Tutto è dipeso, a detta di più medici, da uno stato di depressione ed i dolori erano di origine

Gentilissimi Signori Medici, scrivo per avere la Vostra opinione su quanto sta accadendo a mia moglie. Cercherò di essere conciso e preciso nello stesso tempo. Dai primi mesi del 2007 soffre di uno stato ansioso e depressivo che è andato via via peggiorando sino al mese di agosto quando è stata ricoverata in ospedale perchè non riusciva più a mangiare ed accusava fortissimi dolori al ventre (pancia e stomaco). Effettuati tutti gli esami del caso è stata dimessa dopo circa un mese e non le è stato riscontrato nulla. Tutto è dipeso, a detta di più medici, da uno stato di depressione ed i dolori erano di origine psicosomatica. E' stata quindi seguita e lo è tuttora da uno psichiatra del locale C.I.M.. Da settembre ad oggi la situazione è altalenante: alcuni giorni sembra attiva, dinamica, svolge i lavori di casa, esce, ecc. altri giorni stà rannicchiata sul divano, lamenta malesseri, fitte addominali, ansia, e non riesce a far praticamente nulla. Inoltre ha difficoltà a dormire la notte, cosa che poi si ripercuote sulle attività quotidiane e magari dorme di giorno. I farmaci che prende sono, Daparox 1 pastiglia e mezza, Tavor 2 cp la sera. All'inizio della terapia prendeva Risperdal 1 cp, poi mezza e poi è stata sospesa perchè accusava dolori alle gambe e le muoveva di continuo. Attualmente lamenta dolori intestinali e molta ansia a volte immotivata a volte causata anche dal più innocuo e semplice impegno quotidiano. In concomitanza a questa situazione c'è stata anche la sospensione del ciclo.
Vorrei chiedere se la cura farmacologica Vi sembra adeguata, se oltre ai farmaci c'è qualche altra strada da intraprendere e qualsiasi ulteriore indicazione che mi possa in qualche modo aiutare a gestire una situazione sempre più difficile. Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Per una forma del genere dovrebbe essere perlomeno preso in considerazione lo stabilizzante dell'umore da abbinare all'antidepressivo o anche da solo. Non è una depressione continua da quanto mi dice, ma alternante. L'assunzione continuativa di tavor alla sera non è indicata, dovrebbe durare poche settimane nel caso, ed essere seguita da una graduale sospensione dello stesso. Prima di prendere qualsiasi iniziativa le consiglio di richiedere un consulto specialistico per meglio chiarire la diagnosi e valutare l'opportunità di modificare la strategia terapeutica.
Saluti

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Domenico Mazzullo Psichiatra 49
Gentile Signore,
per le informazioni che Lei fornisce e non conoscendo personalmente la paziente,se la diagnosi è quella di depressione, in assenza di altre patologie, posso dire che la terapia mi sembra giusta ed adeguata. Non posso ovviamente pronunciarmi sulla opportunità di associare una psicoterapia, che comunque andrebbe associata e mai da intendersi come sostitutiva alla terapia farmacologica.
La alternanza di giorni migliori, di maggiore attività e di giorni meno favorevoli, è normale nel processo di guarigione dalla depressione.
Per ogni variazione o aggiornamento della terapia è assolutamente indispensabile che si rivolga allo psichiatra che ha in cura la Signora e solamente a lui.
La saluto caramente.
Domenico Mazzullo

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Dr. Claudia Ravaldi Psichiatra, Psicoterapeuta 34 3
Gentile utente, la situazione di sua moglie denota certamente una problematica di tipo depressivo, con sintomi fisici importanti, poco responsivi al trattamento. Sono concorde col collega relativamente ad una revisione della terapia, soprattutto riguardo all'utilizzo continuatiovo delle benzodiazepine (tavor), senz'altro poco appropriato e certo non esente da rischi.

Relativamente alla scomparsa del ciclo, bisogna ricordare che lo stato premenopausale e la menopausa iniziale (fino ad un anno e più dalla fine del ciclo) sono momenti estremamente delicati e "di cambiamento", nella vita di una donna, con modificazioni sul piano fisico-endocrinologico, ma anche sul piano dell'umore.
Credo dunque che sua moglie dovrebbe poter parlare approfonditamente di questo tema e dei suoi vissuti legati a questo con un buon team (ginecologo - psicologo), per trovare quelli che sono i rimedi più adatti (farmacologici, fitoterapici, psicoterapici etc) per gestire al meglio questa fase.
Saluti

Claudia Ravaldi
www.psico-terapia.it
www.ciaolapo.it
www.matermundi.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Ringrazio davvero di cuore i Signori medici per le pronte risposte.
Quali rischi può comportare l'uso del Tavor? Credo di capire che sia stato prescritto per facilitare il sonno anche se non stà fornendo i risultati sperati.
[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il lorazepam (principio attivo del tavor) dopo molte settimane di uso continuato può portare assuefazione, ossia diminuzione dell'effetto terapeutico per una sorta di "abitudine" al farmaco da parte dell'organismo. La soluzione più corretta è quella di sostituirlo gradualmente (possibile rischio di sintomi d'ansia di rimbalzo) con una molecola diversa. Comunque tutta la classe delle benzodiazepine dovrebbe essere limitata ad un uso temporaneo.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Una domanda ancora: lo stabilizzante dell'umore sarebbe comunque un farmaco a base di litio oppure ce ne possono essere altri?

grazie ancora della disponibilità e cordiali saluti a tutti.
[#7]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gli stabilizzanti dell'umore sono tanti, con meccanismi d'azione diversi e profili di tollerabilità diversi. Lo specialista di fiducia saprà indicarle il migliore per il problema di sua moglie.
cordialmente
[#8]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Utente,
sono assolutamente concorde con quanto fatto presente dal collega Dr. Pacini, alle cui giudizio non credo si possa aggiungere altro.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

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