Il giorno 23 febbraio è stato nuovamente ricoverato con l'intervento della polizia in quanto aveva

Salve,
Vorrei sottoporLe il mio problema in modo da avere quanto prima un riscontro.
Mio zio è ricoverato presso l'ospedale nel reparto di psichiatria, dal 9 febbraio in seguito ad un atto impulsivo quale il taglio delle vene.
e' stato ricoverato per circa una settimana e rilasciato venerdi 18 febbraio.
Il giorno 23 febbraio è stato nuovamente ricoverato con l'intervento della polizia in quanto aveva comportamenti violenti nei confronti dei vicini.
In pratica non riusciamo a capire la motivazione di questi suoi atti, che poi secondo il mio modesto parere sono cosi distanti l'uno dall'altro, cioè prima voleva fare del male a se stesso mentre ora sembra che sfoga la sua rabbia verso gli altri.
Chiedo a Lei un piccolo consulto in quanto nonostante i due ricoveri non riusciamo a poter parlare con la Dottoressa che lo ha in cura in quanto la Dottoressa è praticamente irreperibile ovvero nonost5ante numerose visite e chiamate sembra che lei non sia mai presente in ospedale.
La famiglia di mio zio è composta da 4 figli (2 maschi e due femmine) tutti abbastanza grandi (da 30 anni a 16 anni) ha problemi con la moglie e con le figlie nel senso che non vanno d'accordo, non riesce a trovare lavoro e sembra che soffra un po di depressione. Le figlie non vanno a visitarlo in ospedale, ci andiamo solo io (la nipote) mia mamma (la sorella) mia nonna (la mamma) e i due figli, lui a volte reagisce male nel senso che senza nessun motivo si rifiuta di vederci, mentre delle altre volte ci cerca.
vorrei magari dei consigli anche su come comportarci verso di lui e magari un suggerimento su come poter rintracciare la Dottoressa per poter parlare con chi lo ha in cura e dovrebbe aiutarci.
Ringrazio anticipatamente
Distinti saluti