Disturbo di personalita' e farmacoterapia

Salve dottori.Mi descrivo velocemente:
INFANZIA-ADOLESCENZA:Il benessere degli altri e’ una priorita’.Lascio l’iniziativa agli altri.Auto-svaluto le mie capacita’.Rifiuto complimenti ed incitazioni(abbassano le mie prestazioni e mi danno sensazione che mi stia vantando).Subisco bullismo senza reagire(non provo rabbia).Terrore degli sguardi-giudizi altrui.Auto-repressione.Auto-controllo comportamentale per evitare figure imbarazzanti e derisioni.Provo estrema vergogna di me,ansia,rossori,sudorazioni,orticarie con tutti.
16-19 ANNI:Sono passivo,pigro,indifferente,senza stimoli ne'obbiettivi.Preferenza di attivita’ solitarie e filosofico-intellettuali(visione pessimistica:tutto e' fine a se stesso).
20-21 ANNI:Frequento amicizie,locali e concerti,senza provare piacere(insoddisfazione mascherata).Le ragazze mi rifiutano(non avro’ mai rapporti sessuali).Mi auto-disprezzo(rare autolesioni).Ribellione-ostilita’ all’educazione genitoriale ricevuta.Provo disperazione,tristezza,crisi di pianto,idee suicidarie.
22 ANNI:Tendo ad isolarmi nei boschi.Fumo1-2 spinelli al giorno di hashish ascoltando musica metal (provo euforia e benessere.Mi creo un mondo interiore dove mi immagino auto-realizzato,importante,forte,temuto,
rispettato,vendicativo,istintivo,spontaneo,impulsivo.Ho speranza ed ottimismo per il futuro).
23 ANNI:L’isolamento+musica+cannabis sono impraticabili e di breve durata.I conflitti interiori esplodono(la mia personalita' e’ la somma di tutti gli aspetti che ho descritto dall’infanzia fin qui,con palesi contraddizioni).Crollo definitivo.
OTTOBRE’08:La psicologa individua "serio disturbo della personalita'oltre il paradigma nevrotico.Idee persecutorie.Problemi di introiezione inconscia della madre ecc...".Inizio psicoterapia.
DICEMBRE‘08-LUGLIO‘09:Assumo 150mg ZOLOFT+5mg ZYPREXA+hashish:attenuazione crisi di pianto,sudorazioni ed orticarie.L’umore migliora tanto basta per attenuare le idee suicidarie.Aumenta la volonta’d’isolarmi.Riduzione gratificazione da hashish-musica.Ipersonnia.Ingrasso di 15kg.
AGOSTO’09:150mg ZOLOFT+10mg ZYPREXA senza hashish:attenuazione ipersonnia.Isolamento sociale in casa.Totale anedonia-apatia-indifferenza.Peggioramento drastico di memoria-apprendimento.Aumento di incubi.Disfunzioni sessuali.L’umore ripeggiora.
Decido di scalare gradualmente le medicine per abbandonarle senza interpellare i dottori.
SETTEMBRE’09:leggera attenuazione disfunzioni sessuali.Umore ancora piu’ basso.Aumentano idee suicidarie e crisi di pianto.L’orticaria mi devasta.
Vorrei chiedervi pareri a 360°sul mio caso (classificazione dei disturbi in categorie diagnostiche; focalizzazione dei problemi di primaria importanza; tipologie di farmaci che ritenete piu’ appropriati o assolutamente da evitare; visite-esami che potrei eseguire…).Qualsiasi commento puo’ essermi utile.So che non e’ totalmente corretto chiedervi tutto cio’,ma ho proprio bisogno di consigli da piu’ esperti possibili (prox mi faro’ visitare da altri psichiatri!).
Vi ringrazio
[#1]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Chiedi troppo. Una cosa è chiara: devi smetterla con l'hashish, trovare uno psichiatra di tua fiducia e seguirne pazientemente la terapia. Vedrai che starai meglio.
(p.s.: complimenti per l'autodescrizione)

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,

come riconosce anche lei non è possibile fare diagnosi a distanza.

Inoltre gli elementi che scrive non sono sufficienti per avere un quadro completo e alcuni possono essere fuorvianti.
Ad esempio parla di ipersonnia ma potrebbe essere sonnolenza.
Parla di aumento di peso ma dalla sua scheda è normopeso.
Parla di psicologa e psicoterapia, allora chi le ha prescritto i farmaci?

Comunque dalla descrizione sembra chiara una certa sensitività interpersonale ma per inquadrarla è necessaria una visita dal vivo, mentre dai farmaci che ha preso sembra più di un semplice disturbo di personalità.

Invece mi sembra più importante che abbia avuto un miglioramento all'inizio della terapia anche se parziale.
Avrebbe dovuto parlarne anziché scalare di testa sua i farmaci.

Come riconosce anche lei è opportuna una visita da uno psichiatra per avere un aiuto concreto.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

[#3]
dopo
Utente
Utente
Riguardo i farmaci me li ha prescritti lo psichiatra (io penso che questa cura sia incompleta e parzialmente inadatta,ma lo psichiatra non e' per niente d'accordo).Per ipersonnia intendo che una volta che mi metto a dormire,potrei starci per 14-15 ore senza che mi senta riposato con difficolta' ad alzarmi.Riguardo il peso,ho accumulato 15 kg (raggiungendo il peso ideale)ma si sono concentrati nell'addome (sembro in cinta). Riguardo la cannabis-hashish sfortunatamente sono arrivato alla conclusione che mi abbia fatto piu' bene che male (non a caso stanno sperimentando il farmaco URB597 contro ansia-depressione,quindi l'azione sul sist.cannabinoide potra' essere una vera svolta...)
Comunque vi ringrazio lo stesso,provvedero'a farmi vedere dal vivo da altri psichiatri.
Saluti
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

C'è confusione sulla cannabis terapeutica. I farmaci che sperimentano non sono "la cannabis" e spesso non sono il THC ma cannabinoidi di altro tipo che sono componenti minori della cannabis. Quel che si sa con certezza è che l'impatto della cannabis sui disturbi dell'umore è un problema perché aumenta l'incidenza di sintomi psicotici in quadri che non dovrebbero essere psicotici spontaneamente, produce resistenza alle comuni terapie e limita il riadattamento dopo le fasi maggiori.
Non siamo al punto da poter affermare con certezza che sia la causa unica di alcuni disturbi, ma che faccia bene no. Per quanto concerne gli effetti acuti, un po' tutte le droghe nell'immediato possono avere effetti "tampone", ma ci sono altre conseguenze.

Per quanto riguarda la diagnosi, dalla terapia si deduce che concomitano aspetti depressivi ed eccitatori, la cosa richiama ad una ipotesi di disturbo dell'umore di tipo bipolare. Del resto l'uso di sostanze, l'isolamento "distonico" e il coinvolgimento in stimoli artistici sono propri di queste sindromi. Ma lo psichiatra le ha comunicato la sua diagnosi ?

Una curiosità. Quale tipo di metal ascoltava ? E' uno specchio abbastanza utile per capire lo stato umorale di una persona.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#5]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
L'utilizzo di cannabis può essere in parte responsabile dei sintomi da lei descritti quindi il consiglio a lasciarlo era implicito.

I benefici che potrebbe vedere in realtà non sono dei veri effetti positivi, sono solamente parziali e passaggeri.

La sperimentazione di un farmaco con il principio attivo THC non giustifica il suo utilizzo per usi non terapeutici con dosaggi non controllati e su patologie non adatte.

Cordiali saluti
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la sua descrizione e' un po' parziale in quanto evidenzia il suo solo punto di vista infarcita di termini tecnici che tipicamente non hanno significato se non contestualizzati al soggetto.

Per quel che riguarda il da farsi i colleghi che mi hanno preceduto ben hanno indicato la strada da percorrere.

Il mio dubbio e' che potrebbe essere esatta la diagnosi che intitola il post e pertanto lei non ha intenzione di seguire alcun consiglio.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#7]
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Utente
Utente
Grazie per i commenti veloci.

Per il Dr.Pacini:lo psichiatra non mi ha specificato ne il tipo di disturbo di personalita' che ho,ne' il tipo di depressione che ho (neppure la psicologa,dicendomi che odia classificare i pazienti).Cosi ho deciso di fare ricerche su internet per farmi auto-diagnosi (sono d'accordo con il dott.Lai quando dice che potrebbe essere piu' di un "semplice disturbo di personalita")Riguardo la musica ascolto metal che unisce cattiveria e melodia.Mi immedesimo provando stati d'animo che nella vita quotidiana sono auto-repressi(a causa della paura del giudizio altrui,della vergogna ecc...)o assenti (poiche'tutti gli aspetti della quotidianeita'non mi gratificano e non mi danno stimoli).Infatti la vita sociale da una parte non mi soddisfa assolutamente,dall'altra mi terrorizza totalmente facendomi provare conflitti psichici ingestibili.Sono arrivato alla conclusione che ho bisogno sia di potenti "stimolanti","attivatori" e "disinibitori" (quindi agonisti di dopamina,noradrenalina ecc...)come anche di calmanti(dopamino-antagonisti,ansiolitici ecc...). Sembra assurdo e paradossale,ma d'altronde cio' che provo,penso e faccio da una vita e'esattamente assurdo e paradossale.

Per il dott.Lai:sfortunatamente puo' essere vero che "l'utilizzo di cannabis può essere in parte responsabile dei sintomi da me descritti" (ma non escludo effetti negativi dello Zyprexa sugli stessi sintomi). Sono totalmente d'accordo quando dice che gli effetti positivi sono "parziali e passeggeri". Nonostante cio',sono passati quasi 2 mesi dall'ultima assunzione di droga,e sara' un'impresa non ricaderci in futuro,siccome non ho mai provato benessere nella mia vita (spero di non cadere in droghe piu' pesanti...)

Per il dott. Ruggiero: la descrizione e' parziale ed infarcita di termini tecnici insignificanti poiche' in 3000 caratteri e' impossibile descrivere un'intera vita! Quindi giustamente dovro' farmi vedere di persona da altri psichiatri per spiegare tutto nei particolari.

Saluti a tutti i dottori.
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Sono arrivato alla conclusione che ho bisogno sia di potenti "stimolanti","attivatori" e "disinibitori" (quindi agonisti di dopamina,noradrenalina ecc...)come anche di calmanti(dopamino-antagonisti,ansiolitici ecc...). "

Questo è un classico errore tecnico, nel senso che non esiste una combinazione del genere tecnicamente. Quando una persona si sente sia depressa che agitata il sospetto che viene è quello di un disturbo bipolare, che non si cura né con eccitanti né con calmanti ma con farmaci in grado di prevenire le oscillazioni di intensità.

Questa è un'ipotesi coerente con il tipo di farmaci utilizzati (zyprexa e zoloft insieme), ma rimane ovviamente un'impressione.
Anche il discorso musicale, vi sono alcuni generi tipo il death melodico o il black sinfonico che sono una buona rappresentazione in musica dei cosiddetti "stati misti dell'umore", slancio e cupezza insieme.

Sbagliato non classificare i pazienti. E' un modo per chiarire a grandi linee le previsioni e gli strumenti utili. Se ognuno è diverso dall'altro non si potrebbe curare nessuno, lo si farebbe a caso.

[#9]
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Utente
Utente
Per il dott.Pacini:visto che con mio stupore conosce i generi metal,le posso dire che ultimamente ascolto principalmente Death metal melodico-Swedishcore (Scar Symmetry,Mercenary,Dark Tranquillity,Soilwork,In Flames,Deadlock...) e Progressive-Power metal(Pagan's Mind,Andromeda,Circus Maximus,Evergrey,Dream Theater,Seventh Wonder,Anubis Gate...).Anche Opeth,Disillusion,Megadeth,Nevermore,
Slipknot,Lamb of God,Marilyn Manson,John5,After Forever,Nightwish,Dimmu Borgir ecc...

Riguardo l'aspetto "agitazione",quali sono i miei tratti comportamentali che ho descritto che potrebbero avvicinarsi a questa definizione? Almeno inizio a capire alcuni concetti...

Riguardo le "classificazioni diagnostiche dei disturbi",provero'a chiedere sia alla psicologa che allo psichiatra sperando che mi dicano qualcosa.

La ringrazio,saluti
[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ribellione-ostilita’ all’educazione genitoriale ricevuta.

Fumo1-2 spinelli al giorno di hashish ascoltando musica metal (provo euforia e benessere.Mi creo un mondo interiore dove mi immagino auto-realizzato,importante,forte,temuto,
rispettato,vendicativo,istintivo,spontaneo,impulsivo.Ho speranza ed ottimismo per il futuro).


Questi i due punti più significativi del suo scritto, anche le emozioni negative, quando assumono un connotato totalizzante e urgente (intenso) sono di solito indice di una eccitazione (negativa, ma dinamicamente eccitazione).
Il fantasticare a occhi aperti, l'euforia indotta da sostanze, l'associazione tra aspetti di isolamento inibizione e altri di iperattività mentale, il gusto per stimoli "forti" sono anch'essi indicativi.

Non è strano che tutto ciò sia inquadrato poi in termini di personalità, però è un punto di vista, gli stessi elementi possono comporre una diagnosi classica di tipo psichiatrico.

