Stitichezza in bimbo di quattro anni
Il mio bimbo di quattro anni ha una stitichezza variabile dai 2 ai 5/6 giorni con svuotamento minimo delle feci ( le trattiene) più o meno dall'età di due anni.
è stato curato con paxabel per più di sei mesi dai 2 anni e mezzo ai tre e all'inizio sembrava funzionare ora ha nuovamente problemi di stitichezza ( si svuota solo 1 volta a settimana ) e come prima conseguenza ha perso l'appetito.
ora ha l'influenza e con febbre molto alta (fino ai 40 gradi) da 5/6 giorni (domenica sera prima prova temperatura) e questa settimana non ha evacuato se non qualche pallina dopo un clistere da adulti.
non mangia se non qualche pezzo di pane e beve anche molto poco.
ho paura che possa disidratarsi e comunque ha sempre dolori alla pancia infatti anche quando gioca deve stendersi spesso a pancia in giù.
ho provato a farlo sedere in bagno ma non ha stimolo.
ho già provato con prodotti quali dieterba ecc ma non risolve niente
adesso sono due settimane che prede di nuovo regolarmente quattro grammi di paxabel ogni mattima ma non hanno alcun effetto.
la febbre la tratto con nureflex 8 ml ogni otto dieci ore.
il bimbo pesa 16 kg e ultimamente è bianco come la cera.
cosa mi consgliate per aiutarlo a evacuare anche pechè oramai appena vede un clistere gli viene da piangere a dirotto.
grazie monica
è stato curato con paxabel per più di sei mesi dai 2 anni e mezzo ai tre e all'inizio sembrava funzionare ora ha nuovamente problemi di stitichezza ( si svuota solo 1 volta a settimana ) e come prima conseguenza ha perso l'appetito.
ora ha l'influenza e con febbre molto alta (fino ai 40 gradi) da 5/6 giorni (domenica sera prima prova temperatura) e questa settimana non ha evacuato se non qualche pallina dopo un clistere da adulti.
non mangia se non qualche pezzo di pane e beve anche molto poco.
ho paura che possa disidratarsi e comunque ha sempre dolori alla pancia infatti anche quando gioca deve stendersi spesso a pancia in giù.
ho provato a farlo sedere in bagno ma non ha stimolo.
ho già provato con prodotti quali dieterba ecc ma non risolve niente
adesso sono due settimane che prede di nuovo regolarmente quattro grammi di paxabel ogni mattima ma non hanno alcun effetto.
la febbre la tratto con nureflex 8 ml ogni otto dieci ore.
il bimbo pesa 16 kg e ultimamente è bianco come la cera.
cosa mi consgliate per aiutarlo a evacuare anche pechè oramai appena vede un clistere gli viene da piangere a dirotto.
grazie monica
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Che beva poco non va bene perchè l'idratazione delle feci è indispensabile ad un agevole transito intestinale. Innanzitutto farlo bere a sufficienza: Poi aumentare nell'alimentazione la quota di fibre con passati di verdura, minestroni, finocchi lessi; frutta cotta tutti i giorni (mela e pera) sia così com'è che in forma di crostate che magari mangerà più volentieri. Succhi di frutta e yogurt del tipo più liquido. Diminuite il latte, il pane, la pasta per qualche giorno.
Segnalo che tanto il rapporto con il cibo che quello con l'evacuazione può avere delle problematiche relazionali-conflittuali sottese ed è un aspetto che anche va valutato, una volta esclusi fattori legati all'intestino, ad eventuali ragadi dolorose che lo inibiscono durante l'evacuazione e alla composizione degli alimenti che normalmente ingerisce.
Infine, ma non in ultimo, potetet rivolgervi ad un Omeopata Pediatra che potrà dopo la visita prescrivere al piccolo il suo rimedio particolare costituzionale. Non si può continuare a stimolarlo con clisteri anche perchè sono molto irritanti sull'intestino.
Cordiali saluti
Dr.Agnesina Pozzi
Segnalo che tanto il rapporto con il cibo che quello con l'evacuazione può avere delle problematiche relazionali-conflittuali sottese ed è un aspetto che anche va valutato, una volta esclusi fattori legati all'intestino, ad eventuali ragadi dolorose che lo inibiscono durante l'evacuazione e alla composizione degli alimenti che normalmente ingerisce.
Infine, ma non in ultimo, potetet rivolgervi ad un Omeopata Pediatra che potrà dopo la visita prescrivere al piccolo il suo rimedio particolare costituzionale. Non si può continuare a stimolarlo con clisteri anche perchè sono molto irritanti sull'intestino.
