Ansia, attacchi di panico e farmaci inefficaci?

Spettabili ed Illustri Medici, ho 25 anni e purtroppo sono già almeno 4 anni che soffro di attacchi di panico e ansia generalizzata.

Un paio di anni fa mi rivolsi ad un centro specializzato dove iniziai una psicoterapia cognitiva con uno psichiatra e venni seguito da una gentilissima psicologa nello stesso studio. La diagnosi fu distimia con attacchi di panico, e (aggiungo io) episodi di depressione latente. Purtroppo, a causa delle poche risorse finanziarie a mia disposizione, dovetti interrompere il percorso, il quale comunque stava dando alcuni risultati positivi.

Senza dilungarmi eccessivamente in dettagli di poco conto, posso dire di me che vivo a Roma, conduco una vita attiva, mi sto laureando ed ho sempre sofferto di stress e tensioni all'interno della mia esistenza. Ho una mentalità aperta, mi approccio bene con le persone e sono in cerca di una mia realizzazione che, al momento, manca.

Nell'ultimo anno sono riemersi violentemente i miei disturbi, che stanno rendendo invalidante la mia vita: ho paura a muovermi nel traffico, a spostarmi lontano da casa, a stare in mezzi pubblici, nei tunnel, ma anche in strade isolate ed in generale lontano dai miei affetti più cari; non è nel mio stile piangermi addosso, ma tanto per dare un'idea l'estate l'ho vissuta rinchiuso in casa per evitare traffico, lontananza da casa e ansie anticipatorie...addirittura, ultimamente, ho paura a salire a trovare le persone a casa se esse abitano oltre il 2° piano.

Sempre a causa della scarsità delle mie risorse, al momento sono in cura con uno psicologo dell'ASL pubblica di zona, con il quale ci vediamo di mese in mese ed i nostri colloqui si riducono ad un freddo quarto d'ora (quando mi dice bene) dove parliamo esclusivamente di farmaci e dosaggi...ovviamente non c'è proprio modo di intraprendere pubblicamente un discorso di psicoterapia vista la crisi presente nel settore pubblico.

Vengo al punto del mio consulto: sono stato "curato" in questi anni con (in ordine): Tranquillit, Lexotan, Xanax, Zoloft, Fevarin, Dropaxin. Sempre a dosi massicce, vista la mia mole fisica. Attualmente, difatti, sto assumendo Dropaxin (Paroxetina) 60 gocce ogni mattina, da vari mesi. La mia domanda, in sostanza, è: possibile che non abbia tratto il minimo giovamento? Facendomi un'analisi obiettiva e non tragica, posso affermare tranquillamente che non ho avuti alcun beneficio.

Ciò che vorrei capire è se devo incominciare sin da ora a disperarmi per l'inefficacia di tali farmaci...insomma, io provo ad espormi ed a farmi analisi obiettive sul mio stato attuale paragonato al passato, ma non vi è stato alcun miglioramento. Ho sempre più paura, e mi sento preso dallo sconforto pensando che la mia vita sta sempre più prendendo una piega negativa.

Parlando di questo allo psicologo con cui sono in cura, mi ha fatto "velatamente" intuire che potrebbe anche non esistere una molecola adatta a me...eppure, ripeto, ho sempre preso dosi alte...effetti, però zero.

Saluto e ringrazio.

[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

in presenza di un beneficio non raggiunto con il trattamento attuale, va fatta una variazione con altri farmaci.

Comunque, deve discutere del suo trattamento farmacologico con lo psichiatra prescrittore e non con altri.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Solo per inciso, il dosaggio che assume di paroxetina non e' per niente massiccio.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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