Pareri su terapia farmacologica

Buongiorno,

Mi è stato prescritto tofranil 25mg x 3 volte al giorno e gabapentin 100mg 1mattino, 1 al pomeriggio e 2 alla sera.


Quello di cui soffro è una fobia sociale accompagnata da profondo senso di inadeguatezza che si riversano in ambiente relazionale e lavorativo.
Ho avuto attacchi di panico trattati con daparox cessati anche dopo il termine del trattamento.
Inoltre è presente una forma di distimia con ipocondria e ansia da prestazione.


Attualmente non assumo farmaci e aspetto appuntamento riguardo l'ahdh che a detta del medico è plausibile.
Nel frattempo di una possibile diagnosi adhd mi ha dato la terapia sopra citata.
Questa dovrebbe aiutare in una possibile forma di adhd con cormobilitá.
Oppure funzionare anche senza ahdh presente da quanto ho capito quindi coprirebbe entrambe le casistiche?


Mi è stato detto che i serotoninergici prescritti in precedenza hanno peggiorato la concentrazione quindi la paroxetina (daparox) non è stata utile per i problemi di concentrazione ma ottima per il panico.


A vostro parere è una terapia indicata per la mia situazione attuale?
Soffro di bradicardia lieve e in periodi di forte stress la sistolica mi sale (da 135sis-70dia a 160sis-80dia) e ho fastidiose fitte e formicolii al petto/collo che spero siano somatiche anche se l'ipocondria mi porta a pensare a problemi cardiaci.
Inoltre sono molto stitico specialmente ora che sono a dieta (evacuo 1 massimo 2 volte a settimana).


È davvero il caso di passare a un triciclico considerando che la paroxetina non ha migliorato i sintomi depressivi ma solo di panico?


Non esisterebbe una migliore terapia farmacologica (una diversa categoria di farmaco magari anche in combinazione, forse SNRI?) che si focalizzi più sulla noradrenalina e che abbia anche effetti sedativi sul panico pur non avendo ancora una diagnosi per adhd?
Se fosse il caso vorrei proporla al mio psichiatra attuale e avere più opinioni da differenti esperti, inoltre non sarebbe meglio il pregabalin rispetto il gabapentin dal punto di vista farmacologico?


Ho paura prevalentemente per la cardiotossicita del tofranil e di avere qualche condizione cardiaca non diagnosticata, vorrei esplorare soluzioni piu sicure per raggiongere lo scopo, se possibile.


Grazie per la pazienza
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La terapia può dare i suoi effetti, ma giustamente sono possibili altre terapie che hanno comunque un minore impatto clinico generale.


Non è condivisibile quanto affermato sulla paroxetina, poiché il suo utilizzo ha dato degli effetti stabili.

È più probabile che ci sia stata una evoluzione sulla sua situazione clinica.

L’ADHD sta diventando una diagnosi abusata per giustificare la difficoltà a riconoscere e trattare determinati sintomi.

La questione andrebbe rivista.

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Dr. Accursio Raia Psichiatra 149 4
Gentile utente, il Tofranil è stato per anni il gold standard nel trattamento del disturbo di panico ed è uno dei farmaci più studiati per questa indicazione, tuttavia attualmente non è più il trattamento di prima scelta poiché esistono opzioni con un miglior profilo di tollerabilità e sicurezza come gli SSRI e gli SNRI.
Se nel suo caso vi è un sospetto fondato di ADHD la scelta del tofranil potrebbe avere un razionale considerando il suo effetto noradrenergico, PURCHE', nel suo specifico caso, l'ADHD sia clinicamente rilevante, ovvero che causi un disagio significativo e una compromissione funzionale. Qual'ora non fosse clinicamente rilevante (e quindi contribuisce solo marginalmente o non contribuisce affatto a determinare la sintomatologia che la fa soffrire) la scelta è discutibile.
Tuttavia, come lei stesso ha intuito esistono altri farmaci adoperabili con un profilo di efficacia e tollerabilità più favorevole. L’ADHD è una condizione diffusa ma non necessita necessariamente di trattamento, va trattato solo quando impatta significativamente la qualità della vita e il funzionamento globale.

Dr Accursio Raia, Medico Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa). | https://sites.google.com/view/dott-raia-psichiatra/home-page?

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Vi ringrazio per le tempestive risposte, credo che procederò con la diagnosi di adhd e se positiva prenderò in considerazione una terapia farmacologica.

Non credo però che un triciclico sia adatto al mio caso almeno per quanto riguarda gli attacchi di panico che non si presentano più da almeno 6 mesi. Avverto solo intensa ansia con somatizzazioni solo quando assumo troppa caffeina o nicotina o sono in periodi stressanti o quando mangio troppo grasso (ho problemi intestinali/gastrici da quando il disturbo d'ansia è cominciato, gastroscopia e colonscopia non hanno riscontrato problemi).

Il mio problema principale attualmente è la concentrazione e l'attenzione, sono sempre stato riluttante verso lo studio anche da bambino (tanti altri sintomi che personalmente ritengo di tipo disattentivo) . Ho un sacco di progetti informatici molto avanzati in mente tutti cominciati per metà e raramente li concludo, specie quelli complicati. tendo sempre ad andare in frustrazione perché la mia logica e memoria di lavoro è veramente scarsa e ho spesso bisogno di un aiuto importante (intelligenza artificiale o utilizzo di pezzi di codici già pronti) evitando cosi di perdere interesse. ma di questo ne parlerò meglio con l'equipe che mi seguirà in quanto è un discorso complesso e molto lungo.

