Aripiprazolo

Buongiorno,
la mia diagnosi è sindrome di asperger, disturbo ossessivo compulsivo e disturbo dell'umore depressivo.
Assumo 5 mg di aripiprazolo dopo colazione.
Seguo questa cura da giugno 2023, in certi periodi mi era stato prescritto a 10 mg, in altri periodi 7, 5 e adesso 5.
Vi scrivo perché sono un pò preoccupato in quanto faccio molta fatica concentrarmi e a svolgere le attività quotidiane e a volte mi viene da pensare che sia dipeso dal farmaco.
Inoltre mi sento un pò spento, apatico e con pochi interessi.
Nella relazione quotidiana con le persone mi risulta anche difficile comunicare queste mie difficoltà.
Tutti mi dicono che devo reagire.
Faccio psicoterapia ogni settimana e ogni due, tre mesi circa vado dallo psichiatra.
L'ultima volta che ci sono andato ho chiesto se eventualmente potevo cambiare farmaco ma ha detto che è meglio prendere l'aripiprazolo.
Ovviamente continuo a prenderlo come mi è stato detto ma ho il dubbio che ci siano alcuni effetti collaterali.
Il fatto è che sono in dubbio, tante volte, se questi effetti collaterali siano dipesi dal farmaco o da una mia suggestione.
A luglio vedrò il mio psichiatra e ne parlerò senz'altro, ma intanto volevo scrivere a voi per sapere se essere deconcentrati, spenti e apatici possa dipendere dal farmaco.
Inoltre, secondo voi, ci sono dei farmaci che si possono sostituire all'aripiprazolo in un caso come il mio?
Sono un pò confuso spero possiate aiutarmi.

Un cordiale saluto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Bisognerebbe sapere se i risultati ottenuti sono buoni, e così il medico non è propenso a cambiar farmaco. Come effetti, certo, in linea generale ci può stare.
Partirei da considerare se ha avuto globalmente benefici o no.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta. Qualche beneficio per fortuna c'è stato, per esempio il pensiero ossessivo e le compulsioni li gestisco meglio. Però mi preoccupa la quasi totale mancanza di concentrazione, l'apatia che provo e la quasi totale assenza di interessi nella vita quotidiana. Ormai gli studi li ho conclusi da tempo e non lavoro. Provo una strana sensazione in generale perché sono consapevole dei miei disagi e dei miei limiti ma non riesco sempre ad affrontarli, non riesco a reagire di fronte a questo stato di blocco che ho. Mi risulta difficile anche leggere un libro, per esempio, cosa che fino a pochi anni fa facevo senza problemi. L'impressione che ho è che il farmaco mi stia aiutando per alcune cose ma sta peggiorando altre cose. Mi baso anche sul parere delle persone che mi vedono nella vita di tutti i giorni: in un certo periodo (fino a due tre mesi fa) mi vedevano come completamente assente e anche io avevo più difficoltà a comunicare il mio sentire. Adesso cerco di essere più presente e meno perso nei pensieri. Forse devo aspettare ancora del tempo che il farmaco faccia il suo compito? Specifico anche che la diagnosi non è stata fatta dallo psichiatra che mi segue, ma da un neuropsichiatra che mi ha visitato ad ottobre 2023 (è stato lo psichiatra ad ipotizzare la sindrome di asperger, ma mi ha proposto di farmi visitare da un neuropsichiatra che poi ha diagnosticato sindrome di asperger, doc e depressione). Il neuropsichiatra però, alla fine della relazione clinica, consigliava di seguire un trattamento farmacologico "più mirato" (facendo intendere, evidentemente, che aripiprazolo non andasse molto bene). Ho espresso questi miei dubbi e perplessità allo psichiatra ma ritiene che aripiprazolo vada bene. Io rispetto il parere del mio psichiatra e continuo a prenderlo, però mi rimane il dubbio. Ci possono essere dei farmaci alternativi? Può consigliarmi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Il medico cosa intendeva per "più mirato" ?

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Salve. A questa domanda purtroppo non so rispondere perché la relazione clinica cui facevo cenno si concludeva proprio con queste parole: "si raccomanda di proseguire la psicoterapia in corso integrata con un trattamento farmacologico mirato". Ripensandoci a distanza di tempo mi viene il dubbio che la terapia con aripiprazolo non andasse bene. Però magari è un mio pregiudizio dovuto anche alla mia ignoranza in materia. Ad ogni modo lo continuo a prendere come mi è stato prescritto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Detta così allora sembra semplicemente una ridondanza, come dire un trattamento specifico, non generico sul sintomo.
Soltanto che essendo riferito all'aripiprazolo, non è chiaro cosa intenda, perché per l'asperger non esiste un trattamento standard, e l'aripiprazolo in questo insieme di diagnosi formali non mi pare "non mirato".

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Volevo porre un'ultima domanda. Mi è capitato di leggere un articolo su internet riguardante l'uso di farmaci per la sindrome di asperger e ho letto che l'uso di antipsicotici è controverso tra gli esperti. Perché?
Allego il link dell'articolo: https://www.my-personaltrainer.it/farmaci-malattie/farmaci-sindrome-di-asperger.html
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Il parere di un farmacista su una condizione di trattamento clinico non ha molta valenza nella comunità scientifica.

Anche se fosse stato un medico, un articolo preso a caso su internet per cercare di trovare delle motivazioni al suo trattamento non ha senso.

O decide di fidarsi del suo specialista oppure non lo fa, altrimenti non se ne esce mai.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta. Mi fido del mio specialista, solo che avevo dei dubbi, delle perplessità. Solo questo. Grazie comunque per il tempo dedicato.