Neurofeedback?

Gentili dottori, sono in cura da anni con psicofarmaci per disturbi di tipo ansioso e depressivo ( rimanendo nel generico). Ultimamente mi sono rivolto a uno psichiatra che, oltre all'utilizzo di medicinali, pratica il trattamento Neurofeedback, originariamante provato con efficacia per curare l'ADHD nei bambini, ma che poi s'è scoperto utile anche per curare problemi di ansia e depressione.Il dottore sostiene che questo genere di trattamento, che allena il cervello ad autoregolarsi svolgendo un'azione di modificazione biologica fra le connessioni cerebrali (o qualcosa del genere), è più efficace del trattamento farmacologico, per cui potrà non solo guarire il mio disturbo, ma anche alla lunga soppiantare o almeno ridurre le medicine. Per ora ho fatto solo 3 sedute con qualche evidente beneficio, ma anche molto effimero...comunque mi è stato detto che solitamente occorrono 20/30 sedute per ottenere dei risultati permanenti. Ho un po' di perplessità nell'andare avanti su questa strada perchè, oltre al fatto che non se ne sente molto parlare, è una terapia anche estremamente dispendiosa dal punto di vista economico. In base alla vostra esperienza e studi....che cosa potete dirmi del Neurofeedback...può essere veramente e concretamente efficace come mi è stato detto?
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Che io sappia non si tratta di uno dei trattamenti consigliati dal NIMH per il trattamento di depressione ed ansia. Detto questo se funziona e Lei ne trae beneficio.... difficile suggerirLe di farne a meno.
Sul rapporto costo-beneficio la valutazioni sono soggettive, temo di non potermi esprimere in maniera oggettiva.
Un caro saluto

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dr. Savino,
la ringrazio per la sua disponibilità e la velocità con cui mi ha risposto. Per ora ho avuto dei lievi ma effimeri benefici solo alle prime 2 sedute, mentre la terza, anche per motivi di stanchezza, è stata praticamente nulla.Comunque il risultato dell'EEG, che è il punto base del trattamento, evidenzia un'iperattività della corteccia cerebrale che mi causerebbe l'eccessiva ansia e rimuginio. Inoltre volevo chiederle un'altra cosa. Molti anni fa, dopo alcuni mesi in cui avevo fatto uso di sostanze quali mdma, lds e hashish...ho iniziato d'improvviso a soffrire di derealizzazione/depersonalizzazione e dispercezioni visive simili a quelle sperimentate sotto l'effetto delle droghe in questione...ovvero tipo movimento e distorsione di immagini statiche. Per un paio d'anni poi sono stato in cura, presso il mio distretto di salute mentale, con l'En, e questi problemi sono andati pian piano via. Poi però lo psichiatra che mi seguiva dell'usl, visto che non reputava grave la mia situazione, mi ha detto che non avevo più bisogno di un'assistenza psichiatrica e in pratica mi ha "scaricato"...Il problema è che ormai ero assuefatto all'En (70/80 govcce al dì), e quando gli ho detto di questa cosa si limitò a dirmi di spospenderle guardualmente, ma senza darmi alcuna istruzione sul come fare. Non vi riuscii visto gli impegni di studio importanti che avevo in quegli anni e mi sono ritrovato nel"fai da te"... assumendo dosi sempre più crescenti fino a 140/150 gocce al giorno. Al che mi sono deciso a cercare di sospenderle, operazione che svolsi malauguratamente da solo (impossibilitato a rivolgermi a uno specialista, per motivi che non sto a specificare) e, dopo un iniziale scalaggio indolore fino più o meno a 40 gocce giornaliere, decisi di interromperle del tutto....ma ebbi un contraccolpo fortissimo, come se mi avessero tolto dei "freni" al pensiero, e mi si fossero rotti i cavi dell'alta tensione nel cervello... un aumento e un ritorno maggiorato dei problemi che mi avevano portato ad assumere il farmaco, una
totale incapacità di concentrazione, e la ricomparsa di dispercezioni visive di cui ho fatto accenno, ma con caretteristiche anche peggiori...ovvero una prospettiva visiva lievemente più grande, tipo zoommata....difficile da spiegare così. Questo problema, in seguito e tutt'ora si è attenuato con l'uso del Rivotril, ma non s'è mai messo a posto dicamo al 100%. Non so se si tratta del disturbo definito hppd....o solo la conseguenza della sospensione scriteriata delle benzodiazepine, o entrambe le cose....so solo che nessun specialista mi sa dire granchè su tale problema. Lei ha esperienza su questo genere di disturbo... potrebbe darmi una sua opinione? Augurandomi di non aver fatto troppa confusione nell'esporre la questione e in attesa di una risposta la ringrazio anticipatamente.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Non avendo più ricevuto risposta presumo di aver posto la questione in modo troppo prolisso, confusionario e pretenzioso...comunque la ringrazio per il suo precedente intervento.
Un caro saluto
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Riguardo al primo quesito:
il neurofeedback non è altro che un biofeedback che utilizza la registrazione elettroencefalografica.
Il biofeedback è stato in voga negli anni 70-80 per curare l'ansia e talune somatizzazioni.Veniva usato anche il segnale elettromiografico (tensione-rilassamento muscolare) , quello elettrodermografico (sudorazione) e quello termico (calore della cute). Era (è) di una certa utilità specie se associato alle tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno. Io stesso in quegli anni l'ho applicato ad alcune decine di pazienti, con risultati in genere buoni se i soggetti erano ben selezionati.
Non è assolutamente utile per la depressione.o per i disturbi dell'umore in genere.
Cordiali saluti.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
La ringrazio di cuore caro Dr. Carbonetti per la sua risposta, comunque io soffro principalmente di problemi ansiosi, la depressione è sopraggiunta come conseguenza di ciò.
Quindi in base a questa analisi il Neurofeedback non è sostitutivo dei farmaci e non porterebbe ad un neurofisiologico e permanente ripristino ( come mi è stato presentato) degli squilibri cerebrali? Perchè a questo punto, se è alla stregua del training autogeno, starei buttando via un mucchio di soldi.
La ringrazio ancora, un caro saluto.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Eccomi, perdoni la latitanza ma non riesco ad essere sempre online.
Cerchiamo di riepilogare... il Neurofeedback non è sostenuto ad oggi di prove certe di efficacia, con questo non voglio dire che non possa funzionare, solo che non sappiamo - se funziona- come funziona. Non voglio interferire col lavoro del collega che la segue, è una decisione che dovrà valutare Lei.
La dipendenza da benzodiazepine può essere un problema importante ma non è irrisolvibile, le dosi che ha raggiunto con l'EN non sono elevatissime, l'EN - se non ricordo male- raggiunge il milligrammo intorno alle 30gtt ed è quindi diluito ed adatto alla riduzione graduale, certo senza passare da 40gtt a zero. Meglio l'EN del Rivotril per la riduzione graduale (il Rivotril è, al contrario, MOLTO potente). Semmai è probabilmente il caso di associare all'EN, durante la riduzione, farmaci utili a renderla meno difficoltosa (ne esistono tra i cosiddetti "antiepilettici", ne parli col Suo Psichiatra o, eventualmente con un secondo Psichiatra che potrà consultare - non saprei chi indicarLe nella Sua zona ma dev'essere un Medico esperto di psicofarmacologia.
Non la conosco, non posso fare diagnosi e tantomeno prescriverLe una cura, so però che può farcela, non demorda.
Un caro augurio

