Soprattutto nel periodo di studi universitari

Anni fa, dopo gli esami e le visite di rito, l'andrologo concluse che le mie difficoltà nei rapporti sessuali (problemi di erezione) erano causati da ansia da prestazione, e mi consigliò di assumere viagra associato ad ansiolitico (EN) fino alla graduale scomparsa dei problemi. Per paura dell'assuefazione in realtà non presi mai EN (solo qualche sedatol), ma effettivamente grazie al viagra superai il blocco e recuperai fiducia in me stesso, fino ad avere rapporti regolari senza soffrire più del problema, non assumere farmaci e quasi a dimenticarmene. Ora, dopo una lungo periodo di assenza di rapporti iniziato con la nascita di un figlio e costeggiato da screzi di coppia, sono nuovamente in grave difficoltà. Le (rare) volte che si prospetta la possibilità di avere rapporti completi (sempre con la stessa partner, mia moglie) sono preso dal panico che l'erezione non arrivi o scompaia, cosa che poi puntualmente si verifica vanificando la possibilità di recuperare fiducia e intesa di coppia.
Le erezioni mattutine non sono mai scomparse, così come il desiderio, placato con (frequente) masturbazione.
Oggi ho 40 anni e non riesco però a pensare di risolvere il tutto solo con farmaci come viagra o cialis, sia perché l'assunzione non coincide necessariamente con la disponibilità della partner al rapporto (con conseguente ulteriore stress) sia perché non credo sia il caso di affrontare solo il sintomo del problema.
Il resto della mia vita non mi sembra caratterizzato da ansie o paure: vivo dignitosamente, sono un padre felice e un professionista apprezzato per il mio lavoro. Certo, ora riconosco che l'ansia mi ha accompagnato da sempre, soprattutto nel periodo di studi universitari (la colite da esame era la regola, con qualche rinuncia o rendimento inferiore al meritato a causa della paura) ma con l'impegno e il lavoro non mi sono (quasi) mai fatto sopraffare dal panico. Però nel sesso non è possibile controllare l'ansia con la logica o l'organizzazione...
Il medico di famiglia mi ha proposto Cipralex (Escitalopram) che ho notato avere rapidi benefici nel trattamento del panico da claustrofobia di mia moglie.
Che ne pensate?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
gentile utente

In presenza di sintomi di questo tipo l'assunzione di un farmaco dovrebbe essere proposta dopo una valutazione specialistica appropriata. Uno psichiatra le può essere di aiuto per tutte le valutazioni.

https://wa.me/3908251881139
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Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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