Mi convinco che a livello fisico sto bene

Gentile dottore
Ho 24 anni e da 4 mesi soffro di ansia e attacco di panico. Tutto inizia un giorno in cui mi trovavo ad un lezione ed improvvisamente ad inizio pomeriggio mi sono sentito male (alla mattina stavo benissimo) giramenti di testa, sensazione di svenire e di soffocare, paura, panico totale. Da quel giorno è cominciato tutto: sono stato male per 1-2 settimana con giramenti di testa, nausea e mal di pancia e non sapevo cosa fosse. Andavo a lavoro, ma non a calcio (non riuscivo a correre mi girava la testa). Il medico di famiglia mi ha prescritto degli esami e poi mi ha detto che era sicuramente un po’ di stress e mi ha consigliato una psicologa per probabile stato di ansia. Nel frattempo ho fatto gli esami del sangue, perfetti. Poi sono stato da un neurologo che mi ha fatto prendere per 2 settimane Sulamid e Prazene. Sono stato dalla psicologa subito dopo per 2 volte, ma ho deciso di interrompere le sedute perché stavo meglio (forse per le medicine) ed ero un po’ scettico che questi stati d’ansia mi facessero stare così male. In seguito dopo 2 settimane nuovo “crollo” con giramenti di testa e forte mal di pancia, decido di tenermeli e vedere se passano. Nel frattempo per mia sicurezza e per cercare di convincermi faccio altri esami (EEG, TAC celebrale, ECG ecc…) tutti perfetti. Poi iniziano gli attacchi di panico (tachicardia, sudorazione, derealizzazione, paura di svenire o delirare), 1-2 a settimana, spesso per agorafobia: in chiesa, treno, sala d’attesa ma anche da solo in auto. Mi convinco che a livello fisico sto bene, mi informo in Internet e mi ritrovo perfettamente nell’identikit di colui soffre di ansia e attacchi di panico. Decido di tornare dal neurologo e spiegare la situazione, mi prescrive sempre Prazene e Cipralex x 3 mesi: quest’ultimo l’ho preso per 2 settimane, ma mi dava effetti collaterali anche solo con poche gocce (3-5 contro le 10 prescritte), ed in accordo con il medico ho deciso di interrompere la terapia: da questi effetti ho preso talmente tanta paura (e quindi ansia) che da quel giorno, poco meno di un mese fa, ho deciso che non avrei preso più farmaci (ansiolici, antidepressivi ecc). Ad oggi, come aveva consigliato il mio medico, ho iniziato da 2 settimane con la psicologa una terapia cognitivo-comportamentale, non prendo medicinali solo un prodotto naturale di erboristeria (Bioligophyt Iperico). L’ansia e gli AdP ci sono sempre, meno forti, continuo a fare la mia vita (lavoro, sport) in modo sereno cercando di non pensare a tutte le mie paure, ma cerco di affrontarle. Certo è dura se, quando ti sveglio un giorno e, non sai perché, hai quel senso d’ansia e angoscia addosso che non ti molla e che, se magari sei nella situazione sbagliata, sfocia in un attacco di panico. Non so se può essere una cosa genetica ma pure mio padre soffre di ansia e agorafobia da circa 20 anni. Le scrivo quindi solo per spiegarLe la mia situazione e se gentilmente può darmi una sua opinione. Per maggiori dettagli chieda pure. Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

lei ha iniziato due trattamenti che non sono stati portati al dosaggio minimo efficace e non sono stati mantenuti almeno per il tempo minimo necessario.

I risultati studiati ed efficaci consistono nel trattamento combinato di farmacoterapia e psicoterapia.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Volevo chiederLe se per "trattamenti" intende l'uso di un semplice ansiolitico oppure di un ansiolitico combinato con altro farmaco ad esempio un anti-depressivo.
Il fatto è che temo di diventare dipendente da questi farmaci e sinceramente non lo voglio.
Inoltre personalmente non credo di essere in una fase di "depressione": faccio la mia vita normalmente, con gioia e cerco di affrontare le mie paure, vado in treno o in altri posti dove so che un attacco di panico può avere probabilità maggiore, ma cerco di non pensarci anche se, non so per quale motivo, d'istinto, appena sento qualcosa che non va (un normale giramento di testa) inizio a pensare in negativo e quindi ad agitarmi. Spero che questa terapia con la psicologa mi aiuterà...
Mi sento di aggiungere solo che sento di essere molto stressato dal lavoro in quest'ultimo periodo, caratterizzato da alcuni cambiamenti e maggiori responsabilità.
Concludo con un'altra domanda: la psicologa se non sbaglio non può prescrivere farmaci giusto? Può almeno consigliarli al medico di famiglia? Oppure devo tornare dal neurologo? (con cui sinceramente non mi sono trovato bene)
Cordialmente
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la psicologa non può prescrivere nè consigliare farmaci da far prescrivere ad un medico, sarebbe perseguibile penalmente. La gestione farmacologica deve essere demandata allo specialista in psichiatria.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le precedenti risposte...
Io mi chiedo come è possibile che l'ansia ti faccia avere certi sintomi a livello fisico...l'altro giorno sono stato a fare una corsa di mezz'ora e quando ho fatto un allungo di 20-30 sec alla massima potenza mi sono sentito come mancare per un secondo...sono seguiti gambe che tremavano e sudori freddi per 30 sec (dovuti alla paura di aver qualcosa) ma poi mi sono ripreso e calmato...è andato tutto bene e ho continuato la corsa...Faccio calcio da 15 anni e non mi sono mai venute queste cose, tranne in questo periodo che dura da quasi 6 mesi...A cosa sono dovute queste reazioni del corpo umano? Sono normali ed effettivamente dovute all'ansia?
Cordialmente
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
se il suo cervello avverte e interpreta alcune sensazioni fisiche (aumento della frequenza cardiaca dopo uno sforzo) come patologiche, avvia una serie di reazioni anomale tra le quali quelle connesse alla paura. L'ansia può fare questo ed altro.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
volevo chiederLe: quando ho questi attacchi diciamo d'ansia più che di panico, cioè magari sto correndo e mi sento un pò male, mi gira la testa, tremano le gambe, ma so che a livello fisico non ho niente, che è tutto causato dall'ansia, e magari poco dopo mi sento meglio, è consigliabile fermarsi oppure si può continuare tranquillamente (ad esempio se mi capita durante un allenamento di calcio)? E se invece i sintomi persistono si può continuare e "sfidare" il malore?
Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
non esiste la risposta esatta alle sue domande. Alcune persone riescono a gestire il malessere e continuare in quello che stanno facendo, altre si sentono obbligate a fermarsi. Questo tipo di risposte può essere l'oggetto di un percorso terapeutico di tipo cognitivo-compotamentale che sia personalizzato sulle sue specifiche esigenze.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Da quasi 2 mesi, da quando ho iniziato la psicoterapia, non ho più avuto un attacco di panico e per circa 2 settimane (in cui ero in vacanza) neanche più sintomi d'ansia. Tuttavia in questi ultimi giorni ho ripreso gli allenamenti (calcio) e ho notatao che mi gira spesso la testa (soprattutto quando faccio esercizi di movimento alto-basso) e mi stanco più facilmente. I giramenti sono presenti anche a lavoro quando mi alzo velocemente dalla sedia. Negli anni scorsi non mi è mai successo.
Sono sempre dovuti all'ansia? Oppure possono essere dovuti alla cervicale che ho da mesi?
Cordialmente
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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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