Depressione, somatizzazione, encefalopatia multinfartuale

Buongiorno a tutti
Mia madre(68 anni) è stata in cura da un neurologo per anni per via di una sindrome ansioso-depressiva che veniva somatizzata con un irrigidimento doloroso dei muscoli della schiena, e per molti anni la terapia farmacologica l'ha aiutata a stare bene (anche se interrotta di tanto in tanto). Quest'estate in un periodo ha manifestato difficoltà a muoversi e deterioramento cognitivo(deficit della memoria,continue ripetizioni,difficoltà nel tenere l'attenzione), dopo una tac le è stata diagnosticata un'encefalopatia multinfartuale (referto:non lesioni emorragiche in atto,aree malaciche multiple biemisferiche,calcificazioni dei nuclei alla base,linea mediana in asse). Dopo un mese di citicolina, limbytril da 12 la sera e cipralex la situazione era di molto migliorata, anche se permaneva un po' di deterioramento confermato anche dai test psicometrici. Fin dagli inizi della nuova terapia farmacologica,mia madre ha cominciato a sentire la gamba destra(sulla quale porta gli esiti di una poliomelite avuta da bambina)un irrigidimento dapprima non doloroso, che nei mesi successivi è diventato doloroso e si è esteso alla parte inferiore della schiena (i medici non hanno ancora escluso l'ipotesi della lombosciatalgia).Il neurologo dice che è possibile che questo irrigidimento sia dovuto al cipralex (effettivamente,in un'occasione mia madre ha sentito il dolore attenuarsi quando si è distratta chiacchierando con un'amica),ma che diminuendo il dosaggio di tale farmaco si rischia di averla meno "reattiva" sia sul piano fisico che su quello cognitivo. Attualmente la situazione si è aggravata, ritornando ai livelli di quest'estate, in seguito a un intervento che ha comportato l'asportazione di un buon tratto di colon a livello del sigma (adenocarcinoma, a lei abbiamo detto che era solo un polipo): l'intervento andato in se piuttosto bene, ma terminato due settimane fa e da 4 giorni è stata dimessa; il giorno delle dimissioni, su indicazione del neurologo, abbiamo aumentato il dosaggio di cipralex da 5 a 10 gocce;il giorno dopo sembrava stare meglio, ma nei giorni successivi è peggiorata in continuazione, lamentando il solito irrigidimento della gamba ed ultimamente un dolore vicino ad una costola. Sto valutando la possibilità di cambiare medico, ma oltre a chiedere ai medici qui presenti un parere generico su quanto accaduto, mi chiedevo se esistono dei farmaci con effetti simili al cipralex che eviterebbero però i problemi di irrigidimento della gamba che vi accennavo
Grazie anticipatamente e buon lavoro
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,
l'irrigidimento della gamba non è imputabile al cipralex che è un antidepressivo il cui effetto non si vede in un giorno ma dopo un periodo che va da 3 a 6 settimane.
Forse le conviene far valutare sua madre da uno psichiatra con esperienza in geriatria per impostare una terapia adatta.
Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

sarebbe il caso di attendere per una nuova valutazione allo scadere di circa 3 settimane dall'introduzione di 10 gocce di cipralex, dose terapeutica del farmaco, per capire se effettivamente puo' essere imputabile al farmaco.

Dal punto di vista pratico, il farmaco prescritto e' il piu' indicato nella situazione clinica di sua madre.

In ogni caso, la rimanente sintomatologia e' di competenza neurologica.

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dopo
Utente
Utente
Gentili Dott. Lai e Ruggiero,
vi ringrazio per la pronta risposta che avete dato al mio quesito ma non mi è chiara una cosa: l'irrigidimento della gamba destra non è imputabile al cipralex poiché è troppo presto perché tale farmaco abbia effetto o perché non è proprio possibile che il farmaco in questione dia questi effetti? considerate che il dolore alla gamba è presente ormai da molto tempo, e solo negli ultimi 10gg sembra aver reso difficile la deambulazione
Grazie ancora per il vostro contributo chiaro e disinteressato
Cordiali Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Secondo me non e' possibile che vi sia un irrigidimento ad un unico arto per effetto di un farmaco.

L'irrigidimento sarebbe anche possibile con cipralex ma non dovrebbe avvenire solo alla gamba destra.

L'attesa e quindi il raggiungimento del dosaggio terapeutico dovrebbe consentire di valutare se il sintomo e' di tipo psichico e pertanto dovrebbe ridursi al dosaggio terapeutico, quindi almeno 3 settimane.

A lei e' stato spiegato che la responsabilita' del sintomo e' del cipralex o ho capito male?
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Ruggiero
Non so se con questo dettaglio possa risultare più plausibile, ma l'irrigidimento si estende fino alla parte più bassa della schiena, diciamo quella subito sopra le natiche; inoltre, l'arto irrigidito è lo stesso che è stato colpito, durante l'infanzia di mia madre, da poliomelite, e che ha di conseguenza subito in giovane età più di un intervento (oltre che una curvatura della colonna vertebrale perché non portava calzature ortopediche adeguate)
Ovviamente, non ci resta che attendere le tre settimane di dosaggio. Riguardo alla responsabilità del cipralex, il neurologo ha spiegato che è plausibile che tale farmaco ne sia la spiegazione.
grazie ancora per l'interesse dimostrato
Cordiali Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Se l'arto aveva gia' dei problemi la presenza dell'irrigidimento puo' essere correlata all'uso di farmaco.

Dovrebbe ridursi con l'aumento del dosaggio.
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