ha guaradta un po' stupita, ma non importa. Non sono contro l'asl per carità, ho solo il timore di un'etichetta che poi non tolgo piu' ecco. Poi bisogna togliere il ciuccio, assolutamente.
Abbiamo fatto l'incontro con la materna (inserimento a luglio) e ho spiegato del linguaggio+ciuccio e mi hanno tranquillizzato anche loro, che recupererà.
Continua col chiamarsi per nome, es:ieri cantavamo tanti auguri a te mamma, poi mi ha detto "canta canzone emma" cioà voleva che cantassi tanti auguri a emma. Oppure se dico "chi ha fatto questo ?" lei dice spessissimo "anch'io" se vuole vedere le foto dice "foto emma" non foto mie. La correggo ma mi sa che sbaglio vero ? mi accorgo che sbaglio io per prima nel chiamarla, le dico sempre, e dico sempre, emma vieni ? oppure dallo alla mamma, e li toppo io, devo mettermi intesta di dirle vieni, mangia, bevi, vieni da me, ascoltaMI e non ascolta la mamma. Forse cosi' l'aiuto no ? migliora, chiede tutto, cosè questo, quello, ripete a volte corretto a volte storpiato ma le faccio sempre i complimenti. L'altra sera ha detto perfettamente (pure la R) prosciutto cotto, le ho fatto un sorrisone e applaudita !, era tutta contenta la mia topolina. Frasi sono stilizzate "mamma, no piace canzone dragoboll, piace papà" oppure "mamma no voio andale asilo bimbi, casa nonna" ma per me son frasoneeeee mancano parti di frasi ecco, ma è un progressone......
cosa ne pensa dottore ?

Poi la pediatra ha detto che è troppo timida (in 20 min non ha aperto bocca) che non va bene che le creerà problemi in futuro che dobbiamo lavorare su questo. Effettivamente è timida, ultimamente si nasconde dietro a me quando ci sono adulti\bimbi, poi piano piano si sblocca ma credo che forzarla farei solo peggio. Ora cerchiamo di andare in parchetti, andiamo al mare, e proviamo ad insegnarle a parole ad esprimere i suoi sentimenti e non a chiudersi a riccio e dietro alla mia gamba.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Confermo brava pediatra!
Mamma invece troppo ansiosa. I bambini imparano a parlare da sè, e non perchè i genitori insegnano loro (nè le logopediste...).
Basta guardare i figli degli immigrati per rendersene conto... Quindi: non insegni a parlare a sua figlia, si limiti ad avere una buona comunicazione con lei.
La timidezza non è una malattia, per carità non 'lavorateci' sopra. Anche lì, non si può insegnare a fare amicizia, ecc, si impara dall'esperienza. 'Insegnare' può solo disturbare l'apprendimento spontaneo, naturale.
In realtà siamo programmati per imparare, l'ambiente spesso può solo disturbare o deformare o irregimentare, con i suoi interventi.
Cordialmente
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