Le persone depresse dicono

Ho 20 anni. Da gennaio 2009 ho cominciato a manifestare alcuni sintomi. Questi sintomi si sono ripresentati per 4 volte con stacchi di un mese l'uno dall'altro e sono durati ciascuno una settimana esatta senza stacchi.
Quello che provavo era che quando mi arrivavano mi arrivavano all'improvvisa. Cominciavo a fissarmi sui rumori in casa, lo sbattere delle porte, l'ascensore che saliva e scendeva e mi fissavo sul fatto che il rumore che sentivo arrivasse in ritardo.
Provavo un totale senso di irrealtà riguardo a tutto. Quando dovevo conversare con i miei familiari o amici ero sempre a disagio e pensavo di non capire quello che mi dicevano (quando ho avuto questi sintomi per una settimana le persone dicevano che in realtà rispondevo a tono, ma lo facevo svogliatamente e soprattutto con uno sguardo perso)
Quando uscivo di casa e sentivo una macchina arrivare, mi fissavo sul rumore e credevo che arrivasse in ritardo. Se mi mettevo a guardare la televisione credevo che i discorsi fossero tutti sbagliati. Il senso che provavo in generale era di angoscia, disperazione totale, senso di irrealtà, fobie per qualsiasi cosa che nella vita di tutti i giorni è normalissima da eseguire. Anche quando provavo a leggere, ascoltare la musica sembrava tutto distorto. Credevo di avere una malattia al cervello e pensavo di impazzire. Durante la notte facevo fatica a dormire, sudavo, avevo un po' di palpitazioni anche se poi quello a cui pensavo non erano più le palpitazioni ma gli eventi intorno a me. Questi sintomi duravano per una settimana continuativamente. Ho fatto tutte le analisi necessarie richieste dal mio medico, e non sono state riscontrare alcune anomalie (analisi del sangue, TAC) Ho cominciato ad andare da uno psicoterapeuta e l'ho voluto io, è stata una mia decisione. Proprio questo mi fa pensare che non possa essere una depressione, perchè di solito le persone depresse dicono di stare bene, rifiutano l'aiuto. Io invece quando mi sono venute queste cose, piangevo, mi disperavo, chiedevo aiuto e volevo che lo psicoterapeuta mi aiutasse. L'ultima volta che sono stato dallo psicoterapeuta mi ha prescritto in dose 2,5 mg lo Zyprexa. Questo medico di solito non prescrive tali farmaci ma mi ha visto l'ultima volta proprio nel bel mezzo della settimana in cui stavo male. Mi ha riferito che questo farmaco non può essere lasciato subito quando vedi che stai bene, ma va preso per 5/6 mesi per vedere quali effetti ha e se ritornano quei sintomi. Riferisco anche che da gennaio 2009 ho cominciato a suonare il sassofono tenore, e a spingere a livello di aria e sforzo fisico con lo strumento. Ho letto molti libri e studi che parlavano di sindrome da iperventilazione. Io vado volentieri dallo psicoterapeuta, perchè lui dice che è depressione, pensieri inconsci che pssono risalire anche a traumi regressi, ma ora che scrivo e penso a queste cose, non vedo consciamente quali traumi possono essere e se veramente può essere l'inconscio.
Vorrei un parere da un altro medico
[#1]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
"Questi sintomi si sono ripresentati per 4 volte con stacchi di un mese l'uno dall'altro e sono durati ciascuno una settimana esatta senza stacchi."

Lei riesce ad essere molto preciso sull'andamento dei disturbi ("nosodromìa"), che sembra essere la chiave di volta della diagnosi. Se, come mi sembra di capire, l'intervallo (che lei chiama "stacco" ) tra ciascun episodio è libero,cioè del tutto privo di sintomatologia, la diagnosi potrebbe essere di "Depressione maggiore ricorrente". In questa forma vi sono episodi di varia durata (nel suo caso di una settimana, ma si può arrivare a molti mesi) intervallati da periodi liberi pure di varia durata (nel suo caso un mese, ma si può arrivare a molti anni). Se così stanno le cose,di fronte ad un ritmo così preciso, anche un profano si può rendere conto che i fattori psicologici ("pensieri inconsci") non hanno alcuna rilevanza.
Non ci scrive dell'effetto dello Zyprexa, che potrebbe andare bene. Il trattamento di elezione di queste forme è comunque con gli stabilizzatori dell'umore. Gli antidepressivi vanno in genere evitati, come ben sta facendo il suo medico.
Ci tenga informati.

