Gravi problemi psicologici

Mi scuso per il doppio post ma vorrei anche un vostro parere sotto instistenza di mia madre.
Mio fratello, 34enne, soffre di otodisplasia bilaterale (grave malformazione delle orecchie). All' età di 5 anni è stato operato per via della mancanza dell' udito, per applicare un timpano plastico, e quindi all' orecchio destro (il peggiore esteticamente) sono presenti delle cicatrici. Ha consultato diversi chirurghi ma tutti hanno detto la stessa cosa: "L' ORECCHIO SINISTRO E' RICOSTRUIBILE CON LA CARTILLAGINE, MA IL DESTRO NO", affermando, per quest' ultimo, che l' unica soluzione è praticamente "tagliarlo via" e applicare una protesi di silicone. Un chirurgo gli ha detto che si può provare a ricostruire anche il destro togliendo le cicatrici e applicando capillari presi dalla sua pelle sottuctanea della testa, ma ha aggiunto che non PUO' dare conferme sulla riuscita o meno del suddetto intervento.
Mio fratello sono quasi 4 anni che non esce di casa, sta tutto il giorno chiuso nella sua cameretta davanti al computer a videogiocare, non viene più a mangiare a tavola ma mangia nella sua cameretta, ha scacciato gli amici senza motivo, è convinto di essere un mostro, non esce di casa perché è convinto che gli altri lo guardano e scoppiano a ridere, è convinto di star diventando calvo, è convinto che la sua faccia sia storta, ogni volta che mia madre prova a parlargli dice "TU NON CAPISCI NIENTE" e spacca tutto (ha distrutto le porte della casa, praticamente), nella sua agenda personale scrive che lui non è normale, che è un mostro, che fa schifo, che non doveva nascere, che vuole morire, quando va a lavorare all' azienda di mio padre non vuole altri operai intorno, tanto che mio padre ha dovuto sistemargli un posticino a parte isolato infondo all' edificio, ora si è messo in testa di volere la protesi, ma conoscendolo poi se ne pentirà amaramente. Ma il problema grave davvero è che è sottopeso di 10kg, è denutrito e si sta storcendo fisicamente. Mia madre lo ha portato a decine di psicologi e psichiatri negli ultimi anni, ma non è mai stato risolto nulla.

Dottori vi prego, la situazione è gravissima, ho chiesto consulto in chirurgia per conoscere qualche centro che può aiutarlo, ma c' è bisogno di conferme che si risolverà il problema.

Quello che mi interessa chidervi, con massima umiltà e rispetto, è: cosa consigliate di fare? Lo psicologo non serve, lo psichiatra neanche. Mia madre pensa che forse sia idoneo un ricovero.

SOPRATTUTTO: non c' è qualcuno di voi che ha già affrontato casi simili? Magari operate in qualche centro psichiatrico che può aiutarlo o ne avete da consigliare, magari poreste effettuare un consulto con lui e vedere cosa fare... Va bene in qualsiasi parte dell' Italia, in qualsiasi parte del mondo, non è importante. Siamo disposti a varcare la soglia dell' Universo per aiutarlo... Spero davvero in una vostra risposta, perché questo sito è DAVVERO l' ultima risorsa... Grazie a tutti per l' attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

l'aiuto psichiatrico che potrebbe essere dato a suo fratello dovrebbe essere voluto prima da lui.
Credo che suo fratello sia maggiormente rivolto all'intervento e non ha ben chiaro che e' un intervento complesso.

Riferisce che e' stato visitato da psichiatri, ma e' stata fatta una diagnosi e' stato prescritto un trattamento?

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
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Diverse volte, dottore, e a quanto pare non è mai stato riscontrato nulla di rilevante dai vari esami, sia neurologici, sia Elettroencefalogrammi ecc. Ha iniziato con delle sedute dallo psicologo, perdurate per un pò di tempo, che non hanno risolto nulla. Quindi lo psicologo lo ha inidirizzato verso una cura psichiatrica da un vero e proprio psichiatra che gli somministrò degli ansiolitici (non ne conosco il nome, ma al più presto le farò confermare da mia madre), ma a quanto pare non facevano altro che intontirlo per tutta la giornata, e alla lunga ha lasciato stare anche questa terapia. Ogni volta che tornava dalla seduta era sempre lo stesso, cioè il problema si accentuava sempre.

Purtoppo, come lei capirà, non è possibile un intervento sicuro, perché optando per il prelievo ed il re-inserimento dei capillari a quanto pare non è possibile dare sicurezze, mentre per quanto riguarda la protesi, beh, immagini che dopo l' intervento lui vada a toccarsi l' orecchio senza avvertire assolutamente nessuna senzazione... Arriverebbe al suicidio.

