Peggioramento schizofrenia paranoide
Mio padre è del 1961, ed è affetto da schizofrenia paranoide dal 1979/80.
Essendo stato ben curato dall'inizio (I miei nonni erano riusciti a farlo ricoverare per 4 mesi in Francia: il fratello di mia nonna, emigrato in Francia, a fine anni '70 faceva l'infermiere da un noto psichiatra francese, molto famoso, che faceva convegni in tutto il mondo, che lo ha preso in cura trovando un'adeguata terapia).
Intorno alla primavera del 1980 mio padre torna a casa, ed era come nato di nuovo.
Non so bene gli episodi gravi che hanno fatto decidere di ricoverarlo, ma pare che avesse deliri di persecuzione, che tutti lo seguissero, che lo volessero uccidere.
Non so bene perché i miei nonni non ci sono più, poi ne parlavano malvolentieri.
Per circa quasi 40 anni (dal 1980, mio padre, con questa terapia, ha condotto una vita normale.
Si è sposato, siamo nate io e due sorelle.
La sua terapia è stata l'aloperidolo.
Manco potevo immaginare questa malattia.
Nel 2015 muore mia nonna paterna (mio nonno già morto alcuni anni prima, ma mio padre era legato a mia nonna).
Da allora, episodi di riacutizzazione + ricoveri in tso per rifiuto totale dei farmaci a uso orale.
I ricoveri sono stati: giugno 2016, settembre 2018, aprile 2021, settembre 2023, febbraio e settembre 2024, e da ultimo: pochi giorni fa, luglio 2025.
Alle volte il motivo è stato un insistente voler farsi abbassare l'iniezione mensile di Haldol in via endovenosa (dose massima), ma queste ultime tre volte, nessun medico ha esaudito la richiesta di abbassare la fiala per l'iniezione (visti i precedenti), tuttavia ogni sei o sette mesi c'è una ricaduta.
Inoltre, un comportamento aggressivo verso terze persone.
Sono successe cose spiacevoli: minacce di morte verso chiunque, sconosciuti compresi (alcuni hanno reagito alzando le mani verso mio padre).
Da tempo, mio padre non guida più (dal 2021 ho fatto in modo che gli venisse revocata la patente, ma non c'è stati nemmeno bisogno di insistere nemmeno: doveva rinnovare la patente due mesi dopo un ennesimo tso, il medico ha ricevuto la documentazione e ha detto "non si può rinnovare con queste premesse"), per alcuni anni, in paese (paese piccolo) si è spostato in bicicletta, in modo da tenerlo sotto controllo, ma dopo quest'ultima volta di pochi giorni fa, io e la mia famiglia, stiamo pensando che non è più il caso di farlo uscire da solo.
Ha sempre queste manie di persecuzione, e abbiamo scoperto che da qualche giorno usciva con un coltello in tasca.
Ora, posto che la sua terapia è la dose massima, quando tra 15/20 giorni dovesse venire dimesso, quanto ci vorrà affinché la situazione torni normale?
Preciso che lui rifiuta ogni cura ad uso orale o compresse.
Si è arrivati al farmaco con iniezione per quel motivo.
Essendo stato ben curato dall'inizio (I miei nonni erano riusciti a farlo ricoverare per 4 mesi in Francia: il fratello di mia nonna, emigrato in Francia, a fine anni '70 faceva l'infermiere da un noto psichiatra francese, molto famoso, che faceva convegni in tutto il mondo, che lo ha preso in cura trovando un'adeguata terapia).
Intorno alla primavera del 1980 mio padre torna a casa, ed era come nato di nuovo.
Non so bene gli episodi gravi che hanno fatto decidere di ricoverarlo, ma pare che avesse deliri di persecuzione, che tutti lo seguissero, che lo volessero uccidere.
Non so bene perché i miei nonni non ci sono più, poi ne parlavano malvolentieri.
Per circa quasi 40 anni (dal 1980, mio padre, con questa terapia, ha condotto una vita normale.
Si è sposato, siamo nate io e due sorelle.
La sua terapia è stata l'aloperidolo.
Manco potevo immaginare questa malattia.
Nel 2015 muore mia nonna paterna (mio nonno già morto alcuni anni prima, ma mio padre era legato a mia nonna).
Da allora, episodi di riacutizzazione + ricoveri in tso per rifiuto totale dei farmaci a uso orale.
I ricoveri sono stati: giugno 2016, settembre 2018, aprile 2021, settembre 2023, febbraio e settembre 2024, e da ultimo: pochi giorni fa, luglio 2025.
Alle volte il motivo è stato un insistente voler farsi abbassare l'iniezione mensile di Haldol in via endovenosa (dose massima), ma queste ultime tre volte, nessun medico ha esaudito la richiesta di abbassare la fiala per l'iniezione (visti i precedenti), tuttavia ogni sei o sette mesi c'è una ricaduta.
Inoltre, un comportamento aggressivo verso terze persone.
Sono successe cose spiacevoli: minacce di morte verso chiunque, sconosciuti compresi (alcuni hanno reagito alzando le mani verso mio padre).
Da tempo, mio padre non guida più (dal 2021 ho fatto in modo che gli venisse revocata la patente, ma non c'è stati nemmeno bisogno di insistere nemmeno: doveva rinnovare la patente due mesi dopo un ennesimo tso, il medico ha ricevuto la documentazione e ha detto "non si può rinnovare con queste premesse"), per alcuni anni, in paese (paese piccolo) si è spostato in bicicletta, in modo da tenerlo sotto controllo, ma dopo quest'ultima volta di pochi giorni fa, io e la mia famiglia, stiamo pensando che non è più il caso di farlo uscire da solo.