Vale la pena di inquadrare la cosa psichiatricamente. Non è in conflitto con un approccio descrittivo psicologico né le categorie mediche sono da concepirsi come penalizzanti, è solo un riferimento (anche perché gli studi condotti sugli strumenti terapeutici fanno riferimento a categorie precise, quindi la diagnosi va posta il prima possibile).
[#11]
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Utente
Utente
Grazie per le precisazioni. Ora non mi resta che chiarire la diagnosi sia con chi mi sta seguendo,sia con altri medici. Appena avro' novita' magari vi chiedero' altri consulti...

Saluti
[#12]
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Utente
Utente
Salve a tutti i dottori. In attesa di riincontrare il mio psichiatra (i tempi dell'usl sono sfortunatamente lunghissimi)e di farmi visitare da un nuovo psichiatra,avrei 2 domande da porvi che potrebbero collegarsi al mio caso:

1 - da quanto ho capito nei disturbi bipolari,bisogna evitare di assumere antidepressivi senza stabilizzatori dell'umore o antipsicotici. Qual e il motivo? E' forse per il rischio di incorrere in manie,ipomanie,eccitabilita',agitazione?

2 - nelle depressioni maggiori unipolari (senza alterazione dell'umore ma con persistente anedonia,apatia,deficit cognitivi ecc...)sono riportati casi in cui l'associazione antidepressivo + antipsicotico potrebbe addirittura peggiorare la situazione oppure al contrario sono scelte di prima linea?

Grazie,saluti
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
1- Gli antidepressivi da soli producono risposte non stabili, e sì, possono aumentare l'andamento cicloide del disturbo, producendo una forma "a cicli rapidi", oppure semplicemente indurre una apparente risposta (in genere troppo rapida) che poi si esaurisce e lascia il posto ad una ricaduta (cioè un ciclo ipomania-depressione).
2-nelle depressioni maggiori unipolari la terapia antidepressiva è quella di scelta. Il resto sono casi particolari o forme che poi in realtà ri-diagnosticate appartengono al disturbo bipolare. Non è raro che l'inizio sia un episodio depressivo, o il motivo del primo consulto sia la depressione.
[#14]
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Utente
Utente
Salve a tutti i dottori!
Finalmente la psicologa ha approfondito la mia diagnosi:ho un disturbo BORDERLINE di personalita'. Quindi i medicinali che prendevo erano adeguati...peccato che non penso assolutamente che i miei problemi principali siano inquadrabili in questo tipo di disturbo,quindi sto continuando a non prendere medicine in attesa di consultare un nuovo psichiatra (ho appuntamento martedi 13)per capire se c'e' stato qualche errore di valutazione da parte dei miei curanti oppure no.
Vi ho riferito questo per completezza di informazioni,ma cio' che vorrei chiedervi e' un'altra cosa:
da pochi giorni ho ripreso a fumare hashish e marjiuana. Dalle ricerche che ho fatto,quasi tutti gli articoli parlano della possibilita' di una "sindrome amotivazionale" (apatia,anedonia,appiattimento affettivo ecc...) dopo un uso massiccio e continuativo e di possibili viraggi "psicotici". La cosa strana e' che nessuno di questi articoli spiega il motivo chimico di questi disturbi! Per es. io so che se abuso di cocaina,i miei neuroni non producono piu' dopamina; so che se abuso di ecstasy i miei neuroni non producono piu' serotonina...e per la marjiuana cosa succede nel mio cervello? sareste cosi disponibili da spiegarmi a grandissime linee quali sono i neurotrasmettitori e le aree coinvolte nella sindrome amotivazionale e nelle psicosi indotte esclusivamente dall'uso di marjiuana?

Vi ringrazio per qualsiasi eventuale commento,
saluti
[#15]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
non prende i farmaci pero' preferisce assumere droghe.

La diagnosi sembra esatta e per lei sarebbe utile seguire le prescrizioni.
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il disturbo borderline è una diagnosi a bassa affidabilità. Corrisponde per quanto se ne sa ad un sottotipo di disturbo bipolare II, in soggetti con temperamento di partenza già emotivamente instabile, o ciclotimico che dir si voglia. Vista la sovrapposizione di un uso di cannabis, è problematica una diagnosi di disturbo di personalità in maniera differenziale dai sintomi indotti dal THC.

La sindrome amotivazionale è un quadro di uso abitudinario di cannabis. E' ovviamente indotto dal principio attivo gratificante della cannabis, il thc. In vario grado si osserva nella maggioranza dei consumatori.

La psicosi da cannabis è un eventualità particolare e più rara, che interessa soggetti probabilmente già prediposti geneticamente. Anche qui il meccanismo chimico ovviamente è quello del THC.

Perché dice che non si conoscono i meccanismi chimici del THC ? SOno conosciuti almeno in parte. La composizione dei cannabinoidi è sicuramente nota.

"io so che se abuso di cocaina,i miei neuroni non producono piu' dopamina; so che se abuso di ecstasy i miei neuroni non producono piu' serotonina...e per la marjiuana cosa succede nel mio cervello"
E' un po' semplicistico, non è esattamente così, ma diciamo che I cannabinoidi corrispondono a cannabinoidi endogeni, recettori per i cannabinoidi e tutto un sistema analogo a quello della serotonina, dopamina, oppiacei etc. Quindi hanno il loro sistema bersaglio.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la velocita' di risposta dott.Ruggiero!
Va bene: ammettiamo che io sia un BORDERLINE che preferisce le DROGHE ai farmaci... ma riguardo la sindrome amotivazionale e le psicosi da marjiuana,ha da dirmi qualsiasi cosa che potrebbe servirmi a capire meglio la chimica di questi disturbi? Anche link,approfondimenti di qualsiasi tipo ecc...

La ringrazio,
saluti
[#18]
dopo
Utente
Utente
Grazie anche al dott. Pacini per la velocita'di risposta!

Per il dott.Pacini: grazie per alcuni chiarimenti utilissimi (il dist.borderline corrisponde per quanto se ne sa ad un sottotipo di disturbo bipolare II...). Pero' riguardo la marjiuana ho ancora parecchi dubbi. Cioe' non ho capito se i possibili disturbi indotti dal THC dipendono esclusivamente dalla disregolazione dei circuiti CB1-CB2 o se invece i disturbi dipendono dalla disregolazione secondaria di altri circuiti interessati indirettamente (circuiti serotoninergici piuttosto che dopaminergici ecc...). Cerco di spiegarmi meglio: il circuito endocannabinoide altera anche gli altri circuiti? E nello specifico,se cosi fosse,in che maniera induce la sindrome amotivazionale e la psicosi (ipoattivita' o iperattivita' dopaminergica piuttosto che altro...)

Grazie,
saluti
[#19]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ma poi a cosa serve saperlo, visto che comunque non assumera' il trattamento prescritto e continuera' ad utilizzare le sostanze?
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
In tutte le dipendenze da sostanze, o intossicazioni croniche, i circuiti dopaminergici su cui finiscono in ultima istanza gli stimoli delle sostanze sono interessati.
La sindrome amotivazionale è in fondo una variante della sindrome da apatia-abulia e perdita della capacità di vedere il piacere nella realtà che è propria dell'uso cronico di sostanze.

un BORDERLINE che preferisce le DROGHE ai farmaci... I farmaci non inducono attaccamento salvo eccezioni, altrimenti sarebbero poco maneggevoli. Tutti preferiscono le droghe ai farmaci, in questo senso, per definizione. I borderline fanno seguire a questo un uso impulsivo e più abituale, o intensivo.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risp!
Per il dott.Pacini: ok ora penso di aver capito... ma a tal proposito,anche il "piacere indotto dalle interazioni sociali"(amici,famiglia,ragazze ecc...) e il "piacere nell'ascoltare la musica" attivano entrambi gli stessi circuiti dopaminergici che sono coinvolti anche nell'uso di droghe? (scusi la generalizzazione semplicistica ma e' solo per capire a grandissime linee....)
Tra l'altro non mi sono chiare altre cose riguardo le sindrome da "apatia-abulia". Da quanto ho capito gli aspetti di gratificazione-piacere-motivazione-voglia di fare-autostima ecc... sono mediati dalla dopamina del tratto mesolimbico e mesocorticale (scusi ma continuo a generalizzare grossolanamente....). Pero' leggo che tra i 2 tratti c'e' comunicazione ed influenza reciproca,tanto che la psichiatria afferma che nella schizofrenia c'e'una sintomatologia positiva (psicosi-deliri ecc... dovuti all'iperattivita' dopaminergica mesolimbica)e una sintomatologia negativa (apatia-anedonia ecc... dovuti all'ipoattivita' dopaminergica mesocorticale).
Ora,prima di chiederle alcune precisazioni,faccio il punto della situazione delle ultime settimane: 12 giorni fa ho ripreso a fumare marjiuana-hashish. Mentre in passato 1-2 spinelli mi davano ottimismo,moderata euforia e benessere psico-fisico,ora mi ritrovo a fumare 4 spinelli alla sera raggiungendo soltanto rilassamento fisico. Questa cosa mi stupisce:non ho mai letto da nessuna parte che la "tolleranza" acquisita dalla marjiuana sia cosi forte e devastante soprattutto dopo che per 2 mesi sono stato completamente in astinenza! Per cui,essendo un "BORDERLINE che preferisce le droghe ai farmaci",mi e' venuto il dubbio che lo ZYPREXA abbia completamente bloccato qualche via dopaminergica (nonostante abbia interrotto la cura piu' di 1 mese fa!).
La mia richiesta e' la seguente: se un paziente soffre di apatia-anedonia-abulia-demotivazione-estrema pigrizia ecc... ma non ha psicosi-deliri-paranoie ecc... significa che c'e' ipoattivita dopaminergica sia nel tratto mesolimbico che mesocorticale? Scusi ancora l'estrema semplificazione,ma le chiedo questo per via di questi peggioramenti.

La ringrazio,
saluti


[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La cosa non è da intendersi in termini di iper/ipo attività come le dicevo. C'è un mismatch dopaminergico tra ingresso ed uscita, che è proprio del disturbo bipolare e sindromi correlate. Disaccoppiamento è il termine più preciso, significa che una parte cerca di compensare qualcosa che non riceve il segnale, e lo riceve solo in maniera massiccia tramite sostanze, peggiorando la condizione iniziale.

Zyprexa è uno degli antipsicotici che si scelgono negli abusatori di sostanze proprio perché meno interferisce con quella via metabolica, aggirandola per ottenere risultati simili.

In ogni modo, l'uso di cannabis è uno dei problemi attuali più grossi nel trattamento del disturbo bipolare insieme a quello delle altre sostanze. E' come pretendere di curare una bronchite cronica continuando a fumare, anche se la bronchite non è da fumo ma da virus o batterio.

La schizofrenia è un'altra malattia. Anche il parkison si basa sulla dopamina, ma non c'entra niente.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Pacini per le precisazioni...peccato che a causa della mia ignoranza ne' so ancora meno di prima!!
1 - "C'è un mismatch dopaminergico tra ingresso ed uscita, che è proprio del disturbo bipolare e sindromi correlate. Disaccoppiamento è il termine più preciso, significa che una parte cerca di compensare qualcosa che non riceve il segnale, e lo riceve solo in maniera massiccia tramite sostanze, peggiorando la condizione iniziale". Scusi ma che significa? Intende dire che le comunicazioni neuronali si alterano e quindi i singoli neuroni dopaminergici non interagiscono piu'tra loro inducendo risposte disfunzionali? Ma che soltanto le droghe riescono ad aggiustare momentaneamente questi collegamenti peggiorando pero' la situazione col passare del tempo?
2 - "Zyprexa è uno degli antipsicotici che si scelgono negli abusatori di sostanze proprio perché meno interferisce con quella via metabolica, aggirandola per ottenere risultati simili". Anche qui penso di non aver capito niente...intende dire che non c'e' antagonismo recettoriale tra droga e Zyprexa?

Comunque se giustamente non puo' spiegarmi questi concetti se vuole mi puo' inviare qualche link attinente a questi temi...
Per il resto e' tutto chiaro

Grazie ancora,
Saluti
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

forse non ha senso spiegare ulteriormente perché non posso pretendere che capisca meccanismi neurochimici o farmacologia applicata visto che non ha queste nozioni e pratiche.

I link sono link ancora più tecnici, non servirebbero a granché.

Ragioni in termini di fenomeni e non di neurochimica, e su quelli dialoghi con lo psichiatra.
[#25]
dopo
Utente
Utente
Ok grazie comunque...
Dopo il colloquio con lo psichiatra aggiornero'la situazione.

Saluti
[#26]
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Utente
Utente
Salve a tutti!

Per completezza inserisco degli aggiornamenti:
ieri ho avuto un colloquio con un altro psichiatra. Gli ho raccontato tutta la mia vita (senza approfondire nessun aspetto ma senza rimanere generico come invece ho dovuto fare in questo sito). Dopodiche'ho esposto le mie critiche verso la farmacoterapia (Zyprexa in particolare) e la diagnosi della psicologa (disturbo borderline di personalita'). Incredibilmente lo psichiatra era d'accordo con me...ma quanto ha detto non e' definitivo,ha bisogno di approfondimenti e chiarimenti. Quindi aggiornero'la situazione dopo i prossimi colloqui.

