Wellbutrin inappetenza

Salve, ho iniziato da due settimane ad assumere Wellbutrin (1cpr da 150 mg) e ho sviluppato fin da subito una totale inappetenza.
Vorrei sapere se questo effetto collaterale possa risolversi con il tempo.
Grazie.
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissimo,

L'inapettenza è un effetto collaterale noto del Wellbutrin ed è molto frequente nelle prime settimane di trattamento.

Nella maggior parte dei casi tende a risolversi con il tempo, adattandosi al farmaco.

Lei è ancora nella seconda settimana di trattamento, pertanto è necessario attendere ancora qualche settimana per valutare se tale effetto collaterale si risolverà da solo; in caso contrario potrebbe essere necessario rivalutare la terapia, ma è presto per esprimersi in tal senso.

È importante ad ogni modo riferire ogni effetto collaterale presentato al suo specialista di riferimento.

Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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La ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La presenza di inappetenza, oltre ad essere un possibile effetto del farmaco, può dipendere anche dalla sospensione della terapia precedente come per le vertigini che ha lamentato la settimana scorsa.

Oltretutto, starebbe assumendo Tachipirina non si è capito se a 3 o 4 mg, per una condizione che non ha specificato nella richiesta precedente.

L’utilizzo di paracetamolo può anche amplificare il fenomeno, quindi potrebbe sentirlo peggiorato in questo momento.

A volte il fenomeno permane per tempi piuttosto lunghi come effetto primario per cui al prossimo controllo deve riportare questa condizione anche se ritiene possa essere già scomparsa.

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La tachipirina l'ho assunta dalla scorsa domenica fino a giovedì per un'influenza. Non sono mai andato oltre i 3 g.
La ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
E' vero che 3g è il dosaggio massimo.

Consideri che sarebbe preferibile utilizzare qualsiasi farmaco antiinfiammatorio al dosaggio più basso possibile.

Se aveva la febbre a 40 che non scendeva, 3g potevano andare bene, altrimenti sarebbe bastato un dosaggio nettamente inferiore.

Anche l'influenza può amplificare il senso di inappetenza, per cui in questo periodo lo associa alla terapia di un paio di settimane però potrebbe essere stato più evidente nel corso dello stato parainfluenzale.

Monitori comunque la questione da riportare al prossimo controllo.


Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto

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Si l'ho assunta a quel dosaggio perchè come dai lei ipotizzato la febbre era particolarmente alta (oltretutto solo negli ultimi 2 giorni di malattia, nei primi 2 infatti la febbre era più bassa e prendevo al massimo 2 bustine da 500 mg al giorno).

Comunque sono praticamente sicuro che l'inappetenza sia da attribuire al Wellbutrin dato che in questo momento che sono completamente guarito dall'influenza continuo ad avvertire questo effetto collaterale.

In ogni caso, come suggerito anche da lei, riferirò assolutamente questo problema al prossimo controllo.

A tal proposito vorrei chiederle quanto tempo impiega un effetto collaterale del genere a risolversi, sempre che sia possibile dare una risposta a questa domanda. È qualcosa di grave/preoccupante?

In ogni caso, la ringrazio ancora per la sua disponibilità. Cordialmente.
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissimo,

Come le scrivevo non esiste una tempistica precisa, poiché la sensibilità individuale crea una variabilità importante anche nella variazione di eventuali tempistiche della risoluzione dell'inappetenza.

Per esperienza clinica, generalmente è molto comune nelle prime 3-4 settimane (direi che si presenta nella maggior parte dei casi), per poi attenuarsi di molto a partire della quarta-quinta settimana in poi, quando l'organismo si adatta al farmaco.

Talvolta l'inapettenza, dopo questo intervallo di tempo, scompare del tutto; altre volte, permane in una forma lieve e sfumata; nella minoranza dei casi, può persistere per tutta la durata del trattamento anche dopo mesi, e in tal caso sarebbe opportuno rivalutare la terapia farmacologica.

Le prossime visite di controllo dal suo specialista di fiducia riusciranno a fare maggior chiarezza su tale problematica, nel caso in cui dovesse persistere.

Rinnovo cari saluti restando a disposizione

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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La ringrazio molto. Un saluto.
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Dr. Federico Baranzini Psichiatra, Psicoterapeuta, Geriatra, Farmacologo, Medico delle dipendenze 50 6
Gentile Utente,

confermo quanto già evidenziato dai Dottori Tortorelli e Ruggiero: l'inappetenza rappresenta effettivamente uno degli effetti collaterali più comuni del bupropione (Wellbutrin) nelle prime settimane di trattamento, con una prevalenza che può raggiungere il 20-30% dei pazienti.

Vorrei aggiungere un aspetto importante dal punto di vista neurobiologico: il bupropione agisce principalmente come inibitore della ricaptazione di dopamina e noradrenalina, neurotrasmettitori coinvolti anche nella regolazione dell'appetito e del comportamento alimentare. Questa modulazione può temporaneamente alterare i circuiti cerebrali che controllano la fame e la sazietà, spiegando così l'insorgenza rapida dell'inappetenza che lei ha sperimentato.

Nel suo caso specifico, considerando il suo peso attuale (60 kg per 177 cm di altezza), è particolarmente importante monitorare attentamente questo effetto collaterale. Suggerisco di:

-Implementare strategie nutrizionali mirate: pasti piccoli e frequenti, alimenti ad alta densità calorica
-Considerare un monitoraggio del peso corporeo settimanale
-Valutare con il suo specialista la possibilità di una titolazione più graduale del farmaco se l'effetto dovesse persistere oltre le 4-6 settimane

È importante sottolineare che, nella mia esperienza clinica, questo effetto collaterale tende generalmente a risolversi spontaneamente, ma richiede un attento bilanciamento rischio-beneficio, soprattutto in pazienti con BMI già al limite inferiore della norma.

Cordiali saluti,

Dr. Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta
Milano

Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
Dottore in Psicofarmacologia Clinica
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Cosa intende dottore per "titolazione più graduale del farmaco"?. La ringrazio in ogni caso per il suo contributo.
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