Cordiali saluti
Dr.Agnesina Pozzi
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa,
ho pensato anch'io che ci fosse qualche ragade infatti dimenticai di scrivere che il bimbo ha sempre sangue quando evacua. però visitato dalla pediatra non risultò niente.
il problema più grave è che il bimbo, che mi mangiava anche 200 300 grammi di minestra la sera è da qualche mese che non c'è verso di fargliela ingoiare e le verdure solo nascoste nelle polpette.
sicuremente gli farò mangiare in qualche modo la verdura cotta . succhi per fortuna ne beve . purtroppo mele e pere cotte ho provato in più modi ma le rifiuta.
in questi giorni però l'ho convinto che bere più acqua gli fa bene e anche all'asilo mi hanno detto che chiede di andare a bere.
Seguirò i suoi consigli e tra qualche tempo le farò sapere intanto la ringrazio
Monica.
ho pensato anch'io che ci fosse qualche ragade infatti dimenticai di scrivere che il bimbo ha sempre sangue quando evacua. però visitato dalla pediatra non risultò niente.
il problema più grave è che il bimbo, che mi mangiava anche 200 300 grammi di minestra la sera è da qualche mese che non c'è verso di fargliela ingoiare e le verdure solo nascoste nelle polpette.
sicuremente gli farò mangiare in qualche modo la verdura cotta . succhi per fortuna ne beve . purtroppo mele e pere cotte ho provato in più modi ma le rifiuta.
in questi giorni però l'ho convinto che bere più acqua gli fa bene e anche all'asilo mi hanno detto che chiede di andare a bere.
Seguirò i suoi consigli e tra qualche tempo le farò sapere intanto la ringrazio
Monica.
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Ha dimenticato di scrivermi una cosa importante...però la ragade è dolorosa ed il dolore durante l'evacuazione traspare ed è percepibile. Se all'ano la pediatra non ha riscontrato nulla, bisogna sentire anche il parere di un gastro enterologo, che magari deciderà se proseguire con indagini più accurate del tratto intestinale.
Cordiali saluti
Dr.Agnesina Pozzi
Cordiali saluti
Dr.Agnesina Pozzi
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gentile signora, lei dice che il bambino trattiene le feci da due anni. E' diventata quindi un'abitudine inveterata. A volte i bambini trattengono volontariamente, e magari sporcano di continuo le mutande. Faccia gli accertamenti consigliati dalla collega, e chieda al pediatra una dieta e magari delle sostanze che favoriscano l'ammorbidimento delle feci, ma probabilmente occorrerà valutare anche la situazione psicologica e relazionale del bambino e la dinamica familiare. Come diceva la dottoressa Pozzi infatti a volte le abitudini riguardo alla cacca sono collegate a situazioni relazionali conflittuali che è bene approfondire. Può essere utile se ci informa brevemente dello sviluppo del bambino anche nei primi due anni, se ci sono stati eventi 'stressanti' per il piccolo o per i familiari, quando ha camminato, parlato, le abitudini riguardo al cibo, al sonno, al controllo di pipì e popò (il sintomo è cominciato quando normalmente cominciano le 'trattative' sulla popò fra bambini e adulti), come va all'asilo, ecc. Inoltre come è composta e organizzata la famiglia e com'è il suo funzionamento (nessuno è perfetto). Forse potremo dare qualche indicazione ulteriore.
Cordialmente
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#6]
Utente
Grazie,
la famiglia è composta da mamma papà e due bimbi. max e marco. tre nonni 2 zie
due nonni e una zia (madre) lontani 1h
una nonna e 1 zia (padre) a pochi passi
max quattro anni , marco due anni.
madre e padre lavoratori.
max è sempre stato un bravo bambino, ubbidiente, molto sensibile. ha iniziato a parlare, camminare molto presto. è stato per tre anni prima dell'ingresso all'asilo sempre con persone adulte ( nonni e zia ). l'ingresso all'asilo non è stato facile. infatto io ero dell'idea di mandarlo un anno all'asilo nido per "abituarlo" a stare con i bambini in quanto (essendo io da piccola stata molto "in giro" mi sembrava fosse giusto) purtroppo la volontà di mio marito è prevalsa e max ha trascorso un altro anno con la nonna.
purtroppo come alimentazione massimo non è stato mai abituato a mangiare quello che aveva nel piatto , con le nonne poi è sempre stata un po' una lotta del tipo (mangia quello che ha nel piatto!, .... ma non puoi lasciarlo senza mangiare e allora mangerà quello che vuole!!! )
bisogna ammettere che c'è un conflitto familiare su quello che si deve fare per i bimbi io contro le idee di mia suocera che si riflettono su quello che poi dice il padre. ( per es. mio marito non è andato all'asilo perchè??? stava meglio a casa....).
ho comunque imparato un po' ad impormi e infatti
marco (2 anni) frequenta da un anno l'asilo nido.
marco è un bambino molto vivace allegro e mai calmo.