Comunque sia mi ha accennato ad un farmaco alternativo: l'ABILIFY. Non gli ho chiesto niente a riguardo perche'appunto di definitivo non c'e' ancora niente. Ma volendo capire di cosa stesse parlando,ho fatto le mie solite ricerche,da cui scopro che e' un antipsicotico atipico come lo Zyprexa,indicato per curare gli stessi disturbi che puo' curare lo Ziprexa (psicosi,disturbi bipolari,manie ecc...)e quindi mi e' venuto il dubbio che io non avessi capito assolutamente niente di quanto avesse detto.
Leggendo nei dettagli,scopro i meccanismi d'azione dell'Abilify: agonista parziale D2-D3; agonista parziale 5HT1A ed antagonista 5HT2A oltreche'debolmente attivo su altri recettori e nella ricaptazione della serotonina.
La mia domanda e' questa (scusate la semplificazione e i termini poco scientifici ma non saprei come altro spiegarmi...): ma e' possibile che un solo farmaco riesca ad aumentare l'efficacia della dopamina(quando c'e' ipotono)e diminuire la dopamina (quando c'e' ipertono)in modo da stabilizzare al meglio l'attivita'della dopamina stessa? Se ha davvero questa caratteristica,significa che il suo spettro d'azione e' abbastanza diverso rispetto ai neurolettici ed antipsicotici atipici? Spero sia cosi,altrimenti non capisco il motivo per cui mi abbia detto che era d'accordo con me...

Vi ringrazio,
saluti
[#27]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Sì, è possibile, e non è l'unico. Vede, se ha intenzione di studiare queste cose dovrebbe farlo in maniera sistematica, non per capire i problemi legati al suo disturbo.
Il fatto che si conosca (parte del) meccanismo d'azione di un farmaco non significa che i nostri calcoli sul possibile suo funzionamenti ci torneranno. Abilify è un farmaco sviluppato per la schizofrenia, e applicato dopo ad una serie di altre condizioni sulla base di ragionamenti di natura neurochimica.

Lo psichiatra non deve essere d'accordo con Lei. E' assolutamente sbagliato che discutiate alla pari le cose, lo psichiatra non deve farle lezione, deve guidare le cure.

Le persone che studiano per scegliersi i farmaci che ritengono più adatti al loro caso sulla base di ragionamenti fatti leggendo e approfondendno materiali da loro stessi selezionati, si trovano malissimo e si incartano in banali errori di applicazione ai loro disturbi.
Si ricordi che il disturbo induce ad avere idee e aspettative che condizionano il modo in cui lei seleziona e focalizza le informazioni che trova, per cui corre il rischio di credere o convincersi che uno o l'altro strumento sia "proprio quello che stava cercando".
Lasci fare questo ai medici. Faccia un passo indietro.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott.Pacini per il commento!

Si e' vero che sto un po' travalicando il confine tra "paziente e dottore",ma le posso garantire che quanto sto facendo si sta rivelando utile non solo a me ma anche ai miei curanti...

Ora che ci penso,avrei bisogno dei vostri pareri riguardo questa cosa: 1 mese prima di sospendere la farmacoterapia,ho voluto fare le analisi del sangue. Dai risultati ho la prolattina fuori range (20ng/ml). Anche il colesterolo totale (220 mg/dL) e i trigliceridi (192 mg/dL) sono al di sopra del range massimo.
Ho intenzione di rifare questi esami in queste settimane. A tal proposito vorrei chiedervi se 1 mese e mezzo senza assumere ZYPREXA e' sufficiente per escludere l'influenza di tale farmaco sui valori di prolattina,colesterolo e trigliceridi.

Vi ringrazio,
saluti



[#29]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"ma le posso garantire che quanto sto facendo si sta rivelando utile non solo a me ma anche ai miei curanti... "

Io penso francamente di no. Deve lasciar fare a loro e tornare dalla parte del paziente.
Non è in grado di ragionare da medico sul paziente che in questo caso è lei medesimo.
[#30]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori...

stavo ragionando riguardo alcuni effetti positivi che avevo riscontrato quando assumevo Zoloft + Zyprexa: nelle interazioni sociali,il disagio psichico (tipo pensieri intrusivi,paura di fare figure imbarazzanti,automonitoraggio comportamentale ecc...)non era diminuito,ma di positivo c'era l'attenuazione dell'orticaria e delle sudorazioni ascellari...mi piacerebbe sapere se questi miglioramenti possono ricondursi all'azione antiISTAMINICA (contro l'orticaria) e antiCOLINERGICA (contro le sudorazioni) dello Zyprexa...

Saluti
[#31]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I suoi ragionamenti hanno tutti un limite. Parte indicando i nomi dei medicinali e poi trae conclusioni, così facendo è come se già avesse lei dato la risposta.
E poi chiede aggiustamenti di effetti che NON è in grado di decifrare né di giudicare.
Avevamo detto che questo non è funzionale ad una buona interazione medico-paziente.
[#32]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott.Pacini,innanzitutto grazie per la risp.,ma approffitto dell'occasione per spiegare questo mio comportamento.
Il motivo e' che alcuni dottori non si stanno comportando nel migliore dei modi. Mi spiego:
la psicologa mi conosce da 1 anno,e posso tranquillamente dire che mi conosce meglio dei miei genitori. Rileggendo alcune parti della diagnosi,ci sono passaggi molto indicativi:"persona agitata da molte inquietudini,angosce mal controllate,idee persecutorie che minano la sua fiducia in se' e negli altri,aggressivita' forte-mal gestita e repressa,problemi d'introiezione della figura-relazione materna...paziente allo stremo...disturbo di personalita' che procura enorme sofferernza...siamo oltre il paradigma nevrotico ecc...". Ha tratto queste conclusioni dopo aver indagato moltissimi aspetti della mia vita e dopo aver fatto il test di Rorschach.Dopo 1 anno di psicoterapia mi ha confermato che la farmacoterapia e' nel mio caso piu' importante della psicoterapia...

Dopodiche'andai con questa diagnosi dallo psichiatra dell'Usl: ha letto tutto il testo,mi ha fatto 2-3 domande (tra le quali il fargli vedere le zone delle autolesioni) e nel giro di 10 minuti aveva gia' pronta la soluzione farmacologica. Nelle sedute successive mi ha incoraggiato a disintoissicarmi dalla marjiuana-hashish poiche' interferivano con il trattamento e non poteva sapere se i farmaci erano efficaci oppure no. Sul momento pensai che "e' un professionista di tale esperienza per cui non gli e'necessario indagare gli aspetti della mia vita". Dopo molti mesi,in contemporanea con le mie ricerche anti-Zyprexa,ho rivalutato il lavoro dello psichiatra pensando che "al posto di farmi una diagnosi accurata ha preferito fidarsi ciecamente del lavoro della psicologa ed ha scelto i farmaci che piu' si avvicinavano ai sintomi descritti..."

Come avevo accennato,mi sono voluto recare da uno psichiatra in sede privata: dopo il primo colloquio (durato piu'di 1 ora)decidiamo di fissarne un altro in modo che possa continuare a raccontare la mia vita... stranamente,appena mi presentai al 2°colloquio,al posto di continuare la visita,aveva gia' pronta la sua diagnosi: "condizioni psicopatologiche discrete; non sono stati osservati disturbi a carico della funzione ideativa e percettiva;il tono dell'umore e' parso modestamente deflesso...si consiglia la ripresa del trattamento con Zoloft,la sospensione di Zyprexa e l'introduzione di Aripiprazolo." Dopodiche'mi ha detto che esclude disturbi bipolari e borderline di personalita'...insomma le mie condizioni rientrano in un quadro nevrotico per cui e' essenziale una psicoterapia intensa...mi ha detto che la marjiuana-hashish non interferisce piu' di tanto con questa farmacoterapia,quindi mi ha detto che potevo fare quello che volevo...
alla fine del colloquio stavo gia' pensando di contattare un altro psichiatra,ma per il momento non ho prenotato niente.

Tra 2 settimane ho finalmente il colloquio con lo psichiatra dell'Usl... ovviamente gli chiedero'la sua diagnosi per il mio caso (sempre che ce l'abbia)...

Come si puo' intuire ci sono divergenze enormi tra i miei curanti. Dopo 1 anno non so ancora che cosa ho. Ora io non voglio dire che e' giusto che i pazienti si facciano autodiagnosi,ma in certe situazioni (come la mia) puo' essere d'aiuto per capire cosa frulla nella mia testa e in quella dei dottori che mi stanno seguendo...

Vi aggiornero',
Saluti



[#33]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

i test proiettivi come quello di rorschach non consentono di fare diagnosi, soltanto di evidenziare pochi aspetti che peraltro si evidenziano anche con colloquio.

La diagnosi che le è stata spiegata non sembra coincidere con le terapie scelte, concordo che la cosa non è chiara.

Per il resto purtroppo non le resta che chiedere un secondo parere, capisco la sua titubanza ma è così.
[#34]
dopo
Utente
Utente
Scusi,quando si riferisce che "La diagnosi che le è stata spiegata non sembra coincidere con le terapie scelte" fa riferimento alla diagnosi della psicologa o a quello dello psichiatra?
[#35]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"Dopodiche'mi ha detto che esclude disturbi bipolari e borderline di personalita'..."

intendevo questa, che poi non è una diagnosi in definitiva. Il resto sono o sintomi, o interpretazioni che non costituiscono diagnosi (quelle del rorschach).
[#36]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le sue risp. puntuali.

Saluti
[#37]
dopo
Utente
Utente
Salve. Tempo fa comprai in erboristeria il prodotto "NoDep-Erba di S.Giovanni". E'un integratore alimentare di: L-Triptofano (34.8g ogni 100g di prodotto)
L-Tirosina (1.39 g)
L-Fenilalanina (1.39 g)
con Iperico e.s. tit. 0.3% iperic. (0.97 g) di cui ipericina (2.9 mg).
Ci sono anche vitamine PP, vitamine B6 e Magnesio.

Nelle foglietto illustrativo e' consigliato per la ripresa del buon umore,contro l'ansia,la malinconia,l'insonnia,lo stress ecc...

Ovviamente non deve sostiture la farmacoterapia,ma secondo voi e' un prodotto utile oppure ho semplicemente buttato via i soldi?

Saluti
[#38]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Si tratta di miscele di prodotti in parte ad attività antidepressiva nota, non associabili ad occhi chiusi al resto delle cure.

Le indicazioni del foglietto non corrispondono alle diagnosi psichiatriche, sono troppo generiche e si riferiscono genericamente all'ambito ansioso o depressivo che non è il suo.

[#39]
dopo
Utente
Utente
Salve,ho intenzione di provare gli effetti della L-TEANINA tramite assunzione regolare quotidiana di the verde. Il motivo e'l'interazione che ha su alcuni sistemi neurotrasmettitoriali... per caso sapreste dirmi se,oltre alla classica assunzione come bevanda,mantiene i suoi effetti anche se fumata? In sostanza una "sigaretta" al the verde',senza tabacco,ha degli effetti?
[#40]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ovvero l'esatto contrario del tipo di consiglio che le è stato dato. Vedo che non può fare a meno di ragionare di ciò che non conosce da esperto. Più che voglia di conoscere mi sembra che abbia voglia di provare su di sé gli effetti dei farmaci (incluse sostanze naturali). Cosa assolutamente da scoraggiare per quanto mi riguarda.
[#41]
dopo
Utente
Utente
Si ha ragione ho voglio di sperimentare su me stesso per avere ulteriori dati a disposizione. Lo sperimentare fa parte del processo di conoscenza. E voi giustamente avete la libera scelta di essere contrari e di non aiutarmi.

Saluti
[#42]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non avrebbe alcun dato a disposizione, rischierebbe soltanto e nel migliore dei casi peggiorerebbe la sua capacità di capire qualcosa. Se vuole avere dati si iscriva ad un corso di laurea e studi con pazienza. Poi ne saprà ancora poco, allora se vuole vedrà qualche centinaio di casi e poi potrà saperne qualcosa di più.

Ma anche allora, quando si tratterà di ragionare su se stesso, potrebbe essere il primo neurochimico del pianeta e commetterebbe gli stessi errori (da bipolare se è bipolare, da ansioso se è ansioso, da depresso se è depresso etc).

Quindi non è la questa la strada.
[#43]
dopo
Utente
Utente
Beh solo grazie alla continua lettura di testi e manuali che sto ampliando ed integrando anche il mio racconto di vita da esporre ai dottori. Infatti,per colpa della mia ignoranza,ho tralasciato alcuni aspetti che non pensavo minimamente potessero costituire delle "informazioni utili" poiche' non mi creavano particolari disagi! Ma questo non significa che non potrebbero degenerare in altre patologie... per es. ho sempre omesso di dire che amo alla follia la perfezione grafica (scrittura,disegno,simmetria ecc...),che conto i gradini delle scale e i paletti stradali in modo automatico,che mi ero fissato di trovare "risposte esistenziali" attraverso la catalogalizzazione numerica di orari,che mi annusavo continuamente le mani ogni quavolta toccavo altre cose ed oggetti,che avevo paura di essere "impossessato",che non posso ascoltare piu' di una volta al giorno una stessa canzone,che mi mangio le unghie da piu' di 20 anni, che mi strappavo i peli perche' mi vedevo peloso e sono fissato dall'imperfezione corporea,che controllo aspetti secondari e marginali del mio aspetto come la simmetria delle basette e del taglio di capelli,che le novita' e il futuro li vedo ingestibili e mi creano ansia perche' non posso controllarli e prevederli...

