Tolep trilafon ed epatite

Buongiorno
Ho cominciato la terapia con Cipralex, Tolep e Trilafon 20 giorni fa, ma ho fatto gli esami del sangue pochi giorni fa e gli esiti hanno indicato problemi al fegato.

Ho visto ieri un epatologo e mi ha detto che ho un'epatite da intossicazione farmacologica, e devo fare washout per 15 giorni, oltre a 10 iniezioni per disintossicare il fegato.
Mi ha suggerito di utilizzare solo il Cipralex.

Ho le transaminasi altissime, le gamme GT a 184 (max 51), e i trigliceridi a 350.
Quando però ho inviato le analisi al mio psichiatra, mi ha risposto di continuare la cura senza problemi, perchè gli esami non sono tragici.
Ma io cosa devo fare esattamente?

Cosa mi suggerireste? Posso sospendere senza problemi i due farmaci e proseguire solo con il Cipralex? Posso usare solo il Cipralex sempre?
...esiste un semplice antidepressivo che sia un pò più efficace di paroxetina & C, e faccia stare sereni senza riempirsi di antiepilettici, antipsicotici... e ammazzafegato vari?

Vi ringrazio tantissimo per la Sua preziosa attenzione.
Desiree
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

segua le indicazioni del suo psichiatra.
Probabilmente la sua diagnosi non e' di depressione e la chiarisca.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
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da una settimana circa, visto che ho dovuto abbandonare Tolep e Trilafon, prendo solo Cipralex, e sto benissimo.
Potrebbe bastare solo questo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Si deve ragionare con ordine. Lei ha una diagnosi per la quale assume questa cura, che non è chiaramente una depressione. Come più o meno tutti pensa che l'antidepressivo sia un farmaco per tener su l'umore, e non è così. In particolare l'uso di soli antidepressivi nel disturbo bipolare può peggiorare il decorso. Lei aveva una cura che ha tutta l'aria di quella per un disturbo bipolare, probabilmente attenuato come intensità di fasi. Non assume farmaci che solitamente "danno noia" al fegato, anzi sembrano scelti apposta per evitare questo, visto che sia tolep che cipralex hanno minimo metabolismo epatico. Poi non è che come categoria gli antidepressivi impegnino meno il fegato degli antiepilettici, bisogna vedere da farmaco a farmaco.
Il suo psichiatra è medico, e le ha dato un consiglio, l'altro medico ha fatto una diagnosi presuntiva, cioè non è che dai valori si capisca che l'epatite è "da farmaci", e non si capisce perché esattamente consigliare di lasciare un farmaco dei tre che si assumono, come se la terapia fosse un mosaico.

Quali sono i valori delle transaminasi ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
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Utente
Utente
Le GOT-transaminazi 92, le GPT 81, e le GAMMA GT 184 (max 51..).
Due mesi fa tutti questi valori erano nella norma, per questo si è pensato fossero stati i farmaci.
Io poi purtroppo non penso di essere affetta da disturbo bipolare, perchè i miei repentini sbalzi d'umore, gli attacchi di aggressività e impulsività...non sono ciclici e periodici come nel disturbo bipolare. Io non vivo a "fasi", ma a momenti ..
Possono essere tranquillissima adesso, e diventare rabbiosa se esco e vedo che c'è il sole..
Sono aggressiva con gli automobilisti, ho già buttato fuori strada due persone che cercavano di stringermi dentro..
Cambio idea rapidamente sulla valutazione di cose e persone, passando dall'idealizzarle al disprezzarle in seguito al minimo cambiamento..
Soffro di disturbo ossessivo compulsivo, controllo porte, finestre, odio gli oggetto messi storti e li raddrizzo, e inoltre mi danneggio da sola strappandomi i capelli o la pelle del cuoio capelluto, o tagliandomi le unghie dei piedi fino a sangue.
Temo l'abbandono degli affetti e faccio di tutto per
manipolare le persone per tenerle vicine..
Insomma, mi scusi se mi sono prolungata, ma a volte non so nemmeno chi sono esattamente, come se ci fossero due persone in me che si interscambiano rapidamente, e non a cicli o periodi.
L'impulsività poi è la cosa che più mi spaventa, perchè sono capace di seguire un teppista con una pietra in mano se mi ha dato fastidio..
Ho letto sul disturbo bipolare, ma non mi ritrovo nella sua sintomatologia...
Le chiedo un prezioso consiglio..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Nel disturbo bipolare gli sbalzi d'umore non sono ciclici e periodici, sono di tutti i tipi. La ciclotimia è la forma base del disturbo bipolare, almeno di quello di tipo II e affini. Tutto quello che ha elencato rientra nei sintomi classici delle forme croniche attenuate, l'instabilità, i cambiamenti repentini e irregolari, il cambiamento di valutazione e di percezione di sé e degli altri, idealizzazione/svalutazione, impulsività-inibizione etc. La quasi totalità di questi quadri hanno elementi ossessivi, o di panico, o fobici in concomitanza.
Anzi, spesso le prime fasi in età infantile sono di tipo ansioso. Ci sono varie etichette, disturbo di personalità, borderline, etc, ma la sostanza è la stessa.

In conclusione, non c'è niente che non torni, del resto la terapia era evidentemente pensata per un quadro quale quello che lei descrive.