[#7]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Caro Dr. Savino la ringrazio di cuore per la risposta. Sì è vero che l'En è più leggero, ma è anche vero che dopo un po' per me diventa come l'acqua, il Rivotril invece, proprio perchè più forte, non mi dà lo stesso livello di assuefazione, in 8 anni che lo prendo più o meno sono sempre stato tra le 20 e 40 gocce al dì... senza effetti collaterali e senza perdita di efficacia....e mi dà un effetto "stabilizzante" maggiore, soprattutto per quelle dispercezioni visive a cui ho fatto riferimento, e anche per l'ansia sociale. Detto questo in effetti però vorrei sospenderlo un giorno o l'altro, ma sembra impossibile. A tale scopo e non solo,come ben suggerisce lei, ho avuto un buon supporto proprio da farmaci antiepilettici, però ho dovuto più volte insistere io con lo specialista di turno per farmi affiancare questo genere di farmaci a facilitare lo scalaggio, altrimenti questa opzione non veniva presa in considerazione. Allora prima mi è stato dato il Gabapentin, con discreti risultati, poi il Lyrica con eccellenti risultati...e poi purtroppo ho dovuto interromperlo perchè risulta non mutuabile per il disturbo d'ansia...e mi è stato sostituito con il Lamictal...che mi ha dato un lieve giovamento al tono dell'umore, ma poco sull'ansia. Da parte mia faccio il "mea culpa" che non ho mai accettato il Depakine... che mi dicono che è il migliore per lo svezzamento delle benzodiazepine, ma temo la caduta dei capelli. Ora vado un po' avanti in questa nuova strada, poi valuterò se continuare o meno. Di certo, tirando le somme, ho sempre tratto molto giovamento dagli antiepilettici e senza mai avere particolari effetti collaterali... cosa che invece purtroppo riscontro molto con i vari antidepressivi...l'ideale sarebbe tornare al Lyrica, ma per il dosaggio che prendevo io...sui 300mg...il costo è veramente eccessivo aimè. La ringrazio ancora...non è facile non demordere quando certe cose si strascinano per metà della tua vita...e farsi anche troppe illusioni poi può essere pericoloso.Almeno spero di trovare la terapia che mi dia maggior beneficio.
Un caro saluto.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Ora che ne ha citato la prescrizione (o anche solo il suggerimento) di un medico che La conosce io prenderei senz'altro in considerazione il Depakin, non occorrono alti dosaggi e, nel malaugurato caso - non frequentissimo - che provochi una tendenza all'alopecia potrà comunque sospenderlo. Solitamente è il farmaco più efficace in questi casi ed il costo è sostenibile, perchè non sfruttarlo?
Ci faccia un pensiero ;)
Un caro saluto a Lei e i migliori auguri di Medicitalia

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie Dr. Savino,
sì in effetti ci ho pensato che dovrei provarlo questo Depakin....anche in considerazione proprio del fatto che se dovesse darmi l'alopecia posso sempre sospenderlo, e anche perchè vedo alcuni miei amici che lo prendono e non hanno questo problema, anzi hanno un notevole beneficio sull'ansia. Però adesso il medico da cui vado non vuole mettere subito il trattamento farmacologico al primo posto, o meglio solo nel caso che il neurofeedback si dimostri inefficace, e comunque sento di dover dare fiducia a questa terapia prima di scartarla a priori....quindi è una valutazione quella farmacologica che si farà più avanti. La ringrazio e ringrazio tutto lo staff.
Una caro saluto.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Bene.
Carissimi auguri


MS