Un altro fattore importante che dovrei spiegare ai dottori e'di non tenere troppo in considerazione gli aspetti comportamentali che assumo nei colloqui:(gesti,movenze,tono di voce,espressioni facciali ecc...): avendo un continuo interloquire ed autocontrollo con me stesso (per paura dei giudizi,per non fare figure imbarazzanti ecc...) ho estirpato qualsiasi comportamento naturale ed istintivo. Quindi cio' che faccio puo' essere l'opposto di cio che provo emozionalmente perche'ci sono pensieri disturbanti ed intrusivi che deviano continuamente il mio comportamento. Mi ricordo il 1 colloquio con lo psichiatra dell'usl:il dottore,dopo aver letto la relazione della dottoressa,mi ha fissato per almeno 5 secondi senza parlare...chissa' che cosa ne avra' dedotto...

Saluti
[#44]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Figuriamoci, lei è fuori strada. Quel che ha omesso di dire si intuiva già senza che lo dicesse, questo è il livello di autocontrollo. Nessuno di noi controlla l'espressione di sè, lasci perdere questi ragionamenti inutili e fuorvianti. E' solo un atteggiamento ossessivo che rischia di farle perdere di vista il fatto che non le consente di ottenere alcuna perfezione o controllo, è solo una ricerca del controllo.

[#45]
dopo
Utente
Utente
Buonasera!
Oggi ho fatto il colloquio con lo psichiatra dell'usl. Come avevo previsto,non ha nessuna diagnosi ma si e' adeguato a quanto aveva scritto la psicologa,soprattutto in riferimento al test di Rorschach. Quindi non esclude la diagnosi di "disturbo borderline di personalita'" ed ha aggiunto un possibile "disturbo indotto da sostanze". Gli ho giusto accennato,oltre alla contrarieta' di queste presunte diagnosi,che la psicologa non e' Dio,puo' sbagliare.E gli ho detto che se avessimo iniziato a fare colloqui seri incentrati sul raccontare tutta la mia vita,avrebbe capito che la droga e' stata una conseguenza e non causa originaria dei miei disturbi. Mi ha detto che ci sono diverse sintomatologie che non e' riuscito bene ad inquadrare. Si e' deciso a farmi fare un test ("minnesota" o qualcosa del genere). Comunque sia,mi ha modificato la terapia,che consistera'almeno per il primo mese in:

100 mg fevarin dopo colazione (50 mg i primi 5 giorni),
dopo 10 giorni dovro' assumere 15 mg di Abilify alla sera.

Rivedendo la "finta diagnosi" dello psichiatra a cui mi ero rivolto privatamente,mi sono accorto che la prescrizione dell'Abilify me lo aveva impostato a 5 mg.
Quindi uno psichiatra mi vuole dare una dose minima mentre l'altro no.
Quindi vorrei sapere da voi se c'e' differenza oppure no tra prendere una dose quasi max di Abilify piuttosto che quella minima...

Vi ringrazio,
saluti
[#46]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La diagnosi è clinica sia nella psicologia che nella psichiatria. E' vero che i tes possono completarla o evidenziare alcune cose, ma dipende dallo strumento: nel caso specifico del Rorschach, evidenzia in maniera scientificamente provata soltanto qualche elemento che peraltro si rileva anche con l'esame obiettivo (cioè la visita) della persona. Non consente di porre diagnosi differenziale tra forme con sintomi simili. Inoltre, dipende da come è utilizzato, se come test psicometrico o in maniera interpretativa (secondo la sua originaria concezione), che è a-scientifica.

La diagnosi rimane quindi ancora poco definita, anche se la terapia è quella di una psicosi con una componente ossessiva, ma questa non è una diagnosi, è solo quel che si deriva dalla composizione della cura.

"avrebbe capito che la droga e' stata una conseguenza e non causa originaria dei miei disturbi."

Può darsi di sì come di no. Questo aspetto è tutt'oggi allo studio, perché non è chiaro. Nell'articolo sulla psicosi da cannabis ho cercato di riassumere il tipo di evidenze su questo tema, ma il punto è che si sospetta che l'uso di sostanze possa fare la differenza tra forme sfumate e forme conclamate, al di là di quello che spontaneamente sarebbe accaduto.

Le rinnovo comunque il consiglio di non supporre che sia Lei a sapere l'essenziale sulla sua patologia. Trattandosi di un problema psicologico, si è portati a pensare che in base al nostro grado di intelligenza siamo noi i primi a poterlo interpretare perché lo viviamo in prima persona, e invece è sbagliato. Essendo un problema riguardante le stesse funzioni che ci consentono di leggere i fatti, siamo portati a leggerlo in maniera parziale e artefatta, spesso chi osserva da fuori o apprende tramite il nostro racconto si fa l'idea migliore del nucleo del problema, se è istruito per farlo.
[#47]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio come al solito per i commenti,sempre puntuali e quasi sempre chiari.
Comunque su alcuni punti non sono completamente d'accordo...aspettero' una sicura e definitiva diagnosi psichiatrica per togliermi ogni dubbio.
Se ha voglia mi potrebbe rispondere riguardo la posologia dell'Abilify? perche' mi e' stato detto di assumerne 15 mg gia' dal primo giorno.Non si dovrebbe iniziare da 5mg e poi gradualmente salire?

Saluti
[#48]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Come dose d'attacco è un po' elevata, in effetti. Nella mia esperienza, così come per tutti i farmaci al di fuori delle fasi acute, è prudente iniziare con dosi più basse e verificare la tollerabilità individuale.
[#49]
dopo
Utente
Utente
Ok ne terro' conto.
Vorrei avere altre conferme/disconferme se possibile. Testardamente c'entra la neurochimica...
la caffeina,oltre a peggiorare alcuni effetti collatreali iniziali con il fevarin,ha anche un'azione opposta agli SSRI sulla ricaptazione? Io prendo 3-4 caffe' al giorno e molte volte esagero con la coca-cola,non vorrei rallentare l'azione del farmaco...

Grazie
[#50]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Abbiamo già detto di evitare questi discorsi di fanta-neurochimica, visto che non è la sua materia e non è chiamato a ragionarci lei quale paziente.

Per poi arrivare a chiedersi se 3 caffé possano fare la differenza nella funzione cerebrale di una persona.
[#51]
dopo
Utente
Utente
Ok per correttezza le do comunque la parte di articolo che mi ha fatto venire il falso dubbio: dal GIORNALE ITALIANO DI PSICOPATOLOGIA ho letto un articolo sulla neurobiologia degli attacchi di panico: "la caffeina ha inoltre effetti contrastanti sulla ricaptazione della serotonina; nel cervello stimola la ricaptazione, mentre nelle piastrine la riduce o la lascia invariata; per questo motivo non è conveniente indagare sul trasportatore piastrinico per inferire sul trasportatore cerebrale da una parte, né consentire l'assunzione di caffè durante la farmacoterapia con farmaci che inibiscono l'attività del trasportatore della serotonina, come alcuni triciclici, gli SNRI e gli SSRI."

Saluti
[#52]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, ma vede, ci sono svariati fattori che fanno variare l'effetto delle medicine, primo tra tutti il diverso grado con cui le assorbiamo e le metabolizziamo. Semplicemente si usa una guida clinica. Vedo però che la sua attenzione è stranamente rivolta agli antidepressivi, come se dovessero per forza essere il cardine della terapia. Il problema vede non sta a mio avviso nel discutere gli articoli scientifici, quando nell'assumere un ruolo di chi deve dire come sta e accettare di non gestire in prima persona le cure. Altrimenti chi ha la quinta elementare sarebbe un paziente più sfortunato in quanto poco colto o in grado di leggere di neurochimica, e invece non è così, anzi di solito è esattamente il contrario, perché l'essere poco familiari con le letture tecnica evita di perdere di vista i semplici obiettivi di una cura.
[#53]
dopo
Utente
Utente
No ora mi sto interessando sull'antidepressivo poiche'potrei fare la prova di assumere solamente il Fevarin senza antipsicotico. Questo l'ho concordato con il dottore. All'ultimo decidero' cosa fare.
Oggi e' il terzo giorno con 50 mg e da ieri sono ripiombato in una crisi pesante,ma ormai ci sono abituato.
So che e' negli effetti collaterali il possibile peggioramento dell'umore,quindi prima delle solite 3-4 settimane o anche piu' non possiamo giudicare...

Saluti
[#54]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"No ora mi sto interessando sull'antidepressivo poiche'potrei fare la prova di assumere solamente il Fevarin senza antipsicotico. Questo l'ho concordato con il dottore. All'ultimo decidero' cosa fare"

Lei è completamente fuori strada e insiste su questo atteggiamento pericoloso per sé e soprattutto peggiorativo, di giorno in giorno, della sua capacità di comprendere il suo ruolo rispetto alla malattia.

Non è il paziente che decide all'ultimo cosa fare. Segue le prescrizioni e riferisce come sta. Non decide né al 100% né al 10%. Figuriamoci se uno discute o sente mille pareri e poi alla fine decide cosa fare, commette sempre i soliti due/tre errori, dipende da quale errore gli fa fare la sua specifica condizione.

Quindi non è il caso di parlare di medicine come fossero ingredienti che lei abbina a caso o -peggio- come lei giudica più opportuno dopo attenti studi condotti sulla base di nozioni parziali e malcomprese.

O sceglie di seguire le indicazioni del suo psichiatra, o è anche perfettamente inutile che approfondisca mediante consulti.
[#55]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,vi scrivo gli aggiornamenti sulla nuova farmacoterapia iniziata il 4 novembre:

ho assunto per 5 giorni 50mg di Fevarin dopodiche' sono passato a 100mg. Nelle prime 2 settimane il mio umore e' estremamente peggiorato (profonda depressione senza crisi di pianto) con frequenti idee suicide (mai praticate). Ho avuto pesante stanchezza diurna ed ipersonnia serale-notturna. Ho avuto leggerissima nausea costante(mai vomito)per cui ho iniziato a mangiare di meno (ho perso 4kg) ma la cosa piu' "strana" e' che per tutti questi effetti collaterali ho dimezzato le dosi di caffe' e diminuito l'assunzione di hashish (1 spinello alla sera fino a smettere di fumare dopo 2 settimane aiutato dal fatto che ormai da mesi mi fa poco effetto e per la non voglia di uscire per rifornirmi per evitare qualsiasi rapporto sociale).
Al 10° giorno,per 1 settimana,ho assunto di testa mia l'Abilify a 7,5 mg anziche' 15 mg,per cercare di contrastare l'astinenza da cannabinoidi e per la paura dell'attacco un po' troppo pesante come anche sottolineato dal dott. Pacini. Dopodiche' sono passato a 15mg.
Dopo le 2 settimane,per 3-4 giorni circa,c'e' stato un leggerissimo miglioramento dell'umore e della fame (nausea sparita) ma mi e' arrivata la stitichezza. Riguardo il resto,tutto invariato.
Da 1 settimana ad oggi,invece,le cose sono riprecipitate: ripeggioramento dell'umore,aumentati tremori alle mani e bocca (non frequenti),sudorazioni "fredde",agitazione motoria (non frequente e non psichica). L'effetto peggiore riguarda il sonno: la stanchezza-ipersonnia e' rimasta ma dopo 4-5 ore che dormo mi sveglio e non mi riaddormento. Neanche il riposo pomeridiano e'tranquillo perche' non dormo proprio. Sono uno zombie.

Se avete qualsiasi consiglio,commento,suggerimento,opinione (che magari potrei riferire allo psichiatra) ne sarei grato vista la situazione pessima...

Saluti
[#56]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"come anche sottolineato dal dott. Pacini."

Il dott. Pacini ha più che altro sottolineato di non fare ragionamenti di testa propria sul da farsi con le medicine, e soprattutto di non prendere iniziative sconsclusionate, più o meno ragioenvoli che le sembrino. Può sempre cheidere al medico prima di fare di testa sua, e se non lo fa significa che vuole semplicemente fare l'alchilimista con le medicine, cosa assolutamente priva di senso, oltre che sconsigliabile, e auto-diseducativa.

Siamo nella fase iniziale della cura. Lo psichiatra che la segue giudicherà se deve aggiustare qualcosa o meno.
[#57]
dopo
Utente
Utente
Assolutamente ha ragione nel senso che ho specificato che ho fatto di testa mia. Se rilegge bene e' scritto cosi,dopodiche' e' altrettanto vero che mi ha sempre sconsigliato di fare il "fai-da-te" fin dall'inizio...

Tra l'altro solo ora ho visto che dirige un sito,quindi lo visitero'...

Saluti

[#58]
dopo
Utente
Utente
Salve gentili dottori,ho delle curiosita' che mi piacerebbe sapere.
Vorrei sapere non la diagnosi (che e' illegale ed impossibile via rete) bensi' cosa si potrebbe ipotizzare dalla composizione della cura. Dalla 1°farmacoterapia (Zoloft 150mg + Zyprexa 5-10mg) mi e' stato detto che c'e' un'ipotesi di disturbo dell'umore di tipo bipolare. Dalla 2°farmacoterapia (Fevarin 100mg + Abilify 15mg)la terapia è quella di una psicosi con una componente ossessiva.
La mia curiosita' riguarda le alternative farmacologiche proposte ma non prescritte dal mio curante:
- lo psichiatra a pagamento mi aveva consigliato Zoloft100mg + Abilify5mg... cosa ne deducete?
- lo psichiatra che mi segue aveva un dubbio,poiche' mi stava prescrivendo (e poi cambio' all'ultimo) Zoloft150mg + 15mgAbilify... cosa ne deducete?

