Domande varie (centrate sul cipralex e non solo)

- Dopo un mese e mezzo ti terapia a base di 8 gocce di Cipralex quitidiani, mi son successi ancora 4-5 casi di malessere generalizzato, attacco di ansia + crisi pianto la prima volta, la seconda volta dopo essere andato a letto tardi (e resomi consapevole che dovevo andare all'uni la mattina) mi risveglio in preda a forti brividi di “freddo”... Prima e il giorno seguente provo un malessere indefinito, sensazione di torpore / nausea / proprio uno “star male” come prendere le botte... E' normale ancora? Quanto potrò metterci a superare la cosa?

- Paura che il Cipralex non sia sufficiente? Sto peggiorando? Occorre provare altro? Paura del futuro: rischio veramente di ridurmi ad assumere farmaci pesanti?

- Depressione: occorre superarla facendosi forza o il Cipralex dovrebbe riuscire a farti vedere il mondo con altri occhi?

- Xanax utile o? Esiste qualche alternativa che aiuti a dormire e magari stare meglio il giorno dopo? (Pensando alla scuola) E la quantità ideale? 15/20 gocce? Meglio prenderlo se mi sento “strano” o aspettare solo se la crisi arriva?

- Siam sicuri che la mia sintomatologia sia dovuta all'ansia e non a problemi di base neurologica / fisiologica? Esistono esami generici giusto per escludere malattie / disfunzioni comuni? Mal di denti + mal di testa: nervi infiammati o fantasia malata?

- Un approccio di tipo psicanalitico come il mio (anche se non è esattamente così definito) può essere utile alla luce di quello che dice il mio professore? (che è un approccio superato, troppo lungo e dispendioso)

- Esistono tecniche (a parte farmacologiche) per combattere l'incorrere dei presunti attacchi di ansia / stress?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
nelle prime settimane la terapia può dare un aumento dell'ansia e del nervosismo, che rende necessario associare una benzodiazepina per un breve periodo. Se dopo un mese e mezzo di terapia l'effetto non è evidente, occorre riferirlo allo specialista, che valuterà cosa fare (c'è ancora ampio spazio per aumentare la dose, prima di pensare di sostituire il farmaco).
Non ci sono farmaci "pesanti" o "leggeri", ma farmaci e dosi efficaci oppure no.
Quando l'antidepressivo funziona si inizia a stare meglio e allora si vedono le cose in maniera meno pessimistica.
Associare al trattamento farmacologico una psicoterapia può essere d'aiuto, nel senso che i due trattamenti si integrano. Per psicoterapia intendo un trattamento di ispirazione psicoanalitica ma con sedute settimanali, impostato principalmente sui problemi attuali. La psicoanalisi classica a 3 sedute la settimana non mi sembra indicata nel suo caso.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

il suo attuale trattamento e' sottodosato.
L'utilizzo di una benzodiazepina trova indicazione sulla base della prescrizione del suo psichiatra.
Generalmente, prima di iniziare una qualsiasi terapia e' buona norma effettuare controlli generali per valutare la condizione medica generale e focalizzare l'attenzione clinica su patologie gia' presenti, qualora ve ne fossero.
Le patologie psichiatriche si curano con i trattamenti farmacologici eventualmente associati a psicoterapie di diverso orientamento, secondo quella che e' la diagnosi e la applicabilita' di quest ultimo trattamento stesso.


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