Lurasidone off label per depressione

Buongiorno,

avrei una domanda da sottoporvi (due in realtà).
1.Come può un farmaco come il Lurasidone, che, come tutti gli antipsicotici, agisce principalmente bloccando i recettori per i neurotrasmettitori dopamina, serotonina e noradrenalina aiutare off label per la depressione maggiore o per la depressione bipolare?
Bloccare quei recettori non è esattamente il contrario di ciò che fa un antidepressivo?

2.
L'altra domanda è: assumo, oltre al lurasidone 18, 5, 1 mg di rivotril (ma questo da 14 anni e non mi dava gli effetti che riporto in seguito), anche lamotrigina 275 e 20 gtt di talofen per dormire, farmaco che pian piano ho dovuto aumentare da 5 gocce che letteralmente mi schiantavano fino a 20 per, suppongo, effetto tolleranza.
Di fatto non so quale sia il farmaco che mi dà questo effetto, ma io, al risveglio, anche se ho dormito le giuste ire di sonno, comunque indotto, sono completamente senza forze, mi riattivo un po' verso tardo pomeriggio, ma comunque sia il mio corpo che la mia mente sono rallentati, tanto che da quando ho introdotto anche il lurasidone (che comunque non ha fatto nulla sul piano depressivo ma solo su quello dell'angoscia), non sono più stata in grado di fare un lavoro "intellettuale" che richiedeva attenzione e l'ho perso, ma fatico pure a fare le pulizie in casa.
In generale, da quando assumo questi psicofarmaci sono demotivata su tutto, cerco di sforzarmi, ma più volte al giorno devo distendermi perché non ce la faccio a stare in piedi.
Non è depressione perché attualmente non sono in fase depressiva ma i problemi restano.
Non mi sembra una buona conquista... (diagnosi bipolarismo tipo 2 e cptsd).
Il talofen, essendo di vecchia generazione, preso come sonnifero o a bisogno come ansiolitico, può essere depressogeno o comunque togliere tutte le energie?

Grazie (se la seconda domanda è troppo specifica e soggettiva, sarei molto interessata alla prima perché non riesco a capire i meccanismi e se sono effettivamente riscontrati o ancora in studio)
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
1. Il modo in cui riassume l'azione del farmaco manca dei dettagli, "bloccare" di per sé non significa niente, è un po' come favorire il traffico su una strada, bloccando i semafori: bisogna vedere quali semafori blocca e che ruolo svolgono rispetto al traffico su quella strada.
2. Sarebbe plausibile che sia il talofen, però se è andata aumentandolo parrebbe che invece non abbia sentito subito questo effetto. Però mi pare che ci sia un po' di confusione sul discorso della depressione, che forse è il vero motivo. Lei ha introdotto il lurasidone che , dice, non ha fatto niente (quindi ancora è depressa), però poi dice che non è in fase depressiva...

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

Per rispondere alla prima domanda, cercherò di essere più chiaro possibile perchè è un meccanismo d'azione complesso e cerco dunque di semplificare.

La neurotrasmissione dopaminergica e serotoninergica sono tra esse collegate.

Attraverso un farmaco, come il Lurasidone, che agisce come antagonista parziale dei recettori della dopamina, si riesce ad avere un'azione di riduzione dell'iperattività dopaminergica (presente in patologia come le psicosi o il disturbo bipolare), la quale è alla base in parte anche degli squilibri a livello serotoninergico.

In questo modo si può modulare l'azione serotoninergica con il risultato che il farmaco risulta essere anche uno stabilizzatore dell'umore (e non solo antipsicotico per l'azione dopaminergica).

E' importante tuttavia ricordare che questo meccanismo di azione si sfrutta per prescrizioni off-label, perchè on-label il Lurasidone è approvato per il trattamento delle psicosi.

In merito alla seconda domanda, i sintomi che descrivi potrebbero derivare potenzialmente dal Talofen, che è un farmaco molto efficace nell'indurre sedazione e sonnolenza, ed è dunque un effetto collaterale compatibile con i sintomi che descrivi. Anche il Rivotril può avere potenzialmente un ruolo cumulativo al Talofen.

Per tali valutazioni accurate è tuttavia indispensabile effettuare una visita psichiatrica diretta che possa valutare nel dettaglio la tua sintomatologia clinica e capirne la causa, sulla base della tua storia clinica e profilo di sensibilità individuale. Una visita diretta psichiatrica personalizzata è indispensabile.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Un caro saluto

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

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Gentili Dottori,
vi ringrazio della pronta risposta e delle spiegazioni. Ammetto che effettivamente sono ancora un po' confusa sui meccanismi off-label laddova il latuda è dato per prevenire o migliorare la depressione (unipolare o bipolare). Mi è più facile capire invece il meccanismo che riduce gli effetti di stati psicotici, riducendo l'attività dopaminergica.
Per quel che riguarda la domanda del Dott. Pacini, penso di essermi spiegata male: nel corso degli anni i miei andamenti ciclici depressivi, nonostante lamotrigina e lurasidone, sono sempre stati presenti, anche con fasi di forti depressioni maggiori.
Ciò che intendevo è dire è che gli effetti che riporto sono presenti anche in fase eutimica (quella in cui sono attualmente), e che dunque non sono attribuibili alla depressione.

La ringrazio molto, Dottor Tortelli, sono effettivamente cose di cui si stava ragionando con la psichiatra, ma attualmente per motivi di trasferimento sto portando avanti la terapia prescritta in attesa di trovare un referente che spero di avere presto. Quello che si stava ipotizzando era anche una riduzione della lamotrigina che si è pensato - da psichiatra e neurologa - potesse farmi l'effetto paradosso di "schiacciarmi" troppo sul fronte emotivo e cognitivo (non per i sintomi di cui vi ho scritto). Con neurologa e psichiatra abbiamo ridotto il rivotril gradualmente, ma la situazione non cambia, sul talofen invece, dalla neurologa mi era stato detto che è effettivamente un farmaco molto pesante. Peraltro senza non dormo, anche se diminuisco le gocce, ma il sonno indotto dal farmaco non è affatto riposante/rilassante. Mi sento più che altro come se una pietra mi cadesse sulla testa...
Le chiedo un'ultima domanda, se posso, Dott. Tortelli: il talofen potrebbe essere un farmaco "depressogeno"? 
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

Il Talofen non è un farmaco "depressogeno" nel senso stretto del termine, ma causando intensa sonnolenza e sedazione può mimare una sintomatologia che potrebbe essere simile a quella di una depressione (come ad esempio apatia, svogliatezza, desiderio di dormire, mancanza di energia).

Può inoltre peggiorare un quadro depressivo qualora sia già presente.

Sono lieto di averla aiutata e resto a disposizione, rinnovando cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Il problema è che ragionare sul disturbo bipolare come fosse un insieme di fasi depressive e eccitate non rende l'idea. Certi sintomi rimangono perché appartengono al disturbo in sé, al di là delle fasi, dopo di che purtroppo molti medicinali nascono per una fase, e solo alcuni per prevenire l'evoluzione del disturbo, cioè non solo la ricorrenza di un tipo di fase, o per trattare in quel momento i sintomi di una fase.
Uno dei fronti però è usare medicinali che non inducano fasi eccitate, e possano invece agire su determinati sintomi, chiamiamoli non depressivi ma "ipoforici", se vogliamo fare una distinzione.
Anche quella di alleggerire finché sensato una cura da medicinali che possono indurre sintomi collaterali è un modo.

Dr.Matteo Pacini
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