Spero che almeno a questo possiate rispondermi...

Cordiali saluti e grazie ancora
[#59]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
ne deduco che non cambiano una virgola rispetto alle ipotesi già fatte. Peraltro le due ipotesi citate non sono in contraddizione tra di loro.
[#60]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta...
Proprio oggi ho da esporre altre esperienze molto indicative della mia personalita':
ieri sera,distrattamente,ho preso circa 3-4 mg di Zyprexa (poiche'tempo fa l'avevo dimezzata per la dose di 5mg ma in modo non proporzionato,e cosa peggiore stupidamente l'ho lasciata nello stesso piattino dove lascio le altre medicine. Anche l'Abilify l'avevo dimezzato,ma nonostante siano di colore diverso ho assunto la melocola sbagliata perche' ero distratto e in sovrappensiero). All'inizio ho avuto lievissime rigidita'-movimenti alle dita dei piedi. Dopo neanche mezz'ora ho avvertito fortissima tachicardia. Ho misurato la pressione ed oscillava tra un max di 160-90 circa ad un range di normalita',dove pero' erano i battiti cardiaci ad impennarsi (sono arrivato anche a 120 battiti). Ho passato una notte d'inferno cercando rimedi come frutta-verdura-cereali-frutta secca ma gli esiti erano brevi,tipo mezz'ora di tranqwuillita'.
Stamattina avevo una certa paura ad assumere il Fevarin poiche' dalle ricerche ho capito che aumenta la disponibilita' di Olanzapina nell'organismo (che sfiga),cosi ho preso di testa mia (si ho di nuovo sbagliato) 50mg al posto di 100mg. Come se non bastasse si aggiungono altri sintomi:2 scariche di diarrea. Mi appresto a lavorare quando si aggiunge un ultimo effetto collaterale:fitte dolorosissime allo stomaco con nausea intensa piu' una scarica di diarrea. A quel punto ho deciso di recarmi al pronto soccorso (prima non ne avevo voglia:l'estrema pigrizia rientra tra i miei mille problemi). Dopo gli accertamenti fisici (parametri medio-alti non preoccupanti)ho avuto 2 colloqui con 2 psichiatra diversi. Alla conclusione delle 2 sedute mi si riferisce che lo Zyprexa,essendo a sotto-dosaggio,non c'entra niente nell'aver causato tutto questo bensi' i problemi sono stati due:
1 - la non assunzione di cannabinoidi avrebbe provocato agitazione,ansia e correlati.
2 - la mia stessa ansia ha amplificato gli effetti collaterali.
Diagnosi(e' la prima e riguarda solo questa vicenda): STATO OSSESSIVO-COMPULSIVO.
Successivamente mi innienttano per endovena Tavor 4mg 1/2fl in Sf 250. Sul momento ho notato pochissimi miglioramenti ma a distanza di ore alcune cose sono scomparse (in realta' gia' durante i colloqui qualcosa si stava attenuando!!)

Beh a me sono rimasti parecchi dubbi,ma comunque non posso contraddire (giustamente)cio' che pensano i dottori che mi visitano di persona. Quindi basta con le mia fanta-pseudo-scienza personale. Smettero' (come ho gia' fatto)di assumere stupefacenti in modo da non falsificare la DIAGNOSI che dovra' farmi lo psichiatra dell'usl.

Quindi vi aggiornero' prossimamente,saluti
[#61]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Stato ossessivo compulsivo" non è una diagnosi. Sì, quando è stato valutato il medico intende dire che era in uno stato con sintomi ossessivi. A mio parere potrebbero non essere i soli, e non quelli determinanti questo susseguirsi di iniziative, cambiamenti di problema etc. Si ha l'impressione che salti da un problema all'altro e che ogni volta il problema del momento sia centrale, rivelatore e "ombelicale", ovvero come se intuisse cose fondamentali ad ogni ripensamento delle sue cure etc.

Su questo si inserisce questo vezzo di studiarsi qualche dettaglio isolato di farmacologia con il risultato che fa i soli ragionamenti che le sue parziali conoscenze le consentono di fare, inoltre su di sé, ovvero con un filtro di auto-giudizio che di solito è "viziato" dal disturbo.

Non è che poi l'assunzione di stupefacenti sia così importante nel condondere le diagnosi, ma questo è un mio parere, ed è anche vero che uno stato indotto da sostanze secondo gli orientamenti attuali è assimilato ad una spontanea tendenza ad avere quei sintomi, almeno per l'umore.

L'impressione che si ha, e che non può essere in questa sede una diagnosi ma soltanto un'ipotesi, è quella di un disturbo bipolare II in un soggetto con un pensiero ossessivo, il tutto condito con i cannabinoidi in genere si amplifica.

I cannabinoidi sono un ostacolo grosso per la risoluzione di questo tipo di problemi.
[#62]
dopo
Utente
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La ringrazio per la velocissima risposta.
Cerchero' appunto di smettere di fumare e di smettere di credere che io possa fare una diagnosi migliore di voi dottori. Terro' le mie considerazioni per me a scopo di curiosita' e conoscenza generale.
Vi aggiornero'

grazie,saluti
[#63]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Tanto per riprendere il discorso di diversi post fa, a volte inserire elementi tecnici in un discorso rischia di peggiorare il rendimento finale delle proprie scelte e dei propri interventi. L'ossessività aiuta ad approndire e a sapere, ma poi non fornire alcuna chiave per selezionare le informazioni utili e importanti a quelle ridondanti o inconcludenti, cosa che solo l'esperienza diretta può induttivamente insegnare.
Lei era quello del death melodico, allora per intenderci, chi prende la via della crescente complessità come i Dimmu Borgir può arrivare a fare dischi tanto complessi quanto attorcigliati su se stessi e quindi ingolfati, mentre chi come i Dark Tranquillity sceglie di evolversi con maggiore semplicità come da The Gallery a The mind's eye mette la profondità al servizio della resa finale.
Spero di aver reso l'idea.
Non è che contrastiamo la volontà di capirci di più, ma spesso questa porta a fare confusione per la volontà di capire tutto e di far tornare tutto senza ridurre invece le cose alle coordinate note e di fondo. Che purtroppo devono gestire altri e non noi stessi.
[#64]
dopo
Utente
Utente
Ottimo paragone che ho ben compreso...ma d'altronde tempo fa mi ero iscritto anche a filosofia per altri tipi di "dubbi ed ossessioni"...
Saluti
[#65]
dopo
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Utente
Salve!
Rileggendo le pratiche psichiatriche dell'accadauto di ieri,mi sono dimenticato di scrivervi altri passaggi importanti. Ve li scrivo per completezza d'informazione,ma facendo un riassunto: "...al colloquio paziente collaborante e disponibile,pensiero corretto nella forma con contenuto polarizzato in semantiche ipocondriache e fobico sociali. Eloquio spontaneo,impressionistico. Umore subdepresso con livelli di ansia libera e somatizzata eccedente a limite fisiologico...praticato Tavor...da rivalutare."
Successivamente e' avvenuta la rivalutazione da un'altra psichiatra: "Appare piu' tranquillo...Vigile,lucido,non disturbi del contenuto del pensiero ne' dispercezioni. Si conferma Fevarin 100mg ed Abilify 15mg..."

Saluti
[#66]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottori,sapreste dirmi se il farmaco in via di sperimentazione URB597 e' prossimo alla commercializzazione?

Grazie,saluti
[#67]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La invito a smetterla con questo tipo di domande contrarie ai consigli che le vengono dati.
Lei purtroppo ha questa pessima tendenza a ritenere geniali le sue riflessioni sulle medicine, a illudersi e pretendere che gli altri le diano ragione sul fatto che i ragionamenti che fa sono brillanti o attenti, e infine a parlare di farmaci come di droghe.
Questo le può solo essere di danno. Se vorrà insistere da me personalmente non riceverà ulteriori risposte.
Saluti
[#68]
dopo
Utente
Utente
Lei ha perfettamente ragione,ma alla mia domanda non servono risposte di fanta-pseudo-neurochimica. Semplicemente curiosita' visto che ho abusato di cannabinoidi. Sarebbe bastato un "no" o "si" in merito al farmaco di cui sopra ho accennato. Niente piu'. Comunque grazie lo stesso..

Saluti
[#69]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,ho delle novita' interessanti. Stamattina ho avuto colloquio con lo psichiatra dell'Usl. Mi ha aumentato entrambe le dosi di farmaci: 150mg Fevarin + 20mg Abilify.

La novita' sta che dopo 1 anno mi sono fatto dire cosa ne pensa del mio caso,dopo che io ho insistito. Ecco le sue conclusioni:
avrei un disturbo della personalita'tipico dei cluster C (evitante,dipendente ed ossessivo senza compulsioni). Esclusi totalmente i disturbi dell'asse B (borderline).
Riguardo la depressione,avrei una sintomatologia esclusivamente di tipo depressivo,quindi non sarei un bipolare.
Riguardo l'uso di sostanze,e' in dubbio se esse hanno inciso oppure no sui miei disturbi,quindi deve prendersi del tempo per capire,ed ovviamente io devo continuare a starne senza...

la mia domanda e': questa farmacoterapia e' indicata per queste diagnosi oppure e' piu' indicata per disturbi bipolari,borderline ecc...?

Vi ringrazio per qualsiasi risposta anche se non attinente alla domanda.

Saluti
[#70]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
L'abbiamo ripetutamente detto che questa terapia è una terapia con un antipsicotico (a dosi da antipsicotico), quindi o psicotico o bipolare o altra psicosi.
Per quel che risulta le sostanze li usano con una certa probabilità tutti tranne quelli ansiosi-evitanti-ossessivi, specie come struttura di personalità e in assenza di altre caratteristiche di rilievo.
Ora quel che non è chiaro è: i disturbi del cluster C li ha tutti insieme ?
"quindi deve prendersi del tempo per capire" che cosa ?
E' una questione oziosa, esiste una letteratura in merito, non è che ci sia da capire nel caso singolo.
Quindi bisogna ancora capire e poi l'antipsicotico già in terapia. Per quali sintomi, visto che nel cluster C non sono previsti ? Boh !
Abbiamo già detto tutte queste cose, ma lei preferisce queste discussioni non costruttive. Siamo proprio sicuri che il medico parli con lei di cluster, usando queste parole, che li diagnostichi tutti e tre insieme, che dica "lei non è bipolare" e poi le dia proprio una terapia che indica la cosa opposta ? Mi sembra molto strano.
Comunque i consulti non sono necessariamente per vedersi risposto si e no, ma per avere un commento alle proprie domande.
Le sue indicano semplicemente la volontà di esporre delle sue argomentazioni compiaciute su temi di cui non mastica, con la errata convinzione che ne possa capire o ragionare poiché portatore di sintomi o di disturbi.
L'ultima delle sue preoccupazioni sembra quella di far fare una diagnosi, o di accettarla se già ricevuta, che giustifichi minimamente il tipo di cure in corso.
[#71]
dopo
Utente
Utente
Salve dott. Pacini e grazie per la risposta. Dunque io non ho nessun foglio riguardo una diagnosi psiachitrica. soltanto oggi,dopo che l'ho chiesto io,lo psichiatra ha deciso di spiegarmi che:
- le diagnosi non servono al paziente ma soltanto agli operatori per parlarsi tra loro.
- siccome io volevo saperne di piu',ha dato un nome ai miei disturbi di personalita',e cioe'sono sia evitante,sia dipendente,sia ossessivo (senza compulsioni). Riguardo la depressione sto soffrendo esclusivamente di una forma depressiva (senza oscillazioni...). Ripeto che ne abbiamo parlato ma non ho fogli scritti.
-riguardo la droga mi ha detto che per ora non ha un'opinione certa. Puo' essere che abbia influito negativamente come puo' essere il contrario senza escludere che puo' non aver influenzato il mio caso. Quindi deve valutare dopo diversi mesi in cui sono in astinenza.
- vi ho riposto i quesiti poiche' per il mio psichiatra questa cura e' in linea con le preoblematiche ed i disturbi di personalita' che accuso,e quindi volevo il vostro parere.

dalla risposta mi sembra di capire che c'e' un enorme problema di psichiatria (diagnosi,cure ecc...) e intanto io ne sto pagando le conseguenze. Probabilmente sentiro' il parere di un altro psichiatra a pagamento.

Saluti
[#72]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le diagnosi servono anche al paziente non tanto per studiarci, ma per presentarsi ad altri medici in qualsiasi occasione, metta che lei sia ricoverato per un'operazione o vada in pronto soccorso, si dovrà sapere in maniera rapida, salvo parere diverso, per che cosa sta assumendo quei farmaci. Altrimenti così alla cieca essendoci un antipsicotico e un antidepressivo, a senso la diagnosi è di psicosi o di disturbo bipolare.
Quasi tutti i bipolari sostengono di essere depressi cronici, è quasi diagnostico (pià dei depressi unipolari sicuramente). I disturbi di personalità sono costrutti con scarsa affidabilità tra esaminatori diversi, quindi non servono molto ai medici per parlarsi "tra di loro", perché spesso non coincidono le valutazioni di queste diagnosi sugli stessi pazienti.
Dove sarebbero i sintomi psicotici tali da richiedere un trattamento farmacologico antipsicotico nei disturbi del cluster C ?
Il discorso sulle sostanze se davvero è questo non considera la letteratura disponibile sull'argomento.
Una diagnosi non richiede questi tempi indefiniti e questi dubbi fini a se stessi, le indefinizioni si chiariscono nel tempo ma una coerenza tra impostazione diagnostica e terapia ci deve almeno essere.

