Xanax abuso?

Salve, ho 36 anni, circa 9 anni fa mi è stata diagnosticata una Sindrome Ossessivo Compulsiva con rituali che si era originata a partire da una sindrome ansiosa marcata dagli anni precedenti. Ho superato il disturbo ossessivo complusivo attraverso una terapia cognitivo comportamentale + Fevarin 150 mg con 0.75 mg di Xanax associato giornalieri.
Da allora non ho mai smesso di prendere questi farmaci in queste esatte quantità, pur avendo smesso di vedere il mio terapeuta nel 2002 (2 anni circa di terapia).
Dal 2008 però ho sviluppato sintomi quali: episodi frequenti di sonnolenza forte (dopo i pasti, mentre mi impegno nello studio, mentre guido nei viaggi lunghi in autostrada, durante film e concerti di musica classica che pur mi interessa moltissimo), stanchezza facile, scarsa capacità di concentrazione e ritenzione delle informazioni nella memoria, soprattutto quella a breve termine (praticamente ho le prestazioni di un 65enne).

Questi effetti possano essere causati dall'aver protratto il trattamento farmacologico con Xanax e Fevarin per così tanto tempo?

Ho tra l'altro ricontattato il medico che mi prescrisse questi farmaci, il quale mi ha detto di essere gravemente depresso e mi ha consigliato di sostituire questi farmaci con il Parmodalin, ma io ho davvero paura di questo farmaco.

Potete darmi una mano?

Vi ringrazio infinitamente se sarete così gentili da rispondermi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
[#2]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Non ha fatto bene a proseguire la terapia psicofarmacologica per tanti anni senza controlli specialistici. Detto ciò, un trattamento prolungato con quei farmaci non può dar luogo ai sintomi che lei descrive.
Del Parmodalin non bisogna aver paura, se consigliato a ragion veduta da uno specialista esperto. Gli anti-mao hanno cattiva fama, ma se si seguono le dovute accortezze di regola sono molto ben tollerati; sicuramente danno meno collateralità dei triciclici.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie infinite per la risposta, quello che volevo capire è da dove mi arrivano questi attacchi di sonnolenza e gli effetti di degrado della memoria.
Magari dall'abuso degli ansiolitici o antidepressivi descritti, o al contrario dalla mancanza di effetto a causa di una assuefazione? Oppure sono effetti collaterali?

Secondo voi dovrei provare ad usare il parmodalin, o cercare una via basata sulla terapia cognitiva comportamentale con antidepressivi meno potenti del Parmodalin?

In altre parole, secondo voi sono un paziente che è arrivato ad uno stadio tale da avere bisogno del parmodalin?

Grazie ancora di cuore per le vostre risposte.
[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
scusi ma abuso vuol dire che lei assume i farmaci in dosaggi diversi dalla prescrizione.

Il Parmodalin e' uno dei tanti farmaci per curare il suo disturbo, se non funziona uno se ne usa un altro, che vuol dire essere arrivati al punto di dover usare il parmodalin?
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Per abuso intendo uso continuato per 9 anni, senza un controllo del medico che me li aveva prescritti.
Mi sbaglio? Non si è trattato di abuso?

Riguardo il Parmodalin, il medico me lo ha descritto come l'"ultima ratio", l'antidepressivo più potente tra tutti.

Tra l'altro mi aveva detto di averlo prescritto ad una paziente che ha da poco tentato il suicidio.
Io non credo proprio di essere a quel livello, eppure dovrei assumerlo a dosaggio pieno.

Inoltre la lunga lista di conseguenze possibili sul fisico mi impaurisce non poco.

Che differenza passa tra Parmodalin e altri antidepressivi (come Fevarin stesso ad esempio) in termini di "forza" del farmaco?
Perchè il mio medico lo vede come l'ultima carta da giocarsi? E' davvero così evidente la differenza tra questo e gli altri farmaci antidepressivi?

Vi chiedo: i sintomi che descrivo, ossia sonnolenza irresistibile in certi casi, problemi forti di memoria, come li dovrei vedere, alla luce di una terapia farmacologica possibile?

Non potrei rimanere con dei semplici SRRI?

Grazie Ancora del vostro aiuto.

P.S.
L'unica cosa che so per certo è che soffro da sempre di ansia marcata e che mi carico di stress per un sacco di cose ogni giorno.
[#6]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Gentile utente
il concetto di base è che bisogna fidarsi dello specialista che si è scelto.
Il Parmodalin non è più forte degli altri antidepressivi. Soltanto appartiene ad un'altra categoria, e il meccanismo di azione è diverso (sarebbe troppo complesso e del resto inutile spiegarlo in questa sede).
Vi sono soggetti che rispondono bene ai triciclici, altri agli SSRI/NSRI, altri soltanto agli anti-Mao, come il Parmodalin. Gli stessi anti-Mao non funzionano sempre, e non sono la panacea. Si usano per ultimi solo perchè sono meno maneggevoli; soprattutto,in caso di fallimento, occorre attendere due settimane prima di introdurre un nuovo antidepressivo.
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