è esuberante e questo crea un po' di problemi tra i due bambini. marco vuole giocare con il fratello che però vuole giocare da solo.
cerchiamo tutti di stare il più vicino possibile a max ,perchè sappiamo che ha bisogno di affetto, ma nello stesso tempo essendo più grande (a volte più della sua età) pretendiamo forse un po' troppo.
all'asilo va molto bene le maestre non lo hanno mai messo a pensare( all'angolo) e aiuta l'insegnante.
non saprei cos'altro aggiungere.
relativamente alla pipì max ha tolto il pannolino tardi , ingresso all'asilo per la pipì e poco dopo per la popò. dorme ancora con il pannolino ma da 2/3 mesi si sveglia di notte e dice mamma pipì ma raramente si arriva al bagno e la fa nel pannolino. non è mai stato sgridato per questo.
Grazie Monica
la famiglia è composta da mamma papà e due bimbi. max e marco. tre nonni 2 zie
due nonni e una zia (madre) lontani 1h
una nonna e 1 zia (padre) a pochi passi
max quattro anni , marco due anni.
madre e padre lavoratori.
max è sempre stato un bravo bambino, ubbidiente, molto sensibile. ha iniziato a parlare, camminare molto presto. è stato per tre anni prima dell'ingresso all'asilo sempre con persone adulte ( nonni e zia ). l'ingresso all'asilo non è stato facile. infatto io ero dell'idea di mandarlo un anno all'asilo nido per "abituarlo" a stare con i bambini in quanto (essendo io da piccola stata molto "in giro" mi sembrava fosse giusto) purtroppo la volontà di mio marito è prevalsa e max ha trascorso un altro anno con la nonna.
purtroppo come alimentazione massimo non è stato mai abituato a mangiare quello che aveva nel piatto , con le nonne poi è sempre stata un po' una lotta del tipo (mangia quello che ha nel piatto!, .... ma non puoi lasciarlo senza mangiare e allora mangerà quello che vuole!!! )
bisogna ammettere che c'è un conflitto familiare su quello che si deve fare per i bimbi io contro le idee di mia suocera che si riflettono su quello che poi dice il padre. ( per es. mio marito non è andato all'asilo perchè??? stava meglio a casa....).
ho comunque imparato un po' ad impormi e infatti
marco (2 anni) frequenta da un anno l'asilo nido.
marco è un bambino molto vivace allegro e mai calmo.
è esuberante e questo crea un po' di problemi tra i due bambini. marco vuole giocare con il fratello che però vuole giocare da solo.
cerchiamo tutti di stare il più vicino possibile a max ,perchè sappiamo che ha bisogno di affetto, ma nello stesso tempo essendo più grande (a volte più della sua età) pretendiamo forse un po' troppo.
all'asilo va molto bene le maestre non lo hanno mai messo a pensare( all'angolo) e aiuta l'insegnante.
non saprei cos'altro aggiungere.
relativamente alla pipì max ha tolto il pannolino tardi , ingresso all'asilo per la pipì e poco dopo per la popò. dorme ancora con il pannolino ma da 2/3 mesi si sveglia di notte e dice mamma pipì ma raramente si arriva al bagno e la fa nel pannolino. non è mai stato sgridato per questo.
Grazie Monica
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Dalle informazioni gentilmente fornite si possono vedere aspetti conflittuali non anormali ma comunque significativi che hanno influenzato il rapporto col cibo e forse un'eccessiva interferenza della nonna.