[#73]
dopo
Utente
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Grazie per le delucidazioni che mi sono d'aiuto. Appunto forse provvedero' a sentire un altro parere.

saluti
[#74]
dopo
Utente
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Salve dottori.
Da ieri sto notando un peggioramento riguardante la paura dei giudizi e commenti altrui,quindi la paura degli altri e' leggermente piu' marcata rispetto al solito. Ora sto assumendo 150mg Fevarin + 20mg Abilify... e' possibile e normale un peggioramento (spero transitorio) di tale sintomatologia con questi farmaci?

Vi ringrazio
saluti
[#75]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

non è possibile dire di più sulle cure.
[#76]
dopo
Utente
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Salve dottor Pacini,ho letto alcuni articoli molto ben spiegati sul suo sito,ma a tal proposito vorrei chiederle una curiosita' che mi riguarda senza entrare nei dettagli. Non voglio mettere in discussione la dipendenza psichica da cannabis,pero' mi e' venuto un dubbio: la nicotina,in soggetti che la fumano senza averne gratificazione,puo' causare lo stesso dipendenza psichica e fisica? In pratica io fumavo hashish-marjiuana SEMPRE in associazione al tabacco da sigarette,ma il fatto e' che io non fumo sigarette perche' il gusto non mi piace...

La ringrazio
saluti
[#77]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
L'abitudine ad una cosa non implica la dipendenza.
[#78]
dopo
Utente
Utente
Salve,non ho superato la prova. Sento la necessita' di scrivervi che probabilmente dopo mesi di ricerca sono arrivato ad una auto-diagnosi semi-definitiva che penso rispecchi la realta' e cio' che pensa sicuramente la psicologa e un po' meno lo psichiatra,ma che che non mi e' mai stato detto per paura di ripercussioni negative. E in effetti in certi casi la verita' fa male. In breve penso che il mio problema centrale sia la PARANOIA. Questo problema irrisolto mi ha scatenato altri problemi ancora irrisolti (disturbi di personalita' + depressione) che ho tentato di risolvere con la cannabis.

Ovviamente ne riparlero' con la psicologa e lo psichiatra appena li vedro'.

Saluti
[#79]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Per carità. Cestinare le autodiagnosi.
[#80]
dopo
Utente
Utente
A causa della mia ignoranza sono stato grezzo ed impreciso.Per fare un ragionamento sensato ho deciso di basarmi su affermazioni non personali:
Janzarik:nella questione della paranoia si possono esprimere
Kretschmer: PERSONALITA' PREMORBOSA SENSITIVA di persone che mantengono dei COMPLESSI DI GRANDE PREGNANZA AFFETTIVA e che hanno limitate capacita'di ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI: dolorosamente guidate da sentimenti sessuali forti,ma hanno delle grosse difficolta' a comunicare la propria passione e a mettersi in relazione con gli altri. Sono molto consapevoli delle regole sociali e rigidamente controllate dal SUPER-IO. Persone rigide,di mentalita'ristretta e di attitudini sospettose,che facilmente esprimono idee sensitive di riferimento. La VERGOGNA e'il sentimento centrale.

Altre precisazioni:
IDEE PREVALENTI: credenze abnormi che provocano un modo di funzionare disturbato o uno stato di sofferenza. Solitamente hanno una componente affettiva che il soggetto ha difficolta' ad esprimere a causa del suo temperamento. L'evidenza retrostante non e' necessariamente irragionevole ma diventa cosi dominante che tutte le altre idee diventano secondarie e rivolte ad essa: tutta l'intera vita del soggetto viene a svolgersi intorno a quest'idea.

STATO PARANOIDE: se predominano idee prevalenti con assenza di idee deliranti, i sintomi paranoidi probabilmente derivano da un disturbo di personalita'.

Kraepelin:esiste un tipo di delirio di persecuzione lucido,persistente,razionale (PARANOIA)
Grunberger:l'oscillazione VERGOGNA-RABBIA costituisce una delle vie per comprendere i disturbi paranoicali e alcune sindromi paranoidee.
Binswanger:nella vergogna cio' che domina e'il GIUDIZIO ALTRUI

[#81]
dopo
Utente
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Mi scuso per la mia ignoranza che mi porta a scrivere imprecisioni. Per fare ragionamenti ho deciso quindi di basarmi su affermazioni non personali:

Kretschmer: PERSONALITA' PREMORBOSA SENSITIVA di persone che mantengono dei COMPLESSI DI GRANDE PREGNANZA AFFETTIVA e che hanno limitate capacita'di ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI:difficolta' a comunicare la propria passione e a mettersi in relazione con gli altri. Molto consapevoli delle regole sociali. Rigidamente controllate dal SUPER-IO. Facilmente esprimono idee sensitive di riferimento (persone timide,insicure,ipersensibili,passive ma senza aggressività marcata.La VERGOGNA e'tra i sentimenti centrali con tendenza all'iperelaborazione dei vissuti in bilico tra rimuginazione ossessiva e proiezione. Fatti,situazioni,argomenti,allusioni ecc... vengono interpretati come malevoli e denigratori sulla propria persona portando spesso a tratti depressivi).

Grunberger:l'oscillazione VERGOGNA-RABBIA costituisce una delle vie per comprendere i disturbi paranoicali e alcune sindromi paranoidee.

Binswanger:nella vergogna cio' che domina e'il GIUDIZIO ALTRUI

IDEE PREVALENTI: credenze abnormi che provocano un modo di funzionare disturbato o uno stato di sofferenza. Solitamente hanno una componente affettiva che il soggetto ha difficolta' ad esprimere a causa del suo temperamento. L'evidenza retrostante non e' necessariamente irragionevole ma diventa cosi dominante che tutte le altre idee diventano secondarie e rivolte ad essa: tutta l'intera vita del soggetto viene a svolgersi intorno a quest'idea. LE IDEE PREVALENTI SI DISTINGUONO DALLE OSSESSIONI PER ESSERE EGOSINTONICHE E PER NON PRESENTARE PSICHISMO DI DIFESA.

Ora vi racconto il mio primo flash risalente all'eta' di 3 anni: 2 bambine si mettono a ridere ma non mi ricordo il motivo. Le guardo e penso che ce l'abbiano con me.Provo abbattimento totale e paura. Queste idee e sensazioni le provo tutt'ora quando anche in lontananza vedo persone ridere pensando che stiano prendendo in giro alle spalle. Da qui la mia sospettosita' e ipercontrollo totale su tutte le situazioni sociali. ma questo e' soltanto un piccolo esempio!

Per concludere,la mia auto-diagnosi puo' essere corretta,come non puo' esserla affatto,come puo' esserla parzialmente. La posizione del dott. Pacini e' secondo me estremista perche' da solo una possibilita',cioe' che la mia auto-diagnosi non e' affatto corretta. Ripeto che dovro' riparlarne con i miei dottori che si esprimeranno a tal proposito.
Ma d'altronde ci sara' qualche motivo per cui assumo antipsicotici? Un'ipotesi e' secondo me quella della esagerata sospettosita'e paura di sopraffazioni di qualsiasi tipo da parte degli altri nei miei confronti...

Saluti
[#82]
dopo
Utente
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la replica n°80 era solo una bozza,ho sabagliato ad inviarla...
saluti
[#83]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Per concludere,la mia auto-diagnosi puo' essere corretta,come non puo' esserla affatto,come puo' esserla parzialmente."

Il suo ruolo di paziente non le richiede di cimentarsi in cose che non è addestrato a fare. Non perché può sbagliare, ma perché l'autodiagnosi non si fa. Lei è compiaciuto di diventare un paziente-esperto, e questo è veramente deleterio, primo perché è sbagliato, secondo perché peggiorerà il suo rapporto con chi deve decidere delle sue cure.

Lei invece è convinto che la sua intelligenza abbia qualcosa a che vedere con la capacità di giudicarsi da solo e di trovare da solo le risposte sulla sua cura. Invece inevitabilmente tutto questo sforzo finisce per farla girare intorno a due-tre semplici errori che corrispondono né più né meno a quelli che farebbe senza ragionare, per effetto di alcune componenti della sua struttura mentale, forse, oppure per questo atteggiamento che considera giusto e in cui persevera.

[#84]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott.Pacini per avermi risposto e per il tempo che perde con me,pero' alcuni appunti:
"Lei è compiaciuto di diventare un paziente-esperto" non e' vero,io sto cercando di conoscermi fino ai minimi dettagli,cosa che i miei curanti non fanno,per tempo o perche' lo ritengono cosa inutile. Ho chiesto alla psicologa che mi si facciano anche sedute di psicanalisi ma mi ha detto che non servono a niente,quindi non me le fa. Ma io voglio sapere quali sono i miei disturbi e da dove arrivano!! E quindi speravo in un aiuto via internet attraverso questo ottimo sito. Io,lei e i miei curanti siano esseri umani,e tutti possono sbagliare compresi voi,quindi una mano in piu' puo' sempre servire,al max mi diranno "no le sue conclusioni sono infondate".

Buon lavoro,
saluti
[#85]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"io sto cercando di conoscermi fino ai minimi dettagli,cosa che i miei curanti non fanno,per tempo o perche' lo ritengono cosa inutile."

Forse è inutile infatti. O forse loro sanno già le cose essenziali, oppure altri dettagli non cambiano le scelte terapeutiche perché non avrebbe senso farlo "a caso" sulla base di fattori non prevedibili.

Lei deve avere dal canto suo la posizione necessaria ad ottenere risultati, ammesso che sia questo che le interessa. Dicesi "ruolo di paziente", e implica che Lei capisca che un medico non è uno che passa ore di fronte ad un paziente per capire "tutto", ma uno che ragiona sul minor numero di elementi certi e prevedibili per seguire poi l'evoluzione di una cura.

Lei per esempio parte dal presupposto che più dettagli si conoscono e migliore sarà la cura. Questo presuppone che intanto che abbiano infiniti strumenti per ogni dettaglio conosciuto, secondo che davvero più dettagli si hanno e meglio si inquadra un fenomeno. Non è così, esiste una gerarchia degli elementi di conoscenza così come la gerarchia delle priorità terapeutiche, essendo inoltre che alcuni strumenti di cura non colgono tutto contemporaneamente e possono migliorare una cosa e peggiorarne un'altra.


Detto questo, le ricordo che per l'ennesima volta lei porta avanti una discussione ma ignora i consigli ricevuti, che sono di chairire la diagnosi, non di farla da sé.
[#86]
dopo
Utente
Utente
Finalmente puo' essere la volta buona che smetto di farmi auto-diagnosi per proporvele,poiche' per l'ennesima volta ho trovato coincidenze con un altro disturbo (disturbo narcisistico di Kohut). magari tra 1 mese ne trovo un altro. Magari tra 2 mesi un altro ancora. Insomma devo ammettere che mi sto cimentando in cose al di la' delle mie conoscenze,quindi spero di non esser piu' tentato a chiedervi piu' conferme o disconferme riguardo queste cose...

Saluti
[#87]
dopo
Utente
Utente
Salve,faccio un aggiornamento:

dopo essere peggiorato su tutti i fronti per colpa della fluvoxamina+abilify (soprattutto sul lato depressivo),da ieri lo psichiatra mi ha sostituito il fevarin ritornando allo ZOLOFT e lasciando l'ABILIFY. Il primo giorno di assunzione a 50mg sono stato talmente male fisicamente e psichicamente che sono dovuto uscire da lavoro. oggi gli effetti collaterali si sono leggeremente attenuati...
Tra 8-9 giorni assumero'100mg ZOLOFT + 15mg ABILIFY...

