Scelta, indecisione, dilemma
Salve a tutti.Ho ho avuto una storia di 4 anni è finita per sua decisione. Io non l'amavo più e non riuscivo a darle quello che voleva; lei s'è resa conto che non cambiavo che non riuscivo a darle quello che voleva e mi ha lasciato. Io non credo di averla mai amata(mi piaceva il suo atteggiamento era una ragazza perfetta ma non credevo/credo fosse amore) e l'ultimo anno l'ho tradita più volte a sua insaputa. Quando mi ha lasciato ovviamente mi sono sentito male e ho pianto ma in un certo senso sentivo un piccolo senso di leggerezza. Lei è partita(in vacanza) e io stavo abbastanza bene ma , al suo rientro sono stato nuovamente male per la sua mancanza; l ho reincontrata chiedendole un appuntamento con la paura di dirle che volevo tornare con lei, mi bastava averla incontrata. Poi per un paio di giorni non l'ho sentita, e stavo bene bene, poi mi invia un sms e io vado in panico: non la volev più ma non sono riuscito a dirglielo. Ci siamo rivisti e abbiam fatto l amore, e ci siamo rivisti più volte e ogni qual volta tornavo a casa stavo malinconico e stavo male perchè anche se ci stavo insieme non volevo tornare con lei. Mi ha chiesto se l amavo e io ho detto di no. Un giorno l'ho provat a contattare e non mi ha detto che non mi voleva più sentire e che non riusciva a voltare pagina. Adesso sto male perchè non so più cosa voglio e non so se sto male per paura di perderla. perchè sono innamorato o per quale altro motivo. Io effettivamente non le ho chiesto mai di ritentare e l'ultima volta che ci siam visti mi ha trattato da schifo e non sono riuscito a parlarle dei miei dubbi. In tutto ciò ho conosciuto altre ragazze che mi hanno fatto prendere "delle cotte" stile adolescenziale. Indeciso, non so se è amore non so se è un momento sto bene se non mi pongo il dubbio e lascio perdere tutto sto male al pensiero di perderla. Aiuto. Grazie anticipatamente per una qualsiasi risposta.
Gentile Utente,
mi sembra di capire che non denunci sintomi che potrebbero inscriversi in una patologia psichiatrica. Ciò di cui parla sembrerebbe aver a che fare con tratti di personalità abbandonici, credo che, in sostanza, non abbia ancora imparato a stare da solo, e poi scegliere se e con chi vivere. Forse una psicoterapia potrebbe aiutarla.
Cordialità,
mi sembra di capire che non denunci sintomi che potrebbero inscriversi in una patologia psichiatrica. Ciò di cui parla sembrerebbe aver a che fare con tratti di personalità abbandonici, credo che, in sostanza, non abbia ancora imparato a stare da solo, e poi scegliere se e con chi vivere. Forse una psicoterapia potrebbe aiutarla.
Cordialità,
Dr. Roberto Di Rubbo
Ex utente
Grazie mille Dr.DiRubbo. Quindi mi sta dicendo che è inutile arrovellarmi la testa, devo stare da solo per il momento. Farei del male solo a me stesso prendendo una decisione o facendo una scelta in questo momento? Mi consiglia di stare da solo senza complicazioni sentimentali? ( anche questa domanda denota questo disturbo di personalità).
Gentile Utente,
il mio non è un consiglio su cosa fare o no, mi riferivo alla difficoltà di affrontare la condizione di essere solo, di prendersi cura di sè. Cercare di acquisire consapevolezza circa le proprie risorse ei propri limiti è un processo che può essere affrontato sia stando soli che in coppia.
Cordialità,
il mio non è un consiglio su cosa fare o no, mi riferivo alla difficoltà di affrontare la condizione di essere solo, di prendersi cura di sè. Cercare di acquisire consapevolezza circa le proprie risorse ei propri limiti è un processo che può essere affrontato sia stando soli che in coppia.
Cordialità,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 18/11/2013.
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