Purtroppo non è più una causa confinata nella sola psicologia, ma sta intaccando gravemente anche il fisico, come già spiegato. Pensi che alle ultime analisi del sangue, quando gli fù fatta la puntura, svenne e dovettero poggiarlo sul lettino per farlo riprendere (e preciso che mio fratello non ha mai avuto e non ha alcuna fobia per gli aghi), inoltre spesso avverte fastidi allo stomaco e và in ospedale. Inoltre è ultranervoso e non ha più le forze. Pensi che una volta lui si arrabbiò con me ed io, per paura di essere aggredito, quasi involontariamente lo spinsi e lui finì dall' altra parte del corridoio. Io non sono una persona che conserva tutta questa forza fisica.

Quindi non so, magari un centro di assistenza sarebbe più idoneo. Adesso, a luglio, lui dovrebbe tornare a Roma per rivalutare la possibilità dell' intervento dei capillari e quindi la ricostruzione della microtia tramite cartillagine intercostale, mentre per quanto riguarda gli altri problemi psicologici lui ci starebbe volentierissimo a superarli, però il punto è che noi non abitiamo in una grande città dove è possibile trovare centri e specialisti particolarmente vari; e finora quelli visitati non erano molto "specialisti" a quanto pare.

Quindi: premettendo che a luglio si darà quest' ultima chance all' intervento, e premettendo che anche lui vorrebbe superare questi suoi problemi: rivolgendosi quindi a queste sue paure e queste sue "visioni personali", cosa sarebbe più idoneo fare?

Tutti quelli che lo conoscono gli hanno più volte spiegato che lui ha un bel viso, che non è un brutto ragazzo; ma lui ha il timore del suo aspetto e difatti non riesce più neanche ad andare a farsi una passeggiata al centro commerciale. Mi ha anche confessato che spesso sogna di entrare in un bar, alcune ragazze (non troppo belle) lo guardano e scoppiando a ridere dicono "Ma guarda quello che schifo!" e cose del genere. L' importante è quindi, secondo la mia intuizione, cercare semplicemente di renderlo cosciente del fatto che lui non ha nulla da invidiare a qualsiasi altra persona al mondo!

Mio fratello ha tantissimi talenti innati: ad esempio, guardando i suoi disegni si resta di stucco, ed una volta gli ho anche consigliato di provare a fare un concorso da fumettista per una casa indipendente, visto che i suoi disegni erano già stati valutati positivissimamente e si cercavano appunto illustratori del suo talento, ma lui ha risposto "Io ho problemi seri, non posso pensare a queste ca**ate". Un altro suo talento è di riuscire a prendere avanzi di vecchia roba e riuscire a costruirci cose assurde: pensi che una volta costruì una casetta di legno (all' età di 16 anni), ed i clienti e collaboratori di mio padre gli offrirono centinaia di mila lire per acquistarla. Purtroppo lui adesso è confinato in queste sue paure che lo bloccano continuamente.

Scusi se scrivo troppo... Arrivo al punto: lui, come già detto, ci starebbe a superare questi suoi problemi perché ovviamente neanche lui si sente bene, ma a patto che lo specialista sappia come muoversi, cosa finora mai successa. Lei consiglia quindi un periodo di ricovero o scarta a priori questa possibilità? Oppure sarebbe il caso di "imbottirlo" di cure farmaceutiche? Mia madre ha sempre voluto cercare di evitare le medicine, ma se non c' è altra possibilità!

Grazie ancora, dottore.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signore,
suo fratello è una persona adulta e deve essere evidentemente consenziente alle eventuali cure proposte, a meno che non sia nelle condizioni previste dalla legge (interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno). Immagino che suo fratello non vuole intervenire qui in prima persona.
Lei è il fratello minore, credo, e si arguisce che finora è sua madre che si è sobbarcata i vari problemi, insieme a suo padre che può fornirgli un posto di lavoro. Tutto ciò mantiene però forse suo fratello in condizione di dipendenza e mancanza di autonomia, e non ha forse aiutato la maturazione, anche se ha tamponato altri problemi. D'altronde gli effetti comportamentali delle sue difficoltà sembrano ricadere su tutta la famiglia (porte rotte, ecc). Pertanto forse una consulenza di terapia familiare potrebbe dare indicazioni utili.

