Venlafaxina cefalea ed esami

Sono una donna di 32 anni e prendo da 8 anni una capsula di venlafaxina 37.
5 mg a rilascio prolungato la mattina.
A gennaio di quest'anno ho sbattuto lievemente la testa nella parte superiore, da li' e' inziato mal di testa, senso di pressione dentro la testa, offuscamento visivo, nausea, bruciore e pressione dentro il condotto uditivo.
La tac fatta 5 giorni dopo era negativa, risoananza magnetica fatta qualche mese dopo senza mezzo di contrasto pure negativa.
Mi chiedevo se fosse necessario misurare la pressione e se si in che modalita'.
Analisi del sangue solo lieve carenza di vitamina d, qtc ok.
Sono una ragazza di 32 anni quasi 33 prendo 1 capsula di venlafaxina al giorno 37.5 mg a rilascio prolungato da quando ne ho 24.
A gennaio ho sbattuto lievemente la testa nella parte superiore da li e' iniziato mal di testa, giramento di testa nausea o testa per aria, a volte scombussolamento intestinale, offuscamento visivo, vuoti e difficolta' di memoria, difficolta' di concetrazione, senso di oppressione dentro la testa e bruciore anche nel condotto uditivo, prima in modo costante poi sono andati migliorando pero' riemergono quando ho piu ' cose da organizzare in fretta, e quindi a seguito di sforzo cognitivo e stress a lavoro ma anche nella vita quotidiana in attivita normali ma se ho piu ' cose da fare in fretta, a volte fitte dolorose dentro la testa che si propagano allo zigomo e sensazione di bruciore.
Tac negativa fatta 5 giorni dopo, rm negativa fatta qualche mese dopo, oggi elettroencegalogramma negativo.
Visto che prendo venalfaxina da quasi 9 anni puo' essere il caso di fare la polisonnografia per indagare in modo completo che non ci siano altre problematiche neurologiche anche eventualmente legate all'assunzione del farmaco come crisi epilettiche notturne o l'elettroencefalogramma e' sufficiente per esluderle?
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
L' assunzione di venlafaxina 37,5 mg, una dose che usualmente si impiega solo all' inizio della terapia, non giustifica l' esecuzione di particolari esami, anche se protratta per anni. Per il resto deve essere una valutazione neurologica a stabilire una necessità di altri eventuali esami, ma probabilmente lei è stata già valutata da un neurologo.

Dr Giovanni Portuesi

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