L'inizio della sintomatologia di trattenere la popò sembra seguire la nascita del fratellino, anche se gradualmente, e poi forse si accentua con l'andata all'asilo, un po' "traumatica". Il bambino a parte cibo e popò sembra avere un comportamento anche troppo da grande sia a casa che a scuola (aiuta le maestre!?!: fortemente sconsigliabile!). E' ipotizzabile che cerchi di 'fare il grande' (senza però esserlo) per nascondere aspetti "piccoli" che può darsi abbia sentito riservati al fratellino e non più 'permessi' a lui. E' andato molto in fretta in certe cose (linguaggio, sviluppo motorio) molto lento in altre. L'effetto può essere uno sbilanciamento eccessivo fra la parte troppo grande e la parte troppo 'piccola', che può ostacolare un po' e forse si manifesta nel trattenere le feci. Può essere utile non "pretendere troppo" da lui, e non lasciarlo comportare da piccolo adulto, rimettendolo invece (molto pacatamente) al suo posto di bambino di 4 anni. Riprendendo anche la guida nelle regole per i pasti, ecc, adeguate alla sua età. Evitate però di 'imporvi' con eccessiva 'autorità', per evitare uno scontro troppo duro che il bambino può spostare sull'andare al gabinetto o meno (e su quello "vince" lui, salvo scatenare interventi più drastici). Utile anche chiarirsi, senza drammi, fra genitori, sul ruolo di genitori e quello di nonni. Ma si sa che con le nonne è piuttosto difficile, a volte.
Questo non esclude comunque di fare gli accertamenti su eventuali ragadi anali, come consigliato.
Cordialmente
L'inizio della sintomatologia di trattenere la popò sembra seguire la nascita del fratellino, anche se gradualmente, e poi forse si accentua con l'andata all'asilo, un po' "traumatica". Il bambino a parte cibo e popò sembra avere un comportamento anche troppo da grande sia a casa che a scuola (aiuta le maestre!?!: fortemente sconsigliabile!). E' ipotizzabile che cerchi di 'fare il grande' (senza però esserlo) per nascondere aspetti "piccoli" che può darsi abbia sentito riservati al fratellino e non più 'permessi' a lui. E' andato molto in fretta in certe cose (linguaggio, sviluppo motorio) molto lento in altre. L'effetto può essere uno sbilanciamento eccessivo fra la parte troppo grande e la parte troppo 'piccola', che può ostacolare un po' e forse si manifesta nel trattenere le feci. Può essere utile non "pretendere troppo" da lui, e non lasciarlo comportare da piccolo adulto, rimettendolo invece (molto pacatamente) al suo posto di bambino di 4 anni. Riprendendo anche la guida nelle regole per i pasti, ecc, adeguate alla sua età. Evitate però di 'imporvi' con eccessiva 'autorità', per evitare uno scontro troppo duro che il bambino può spostare sull'andare al gabinetto o meno (e su quello "vince" lui, salvo scatenare interventi più drastici). Utile anche chiarirsi, senza drammi, fra genitori, sul ruolo di genitori e quello di nonni. Ma si sa che con le nonne è piuttosto difficile, a volte.
Questo non esclude comunque di fare gli accertamenti su eventuali ragadi anali, come consigliato.
Cordialmente
[#8]
Utente
Il bimbo è stato visitato in ospedale il 16 e sono state escluse presenza di ragadi e /o difetti della prima parte dell'ano non sono state fatte ulteriori indagini ma lo stesso ha assicurato che la fuoriuscita di sangue è per lesioni data la durezza delle feci.
ci ha consigliato di continuare con i prodotti quali paxabel, levolac e portolac anche in misura superiore a quanto adesso adottato affinchè la popò possa diventare più fluida e pertanto che si venga a creare nel bimbo non più l'immagine di "andare al bagno" uguale "dolore". ha detto che sicuramente è più una questione psicologica e ci ha consigliato anche di non continuare a far notare al bimbo la necessità di evacuare e in particolr modo di andare in caso di necessità da lui per ev.li clisteri , perchè è meglio che vengano fatti da "persona estranea" per riconoscere un ruolo esterno e di straordinarietà.
Sicuramente max è più maturo di un bimbo di quattro anni , ma spesso noi genitori ci diciamo a vicenda ma ha solo quattro anni ora sta a noi dirigere gli altri. su questo farò il possibile.
ringrazio tutte le dottoresse
Monica
ci ha consigliato di continuare con i prodotti quali paxabel, levolac e portolac anche in misura superiore a quanto adesso adottato affinchè la popò possa diventare più fluida e pertanto che si venga a creare nel bimbo non più l'immagine di "andare al bagno" uguale "dolore". ha detto che sicuramente è più una questione psicologica e ci ha consigliato anche di non continuare a far notare al bimbo la necessità di evacuare e in particolr modo di andare in caso di necessità da lui per ev.li clisteri , perchè è meglio che vengano fatti da "persona estranea" per riconoscere un ruolo esterno e di straordinarietà.
Sicuramente max è più maturo di un bimbo di quattro anni , ma spesso noi genitori ci diciamo a vicenda ma ha solo quattro anni ora sta a noi dirigere gli altri. su questo farò il possibile.
ringrazio tutte le dottoresse
Monica
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 78.1k visite dal 31/01/2009.
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