(p.s.: non è affatto vero che le persone depresse dicono di stare bene; nelle forme gravi possono dire di non aver bisogno del medico,perchè non hanno coscienza di malattia)

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Buonasera,

vorrei subito chiarire che non è vero che i depressi non chiedono aiuto, ma spesso stanno troppo male per riuscire a farlo o come giustamente fa notare il collega, non sanno di essere malati.

I sintomi che descrive possono appartenere a diverse malattie quindi è complesso inquadrare il suo problema solo con la descrizione che ha fatto.

Se il suo terapeuta le ha prescritto lo Zyprexa, oltre al fatto che deve essere un medico, avrà inquadrato il suo problema e impostato la terapia in base a una diagnosi.

Una precisazione: 2.5 mg mi sembrano pochini per vedere degli effetti e lo Zyprexa non si usa come farmaco unico nelle sindromi depressive.

Provi a consultare uno psichiatra.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

[#3]
dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda la sindrome da iperventilazione?
Non crede che l'assunzione di una dose maggiore di 2,5 mg sia consigliata per soggetti affetti da schizofrenia? Io ho avuto questi problemi solo per quattro volte. Mi sembra, con occhio da paziente, che agire con dosi massicce di farmaci per la depressione acuta sia un po' eccessivo e credo possa diventare debilitante. Mi piacerebbe ecco, non essere dipendente da questi farmaci ecco. E comunque le volte che ho avuto questi attacchi, sono passati senza l'assunzione di questo farmaco. SOlo da 15 giorni prendo il farmaco zyprexa di sera prima di andare a dormire. In questi 15 giorni sto bene. E l'ultima volta che ho avuto l'attacco se ne è andato via da solo senza l'ausilio di un farmaco che mi sembra molto invasivo e abbia effetti collaterali non trascurabili
[#4]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Quando gli episodi depressivi (se di questo si tratta) hanno una durata così breve, non possono essere trattati singolarmente. L'unico intervento possibile è quello profilattico. Visto che ha iniziato con lo Zyprexa (sia pure con una dose molto bassa) può stare a vedere cosa accade nelle prossime settimane.
La dipendenza non c'entra nulla. Se un iperteso sta bene con un farmaco ipotensivo, è dipendente? Se un artritico ha bisogno del cortisone, è dipendente?
Lo stesso non c'entra nulla l'iperventilazione.
Se il medico al quale si è rivolto "di solito non prescrive farmaci" probabilmente non è abbastanza esperto per gestire bene farmacologicamente un disturbo dell'umore. Forse le conviene,come dice il dott. Lai,affidarsi a uno psichiatra più esperto per essere seguito sotto l'aspetto medico , e continuare a vedere l'attuale come psicoterapeuta. Ma queste forme non si curano con la psicoterapia.
Infine le ripeto ancora:non prenda mai gli antidepressivi; in queste forme di disturbo dell'umore ad alta frequenza potrebbero innescare una rapida ciclicità bipolare da cui poi è difficile uscire.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, grazie intanto per avermi risposto. Vi aggiorno a seguito dell'ultimo incontro con il mio psicoterapeuta, avvenuto lunedì 14 settembre 2009. Durante la visita abbiamo fatto insieme il punto della situazione. Appurato che gli episodi sono durati una settimana, sono comparsi sempre improvvisamente e se ne sono andati via allo stesso modo, ho voluto chiedere provato e lui mi ha detto che potrebbe trattarsi di STATO DI DEREALIZZAZIONE E DI DEPERSONALIZZAZIONE. Questa definizione chiaramente è stata data sulla base di quello che nelle quattro volte ho provato durante quella settimana e che è stato esattamente uguale nelle altre volte. Il mio terapeuta mi ha proposto sedute di psicoterapia una volta alla settimana. Mi ha anche detto di continuare a prendere lo Zyprexa per altri 2 mesi (lo sto prendendo dal 14 agosto). Dice anche che il mio caso è abbastanza serio, vista la mia età (21 anni) e i sintomi abbastanza gravi. Il mio problema è che dovrei trasferirmi per studi da Firenze a Milano. Mi conviene iniziare con questo terapeuta una sessione di sedute per poi cambiare terapeuta a novembre? Perchè diventa pesante tornare da Milano una volta alla settimana per fare psicoterapia. Potrei interrompere ora e riprendere con un eventuale nuovo terapeuta a Milano oppure l'intervallo di tempo può essere rischioso? Volevo anche sapere cosa ne pensate riguardo alla definizione data dal mio attuale psicoterapeuta di STATO DI DEREALIZZAZIONE/DEPERSONALIZZAZIONE. Come si può agire

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