Ho avuto a che fare con un pazzo?

Quello che ho da dire è molto complicato e lungo da spiegare ma cercherò di farlo al meglio. Sono stata fidanzata per più di due anni con un ragazzo di 27 anni (prima storia per entrambi, oltretutto a distanza), un ragazzo complesso, immaturo ed egocentrico reduce da abusi sessuali tenuti nascosti alla famiglia, fino al mio arrivo in cui l'ho aiutato ad aprirsi. Successivamente a questo ha iniziato un percorso di psicoterapia che ha sfociato in lui un esplosione di rabbia repressa al punto che dopo circa un anno di fidanzamento ha cominciato ad essere aggressivo nei miei confronti, strattonandomi, e pretendendo ogni mia attenzione su di se, spesso invadendo i miei spazi, diventando molto irascibile quando mi opponevo a qualcosa.In seguito a questo periodo (passato completamente insieme) ci sono stati mesi in cui siamo stati a distanza e in cui lui è stato male sia per la mia assenza sia per la terapia diventando angosciante ed opprimente minacciandomi che se l'avessi lasciato si sarebbe suicidato o tagliato le vene per poi spedirmi un asciugamano insanguinato. Poco dopo sul suo pc ho trovato un fake con il quale faceva richieste perverse di tipo sessuale a donne e uomini (mai fatto nella realtà), in quel momento lo volevo lasciare ma pentito mi ha chiesto perdono per tutto. Nei mesi seguenti ho avuto un crollo, l'ho preso a male parole e lui è cambiato. Dal ragazzo comunque sensibile, tenero, dolce, fedele e comprensivo (c'è da specificare che quando era "normale" era sempre così, e si disperava all'idea di perdermi andando fuori di testa attuando i comportamenti sopra descritti) al ragazzo menefreghista, falso, freddo e libertino. Per sette mesi ha continuato a cambiare repentinamente queste due personalità opposte in poco tempo, ed ogni volta che attuava quella negativa si mostrava pentito, finchè un paio di mesi fa io ho scelto una pausa drastica e lui ha deciso di chiudere definitivamente la nostra storia in quanto a parer suo si è sentito trattato male da me, dichiarandosi nel giro di due settimane finalmente libero e felice single e dicendo agli amici in comune che io ero oppressiva, ossessiva e che lo esaurivo,. Ora non si fa nemmeno sentire, mi ha minacciata di denuncia se lo ricontatto, si sente bello e forte e pensa al sesso (mentre prima era complessato e di alti valori morali) ed io soffro perchè l'ho amato davvero e mi ha lasciata come un cane. Vorrei chiedere come è possibile una cosa del genere. Queste sono le domande che vorrei porvi:
-Come mai non comprende che se la storia è giunta ad una fine è perchè ha fatto errori irreparabili?.
-Soffre di doppia personalità? Com'è possibile cambiare così in fretta e di continuo?-Ho avuto a che fare con un pazzo? O è solamente immaturo e deve ancora capire la sua strada?
-Può darsi che in futuro tornerà con quell'atteggiamento da pentito disperato?
-Devo pensare che mi ha amata davvero o che ha avuto bisogno di una "mamma" che ha poi accantonato quando non serviva più?
Non so darmi pace, grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non sta ponendo domande mediche. Questa persona ha espresso il desiderio di non essere da Lei contattata. Affermare o sentirsi dire che questa persona era particolare, strana o abnorme non le è d'aiuto, peraltro questo lo ha affermato Lei in tutta la sua descrizione, con giudizi che non riguardano situazioni di malattia ma orientamenti personali (ad esempio sul sesso).

Se non sa darsi pace ne parli eventualmente Lei con uno specialista, ma non a proposito del suo ex partner, bensì per cercare appunto di darsi pace ed andare oltre.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Da mesi sto cercando di andare oltre, ma dopo aver speso anni e fatica sinceramente credo di avere il diritto di darmi un senso a tutto quello che è accaduto in quanto a parer mio è paradossale che un soggetto che manifesta disperazione per un solo allontanamento momentaneo con tanto di minacce nel giro di un mese se ne freghi completamente di una persona che dice di aver amato.
Possono esserci preferenze su tutto ma manifestare due caratteri completamente opposti, mi dispiace ma ai miei occhi non risulta affatto qualcosa di equilibrato.
La sua risposta non mi è soddisfacente.
Distinti saluti.

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dare un senso alle cose non significa elaborare un concetto generico del tipo "l'altro è fuori di testa". Ha il diritto a pensarlo ma non è questo l'eventuale oggetto di una consulenza, anche perché questo lo ha già concluso da sola.
Continuare a insistere che un'altra persona non è giusta o non è equilibrata significa solo ripetere quello che già pensa. Bisogna vedere se il senso che cerca è in uscita o è nella speranza di rientrare in rapporto con questa persona, perché questa ambivalenza può durare a lungo.
La mia risposta molto probabilmente non è soddisfacente perché non ha posto alcuna questione medica. Chiedere se una persona con determinate caratteristiche "va bene o non va bene" in senso generale è una domanda a cui può rispondere Lei meglio di me, i medici non si occupano di sapere se qualcuno è giusto così o meno, poi secondo le versioni di altri che sono rimasti delusi e scottati questi "altri" per forza di cose sono sempre mostruosi e negativi. Neanche è compito di un medico attribuire colpe o distribuire epiteti più o meno squalificanti a vantaggio e a risarcimento morale di chi si ritiene danneggiato e deluso.
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Utente,
ho letto con interesse la Sua storia di vita. Lei ha subìto in passato esperienze traumatiche e tormentate, come anche, a quanto espone, anche il Suo ragazzo. Non si tratta pertanto, a mio giudizio, di pronunciarsi orientativamente su uno specifico giudizio clinico, come già affermato dagli altri Colleghi, ma di prendere atto che, di fatto, qualcosa "non va bene" nel vostro rapporto di coppia caratterizzato da alti e bassi e improntato più all'emotività del momento e del contesto che a una sana presa di coscienza e maturità nella vostra relazione. E' probabile che per entrambi si possano occasionalmente attivare eventuali stati conflittuali, personali, non ancora sufficientamente risolti. Le consiglio anche io, pertanto, il ricorso "de visu" presso qualche psicoterapeuta della più vicina ASL.
Cordiali saluti

Dr. Mario Zampardi