Saluti
[#88]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non ci sono particolari commenti da fare.
[#89]
dopo
Utente
Utente
Salve dott. pacini,devo aggiungere un particolare:
da 1 mese ho la pressione a circa 150-160 / 80-90 con battito cardiaco sui 90-100. Lo psichiatra non mi ha detto niente a riguardo,comunque oltre al fatto che questo problema possa ricollegarsi (credo) agli effetti collaterali delle medicine, e' anche possibile che cio' sia dovuto alla sospensione dal fumo di cannabis? Ho smesso di fumare quasi 2 mesi e mezzo fa...
[#90]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Queste misurazioni con che modalità vengono fatte ? Tutte le mattine, a caso, quando "si sente" la pressione alta... ?
[#91]
dopo
Utente
Utente
A casa ho un apparecchio elettronico che si mette al polso e misura pressione e battito cardiaco. solitamente la misuro quasi tutti i giorni 1-2 volte ad orari diversi,quasi mai allo stesso orario...
[#92]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lo riferisca al medico che glielà misurerà con un apparecchio più preciso e deciderà se farle fare approfondimento o un holter pressorio.
[#93]
dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta.
Saluti
[#94]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Pacini,vorrei ritornare a qualche post precedente. Se non erro gli antipsicotici non dovrebbero essere assunti per chi non avrebbe sintomi psicotici,disturbi bipolari e simili. provo ad azzardare il motivo per cui io debba prenderli:tempo fa lo psichiatra mi disse che non voleva darmi ansiolitici per eventuali problemi di tolleranza e dipendenza. Dunque,le chiedo,e' normale a questo punto che al posto dell'ansiolitico sia giusto prendere un antipsicotico?

saluti
[#95]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

credo che sia giunto il momento di richiamarla a fare riferimento esclusivamente al suo psichiatra per poter avere risposte ai suoi dubbi che, in ogni caso, sono l'espressione della sua patologia psichiatrica e della non accettazione della stessa.
[#96]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' inutile arrovellarsi su cose che non tornano. Siamo rimasti ad una diagnosi per la quale non si comprende il ruolo degli antipsicotici (disturbo di personalità del cluster ansioso). Quindi per evitare di darle farmaci ansiolitici (che non è obbligatorio prescrivere in maniera da indurre tolleranza) si ripiega su farmaci che non hanno specificità ? Non mi sembra abbia senso.
Non vedo però perché queste cosa non possa discuterle con chi le fa le prescrizioni.
[#97]
dopo
Utente
Utente
Ne avevo parlato dicendomi che seguiva le "linee guida" e che non si sta inventando niente...quindi in un modo o nell'altro spero che la farmacoterapia non sia sbagliata...

tra l'altro l'abilify me l'aveva consigliato il precedente psichiatra privato dicendomi chiaramente che con le psicosi non ho niente a che vedere. la differenza sta nel dosaggio. Quest'ultimo me l'aveva prescritto a 5mg insieme a 100mg di zoloft...

saluti
[#98]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,come gia' scritto sto riprendendo lo ZOLOFT...volevo sapere se per caso i tempi di risposta del farmaco rimangono invariati nonostante lo abbia gia' preso tempo fa...devo sempre aspettare le solite 3-4 settimane se non di piu'?

saluti
[#99]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dovrebbe porre queste domande al suo curante, o stare alle sue indicazioni in merito. Sono espressione di impazienza che non aiuta né lei né chi la segue.
[#100]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,ne approffitto dello spazio per fare delle considerazioni dopo piu' di 1 anno di farmacoterapia.

L'evidenza non contestabile sta nel fatto che quando assumevo cannabis,non ho avuto nessun tipo di effetto collaterale da medicinee nella prima farmacoterapia,dopo piu' di 1 mese,ho avuto dei risultati positivi. Non e' un caso che ogni qualvolta abbia smesso l'assunzione della sostanza,mi sia ritrovato in condizioni fisiche e psichiche pessime. ma questo non per qualche giorno o settimana,bensi' anche dopo mesi di non assunzione... ora ho un'ansia addosso che non mi permette di uscire,la depressione e' peggiorata,mi ritrovo con la pressione alta,eiaculazione precocissima per non parlare degli altri effetti collaterali gia' menzionati in passato.

ora mi viene proprio da pensare che il THC,almeno nel mio caso,sia utile per migliorare sia le condizioni fisiche che quelle psichiche. ne riparlero' con il mio curante per sapere se e' fattibile la reintroduzione,almeno leggera,di cannabis.

saluti
[#101]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

non diciamo assurdità.
[#102]
dopo
Utente
Utente
Sinceramente non capisco dove sia l'assurdita'...non e' forse vero che il sistema cannabinoide e' coinvolto in ansia,depressione ed altri disturbi? Non e' forse vero che ci sono studi che dimostrano proprieta' ansiolitiche,antidepressive e leggermente attivanti a bassi dosaggi? Non e' forse vero che gli effetti collaterali a bassi dosaggi sono trascurabili? Non e' forse vero che la sindrome d'astinenza fisica si risolve in pochi giorni (ma non quella psichica)? Tutto cio' l'ho provato sulla mia pelle,e dosare piccole dosi di hashish-marjiuana e' fattibile,senza esagerare come ho fatto...
Dopodiche' ci sono studi che dimostrano anche il contrario (effetti ansiogenici,depressivi,catalettici,slantetizzazioni psicotiche ecc...)ma presumo soprattutto per quantita' massicce... e comunque conta il setting psico-fisico dell'utente. Io so gli effetti che ho ricevuto e saprei gestirli.

Per chi non ha piu' speranza ne' voglia di vivere,non vedo dove stia il problema di fumare piccole dosi di cannabis...

Saluti
[#103]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non è forse vero ?

No. La cannabis peggiora i disturbi psichiatrici più comuni, peggiora la risposta alle cure.

Poi abbia pazienza, se intende che fumandola si avvertono effetti gradevoli, le sembra una novità (è una droga, perché le persone la vorranno usare se non per effetti gradevoli ?). I farmaci antagonisti dei cannabinoidi sicuramente peggiorano l'umore, da qui a dire che in un disturbo psicotico faccia bene prendere la cannabis direi che ce ne passa.

Stiamo parlando di un problema in cui la cannabis ha probabilmente svolto il ruolo di fattore concausale, e lei viene a dire se le farebbe bene fumarne ancora. Che poi una persona sotto l'effetto di cannabis riferisca di star bene o meglio, può essere, di solito questo non coincide con il giudizio esterno.

Si spera invece che siano presto introdotti da noi farmaci ad azione sul sistema cannabinoide, come il metadone sul sistema oppiaceo, che riescano a riparare i danni prodotti dalla cannabis senza produrne di ulteriori. Ma al momento da noi non vi sono queste medicine, anche se in europa sonon allo studio.
[#104]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dott. Pacini.

Dunque ho appreso che tutte le ricerche che ho fatto (in primis sul GIORNALE ITALIANO DI PSICOPATOLOGIA) non sono esattamente in linea con tutto cio' che ha detto (per es. sull'affermazione che "la cannabis peggiora i disturbi psichiatrici più comuni, peggiora la risposta alle cure").

Ma io ho gia' provato l'assunzione di ZOLOFT + ZYPREXA + CANNABIS con zero effetti collaterali e miglioramento dell'umore!!! Per me questo e' un dato importantissimo perche' si attiene alla pratica.
Ma li' ho sbagliato perche' abusavo di cannabis perche' da essa cercavo l'euforia immotivata ogni giorno. Io ora vorrei semplicemente cercare di attivare il sistema cannabinoide senza ricercare lo sballo,fumando con una mentalita' diversa,provando con piccolissime dosi e vedere se avviene qualche cambiamento oppure no,nell'attesa che sviluppino molecole specifiche come l'URB 597.
Io sapevo che essa non e' studiata per riparare i danni causati dalla cannabis,bensi' per risolvere problemi di depressione e di ansia che con l'assunzione di cannabis non c'entrano niente.

L'affermazione "da qui a dire che in un disturbo psicotico faccia bene prendere la cannabis direi che ce ne passa" non riguarda il mio caso. per lo psichiatra sono un evitante-dipendente-ossessivo senza manifestazioni psicotiche. Ma la cura smentirebbe la diagnosi,quindi non so tutt'ora perche' prendo antipsicotici.

PS: sono quasi 3 mesi senza cannabis con peggioramenti su umore,motivazione ed ansia nonostante avessi iniziato la cura con FEVARIN + ABILIFY con solo una 1 settimana di cannabis e quasi 2 mesi di terapia senza di essa. Ora fino al primo marzo (data del prossimo incontro con lo psichiatra)assumero' ZOLOFT + ABILIFY senza cannabis. Altro dato importante:nonostante le condizioni catastrofiche,non ho voglia ne' di acquistare la droga ne' di fumarla,quasi come se la dipendenza psichica fosse sparita.

Grazie ancora,
saluti

[#105]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Guardi sul detto giornale ho scritto io stesso con altri colleghi un articolo sugli effetti terapeutici della cannabis.
Io stesso ho pubblicato in merito agli effetti psicopatologici benefici o malefici degli oppiacei, sia quelli di abuso che quelli terapeutici come il metadone o la buprenorfina.

I sistemi cannabinoide o oppiaceo non sono in equilibrio con le droghe cannabinoidi o oppiacee, perché queste tendono a "tirare" il sistema producendo nel tempo più danni che non benefici stabili. Diverso il discorso di alcuni farmaci che sono pensati per riparare tali danni, e che contestualmente dimostrano anche di avere effetti benefici su umore, aggressività, ansia e quant'altro.
Bisogna inoltre distinguere tra effetto acuto e continuato.
Bisogna inoltre distinguere tra autovalutazione, che verte sostanzialmente sull'umore, e il resto.

"per lo psichiatra sono un evitante-dipendente-ossessivo senza manifestazioni psicotiche. "

Lo psichiatra le prescrive un antipsicotico, ora e anche nella cura precedente. Abbiamo già detto che quella diagnosi non è comprensibile in linea con la terapia che poi è prescritta, e questo rimane.
[#106]
dopo
Utente
Utente
Grazie per l'attenzione che mi sta concedendo. Se ha voglia mi invii il link del suddetto giornale riguardante la cannabis,altrimenti non importa,grazie lo stesso.

Saluti.
[#107]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso ulteriormente per il disturbo,ma mi piacerebbe sapere se esistono in commercio farmaci che in maniera diretta o indiretta bloccano il rilascio di CRF oppure antagonizzano i suoi recettori...Penso che tutto cio' faccia a mio caso,sia per i disturbi d'ansia,sia per lo stress sociale che provo,sia per gli effetti d'astinenza da cannabis...

Sfortunatamente non ho un contatto diretto con il mio psichiatra,quindi se voglio sapere qualcosa sono costretto a chiederlo in questa sede.

Saluti
[#108]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti i dottori...
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate del prodotto SERPLUS.
e' un rimedio naturale utile oppure e' una bufala?
Dal sito www.serplus.eu ho appreso notizie molto interessanti sulla sua presunta capacita' di innalzare i livelli di triptofano,e quindi di serotonina,contrastando molte patologie come depressione,ansia e stress...vi risulta?

Grazie per le eventuali risposte
saluti
[#109]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le è stato già raccomandato di non fare queste inutili ricerche a scopo di trovare prodotti da autosomministrarsi. Non è in grado di interpretare informazioni tecniche rispetto alla sua condizione, lo fa sempre e solo in un unico senso e seguendo inevitabilmente le mode del momento, tipo quello della serotonina.
[#110]
dopo
Utente
Utente
Perche' non potrei sapere se il prodotto in questione sia o non sia una bufala secondo il vostro punto di vista? Ho chiesto semplicemente questo. poi a me risulta che gli SSRI agiscano sulla serotonina,quindi avere informazioni in piu' non penso faccia male...

Saluti
[#111]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"quindi avere informazioni in piu' non penso faccia male..."

Invece è quello che stiamo dicendo, a chi ha la tendenza al pensiero ripetitivo e dubbioso sì.
[#112]
dopo
Utente
Utente
ok,grazie lo stesso.

saluti
[#113]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non "lo stesso". Significa che non ha capito granché di questo suo meccanismo, evidente dallo svolgersi nel tempo di questo consulto.
[#114]
dopo
Utente
Utente
Ho ben compreso cosa intende,so di avere ossessivita', dubbiosita'ecc...peccato che la mia domanda fosse piu' che sensata. Sa,quando uno compra,vorrebbe sapere se ha in mano una bufala o un prodotto serio,e se non rispondono gli esperti come voi,va a finire che molta gente viene truffata. Lo stesso argomento e' gia' stato discusso senza chiarimenti da parte dei neurologi. Quindi le mie domande ormai vengono prese come delle ossessioni a prescindere dal contesto. D'altronde e' uno dei miei mille problemi...

Saluti
[#115]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non ci siamo.
Continua a pretendere risposte sulla base del senso del contenuto in sé. Lei ha medici che per Lei scelgono i prodotti da usare, questa modalità di ricerca da solo presuppone o che i medici siano poco informati o meno competenti, oppure una irresistibile tendenza a saperne anche lei qualcosa. Quest'ultima è controproducente perché in realtà a questo livello tecnico non può capirci granché, e soprattutto non è questo il livello che le permette di migliorare la gestione della sua malattia, che comuque non può essere autogestione senza basi tecniche.
[#116]
dopo
Utente
Utente
Salve vorrei riprendere il discorso sugli effetti del THC,visto che mi riguarda... Posso fare qualche domanda per avere informazioni generali oppure e' automaticamente certo che non avro' risposta?

Grazie
[#117]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se è una ripetizione di quello che ha già chiesto direi che non c'è da riprendere alcun discorso.
Per il resto ha sempre avuto risposte. Nessuno è obbligato a darLe invece le risposte che Lei pretende.
[#118]
dopo
Utente
Utente
ok non e' una ripetizione...volevo soltanto chiedere riguardo gli eventuali danni prodotti dal THC,cioe' una situazione che forse mi tocca. La domande sono queste e devo porle poiche' in rete non ci sono chiarimenti: dopo un periodo di 2 anni di utilizzo quotidiano,e' possibile che durante l'assunzione e la sospensione ci sia la cessazione della produzione di anandamide? solitamente quanto tempo passa prima che il sistema endocannabinoide si riassesti? Oppure il danno subito e' permanente? E' vero che l'esercizio fisico intenso e prolungato stimola la produzione di anandamide?

Grazie per l'attenzione,
saluti
[#119]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

non riesco a comprendere questo suo continuo fare riferimento al THC, ai sistemi recettoriali, ai danni ed ai controdanni dell'uso, il ritorno o meno alla normalita'.

Tutte queste sue preoccupazioni non sono altro che una espressione di patologia che non sembra avere un compenso reale, cosa che potrebbe raggiungere con un trattamento efficace mentre lei tende a non essere favorevole ai trattamenti, tanto da porli sempre in discussione in questa sede.