Un'altro problema principale è il mio blocco emotivo e l'incapacità di empatizzare con gli altri, che non è migliorato con ssri e psicoterapia, forse un tricilico in questo potrebbe essere indicato.
(Io credo che qualche tipo di disturbo da bambino nel lungo termine mi abbia portato a sentirmi diverso e rinchiudermi in me stesso)

Anche il ritmo sonno veglia è molto alterato, diagnosticato attraverso polisonnografia con prelievi di melatonina in auxologico.

E come se facessi di tutto per arrivare a un'obiettivo inseguendo sempre la via più comoda e semplice.

Vi ringrazio ancora per la pazienza, buona giornata
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Accursio Raia Psichiatra 149 4
Seguire la via più comoda e semplice per il raggiungimento di un obiettivo é un meccanismo naturale, adattivo ed intelligente in un ottica di ottimizzazione di risorse e delle energie. Meccanismo comune, peraltro, a tutto il mondo animale. Di per se non é un meccanismo patologico.
Sulle restanti difficoltà da lei menzionate, sono d'accordo che possano meritare una valutazione per escludere o meno un disordine neuroevolutivo come l' ADHD, nonostante sono difficoltà ampiamente distribuire nella popolazione, non creda che gli altri siano "cyborg" che si concentrano pienamente su tutto, portano a compimento ogni progetto e tengano ogni cosa a mente. Alla fine, se la valutazione é fatta bene, più che i sintomi lamentati sono i fatti che parlano, e per fatti intendo la biografia del paziente. Inoltre c'è da escludere che la sintomatologia che riconduca all' ADHD non sia secondaria ad ansia, depressione, doc ecc... Cosa a cui spesso si assiste. Faccia le sue valutazioni con la sua equipe. Cordialità

Dr Accursio Raia, Medico Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa). | https://sites.google.com/view/dott-raia-psichiatra/home-page?

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Salve gentili dottori ho provato a fare un esautivo riassunto della mia situazione generale:

presento da tempo difficoltà cognitive e comportamentali che influiscono sulla mia qualità di vita, in particolare su motivazione, memoria e regolazione emotiva (per lo piu apiattimento emotivo da distimia).

Ho difficoltà a richiamare ricordi, dimentico spesso oggetti e faccio fatica a portare avanti attività che richiedono continuità e attenzione sostenuta. Inoltre anche con uno studio sostenuto, sembra che non capisco a pieno le cose.

Sono molto attratto da stimoli visivi (TV, videogiochi, smartphone) e tendo a distrarmi facilmente, con difficoltà a concentrarmi su compiti poco stimolanti.

Fin dall’infanzia ho mostrato una forte ricerca di stimoli. Lo studio, in particolare, mi appariva privo di interesse se non attivava la mia curiosità o motivazione interna.

Da bambino ero molto impulsivo e soggetto a scatti d’ira, con una tendenza marcata alla reazione e alla vendetta quando mi sentivo colpito o frustrato.

Alle scuole medie ho vissuto un drastico cambiamento nel mio modo di essere, con una forte inibizione emotiva (cercavo di socializzare con persone più interessanti agli occhi degli altri per migliorare il mio senso di insicurezza), che potrebbe essere legata a un evento traumatico o a una variazione nel mio sviluppo neuropsicologico. (Il tutto probabilmente per una maggiore sensazione di responsabilità e maggiore maturità dei miei coetanei)

Durante l’adolescenza ho fatto uso di cannabis, il che potrebbe aver influito negativamente su memoria, attenzione e ansia. Cercavo nel mondo informatico un senso di controllo e importanza, dedicandomi spesso ad attività legate all’hacking o all’aggiramento delle regole.
(Con risultati non soddisfacenti vista la mia riluttanza allo studio)

Negli ultimi anni la situazione è peggiorata come accennato nelle precedenti risposte:

Ho avuto attacchi di panico nel 2023, risolti con paroxetina. Successivamente ho provato la venlafaxina, che non ha avuto effetti positivi sulla motivazione o sulla memoria (dosi basse per un'azione sulla noradrenalina, ossia 37,5mg)

Attualmente sono in trattamento con bupropione, iniziato da 5 giorni, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni cognitive e la motivazione a discapito dell'ansia che attualmente non è peggiorata, ma aspetterò finché il farmaco sarà a piena efficacia.


Vorrei approfondire se alla base ci possa essere una condizione neurodivergente (come ADHD o altro), oppure effetti residui di traumi infantili o disturbi del comportamento non riconosciuti in passato. Il mio obiettivo è arrivare a una valutazione diagnostica accurata per comprendere meglio il quadro e trovare un trattamento adeguato.

Avreste consigli su chi affidarmi se psicologo o psichiatra specializzato in un settore specifico perché finora con il mio percorso con psicologo non sono migliorato e lo psichiatra si è limitato solo a terapie sui sitomi in base a quanto emerso. È presente fobia sociale, distimia, ansia generalizzata con ipocondria e molta difficoltà a empatizzare con gli altri e i problemi di motivazione/memoria

Vi ringrazio per la pazienza
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Faccia riferimento ai suoi curanti per stabilire con essi se è plausibile approfondire tale condizione o meno.

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto

Consulti simili su ansia

Consulti su terapie e farmaci

Altri consulti in psichiatria