Info prima visita psichiatrica
Buongiorno Dottori,
Sabato 10/05 avrò la prima visita dalla psichiatra, poiché in queste due ultime settimane ho avuto un umore molto depresso con voglia di stare a letto per la maggior parte del tempo.
Premetto che a lavoro andavo, in primis perché amo il mio lavoro e secondo perché non ero mentalmente intenzionata all’idea di poterlo perdere.
Il medico di base mi aveva prescritto xanax e Valium che però hanno prodotto anche effetti indesiderati: calmare da un lato l’ansia e quindi oggettivamente eliminare pensieri intrusivi (che da un lato riconoscevo come tali, da un altro ero spaventatissima di poterli mettere in atto), ma generarmi una rabbia fortissima.
Per la prima volta in vita mia ho percepito la possibilità di picchiare qualcuno dopo l’assunzione dello xanax e avvertire una grande irritabilità.
Idem il Valium mi procurava comunque irrequietezza mentale
Detto questo, la vera domanda è legata ad un possibile disturbo o comunque qualcosa che sta alla base della mia funzionalità che crea grande disagio direi da ormai anni.
Ho chiesto al mio psicologo (ormai glielo chiedo da mesi) se è possibile io abbia un disturbo.
Mi ha sempre risposto che non gli piace dare un’etichetta perché poi si vive sulla base di quel disturbo, ma che c’è qualcosa di disturbato e disturbante che però lui non sa perché non ha in mente in modo chiaro il DSM.
La domanda è stata posta perché come lui stesso ha potuto vedere ho cambi d’umore tipo sempre, un giorno sono in un modo ed un giorno in un altro.
Questo accade anche a distanza di ore, mi sveglio con un umore sereno e pieno di energia, ma in qualsiasi caso, praticamente sempre, l’umore diventa triste/malinconico nel corso della giornata.
Tuttavia, è qualcosa che cerco di nascondere molto e agli altri tendo a volermi mostrare sempre contenta per non appesantire quello che è il mio modo di essere e vivere emozioni, che crea una grande instabilità non solo in me, ma chiaramente anche nelle persone che amo.
Mi piacerebbe avere un’idea su come funziona la prima visita psichiatrica e cosa effettivamente potrebbe fare la psichiatra per comprendere se vi è la possibilità di un qualche X disturbo (utilizzo di test specifici ecc).
Ringraziandovi per la vostra gentile risposta, auguro una buona giornata.
Sabato 10/05 avrò la prima visita dalla psichiatra, poiché in queste due ultime settimane ho avuto un umore molto depresso con voglia di stare a letto per la maggior parte del tempo.
Premetto che a lavoro andavo, in primis perché amo il mio lavoro e secondo perché non ero mentalmente intenzionata all’idea di poterlo perdere.
Il medico di base mi aveva prescritto xanax e Valium che però hanno prodotto anche effetti indesiderati: calmare da un lato l’ansia e quindi oggettivamente eliminare pensieri intrusivi (che da un lato riconoscevo come tali, da un altro ero spaventatissima di poterli mettere in atto), ma generarmi una rabbia fortissima.
Per la prima volta in vita mia ho percepito la possibilità di picchiare qualcuno dopo l’assunzione dello xanax e avvertire una grande irritabilità.
Idem il Valium mi procurava comunque irrequietezza mentale
Detto questo, la vera domanda è legata ad un possibile disturbo o comunque qualcosa che sta alla base della mia funzionalità che crea grande disagio direi da ormai anni.
Ho chiesto al mio psicologo (ormai glielo chiedo da mesi) se è possibile io abbia un disturbo.
Mi ha sempre risposto che non gli piace dare un’etichetta perché poi si vive sulla base di quel disturbo, ma che c’è qualcosa di disturbato e disturbante che però lui non sa perché non ha in mente in modo chiaro il DSM.
La domanda è stata posta perché come lui stesso ha potuto vedere ho cambi d’umore tipo sempre, un giorno sono in un modo ed un giorno in un altro.
Questo accade anche a distanza di ore, mi sveglio con un umore sereno e pieno di energia, ma in qualsiasi caso, praticamente sempre, l’umore diventa triste/malinconico nel corso della giornata.
Tuttavia, è qualcosa che cerco di nascondere molto e agli altri tendo a volermi mostrare sempre contenta per non appesantire quello che è il mio modo di essere e vivere emozioni, che crea una grande instabilità non solo in me, ma chiaramente anche nelle persone che amo.
Mi piacerebbe avere un’idea su come funziona la prima visita psichiatrica e cosa effettivamente potrebbe fare la psichiatra per comprendere se vi è la possibilità di un qualche X disturbo (utilizzo di test specifici ecc).