Credo che sia opportuno che abbia come unico riferimento il suo curante.
[#120]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dott.Ruggiero. Io vorrei conoscermi fino in fondo perche' e' tra i modi per poter affrontare piu' razionalmente i miei problemi. Sfortunatamente sono arrivato al capolinea e i farmaci non mi stanno dando una mano,quindi metto in discussione anche le farmacoterapie. Non a caso non c'e' concordanza di diagnosi tra psicologa e psichiatra.
Non ho piu' tempo da perdere,ho buttato 24 anni all'aria e il tempo sta scorrendo via pian piano. La psicologa non sa piu' che dirmi ne che fare,non ha la bacchetta magica. Lo psichiatra lo vedo ogni mese e mezzo,troppo poco il tempo per poter proporre tutti i miei quesiti. Quindi mi rimane solo questo spazio,e vi ringrazio.

Saluti
[#121]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' possibile l'esistenza di disturbi persistenti dopo un uso prolungato dai cannabis, indipendentemente dal fatto che l'uso prosegua.
Non è per niente chiaro se questi disturbi insorgano per effetto della sola cannabis (no) o di una predisposizione genetica che magari rimarrebbe inespressa, oppure semplicemente come variante di un disturbo che comunque sarebbe emerso.

"Lo psichiatra lo vedo ogni mese e mezzo,troppo poco il tempo per poter proporre tutti i miei quesiti"

Credo che sia corretto infatti, lo psichiatra non è uno con cui discutere della materia, ma uno da cui farsi visitare.

Come può notare già in questa sede non riesce, nonostante tutti gli inviti, a fare a meno di sfoggiare queste conoscenze "monche" tipo andandamide e similari, che già sono monche per chi ci fa ricerca, figuriamoci se poi uno le prende in mano con la pretesa (insistente) di doverle utilizzare come elemento per orientarsi da paziente.

Una diagnosi più solida, per esempio, non sarebbe una cattiva idea.
[#122]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Sicuramente posso proporre solo quesiti da "ignorante",ma sono sicuro che qualcosa di furbo salta fuori. Non nella terminologia bensi' nel contenuto.

P.S: il medico curante,per problemi di pressione alta,mi ha prescritto l'ansiolitico EN 5-6 gocce 2 volte al giorno dicendomi che nel mio caso sarebbe indotta dall'ansia. non mi ha fatto fare esami specifici. Non lo sto prendendo perche' voglio aspettare il parere dello psichiatra. Quindi come al solito sto facendo di testa mia,ma siamo proprio sicuri che io stia sbagliando anche in questo caso?

Saluti
[#123]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"ma sono sicuro che qualcosa di furbo salta fuori. Non nella terminologia bensi' nel contenuto."

Sto cercando di spiegarle che invece saltano sempre fuori i soliti tre concetti.

L'en non è un farmaco per la pressione alta. L'ansia non produce ipertensione arteriosa. Se finiamo per curare gli aumenti di pressione in corso di crisi ansiosa come fenomeni a se stanti allora che curiamo a fare il disturbo d'ansia ?

Quindi il medico non le ha prescritto en per l'ipertensione arteriosa, certo che se lei va da un altro medico a lamentare sintomi alla fine otterrà prescrizioni sintomatiche. Non per la pressione in questo caso ma per l'ansia.

E' inutile che chieda qui cosa fare delle medicine, se interpella mille medici poi per quanto ci riguarda bisogna che gestisca mille rapporti medico-paziente. Sarebbe più semplice gestirne uno.
[#124]
dopo
Utente
Utente
beh io sono andato li per la pressione alta. Significa che il mio medico non e' competente e ho fatto bene a non assumerlo.

Saluti
[#125]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il medico stabilisce quale è il problema. Cosa significa Lei è andato per la pressione alta: ancora una volta lei decide prima qual'è il problema. Lei è andato per farsi valutare e ha ricevuto una prescrizione. Che non le sta bene NON SI CAPISCE PERCHE'.
[#126]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risp. dott. pacini.
Il mio medico di base sa cosa prendo e gli ho accennato dei miei disturbi,in modo che sapesse le varie interazioni. Alla fine,siccome ho la pressione sui 140-150 mi ha detto che non e' il caso di prendere antipertensivi ma che il tutto e' riconducibile all'ansia nel mio caso. Cioe' che l'aumento di pressione e' riconducibile ad essa,ed e' l'esatto contrario di cio' che mi ha detto.

Per specificare,io sono d'accordissimo a prendere ansiolitici,ma devono essere mirati ai miei problemi. Quindi il parere del mio psichiatra e' fondamentale,che pero' in passato voleva evitare di darmi ansiolitici. e magari non me li prescrivera' mai...

Saluti
[#127]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Cioe' che l'aumento di pressione e' riconducibile ad essa,ed e' l'esatto contrario di cio' che mi ha detto."

No, non è l'esatto contrario, è la stessa cosa. Io parlavo di ipertensione arteriosa, che non è "la pressione alta". Le dicono che un rialzo pressorio non merita un trattamento quale ipertensione arteriosa e le danno un ansiolitico, presumo da prendere al bisogno.

Quindi il suo medico le avrebbe dato una cosa mirata ai suoi problemi, non vedo il punto.

[#128]
dopo
Utente
Utente
Ok. No comunque mi aveva detto di prendere l'ansiolitico per settimane e poi di scalare...in ogni caso penso sia opportuno che prima di assumerlo senta il parere del mio psichiatra,perche' magari e' piu' propenso a prescrivermene un altro oppure a sconsigliarmene l'assunzione (infatti non mi ha mai prescritto ansiolitici,evidentemente per problemi di dipendenza e perche' forse non risolverebbero i problemi alla radice).

Saluti

[#129]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori. nelle ultime 2 settimane ho cercato di reagire ai problemi (ancora non risolti dalla farmacoterapia nonostante sia passato 1 mese) uscendo 6 volte in 2 settimane con amici. fino ad allora ero barricato a casa.
il risultato e' stato indifferenza e non gratificazione dai rapporti interpersonali. Depressione ed apatia costanti e i soliti problemi legati alla paura di derisioni,sentimenti d'inferiorita'e di vergogna,rimuginazioni e controlli continui sui comportamenti miei e delle altre persone ecc... L'unico dato positivo e' stato una leggera attenuazione delle sudorazioni e dell'orticaria.
per attenuare questi malesseri mi sono rifugiato nell'alcol ubriacandomi 3 volte,inducendomi leggera euforia,piu' disinibizione comportamentale e un po'piu'di interesse verso i rapporti sociali. Quindi la situazione non accenna minimamente a migliorare continuando a pensare al suicidio come unica via di fuga.

Vorrei sapere se la dose di 100mg di Zoloft e' gia' utile per questi problemi oppure se il dosaggio e' ancora basso...e mi piacerebbe sapere se la Sertralina inibisce anche la ricaptazione della dopamina...

vi ringrazio,
saluti
[#130]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La diagnosi.

Sulla sertralina chiaramente ha già cercato queste informazioni e adesso le chiede qui per verificare in una specie di gioco se le sappiamo noi. Mi sembra veramente inutile questo piano di dialogo.

Siccome siamo di nuovo a parlare di neurochimica a vuoto e la diagnosi ancora non corrisponde a quel che descrive chieda un altro parere.

Se ha idee di suicidio si rechi nel più vicino pronto soccorso o dal suo medico.

[#131]
dopo
Utente
Utente
si sta sbagliando e mi dispiace se ha frainteso. Non e' per mettervi alla prova (ci mancherebbe!!!) ma e' per sapere se le info reperite in rete sono affidabili oppure no e per capire cosa sto ingurgitando,perche' io sono ancora convinto che l'antipsicotico non serve al mio caso!

in teoria sto ancora aspettando di fare il test Minnesota da mesi(o come si chiama). da li' sicuramente uscira' un profilo personale preciso (spero)

saluti
[#132]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"se le info reperite in rete sono affidabili oppure no e per capire cosa sto ingurgitando,perche' io sono ancora convinto che l'antipsicotico non serve al mio caso!"

Allora, lo dico ripetendomi e con questo davvero chiudo i miei interventi su questo consulto:
1) non può capire cosa sta ingurgitando in riferimento a parametri che non sa interpretare, per cui dopamina o non dopamina non è che questo le faccia capire di più. Dopo reiterati inviti a evitare di porre questioni tecniche sulla neurochimica che hanno senso tra medici ma non tra medico e paziente, vedo che non recepisce all'atto pratico questo tipo di invito, oppure non lo condivide.
Documentarsi in rete con il risultato di prelevare informazioni che non si comprendono e poi chiedere delucidazioni sul frammento che si è carpito dalla rete, non ha senso.
2) La sua opinione sull'opportunità di prendere antipsicotici non è in discussione, lei ha riferito diagnosi rispetto alle quali non c'era congruenza, il che non significa che i medici non sappiano quello che fanno, forse la diagnosi non ve la siete comunicata chiaramente.
3) Il Minnesota non serve per far diagnosi. La diagnosi si fa con una visita in genere, o più di una in un periodo di tempo.
[#133]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dott. Pacini.

Saluti
[#134]
dopo
Utente
Utente
Salve,lunedi finalmente vedro' lo psichiatra. Sara' la volta in cui gli esporro' per la prima volta tutte le mie considerazioni sul mio caso (in passato su questo sito ho detto delle diavolerie e forse continuero' a farlo),prese grezzamente da internet. Ma non solo:sempre in modo grezzo,gli proporro' un cambio di terapia,ovviamente perche' dopo 1 mese e mezzo di farmacoterapia non c'e' stato nessun miglioramento...in particolare vorrei fargli capire che per prima cosa dobbiamo puntare sull'elevazione del tono dell'umore. In particolare gli proporro' la seguente terapia: SERTRALINA + AMISULPIRIDE basso dosaggio + HASHISH basso dosaggio. Ma questa sara' solo la prima parte della farmacoterapia che ho in mente per me...

In modo grezzo mi sembra che per il mio ci sia ipofunzionalita' serotoninergica,ipofunzionalita' dopaminergica,iperattivita' noradrenergica,ipoattivita' gabaergica ma soprattutto IPOATTIVITA' del sistema ENDOCANNABINOIDE.

Ormai bisogna provare e sperimentare sulla mia pelle avendo toccato il punto piu' basso della mia vita. Puo' essere che questa associazione di farmaci non si utilizza per pericolosita' o intolleranza,appunto per questo dovro' esporlo allo psichiatra per sapere cosa ne pensa.

ma tanto le mie sono solo proposte,alla fine non saro' io ovviamente a decidere.

Vi faro' sapere,saluti.
[#135]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Tutto il contrario di quanto consigliatole. Approccio completamente sbagliato che le sconsiglio nel suo rapporto con il medico. Sbagliato proporre le sue considerazioni in materia farmacologica, sbagliato proporre la terapia.
Ma evidentemente lei non scrive per avere consigli, ma per sentirsi dare dell'intelligente e dell'arguto.
Il fatto che non abbia risolto i suoi problemi non giustifica questo atteggiamento a questo punto di semplice provocazione.
Anzi, può essere che parte dei suoi problemi derivino proprio da mosse da Lei fatte inconsultamente o da proposte che i medici hanno assecondato.

Purtroppo questo consulto non ottiene da lei il minimo feedback, forse per un difetto totale di apertura da parte sua o per una incapacità di comprendere i concetti essenziali di quanto ormai le viene ripetuto decine di volte.

Quindi il consulto è preferibile chiuderlo qui.
[#136]
dopo
Utente
Utente
Il riassunto del mio consulto e' una semplice proposta: togliere aripiprazolo e mettere amisulpiride e hashish.

"Sbagliato proporre le sue considerazioni in materia farmacologica, sbagliato proporre la terapia.":ma tanto e' lo psichiatra che decide e non io.

"Ma evidentemente lei non scrive per avere consigli, ma per sentirsi dare dell'intelligente e dell'arguto.":non e' cosi io voglio semplicemnte uscire dalla mia condizione.

"Anzi, può essere che parte dei suoi problemi derivino proprio da mosse da Lei fatte inconsultamente o da proposte che i medici hanno assecondato.": allo psichiatra non ho mai proposto niente,e lunedi sara' la prima volta.

"Quindi il consulto è preferibile chiuderlo qui.": so di essere invasivo e testardo. Se ritenete indispensabile cancellarmi e' un'azione che potete legittimamnte fare. E comunque vi ringrazio per il tempo concesso.

Nel caso possa ancora scrivervi,vi forniro' gli aggiornamenti della prossima seduta.

Saluti
[#137]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,dopo colloquio con lo psichiatra e' emerso che i miei problemi principali,in questo momento,sono riconducibili ad un disturbo evitante di personalita' con depressione (non bipolare).

La mia terapia sara':
200 mg ZOLOFT+
5 mg ABILIFY +
gocce EN

A proposito dell'ansiolitico,qual e' la dose minima di gocce che risulta efficace contro l'ansia?
Il mio psichiatra mi ha detto solo di non superare le 20 gocce al di'e di gestirmi io sul quantitativo...

Grazie
saluti
[#138]
Gentile utente,
la invitiamo a non inserire ulteriori risposte in questo consulto che ha ormai raggiunto quota 137 repliche, diventando praticamente illegibile per chiunque lo apra per la prima volta (quindi anche per altri medici).

La preghiamo quindi, se ha nuove e circostanziate domande, di inserirle in una nuova richiestta di consulto.

Grazie e cdiali saluti,
staff@medicitalia.it

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