Gli esami sono mossi, ma le transaminasi non sono "altissime" come diceva.
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Utente
Utente
Quindi la terapia era idonea per me.
Non mi resta che vedere i prossimi esami e aggiustare magari i dosaggi.
Ma è possibile che magari dopo un assestamento iniziale i parametri si normalizzino e io possa continuare la terapia senza più avere l'epatite?
Le chiedo anche se questa terapia è "per sempre", o se un giorno potrò fare a meno di ben tre farmaci.
I miei problemi risalgono purtroppo all'infanzia, e a 17 anni, sfociati in un tentativo di suicidio, sono peggiorati.
Ma sarebbe bello poter immaginare una vita serena e tranquilla senza dipendere dai farmaci.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Però scusi, se c'è uno psichiatra che la segue, perché pensa che la terapia non fosse idonea per Lei ? Non ne ha fiducia al punto da pensare che abbia sbagliato ?

Non dipende e non dipenderà mai dai farmaci. La dipendenza è dalla malattia, è con quella che deve sempre fare i conti, guidata da un medico che stima.
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Utente
Utente
Stimo il medico che mi segue, ma l'ho visto una sola volta in vita mia, e mi ha diagnosticato il disturbo bipolare, che non sentivo come "mio" disturbo..
Poi con l'epatite e i dolori al fegato, un minimo di dubbio sulla cura non idonea l'ho avuto.
Io stimo molto i medici in generale, ma negli ultimi due anni ne ho visti diversi, e per qualcuno non avevo assolutamente nulla, per un altro ero depressa, per un altro avevo bisogno solo di una dose leggera di paroxetina al giorno, e infine per quest'ultimo ho un disturbo bipolare.
Ha ragione a dire di avere fiducia nel proprio medico, ma non sono ancora riuscita a risolvere i miei problemi, e n due anni, a seconda dei medici che mi hanno vista, ho cambiato vari SSRI, un antiepilettico, e ora questi stabilizzatori dell'umore.
Vorrei tanto che esistesse un criterio preciso di assegnazione dei farmaci in base a una precisa diagnosi del problema, per non andare avanti a tentativi.
Se avessi ascoltato il primo medico che mi ha vista, adesso non prenderei nulla ma continuerei a sbattere fuori strada le persone e ad avere scatti di ira esagerati.
Per questo si tende a cambiare medico e cura..
Forse siamo noi pazienti che ci poniamo male, e diamo l'idea a ogni medico di essere diversi da ciò che sentiamo dentro realmente...
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Mi inserisco per riferirle un aneddoto: quando ero giovane medico avevo un paziente bipolare in cura con valproato, e con una elevazione delle transaminasi; lo inviai per consulto ad un famoso epatologo di Roma, il quale per telefono mi disse: se il paziente ha bisogno del valproato,lo deve continuare,anche con valori epatici alti (veramente disse: "se gli serve il valproato, chi se ne f...a delle transaminasi").
La cura con il solo escitalopram è squilibrata.
Saluti.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ci deve essere un equivoco. I disturbi mentali non è che si sentono, non sono delle inclinazioni o le proprie visioni del mondo, sono diagnosi. Se ha l'epatite, mica la sente o non la sente come "la sua epatite", si attiene alle diagnosi formulate che hanno un senso operativo.
Non si tratta tanto di stabilire cosa ha, fare una diagnosi significa fare una prognosi, cioè prevedere come andranno le cose in presenza e assenza di cure. L'ultimo medico è probabilmente quello che ha realizzato la diagnosi in maniera più sensata. I medici a seconda del loro orientamento che purtroppo in psichiatra a volte fa una differenza enorme, le hanno diciamo così diagnosticato una forma non maggiore di disturbo affettivo che secondo alcuni non era una malattia e secondo altri sì, e gli hanno dato un nome.
Il medico che dice lei non ha niente dà un messaggio ambiguo, perché in realtà lei gli ha riferito sintomi e comportamenti, praticamente le è stato detto che questi non corrispondevano a nessun disturbo noto, che non necessariamente sarebbero andati avanti e che non esisteva comunque modo di tenerli sotto controllo. Non è stato purtroppo così.
Ma il medico di cui poi ha iniziato la cura deve rivederlo suppongo, visto che siete in contatto.
[#11]
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Utente
Utente
Sì, lo devo rivedere a metà novembre, e in base ai nuovi esami decideremo il nuovo dosaggio, oppure, come lui dice, sostituiremo i farmaci con altri più idonei.
Secondo l'epatologo, invece, avrei dovuto abbandonare completamente i farmaci perchè se in due settimane il fegato era già messo così male, in seguito avrei avuto grossi problemi..
Ahimè, a volte non si sa da che parte girarsi.
Comunque concordo che dare la priorità al problema più grave, che al momento è quello psichico, è la cosa più giusta, basta che poi non mi debbano trapiantare il fegato..
Il primo farmaco che presi due anni, la paroxetina, mi fece sentire benissimo per 6 mesi, poi magicamente l'effetto finì.
La psicoterapia non ha avuto alcun effetto su di me, anzi, dopo poche sedute la abbandono perchè mi sembra inutile.
Vorrei tanto sentirmi serena e tranquilla come i primi mesi con paroxetina.
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Utente
Utente
Cosa ne pensa della terapia con quietapina, al posto della polifarmacoterapia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non è un farmaco antipanico, è un farmaco antibipolare.
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Utente
Utente
ma io non soffro di crisi di panico, secondo lo psichiatra soffrirei di disturbo bipolare..
Potrebbe quindi andare bene da sola, senza prendere tre farmaci per volta..?
Grazie ancora..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Si, volevo dire non è un antidepressivo, è un farmaco antibipolare.
"potrebbe" ma non c'è modo di dirlo a priori, ed è una terapia che da sola e a dosi piene ha i suoi effetti da considerare. Inoltre da sola in genere si usa nelle forme maggiori di disturbo.
E' una decisione che lo psichiatra prende, conosce il farmaco e se vorrà prenderlo in considerazione lo farà lui.
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Utente
Utente
La ringrazio molto, venerdì lo vedrò e spero trovi una soluzione adatta.
Le auguro una buona giornata
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