Farmaci e patente di guida: chiedere adesso il certificato o aspettare la fine del trattamento?

Gentili dottori,
sto studiando per prendere la patente ma al contempo sto assumendo farmaci.

L'istruttore di guida mi ha detto che il semplice certificato amnestico non è sufficiente, poiché lì è stata indicata la diagnosi "s.

depressiva" dal medico di base (nonostante con lo specialista non si sia ancora arrivati ad una diagnosi specifica) dunque mi è stato detto mi sarebbe servito un certificato dal medico specialista del ASP, dove invece mi hanno detto che visti i tempi lunghi e il fatto sarebbe un medico diverso a visitarmi mi convenga parlare direttamente con lo psichiatra che mi ha in cura.

Ora, la mia domanda è il medico mi farà il certificato?
Se no, cosa lo tratterrebbe?
Quali sono i fattori principali che andrebbero ad influire?

Come funziona tutto il procedimento e l'andare in commissione?

Grazie in anticipo.


Inoltre mi chiedo, dato che poi verrebbe indicato sulla patente che prendo farmaci mi conviene aspettare di terminare la cura, visto che comunque i tempi per ottenere il certificato sembrano lunghi, oppure prenderla comunque?
Per quanto tempo dovrei prenderli e come fare a sapere se è un trattamento da seguire a breve o lungo termine?

Continuo a chiedermi se i farmaci che sto prendendo indichino che io abbia o meno qualche disturbo o se magari non ci sia nessuno disturbo.
Mi chiedo se abbia senso che li prendo, se dovrei continuare a prenderli e curerebbero questo disturbo ipotetico oppure se questi sintomi fossero destinati a ripetersi a vita per poi essere semplicemente attenuati da un percorso farmacologico.
E se in futuro dovessi avere ricadute e fossi destinata a seguire lo stesso percorso a vita?
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Precedentemente ha indicato, in altre richieste, una diagnosi differente dalla semplice sindrome depressiva indicata dal suo medico di base, che ha sintetizzato nel certificato un disturbo ma che non é corrispondente alla realtà.

Inoltre, l’aspettativa di sospendere la terapia, nel corso di una condizione ciclica, non é aderente alla realtà poiché già sa che, anche dopo la sospensione, potrebbe avere ricadute che richiedono l’utilizzo di farmaci.

La valutazione presso la sua Azienda Sanitaria le garantisce una attestazione che le consente di ottenere la patente eventualmente con limitazioni, qualora sia accertato che ci possano essere.

Il documento del suo psichiatra non ha nessuna utilità se non di indicare la patologia.

A parte i tempi di attesa, il passaggio corretto é l’ASP.

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