Ossessione verso le persone

Da circa otto mesi soffro di depressione e ansia, sono in cura da uno specialista. Attualmente assumo il Daparox ogni mattina. Sono una ragazza di vent'anni, da sette anni ho perso mio padre a seguito di un evento improvviso. Ho vissuto la mia adolescenza serenamente, verso i 18 anni però sono cominciate le prime crisi di pianto senza motivazione, la voglia di morire, la consapevolezza che mancasse qualcosa di bello nella mia famiglia e nella mia vita. A 19 anni ho iniziato la facoltà di Giurisprudenza, il mio sogno da quando ero bambina. Ho chiesto a mia madre di poter vivere da sola in un'altra città, volevo scappare da una situazione familiare che mi aveva reso molto fragile: mio fratello, due anni più grande, spesso picchiava me e mia mamma; lei ha sempre giustificato mio fratello che Per futili motivi alzava le mani.Tra i 18 e i 20 anni ho avuto una relazione con un ragazzo che mi è stato vicino nei momenti più bui della mia vita. A maggio mi ha lasciata perché non sosteneva più le mie crisi, difatti avevo cominciato a trattarlo in malo modo e a farmi vedere sempre più triste, ho sempre cercato di apparire forte con gli altri e con lui, ultimamente però mi sfogavo, mi lamentavo, piangevo, ho perso molto peso, rifiutavo il mangiare per paura di vomitare, il forte dimagrimento mi faceva sentire orribile. Ho ossessionato questo ragazzo pesantemente con telefonate e messaggi, non ricevevo risposta e poi ha fatto perdere completamente le sue tracce. Nel corso della relazione assumevo la pillola anticoncezionale e avevo notato l'assenza del ciclo nell'ultimo mese, ma non ho dato molto peso alla cosa anche perché pensavo fosse dovuta all'eccessivo dimagrimento,Il secondo mese il ciclo ancora non c'era, decido di fare un test di gravidanza, risultato positivo. Cerco di contattare il ragazzo in tutti i modi possibili senza riuscirci, decido di contattare sua madre e di dirle che volevo essere ricontattata al più presto dal figlio. Niente. Decido di chiamarla per dirle cosa stesse davvero accadendo. Il mio ragazzo mi ha contattata poco dopo, dicendo che non ne voleva sapere assolutamente di questa storia, che l'avevo ingannato per tenerlo con me. Sconvolta da queste parole mi sono presa dei giorni per riflettere, non volevo abortire, ma nemmeno crescere mio figlio da sola. Continuavo ad ossessionare questo ragazzo, moltissimo. La mia mente diceva di non chiamarlo, ma io lo facevo lo stesso. Con tanto dolore decido di abortire. con immenso dolore, ma io so cosa significhi crescere senza un padre, non volevo che mio figlio potesse soffrire. Sognavo un'altra vita, che con un bambino non avrei potuto fare. Mi sento egoista.Mi pento del mio gesto. Continuo ad ossessionare il ragazzo dicendo che mi sento malissimo, che voglio parlargli. Poi, un giorno ecco la risposta al perché non mi scrive: non crede che aspettassi un bambino. Nonostante gli abbia chiesto di incontrarci per fargli vedere tutta la documentazione dell'evento. Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63