Ossessione o idea di riferimento

Buonasera.
Sono in cura presso uno psicologo e uno psichiatra.
La diagnosi dello psicologo è di disturbo narcisistico (ipervigile), quella dello psichiatra è stata di disturbo dell'umore (non meglio specificato). Inoltre non è esattamente concorde con la prima diagnosi e mi ha detto: al massimo hai qualche tratto.
Ho una spiccata ipocondria, nella fattispecie al momento quella che si definisce "psicopatofobia".
Dopo l'inizio della terapia farmacologica i sintomi sono rientrati tutti e mi ero stabilizzato. Suddetta terapia consiste in 0.5mg di xanax 3 volte al giorno e 25mg di levopraid 4 volte al giorno.
I sintomi che mi hanno portato alla cura sono state mie proiezioni su colleghi che parlavano di un argomento che mi riguardava con tono derisorio, e la mia ipocondria conseguente che come oggetto aveva lo sviluppo di una forma di psicosi grave, cosa che ha innescato in me forte ansia e la comparsa di altri sintomi.
Ora questi sintomi, che nel frattempo sono tornati, non li so distinguere tra ossessione e idee di riferimento e non vedo l'ora di andare a colloquio tra 10 giorni per porre la stessa domanda ai miei terapisti.
Mi capita di vedere gente e temere di credere che stiano parlando di me. La sensazione non è mai convincente, anzi so di partenza che è sbagliata. Ma mi mette sulle spine innescandomi paura e ansia. Peraltro delle idee di riferimento so solo che fanno parte dei "così detti" sintomi psicotici. A che gruppo sono da ascriversi tali sensazioni? se fossero idee di riferimento potrebbero comunque sparire? Grazie

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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Dalla sua descrizione queste sue idee sembrano appartenere allo spettro ossessivo, aggacciandosi alla sua fobia di psicosi. Comunque ne parli bene con lo psichiatra.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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