E' mia impressione che venga fatta un po' di confusione fra i problemi chirurgici, estetici (suo fratello ci sente o ha anche problemi di udito?) e quelli comportamentali e psichici.
Il problema non è tanto quello della deformazione fisica, ma che suo fratello non ci si è adattato abbastanza, ("si sente un mostro")come in tanti casi succede.
Questo è il problema, ci sono persone che non sopportano un lieve difetto, altre che sopportano una grave invalidità. Non dipende dal difetto in sè, ma dal modo con cui uno ha imparato ad affrontarlo.

Vanno quindi distinte le due cose: da una parte le eventuali possibilità riparative chirurgiche del difetto fisico, dall'altra l'aiuto a "riparare" la 'ferita' che suo fratello sente nella sua personalità. Non sono assolutamente due cose collegate. A volte la riparazione del difetto 'esterno' peggiora addirittuara la situazione psicologica...
Quest'ultima è una questione di maturazione psicologica che richiede un aiuto psicoterapeutico, probabilmente sia individuale che familiare.

La situazione fisica (dimagrimento) deve essere valutata da un medico. Può darsi che un ricovero ospedaliero possa fornire un sollievo, per un periodo, a una situazione ingravescente: è bene valutare, col medico curante e con lo psichiatra che conosce il paziente, la possibilità di effettuarlo, nell'ambito di un programma che preveda poi una presa in carico per favorire un'evoluzione positiva della situazione, forse anche con un intervento sulla situazione familiare, come si accennava.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta dottore, e passo a replicare.

Mio fratello è un soggetto completamente sano per legge. In ogni caso non credo che azzarderò a chiedergli se vuole intervenire, conoscendolo se sapesse che ho scritto qui mi spaccherebbe la faccia!
Si, io e lui abbiamo 12 anni circa di differenza, ma diciamo che nei momenti in cui non è presente nessun altro è disposto a parlare con me, per questo conosco meglio la situazione relativamente ai miei genitori con cui non vuole parlare. Mio padre dice sempre di lasciarlo stare ma mia madre si ostina a cercare di ragionare con lui, ricevendo sempre insulti e imprecazioni. Io penso che lei abbia centrato il punto, ovvero la mancanza di autonomia e la completa dipendenza del soggetto verso la famiglia, e questo è dato dal fatto che ogni suo "capriccio" è sempre stato esaudito, ovviamente con la scusante che lui lavora in azienda. Ma vede, lui è sempre stato accontentato: da quando aveva 19anni ad oggi gli sono state comprate 4 diverse automobili (sempre nuove e sempre a sua completa scelta), vestiti, oggetti di ultima generazione (computer, telefonini...) per "riempire" questo vuoto dato dal suo status fisico: non gli è mai stato negato nulla. Per quanto riguarda il lavoro lui non è mai riuscito a rispettare il suo impiego: il suo orario dovrebbe essere 8 - 13 e 15 - 17 ma spesso la mattina va a lavoro alle 10 e mezza, torna a casa a mezzogiorno, ecc.

Per quanto riguarda i suoi difetti, sono puramente estetici e sostanzialmente incentrati sulla microtia, anche perché lui ci sente bene (anche se spesso fa finta di non sentire per rimproverare implicitamente tutti del suo problema estetico, eppure molte cose che una persona comune non ascolterebbe - ad esempio un discorso fatto in un altra stanza - lui lo percepisce perfettamente). Io capisco perfettamente che sia il suo carattere che gli impone di non accettare il suo status, ma il problema è che lui ha già 34 anni compiuti quest' anno, e quindi di questo passo la nostra paura è che potrebbe arrivare a 50 e pentirsi di non aver avuto una vita serena. Intendo: lui di questo passo non si sposerà, non avrà una vita sociale, non si godrà i momenti che gli vengono offerti... E questo è grave.

Il consulto con un ennesimo psicologo è quasi in atto, tra pochi giorni dovrà visitarne uno, quindi vedremo l' esito di questa ennesima diagnosi e cercherò di tenervi informati.

Il suo indebolimento fisico è già stato valutato, ed è incentrato su una vita poco regolare, oltre ad una notevole malnutrizione (spesso non cena), ma di terapie non ne vuole sentir parlare.

Questi giorni io e mia madre stavamo pensando di portarlo ad uno specialista che magari gestisca o collabori in una clinica per igene mentale, nell' attesa della visita di Luglio in cui si deciderà se affrontare o meno un possibile intervento.

Cercherò di tenervi informati sulla situazione, e vi ringrazio ancora per le celeri ed esaurienti risposte. Nel caso il problema persistesse, è possibile parlare di appuntamenti su questo sito?