Paura di grave malattia

Buongiorno
mi presento, sono Federico ho 27 anni e sono un fotografo professionista. Non bevo/non fumo/vita sedentaria (ahimè)
Sono qui a scrivervi perchè ho un ostacolo nella mia vita che non riesco a superare.
Premetto che nell'agosto del 2011 è stata diagnosticata a mia madre una Leucemia Mieloide Acuta e dopo un anno di chemioterapie e trapianto midollare nel novembre 2012 si è arresa e se n'è andata. Io praticamente ho lottato insieme a lei, ero tutti i giorni al so fianco, parlavo io con primari/dottori/infermieri, insomma ho vissuto insieme a mia madre ogni istante di questa drammatica vicenda. Morta lei nel 26/11/2012 a distanza di pochi giorni anche mio zio si è ammalato per via di un neo maligno (melanoma), ha cominciato delle cure presso l'Ospedale di Siena ma anche lui dopo un anno (il 21 di novembre) se n'è andato lasciando un bimbo di 6 anni e mezzo. Diciamo che di traumi ne ho vissuti e ho assistito a cose veramente tremende che non augurerei a nessuno.
Detto questo, dopo la morte di mia madre (colonna importante della mia vita) ho cominciato a sviluppare dentro di me una paura che prima non esisteva del male. Ogni sintomo, ogni dolorino, ogni minimo campanellino d'allarme fa scattare in me una paura e un'ansia che prima non conoscevo. Con lo smartphone cerco subito cosa possa significare determinato sintomo e mi escono poi i risultati più pazzeschi facendo crescere in me preoccupazioni e ansie. Da un mesetto e mezzo mi sembra poi di avvertire il battito cardiaco leggermente accelerato, più ci penso e più che lo sento. Quando sono a lavoro o fuori con la mia ragazza/amici non mi accorgo di niente, ma quando sono solo allora comincia a venirmi fuori questo problema. Comincio a cercare su internet cosa possa essere e mi viene fuori tumore, endocarditi... Il dottore di famiglia mi ha detto che è tutto dovuto allo stress accumulato e all'ansia delle passate vicissitudini, però sono sincero con voi, la paura non mi passa. Mi hanno consigliato di fare delle analisi, ma sono proprio le analisi a farmi paura (venne scoperto così a mia madre il problema). La mia paura è quello di avere qualcosa di grave e di dare ulteriori dispiaceri alla mia famiglia, alla mia ragazza che di dispiaceri negli ultimi tempi ne hanno avuti anche troppi. Mi sono rivolto anche ad un amico psichiatra facendoci un paio di chiacchierate. Lui pensa che io debba sfogare ciò che ho dentro, il dolore che ho addosso per stare meglio e inoltre mi ha consigliato in futuro se non mi passa la cosa di iniziare a fare una terapia per scavare a fondo la mia situazione. Vorrei sapere, vorrei avere un parere anche da voi. So che non è facile attraverso un computer, senza nemmeno guardarmi in faccia, azzardare pareri o quant'altro. Se sono a scrivervi è anche per cercare un po' di sollievo.

Grazie
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
GHentile utente,
la sua reazione appare più che comprensibile.gli eventi accaduti e la sua giovane età sono senza dubbio una componente fondamentale del suo stato psichico attuale.Ritengo che quanto consigliatole sia dal suo medico curante che dal suo amico Psichiatra possano essere i primi passi per un ragionevole approccio ad un tentativo di soluzione del suo stato di sofferenza attuale.Credo infatti che un intervento medico professionale potrebbe portarle un indubbio giovamento.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore della sua risposta.

Il problema come ho scritto anche prima è che ho paura del male e di tutto ciò che riguarda analisi/ospedale/dottori ecc. Per me fare delle semplici analisi del sangue vuol dire affrontare una delle mie paure principali. La leucemia di mia madre fu scoperta con un banale esame del sangue ed ero lì con lei quando le dissero dell'anomalia nei globuli bianchi.
Il mio stato adesso è di un cane che si morde la coda, ho paura dei sintomi ma ho paura anche che significhino veramente qualcosa. Sono in un limbo di tensione. Alcuni giorni sto bene e non ci penso, altri giorni (come oggi) dove penso di avere la febbre, malattie ecc. Anche misurarmi la febbre per me è difficile. Mi riporta tutto con la testa a ciò che è successo a mia madre. Non è una situazione facile per niente.
Pensa che una psicoterapia possa trarmi qualche giovamento?
[#3]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
un percorso di tipo psicoterapeutico,o quanto meno alcuni colloqui di chiarimento con un medico o psicologo psicoterapeuta, può senza dubbio essere un valido aiuto in un contesto quale lei descrive.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
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