Ringraziandovi per la vostra gentile risposta, auguro una buona giornata.
Gentilissima,
La prima visita psichiatrica ha una durata di circa 60 minuti, si basa inizialmente sul raccogliere l'anamnesi del paziente - ovvero la storia clinica, eventuali patologie pregresse, patologie attualmente presenti che possano influire anche dal punto di vista psichiatrico.
L'influenza di possibili patologie "organiche" nella sintomatologia corporea è qualcosa che di buona norma va sempre escluso, dunque per prassi personale chiedo in visione degli esami ematochimici che mi possano permettere di escludere che i sintomi psichiatrici possano essere il riflesso di altre patologie
Per fare un esempio su questo ultimo punto: un ipotiroidismo ha delle manifestazioni psichiatriche molto simili ai disturbi depressivi, ma in tal caso la terapia mira alla risoluzione dei problemi alla tiroide. Questo è solo una delle tante possibili eventualità, citata a titolo di esempio.
Mentre si svolge il colloquio clinico, lo psichiatra analizza, oltre ciò che gli viene detto, anche "il modo" in cui gli vengono comunicate le informazioni: la postura, il tono di voce, la fluidità verbale, la presenza di eventuali segni acrivibili ad ansia somatizzata, sono alcune delle caratteristiche che vengono analizzate e che forniscono informazioni cruciali per la valutazione psichiatrica.
Nel corso della visita vengono poi effettuate domande più dirette sulla sfera psichica, attraverso domande mirate ad indagare il tono dell'umore, valutazione del riposo notturno, domande inerenti la vita quotidiana del paziente che permettano di comprendere aspetti caratteriali e valutare il funzionamento globale e se, eventualmente, vi possa essere qualcosa di disfunzionale.
Il tutto sempre tenendo a mente i criteri del DSM-5 TR, che sono quelli che poi permettono di fare diagnosi.
I test possono essere somministrati, ma non sono indipensabili per le valutazioni cliniche.
Concludo con lo scrivere che nel corso di tutta la visita psichiatrica, viene molto analizzato anche il "non detto" oltre ciò che viene discusso con il paziente nel corso del colloquio.
Un occhio allenato è in grado di percepire piccoli dettagli che possono essere estremamente significativi per la diagnosi di un eventuale disturbo, anche se apparentemente per il paziente possano sembrare non rilevanti.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per ulteriori necessità. Un caro saluto
La prima visita psichiatrica ha una durata di circa 60 minuti, si basa inizialmente sul raccogliere l'anamnesi del paziente - ovvero la storia clinica, eventuali patologie pregresse, patologie attualmente presenti che possano influire anche dal punto di vista psichiatrico.
L'influenza di possibili patologie "organiche" nella sintomatologia corporea è qualcosa che di buona norma va sempre escluso, dunque per prassi personale chiedo in visione degli esami ematochimici che mi possano permettere di escludere che i sintomi psichiatrici possano essere il riflesso di altre patologie
Per fare un esempio su questo ultimo punto: un ipotiroidismo ha delle manifestazioni psichiatriche molto simili ai disturbi depressivi, ma in tal caso la terapia mira alla risoluzione dei problemi alla tiroide. Questo è solo una delle tante possibili eventualità, citata a titolo di esempio.
Mentre si svolge il colloquio clinico, lo psichiatra analizza, oltre ciò che gli viene detto, anche "il modo" in cui gli vengono comunicate le informazioni: la postura, il tono di voce, la fluidità verbale, la presenza di eventuali segni acrivibili ad ansia somatizzata, sono alcune delle caratteristiche che vengono analizzate e che forniscono informazioni cruciali per la valutazione psichiatrica.
Nel corso della visita vengono poi effettuate domande più dirette sulla sfera psichica, attraverso domande mirate ad indagare il tono dell'umore, valutazione del riposo notturno, domande inerenti la vita quotidiana del paziente che permettano di comprendere aspetti caratteriali e valutare il funzionamento globale e se, eventualmente, vi possa essere qualcosa di disfunzionale.
Il tutto sempre tenendo a mente i criteri del DSM-5 TR, che sono quelli che poi permettono di fare diagnosi.
I test possono essere somministrati, ma non sono indipensabili per le valutazioni cliniche.
Concludo con lo scrivere che nel corso di tutta la visita psichiatrica, viene molto analizzato anche il "non detto" oltre ciò che viene discusso con il paziente nel corso del colloquio.
Un occhio allenato è in grado di percepire piccoli dettagli che possono essere estremamente significativi per la diagnosi di un eventuale disturbo, anche se apparentemente per il paziente possano sembrare non rilevanti.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per ulteriori necessità. Un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 417 visite dal 07/05/2025.
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