Lo specialista più adatto in caso di abuso sessuale

Gent.mi Dottori,
oggi sono un adulto, ma in età infantile e poi adolescenziale ho subito in ambito intrafamiliare abusi sessuali continuati e completi non senza percosse e insulti. Oggi ho molte difficoltà a relazionarmi, soprattutto perché nelle situazioni conflittuali tendo a paralizzarmi e al mutismo più completo, cosa che mi spinge ad isolarmi sempre più dall'umano consorzio.
Vivo a Padova da due anni per lavoro, ma prima stavo a BO, dove ero in analisi da diversi anni presso una brava psichiatra.
Arrivato qui, mi sono messo alla ricerca di un altro specialista ma, dato che non ero del posto, ho pensato bene di rivolgermi al locale centro di igiene mentale per avere delle indicazioni. Mi è stata consigliata una psicologa – qui a PD peraltro assai stimata - che dopo due sedute mi ha detto subito di nutrire forti dubbi sulla veridicità della mia storia, in particolare non ha creduto a certi dettagli perché troppo 'crudi' per passare inosservati agli altri membri della famiglia (si riferiva alle ferite e al sangue). Mi ha praticamente rifiutato e messo in condizione di andarmene. Dal Centro di igiene mentale non ho ricevuto altri nomi “per questioni di etica”, così sono dovuto andare a tentoni e cominciare una sorta di turismo del settore che non ha portato da nessuna parte. Una psicologa, quando le ho detto con franchezza che il suo onorario per le mie possibilità era elevato (oltre i 100 euro a seduta), è andata in escandescenze e mi ha snocciolato con furia i suoi successi (“ho staccato da internet gente che si masturbava tutto il santo giorno, io!”); un'altra, dopo aver pattuito assieme una frequenza a cadenza settimanale, presa da mille impegni (congressi, conferenze, ecc.) saltava gli appuntamenti anche di tre settimane ad analisi già cominciata, non riuscendo a trovare in agenda giorni della settimana alternativi a quello già fissato come ricorrente.

Insomma, il mio non vuol essere un j'accuse contro gli specialisti di PD; alla fine ne ho visti 3 o 4, ma ammetterete che non sono stato molto fortunato. Così, scoraggiato, ho abbandonato ogni ricerca da un anno circa.
A questo punto vi chiedo dove ho sbagliato? C'è un tipo di specialista che devo ricercare in particolare, adatto al mio caso? Ci sono strutture che, al di là delle ASSL che non intendono né seguirmi né fornire nomi di specialisti (tranne che consigliarmi la lettura di Sostiene Pereira, cosa che ho fatto), mi sappiano indirizzare in qualche modo verso la situazione giusta senza mandarmi allo sbaraglio, suonando campanelli a caso?
La verità è che mi sento solo più che mai col mio problema, e che alla lunga diventa sempre più insostenibile dare un senso a una vita come la mia se non c'è nessuno a darti una mano.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

provi a cercare tra gli psicologi e gli psichiatri iscritti al sito per capire se qualcuno può accogliere la sua richiesta.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la figura professionale più adatta alla sua problematica dovrebbe essere quella di uno psicoterapeuta (psichiatra o psicologo). Nel caso dovesse esserci la necessità di affiancare al percorso psicoterapico anche un trattamento farmacologico allora la scelta dovrebbe ricadere su uno psichiatra con specifiche competenze anche in psicoterapia. Pare strano il comportamento dell'asl che consiglia unicamente una psicologa e poi "per ragioni di etica" nessun altro professionista. Concordo con il collega nel consigliarle che se nel servizio pubblico non ha trovato l'accoglienza che si aspettava, può provare tra gli iscritti al sito medicitalia.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
"Pare strano il comportamento dell'asl che consiglia unicamente una psicologa e poi'per ragioni di etica' nessun altro professionista"

E' il comportamento di persone diverse della stessa asl (a seconda di chi ti riceve), ma di fatto non si adottano linee di condotta comuni..