Apatia e sensazione di non essere se stessi con quetiapina
Buongiorno
Sono una signora di 47 anni, ho avuto un ricovero in psichiatria con diagnosi di confusione mentale (facevo le cose e mi dimenticavo di averle fatte, del tipo facevo il pranzo, mangiavamo e dimenticavo di aver fatto il pranzo) causata dall'ansia di avere un infarto perché la mia pressione era molto alta a causa dello stress.
Sono uscita dall'ospedale con una terapia di 10 mg di olanzapina.
Con la psichiatra, su mia richiesta, ho cominciato a scalare l'olanzapina ma arrivata a 2. 5 mg ho cominciato a soffrire di angoscia continua senza apparente motivo, sono così passata alla quetiapina 50rp ma non mi sono trovata mai bene e recentemente lo psichiatra mi ha prescritto la quetiapina a rilascio immediato 25 mg la mattina e 25 mg la sera perché con la quetiapina rp avevo confusione di pensiero a cui si è aggiunta una sensazione di "rarefazione", come se non mi sentissi io, soprattutto quando parlo, e forte apatia a cui si è aggiunta la paura di dimenticare chi sono, può essere un effetto collaterale della quetiapina o è depressione?
Ho avuto un ulteriore e ultimo cambio di terapia con quetiapina 25x 2 compresse la sera più olanzapina 5 mg ma io della quetiapina vorrei fare a meno, visto che mi ha dato tanti problemi (avevo provato a farne a meno la mattina e la confusione di pensiero svaniva), ho la speranza che la psichiatra la tolga dalla terapia o la sostituisca?
Mi sento apatica, senza sentimenti, con questa sgradevole sensazione di non essere io, non mi sembra di trovare rimedio, se potessi non prenderei nessun farmaco e quindi ho poca aderenza alla terapia ma ugualmente la assumo con rassegnazione, mi sento finita, pure il ricovero non sono mai riuscita ad accettarlo in pieno ma ora mi sento persa, imbambolata, senza vita, non ne posso più. Ho paura di un altro ricovero..
Mi può dare un parere su tutto ciò?
Il mio malessere e i farmaci stanno diventando un'ossessione, vorrei prenderli pensando che mi aiuteranno ma non ci riesco.
Sono una signora di 47 anni, ho avuto un ricovero in psichiatria con diagnosi di confusione mentale (facevo le cose e mi dimenticavo di averle fatte, del tipo facevo il pranzo, mangiavamo e dimenticavo di aver fatto il pranzo) causata dall'ansia di avere un infarto perché la mia pressione era molto alta a causa dello stress.
Sono uscita dall'ospedale con una terapia di 10 mg di olanzapina.
Con la psichiatra, su mia richiesta, ho cominciato a scalare l'olanzapina ma arrivata a 2. 5 mg ho cominciato a soffrire di angoscia continua senza apparente motivo, sono così passata alla quetiapina 50rp ma non mi sono trovata mai bene e recentemente lo psichiatra mi ha prescritto la quetiapina a rilascio immediato 25 mg la mattina e 25 mg la sera perché con la quetiapina rp avevo confusione di pensiero a cui si è aggiunta una sensazione di "rarefazione", come se non mi sentissi io, soprattutto quando parlo, e forte apatia a cui si è aggiunta la paura di dimenticare chi sono, può essere un effetto collaterale della quetiapina o è depressione?
Ho avuto un ulteriore e ultimo cambio di terapia con quetiapina 25x 2 compresse la sera più olanzapina 5 mg ma io della quetiapina vorrei fare a meno, visto che mi ha dato tanti problemi (avevo provato a farne a meno la mattina e la confusione di pensiero svaniva), ho la speranza che la psichiatra la tolga dalla terapia o la sostituisca?
Mi sento apatica, senza sentimenti, con questa sgradevole sensazione di non essere io, non mi sembra di trovare rimedio, se potessi non prenderei nessun farmaco e quindi ho poca aderenza alla terapia ma ugualmente la assumo con rassegnazione, mi sento finita, pure il ricovero non sono mai riuscita ad accettarlo in pieno ma ora mi sento persa, imbambolata, senza vita, non ne posso più. Ho paura di un altro ricovero..
Mi può dare un parere su tutto ciò?
Il mio malessere e i farmaci stanno diventando un'ossessione, vorrei prenderli pensando che mi aiuteranno ma non ci riesco.
Innanzitutto andrebbe capita la diagnosi di trattamento.
La "confusione mentale" è un sintomo di qualcosa che va definito.
Inoltre, i farmaci che ha assunto possono dare la sensazione che riporta a seguito di effetti collaterali intrinseci ad essi.
Dovrebbe chiarire la diagnosi
La "confusione mentale" è un sintomo di qualcosa che va definito.
Inoltre, i farmaci che ha assunto possono dare la sensazione che riporta a seguito di effetti collaterali intrinseci ad essi.
Dovrebbe chiarire la diagnosi
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
La diagnosi in uscita dall'ospedale era confusione reattiva (era scritto sulla lettera di dimissioni). Grazie mille.
Non é una diagnosi psichiatrica catalogata in modo corretto.
La questione va definita meglio ed in modo appropriato.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 491 visite dal 02/07/2025.
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