Ha sempre queste manie di persecuzione, e abbiamo scoperto che da qualche giorno usciva con un coltello in tasca.
Ora, posto che la sua terapia è la dose massima, quando tra 15/20 giorni dovesse venire dimesso, quanto ci vorrà affinché la situazione torni normale?
Preciso che lui rifiuta ogni cura ad uso orale o compresse.
Si è arrivati al farmaco con iniezione per quel motivo.
Di farmaci iniettivi ce ne sono diversi, e sinceramente visto che la resistenza nel tempo all'aloperidolo è fenomeno noto, non capisco perché non si tenti altro. Esiste anche la possibilità di ruotare gli antipsicotici per mantenerne l'efficacia, o di associarli.
Inoltre, la diagnosi fatta nel 1961 potrebbe essere rivista, perché l'intervallo lungo di tempo con funzionalità normale è atipico per quella diagnosi.
Inoltre, la diagnosi fatta nel 1961 potrebbe essere rivista, perché l'intervallo lungo di tempo con funzionalità normale è atipico per quella diagnosi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Grazie per la celere risposta.
La diagnosi è del 1979/1980.
Mio padre aveva 18-19 anni.
Da una vecchia cartella clinica, i primi ricoveri sono stati: 1980 (in Francia, circa 4 mesi), e non ho mai capito se fosse stato un ricovero volontario o TSO, ma credo di piu a un ricovero volontario, visto che è stato ricoverato in Francia, nella clinica dove il fratello di mia nonna lavorava come infermiere. Capisce bene che questi fatti lontani nel tempo, mio padre hacricordi sfocati e cobfusi (visto che non era vigile), mia mamma non era ancora fidanzata con mio padre, i miei nonni, nati negli anni 1920, sono morti da una decina d'anni, ultranovantenni (ancora prima, intorno al 1998, è morto il fratello di mia nonna, che ho conosciuto poco), ma i miei nonni non parlavano volentieri di questa vicenda (la mentalita di un tempo, per persone nate in quegli anni, e' sempre stata di considerare le malattie mentali una vergogna).
Poi altri ricoveri volontari (questi mio padre li ricorda perché ha voluto lui i ricoveri ma non ci sono stati episodi gravi, solo apatia, depressione, non volersi alzare per andare a lavorare...per fortuna in famiglia abbiamo avuto un negozio...) nel 1981, 1986, 1987, 1993 (quest'ultimo ho vaghi ricordi da piccola: ricordo mio padre che dormiva sempre, ho sempre sentito dire che era stress da lavoro, infatti mio padre è sempre stato un grande lavoratore, non ricorso episodi gravi, anzi le posso dire che mio padre non ha mai alzato la voce con nessuno, solo questi ultimi dueci anni... il negozio è stato chiuso due anni fa per raggiunta l'età di pensione, mio padre lavorava nel negozio con i miei nonni, sin dal 1977, poi lo ha gestito, molto bene, assieme a mia mamma, che è coetanea di mio padre).
Il problema è che mio padre vuole solo esclusivamente aloperidolo. Francamente, i medici del centro salute mentale che poi lo avranno in carico dopo la dimissione, non dovrebbero lasciarsi convincere da lui. Sono loro gli specialisti in psichiatria.
La diagnosi è del 1979/1980.
Mio padre aveva 18-19 anni.
Da una vecchia cartella clinica, i primi ricoveri sono stati: 1980 (in Francia, circa 4 mesi), e non ho mai capito se fosse stato un ricovero volontario o TSO, ma credo di piu a un ricovero volontario, visto che è stato ricoverato in Francia, nella clinica dove il fratello di mia nonna lavorava come infermiere. Capisce bene che questi fatti lontani nel tempo, mio padre hacricordi sfocati e cobfusi (visto che non era vigile), mia mamma non era ancora fidanzata con mio padre, i miei nonni, nati negli anni 1920, sono morti da una decina d'anni, ultranovantenni (ancora prima, intorno al 1998, è morto il fratello di mia nonna, che ho conosciuto poco), ma i miei nonni non parlavano volentieri di questa vicenda (la mentalita di un tempo, per persone nate in quegli anni, e' sempre stata di considerare le malattie mentali una vergogna).
Poi altri ricoveri volontari (questi mio padre li ricorda perché ha voluto lui i ricoveri ma non ci sono stati episodi gravi, solo apatia, depressione, non volersi alzare per andare a lavorare...per fortuna in famiglia abbiamo avuto un negozio...) nel 1981, 1986, 1987, 1993 (quest'ultimo ho vaghi ricordi da piccola: ricordo mio padre che dormiva sempre, ho sempre sentito dire che era stress da lavoro, infatti mio padre è sempre stato un grande lavoratore, non ricorso episodi gravi, anzi le posso dire che mio padre non ha mai alzato la voce con nessuno, solo questi ultimi dueci anni... il negozio è stato chiuso due anni fa per raggiunta l'età di pensione, mio padre lavorava nel negozio con i miei nonni, sin dal 1977, poi lo ha gestito, molto bene, assieme a mia mamma, che è coetanea di mio padre).
Il problema è che mio padre vuole solo esclusivamente aloperidolo. Francamente, i medici del centro salute mentale che poi lo avranno in carico dopo la dimissione, non dovrebbero lasciarsi convincere da lui. Sono loro gli specialisti in psichiatria.
Appunto, cosa lui voglia ho capito, aiuta a fargli accettare le cure, ma non può essere una conditione ostativa alla scelta di altro, se l'aloperidolo non funziona.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 447 visite dal 04/08/2025.
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