Terapia per adhd e malattie infiammatorie intestinali

Salve,
Ho ricevuto recentemente la diagnosi di malattia infiammatoria cronica intestinale, che è stata classificata come un probabile morbo di Crohn.

Ho 28 anni e da diverso tempo assumo il Medikinet per l'ADHD.

Da quando ho avuto il flare della malattia infiammatoria, che poi mi ha portato alla diagnosi di Crohn, non ho più assunto metilfenidato.
Parliamo del 30 di maggio di quest'anno.
In questo periodo, i miei livelli di attenzione sono molto calati, tanto che evito di guidare, a lavoro sono un po' con la testa fra le nuvole e durante alcuni incontri tra colleghi e supervisori mi è capitato più volte di dover resistere alla tentazione di addormentarmi e di dovermene andare con largo anticipo.
Riesco a prestare attenzione solo se le cose che faccio o ascolto sono altamente motivanti, come accadeva prima dell'impiego del farmaco.
Purtroppo, il centro di gastroenterologia che mi segue per il Crohn ha ritenuto incompatibile l'utilizzo del metilfenidato, perché potrebbe peggiorare il quadro infiammatorio e le ulcere intestinali.
Io non ho sintomi attuali riferiti alla malattia intestinale, sono normopeso, mangio con appetito, ma endoscopicamente il quadro infiammatorio è significativo.

Vi chiedo:
- potrebbero essere i farmaci che prendo per il Crohn a darmi tutto questo sonno e a peggiorare l'attenzione?
Sto prendendo Pantorc al mattino e Mesalazina 1200 tre volte al giorno.

- esistono delle formulazioni disponibili di metilfenidato che non passano per l'assorbimento intestinale?

- eventualmente, altri farmaci efficaci come il metilfenidato che non compromettono il quadro intestinale?

Grazie!
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
I farmaci che assume per l’intestino non sono responsabili della sonnolenza.

La questione relativa alla impossibilità di utilizzare il metilfenidato deve, allo stato, essere valutata con lo specialista prescrittore per capire se può utilizzare sostituzioni nel suo caso specifico, e stabilire se esse sono compatibili con la terapia è la patologia recentemente diagnosticate.

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Grazie per la risposta. Vedrò lo specialista nella seconda metà di agosto. L'utilizzo del metilfenidato ad assorbimento intestinale mi è stato del tutto sconsigliato (se non vietato) per il quadro infiammatorio del tenue e del colon. Io stessa - conoscendo i dolori addominali atroci che ho sperimentato - avrei il terrore di assumere un farmaco che possa peggiorare una condizione già instabile della mucosa. Tra l'altro, un'ipotesi di slatentizzazione della malattia che è stata proposta dalla gastroenterologa riguarda proprio l'utilizzo di Medikinet. In Italia i cerotti transdermici non sono né in commercio né importabili, giusto? Eventualmente cosa potrebbe consigliarmi lo psichiatra che non abbia un impatto importante sull'apparato gastrointestinale?
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Utente
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Aggiornamento sulla questione prescrizione. Ho visto lo psichiatra prima del previsto. Mi ha proposto 50 mg di sertralina per cercare di arginare lo stato ansioso che mi sta invadendo in questi giorni, lasciando aperta la questione ADHD a sviluppi futuri (ossia a una seconda colonscopia a settembre). Dice che probabilmente il dubbio che è venuto alla gastroenterologa è sulla stimolazione dopaminergica con impatto a livello intestinale.
Probabilmente proverò con lo zoloft, ma oggi - in preda a un massimo sconforto e ansia - ho ripreso la pasticca di Medikinet e tutto si è risolto come per magia, il mio cuore è tornato a battere senza tachicardia, niente più stati ansiosi, massima concentrazione a lavoro e alla guida. Nessun fastidio a stomaco e intestino, solo la classica bocca secca che però avevo anche prima come lieve side effect.
Io vorrei solo sapere se è così grave assumerlo in presenza di malattia infiammatoria intestinale. A me non dava alcun problema intestinale, ma davvero può essere stato lui a creare queste ulcere aftoidi sparse nel colon e questo restringimento delle pareti del tenue? La mia qualità della vita al momento non è compromessa dalla malattia intestinale (fortunatamente mi sento bene con la mesalazina, ho evacuazioni regolari e senza urgenza, ottimo appetito, nessun dolore), ma dall'ADHD sì. Erano tutte problematiche che con il metilfenidato erano diventate un lontanissimo ricordo. Non ricordavo di stare così male qualche anno fa, ho paura di cadere in depressione se continuo così, cosa che in passato stava accadendo perché i livelli di attenzione erano così bassi che dormivo tutto il giorno quando non ero in università.
Anche sotto il piano economico, questo mese - essendo libera professionista - ho dovuto chiedere aiuto ai miei genitori, quando prima avevo un'entrata ottima. Vorrei capire se l'equipe che mi segue per la questione gastroenterologica è giustamente prudente o se non sta considerando effettivamente tutte le componenti del benessere psicofisico. Ho sinceramente bisogno di diversi pareri per poter decidere serenamente. In letteratura non mi pare di aver trovato niente di tutto ciò, nessun case report, praticamente sarei la prima con questo effetto deleterio del Medikinet?
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