Sbalzi di umore, isteria, abuso sostanze, dca

La situazione è complessa.
La mia compagna prende da anni fluoxetina e 3+ x150 mg di pregabalin
per disturbi alimentari (bulimia).
5 anni fa ha cominciato a svenire più volte al giorno con relative crisi convulsive.
Prima si è pensato ad epilessia ma poi vari esami neurologici (e doppi consulti per avere una diagnosi sicura) hanno escluso l'epilessia senza dare però una motivazione agli svenimenti.

Il problema veramente debilitante (socialmente e fisicamente)
però sono le crisi isteriche (pomeridiane sempre serali) che portano la mia
compagna a veri propri deliri, ideazioni suicidarie, allucinazioni (mi ha durante le quali mi scambia spesso per un medico), ira ed aggressività, convulsioni, manie di persecuzione, pianti interminabili con urla, fughe da casa, amnesie, etc etc alternati a periodi di 24/48 ore di
ottimo umore ed apertura verso di me e gli altri. Ad oggi 3 ricoveri in ospedale: uno per tentato suicidio con sonniferi, e due per abuso di tranquillanti (levxotan che prende su consiglio dello psichiatra nei momenti più "tesi").
Aggiungo che in casa non ci sono problemi e l'ambiente è molto sereno(se non quelli causati da queste crisi).
Il nuovo psichiatra, effettuati test "psicometrici" esclude schizofrenia e
pensa ad una sindrome da stres post traumatico avuto
in infanzia / adolescenza (non ho potuto sapere quale per volere della mia compagna) e conferma la teriapia pregabalin + fuoxetina.

1 anno fa la confessione, mi dice faceva uso da anni di stupefacenti, cocaina ed eroina.
Comincia il percorso con il sert, e dopo 6-8 mesi fa "ne esce".

Penso erroneamente che le crisi "isteriche" (chiamiamole così) fossero legate
ai momenti di astinenza, ma a 3-4 mesi dalla fine della disintossicazione
combattiamo sempre, a giorni o 48 alterne, con gli stessi fantasmi, momenti
di follia pomeridiana e serale alternati alla più assoluta tranquillità.
Non volendomi sostituire ad uno psichiatra ho sempre pensato a ciclotimia
o disturbo bipolare, ma lo pischiatra (che ora non ci segue più per volere della mia compagna) era convinto del PTSD. Rimane il fatto che la terapia oggi è completamente inefficace.

Una nota forse poco importante.
Le crisi partono ed avvengono sempre "in casa" appena
riesco a farla uscire tutto si tranquillizza, ma spesso non ci riesco.
I DCA sembrano in lenta remissione, diciamo che il rapporto con il cibo è migliorato.

Lei è delusa da psicologi e psichiatri e non vuole frequentarli... cosa posso fare ?

Ormai sono stanco e disperato...

grazie e saluti

[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la situazione che lei descrive appare abbastanza discutibile associata ad una diagnosi di PTSD. Ad ogni modo, non possiamo esprimere giudizi senza visitare il paziente. La situazione andrebbe affrontata dopo aver perfezionato la diagnosi, associando terapia farmacologica a psicoterapia.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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